Una ninfomane in famiglia
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Vi dico subito che sono molto troia, a volte gli uomini si innamorano di me, ma è meglio che non lo facciano...ora vi racconto un pezzo della mia vita così potete capire...
a 13 anni sono stata deflorata da mio fratello di 20 anni (insieme al mio fratello minore di 14) e iniziata da lui a tutti i piaceri del sesso e fino a 17 anni ho fatto veramente tutto (non esiste perversione sessuale che non abbia provato in quegli anni). a quell'età, mio fratello mi convinse a sedurre, insieme a lui, un frate e una suora che conoscevamo, lui aveva 28 anni, lei 29. ci riuscimmo e facevamo sesso in gruppo anche con loro. dopo un po' io e la suora diventammo amiche (oltre che fare sesso insieme). lei mi parlava della vita in convento e mi affascinava, finchè stanca di tutto quel sesso e alla ricerca di una cosa nuova, mi innamorai dell'idea di divenire suora, così a 18 anni sono entrata in convento come novizia.
ma la cosa non durò a lungo...la madre superiora mi aveva adocchiato, prima trovò il modo di punirmi, dicendomi che peccavo di superbia sentendomi bella, e mi chiuse in una cella affinchè pregassi e mi mortificassi il corpo, poi una notte venne da me con la scusa di aiutarmi a pregare e di consolarmi perchè piangevo in continuazione. cominciò a baciarmi e mi spogliò per fare sesso. all'inizio ero un po' stupita, ma poi prevalse tutta la mia esperienza, e la feci impazzire di piacere. così mi lasciò libera durante il giorno, poi di sera mi faceva andare nella celletta, in modo che la notte poteva venire da me. dopo un po' la cosa mi annoiò, volevo un maschio, ma lì non ce ne era. allora durante le preghiere in chiesa cominciai a guardare il crocefisso dove gesù era rappresentato a grandezza naturale in legno, ed era fatto molto bene...
fissavo quel corpo seminudo, immaginando che si staccasse dalla croce, venisse verso di me, sciogliendosi la fascia rossa che aveva attorno alle anche e mostrandomi il suo pene per farmelo succhiare. arrivavo a bagnarmi dall'eccitazione, e dovevo fingere di pregare altrimenti le altre suore e novizie se ne sarebbero accorte. studiai di mettermi in un angolo vicino al crocefisso, ma abbastanza defilata da nascondermi un poco alla vista, e così potevo, in qualche modo arrivare a toccarmi la passerina. per qualche tempo funzionò, ma un giorno mi eccitai a tal punto da schizzare i miei umori (sono una donna-fontana, faccio "squirting" quando sono estremamente eccitata, cioè spruzzo i miei succhi a distanza di pochi secondi uno dall'altro, ma in continuazione per diversi minuti), e intanto non riuscivo a trattenere mugolii di piacere. qualcuna se ne accorse, ma io continuavo a venire senza riuscire a fermarmi, fino a bagnarmi la veste fino all'esterno del tessuto, dove si era formata una grossa macchia.
a quel punto mi videro tutte compresa la superiora che mi cacciò, dicendomi che ero indegna di stare in luogo sacro e che avrei traviato le altre novizie se fossi rimasta. così non divenni suora, e dopo qualche mese conobbi un fotografo che mi avviò alla professione di fotomodella.
mi piaceva lavorare in quel mondo dove partecipavo a feste, con successiva orgia, almeno tre volte alla settimana. in quel periodo utilizzai tutta l'esperienza fatta quando ero ragazzina e mi divertii moltissimo guadagnando anche tanti soldi.
mi fecero servizi fotografici di tutti i tipi, in particolare mi fecero fare, per una rivista estera, un servizio "blasfemo" in cui dovevo impersonare Maria con Gesù crocifisso nudo e poi deposto (l'idea al mio amico fotografo l'avevo data io, raccontandogli la storia di quando ero novizia, e lui aveva convinto quella rivista a commissionargli il servizio fotografico e pubblicarlo), in una serie di fotografie ero truccata come le donne che appaiono nei quadri antichi che raffigurano la crocefissione e la deposizione, e cercavo di far resuscitare gesù succhiandogli il cazzo e cose simili...
nel frattempo continuavo a frequentare e fare sesso con i miei due fratelli. poi il maggiore è andato a vivere all'estero e da allora ci incontriamo raramente, mentre continua il nostro rapporto con mio fratello minore anche se ci siamo sposati entrambi. il nostro è diventato un rapporto sessuale speciale
I ricordi nei cinema a luci rosse
Prima che chiudessero i cinema a luci rosse (l'ultimo lo hanno chiuso due anni fa), a volte, quando ero annoiata, ci andavo di pomeriggio, poichè, solitamente, c'erano pochi uomini, 15 o 20 al massimo (raramente ho visto una coppietta che veniva lì per masturbarsi a vicenda o scopare al buio durante la proiezione e si sedevano sempre all'inizio dell'ultima fila).
