Un cazzo sconosciuto al concerto

Carletto Duro
2 months ago

Avevano il biglietto già da molto tempo, Chiara non vedeva l’ora di andare a quel concerto. Sarebbe stato un momento magico, per la prima volta avrebbe visto il suo cantante preferito insieme al suo fidanzato. Quella mattina si svegliò agitata e felice, ancora poche ore e si sarebbe incontrata con lui a Pistoia, una pizza al volo e poi in piazza per il concerto di apertura del Pistoia Blues 1997. All’ora di pranzo la telefonata che le spezzò la felicità, lui aveva avuto un incidente stradale, niente di grave ma l’auto era distrutta e lo avrebbero trattenuto in osservazione al pronto soccorso per 24 ore. Non sapeva che cosa fare, saperlo in ospedale la preoccupava, aveva proposto di raggiungerlo ma lui l’aveva rassicurata, che andasse al concerto e le aveva suggerito di cercare qualcuno che andasse con lei usando il suo biglietto. Con così poco preavviso non trovò nessuno per accompagnarla e decise di andare da sola.

Chiara non era tipo da rinunciare ad una cosa che aspettava da mesi. All’ora stabilita prese la sua auto e si avviò da sola: David Bowie e il Pistoia Blues l’aspettavano. Come da programma prese una pizza e una birra e si recò all’ingresso, mangiò sulle tribune con calma e quando fu annunciato l’arrivo di Frankie Hi-nrg sul palco, iniziò ad avvicinarsi per assistere allo spettacolo da più vicino possibile. Passo dopo passo recuperò la seconda fila, schiacciata tra quelli davanti e quelli dietro si mise a ballare sulle note del rapper italiano. 

Ebbe la sensazione di una mano che le palpava il sedere, ma essendo pigiata nella calca non gli diede troppo peso. Dopo un po’ ebbe la certezza di una mano che le palpava il sedere. Si voltò e si trovò faccia a faccia con un ragazzo più o meno della sua età, occhi e capelli neri, che la fissavano intensamente. Stava per rimproverarlo, ma poi decise di lasciare perdere e continuò a ballare. La mano tornò insistente sul suo culo, scendendo in basso ed intrufolandosi in mezzo alle gambe. Sentì le dita sfiorare la sua figa attraverso i jeans. Si sentì sussultare. Le era piaciuto. Decise di non reagire, anzi si voltò leggermente, guardò il ragazzo con uno sguardo invitante e fece mezzo passo indietro. Lui capì subito e non perse l’occasione. Le infilò una mano sotto la maglia di David Bowie stringendole il seno nudo. Lei si appoggiò a lui con la schiena cercando con la bocca le sue labbra. Cominciarono a baciarsi avidamente, in mezzo al pubblico del concerto, spinti dalla gente intorno. Lui le palpava le tette stringendole forte, lei gli aveva afferrato il culo e gli spingeva il bacino contro il proprio culo, sentiva il cazzo duro che le si piantava contro le chiappe. Continuarono a baciarsi, a leccarsi la lingua a vicenda, mentre le loro mani cercavano di più. Lui si infilò dentro ai jeans senza cintura ed alzò l’elastico delle mutandine, cominciando ad accarezzare il monte di Venere; la mano di lei fece lo stesso, entrandogli nelle mutande: afferrò il cazzo duro e lo strinse cominciando a massaggiarlo.

Frankie Hi-nrg continuava a fare ballare la folla, tutti tranne loro due. Loro sentivano un’altra musica, loro erano a un altro spettacolo. Chiara d’improvviso si voltò verso di lui, si guardarono un momento prima di ricominciare a masturbarsi baciandosi avidamente. Lui le stava massaggiando il clitoride, cercava di arrivare alla sua apertura ma i jeans gli limitavano i movimenti. Lei era bagnata e avida di quel cazzo che sentiva duro e pulsante. Per aiutarlo nei movimenti slacciò i primi due bottoni, i pantaloni scesero leggermente lasciando alla mano la libertà di movimento che aveva cercato invano fino a quel momento. Le entrò dentro mentre le luci del palco si spegnevano, Frankie Hi-nrg stava salutando il pubblico, era il momento di Bowie. Loro due non si staccarono, lui cominciò a muovere il dito che le aveva affondato nella passera bagnata, Chiara stava ansimando ed ansimò di più nel momento in cui le dita divennero due. Lui aveva il cazzo duro come il marmo, grosso e con le vene in rilievo, che lei riusciva a sentire con la mano che, sempre più velocemente, lo stava stringendo e massaggiando. Avrebbe voluto sentirlo dentro, ma non c’era un posto appartato dove rifugiarsi, e poi avrebbe significato perdere l’ottima posizione conquistata davanti al palco.

Continuarono a masturbarsi a vicenda, con foga, i loro respiri sempre più veloci, le mani pure. Il loro piacere esplose all’improvviso, lei lo sentì colare sulle dita, lui sentì lei affogargli la mano. Chiara urlò di piacere, urlò tanto, non aveva mai goduto così tanto, complice la situazione. Urlò mentre Bowie saliva sul palco e le luci si riaccesero. Dovette appoggiarsi a lui per tenersi in piedi, le gambe si erano fatte molli. La tenne abbracciata con le sue braccia possenti da dietro, non la lasciò più per tutto il concerto. Ballarono, cantarono, si baciarono fino all’ultimo bis. Quando Bowie salutò il pubblico il loro abbraccio si sciolse e le luci si accesero sulla piazza, Chiara si diresse verso la sua auto senza voltarsi indietro, leccandosi le dita che sapevano di lui.

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