Entravo prima dell'inizio del film e giravo per i corridoi fingendo di cercare il posto che più mi aggradasse, in modo che tutti mi potevano notare. In estate indossavo un miniabito aderente rosso fuoco senza nulla sotto e sandali dello stesso colore con tacchi a spillo da 14 cm., mentre in inverno, sopra un miniabito nero, una pelliccia che toglievo appena entrata nel locale, calze autoreggenti con la cucitura dietro e scarpe di vernice nere sempre con tacco 14.
Mi accomodavo in una poltroncina al centro di una fila centrale ma lontana da altri posti occupati, accavallando le gambe in modo che il vestito salisse ancora di più fino a scoprirmi completamente le cosce in modo che si intravedesse l'inizio del pelo pubico. E allora cominciava il via vai di alcuni per potermi guardare bene e vedevo che mi mangiavano con gli occhi.
Quando le luci si spegnevamo, qualcuno cominciava a spostarsi per venire a sedersi accanto a me (spesso si spostavano in due per sedersi uno alla mia destra e l'altro alla mia sinistra). Io lo ignoravo, ma quando il film iniziava a mostrare una sequenza porno, cominciavo a mettere la mano tra le cosce, poi scavallavo e allargavo le gambe per mostrare meglio come mi stessi accarezzando la figa finchè quello accanto me mi metteva una mano sulla coscia e mi sentiva rabbrividire e mugolare di piacere. Solitamente la sua mano scivolava subito sulla coscia fino ad arrivate alla figa.
Continuando a mugolare come una gatta in calore, gli mettevo la mano dietro la testa per spingerla tra le mie gambe, così lui cominciava a leccarmi mentre io, eccitatissima, perdevo il controllo e mi accorgevo a malapena che le poltrone accanto e attorno a me erano piene di uomini che allungavano le mani per palparmi le tette e toccarmi tutta.
Dei due accanto a me, uno continuava a leccarmi la figa e succhiarmi il clitoride, l'altro mi prendeva la testa tra le mani mettendomi la lingua prima nell'orecchio e poi in bocca, mentre io gli aprivo la cerniera dei pantaloni e glielo prendevo in mano. Poi mi alzavo e andavo a sedermi sul suo cazzo ormai grosso e duro, facendolo penetrare lentamente nella figa finchè mi sborrava dentro. Intanto l'altro che mi stava leccando, si era spostato al mio posto e aveva tirato fuori il suo uccello in erezione. A quel punto mi alzavo in modo da sfilare dalla figa il cazzo che aveva appena sborrato dentro di me e mi sedevo sul cazzo eretto del primo individuo, guidandolo con la mano dentro il mio culo. Intanto quelli che si erano appostati nelle poltroncine davanti a me, avevano rialzato il sedile per poter appoggiarsi in piedi contro la spalliera e, girati verso di me, avevano l'uccello fuori, così, mentre il mio culo viene impalato da un grosso membro pulsante, mi inclinavo in avanti per prendere in bocca il membro davanti a me e nelle mani i cazzi accanto per masturbarli. I miei mugolii e i miei gridolini di piacere erano attutiti da quelli del film porno...avevo orgasmi in continuazione. Così, nel primo tempo, tra scopate, pompini e seghe, facevo godere una dozzina di maiali arrapati.
Poi, appena mi accorgevo che stava per iniziare l'intervallo, prima che si accendessero le luci e mi vedesse la Maschera del cinema, mi recavo al wc degli uomini, e lasciando la porta aperta, mi accosciavo sia per far uscire lo sperma che ancora era rimasto dentro (una parte mi gocciolava lungo le gambe) sia per pisciare, mentre aspettavo che succedesse il resto...infatti, qualche istante dopo, arrivavano quelli che mi avevano seguita al gabinetto ed altri ancora. Mentre mi guardavano così accosciata, mi sfilavo il vestito prima che me lo strappassero, così mi potevano guardare nuda, palpare e penetrare. A volte uno si sdraiava sul pavimento facendomi sedere su di lui per penetrarmi il culo, mentre un altro me lo infilava nella figa in una doppia penetrazione; gli altri a turno si facevano fare un pompino o una sega o mi sborravano e mi pisciavano sul viso, in bocca e sulle tette.
La mia libido era tale per cui non mi rendevo conto né del tempo né del luogo in cui ero. Prima che iniziasse il secondo tempo alcuni tornavano a sedersi, mentre altri continuavano a scoparmi e sborrare dentro di me o sul mio corpo nudo o a farsi fare pompini, poi mi aiutavano a rimettermi il vestito e a luci spente, già iniziato il secondo tempo, mi trascinavano in mezzo a loro fino alle poltroncine.
La mia ninfomania mi rendeva ubriaca di sesso, sentivo solo il godimento delle penetrazioni e dei fiotti di sperma che mi riempivano tutto il corpo, mentre la figa eiaculava i miei umori vaginali. Il mio miniabito si incollava al mio corpo coperto di sborra e, in estate, fuori dal cinema, tutti potevano vedere le macchie di sperma che lo costellavano e lo sperma colato sulle mie gambe che lasciava delle striature biancastre essicate. In inverno la pelliccia copriva il miniabito, ma la sborra scorreva sulle mie calze fino alle scarpe e vedevo che alcune persone la notavano. Non che la cosa mi infastidisse, anzi mi rendeva ancora più eccitata di quanto non fossi già...
Quando mi prendeva la voglia di andare in questo tipo di cinema, più o meno accadeva sempre così, sia che fossero uomini anziani, giovani e/o ragazzi di colore. Anzi mi eccitava non sapere con chi avrei rapporti di questo genere…essere ninfomane mi permette di godere sempre in qualsiasi situazione.
Peccato che questa cosa non la possa più fare da quando hanno chiuso i cinema a luci rosse....
Sesso macabro ma eccitante
Lo avete mai fatto in un cimitero? Vi assicuro che, essendoci sempre gente anche nei giorni feriali, non è facile, anche per me che l’ho fatto diverse volte…solo una volta c’erano poche persone poiché era appena nevicato. Indossavo solo la pelliccia, calze autoreggenti e stivali con tacchi da 14 cm., per il resto ero nuda. Il mio giovane accompagnatore non immaginava che fossi nuda sotto la pelliccia.
Avevo accettato il suo invito ma a patto che mi accompagnasse al cimitero a trovare mio padre defunto. Ma prima di arrivare alla cappella di famiglia, mi fermai davanti alla lastra di marmo della tomba di un amico di mio padre coperta di neve, mi strinsi a lui e lo baciai infilandogli la lingua in bocca, poi aprii la pelliccia contro di lui e allora, sentendomi nuda, cominciò ad eccitarsi e stette al mio gioco. Aprì il cappotto e tirò fuori un uccello enorme dai pantaloni.
Coperta dalla pelliccia, mi sdraiai sulla lastra, tenni aperta la pelliccia sul davanti, lui si sdraiò su di me e lo avvolsi nella pelliccia, mentre mi penetrava la fica col suo cazzo bollente fino a che sentii un fiotto di sperma caldo che mi riempiva tutta, poi ancora e ancora…Il mio corpo e il mio cervello erano un rigurgito di lussuria, Avevo perso la cognizione del tempo e del luogo in cui eravamo, sentivo solo il suo enorme cazzo ormai padrone del mio corpo. Poi sentii delle voci mentre il suo membro scivolava fuori da me creandomi un senso di vuoto doloroso. Lo vidi inginocchiarsi di fianco a me mentre rapidamente mi copriva con la pelliccia. Allora compresi: nonostante ci fosse un po’ di nebbia, un anziano signore si era accorto di noi e il mio accompagnatore gli stava dicendo che io ero sua moglie, avevo avuto un mancamento sulla tomba di mio padre, e lui, essendo medico, mi aveva praticato subito la respirazione bocca a bocca e che ora mi stavo riprendendo.
L’anziano signore, un tipo molto arzillo, non aveva l’aria di credergli, e mi guardava le gambe e le cosce che erano rimaste abbastanza scoperte. “Dobbiamo coprirla meglio e farla alzare dal marmo, l’aiuto io” – disse. E così si chinò e prese un lembo della pelliccia, lo alzò e vide che ero nuda. Mentre usava una mano per sistemarmi la pelliccia e coprirmi le cosce, aveva infilato l’altra sotto per palpeggiarmi. Il mio partner stava per cacciarlo via, dandogli del maniaco guardone. Io ero ancora in calore e questa scenetta mi stava eccitando ancora di più.
“Lascialo fare” – dissi al mio giovane accompagnatore – “e lei mi accarezzi pure, purché mi lasci coperta sennò prendo freddo e svengo di nuovo”. La mano del vecchietto salì fino ad accarezzarmi fica e clitoride, poi le sue dita mi penetrarono fino a far entrare tutta la mano. Era bravo e mi stava eccitando da morire. Ha tolto la mano bagnata di sperma della recente scopata e me l’ha messa sulle labbra affinché la leccassi. Il mio accompagnatore era sconvolto ma anche eccitato. Poiché stava per passare vicino a noi altra gente, l’anziano mi ha fatto alzare dalla lastra tombale, poi, seguito dal mio accompagnatore ammutolito, mi ha condotto dietro un grosso cipresso, ha tolto il suo arnese dai pantaloni mentre diceva all’altro di fare altrettanto, mi ha fatto chinare per prendere in bocca i due cazzi che mi venivano offerti, prima uno poi l’altro, infine entrambi contemporaneamente.
Io leccavo e succhiavo, succhiavo e leccavo mentre la mia mano libera scendeva ad accarezzarmi la fica bagnata. Infine mi hanno sborrato in bocca prima il giovane, poi l’anziano, cosicché sono riuscita ad ingoiare lo sperma di entrambi. Poi il mio accompagnatore, ancora eccitatissimo, mi ha fatto appoggiare le mani al tronco del cipresso, ha sollevato la pelliccia dietro, io ho allargato le gambe per aiutarlo e lui mi ha penetrato il culo con violenza tanto da farmi gridare. L’anziano intanto guardava. Alla fine di tutto, il vecchietto ci ha ringraziati e se ne è andato. Anche noi siamo usciti dal cimitero mentre lo sperma colava dalla vagina e dal culo sulle mie calze…
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