Metti una troia a cena
Un giorno feriale come un altro, città, traffico e pioggia.
Si avvicina fine anno e come in tutte le aziende ci si prepara al rush finale per la chiusura dei progetti, raggiungimento del budget e bla, bla, bla solite cose.
Nella storia che vi sto per raccontare siamo proprio in questo contesto e per la precisione alla fine di una importante riunione che ha coinvolto praticamente tutta la forza lavoro di questa azienda più alcuni consulenti che seguono il progetto.
Ah scusate dimenticavo, piacere sono Marco , la protagonista di questa storia è una mia amica ed è un fatto realmente accaduto e per rispetto degli involontari attori di questa storia non menzionerò i personaggi con il loro nome ma con uno di fantasia ad eccezione di… LAURA.
Come vi dicevo la riunione è terminata, il cliente e i suoi collaboratori si sono appena congedati e si può dire che è andata bene. Sul volto di tutti si vedono i segni della stanchezza delle giornate precedenti, le nottate a concludere le presentazioni e a raccogliere il materiale necessario. Ma allo stesso tempo c’è anche soddisfazione per aver chiuso con successo il contratto, questa è la prova che la fatica paga.
È un detto che calza a pennello anche per quello che coinvolgerà appunto Laura; ma chi è Laura?
Laura è una ragazza solare e simpatica, una mia amica ma ormai ex amica, rossa di capelli (naturale, sì, sì, è rossiccia anche lì posso confermare) 1.70cm corporatura media, una terza di seno e un culetto pienotto. Diciamo che non è una che ti giri se ti passa a fianco ma due botte gliele daresti. Anche perché ha un visino vispetto, furbetto la classica ragazza che non lo dice apertamente ma sotto sotto gli piace essere riempita e sentirsi porca e usata.
Ha 36 anni ancora giovane ma la vita da questo punto di vista non è stata benevola con le, già perchè è vedova. Purtroppo suo marito è mancato ormai quasi 5 anni fa in un incidente stradale erano sposati da 2 anni stavano progettando la loro vita, ma tutto si è interrotto.
E’ solo da qualche anno che è riuscita a venirne fuori e questo percorso l’ha cambiata e molto, diciamo che si fa fatica a riconoscere la vecchia con questa nuova versione di Laura.
Ma torniamo a noi, saranno state più o meno le 18.45 o giù di li e chi era ancora al computer chi sistemava, chi prendeva un caffe ma ancora nessuno era andato via dall’ufficio. Ad un certo punto si sente un urlo accompagnato da una grassa risata era Umberto, il boss dell’azienda, che rientrando in ufficio dopo aver accompagnato i clienti fino al parcheggio sotterraneo urlando con gioia dice: “Ragazzi ottimo lavoro, grandissima squadra e ottimo risultato! La commessa è nostra! Per festeggiare e premiare il lavoro vi porto a cena fuori!”
Facce stupite e urletti vari di gioia; “Grande Pres!!” , “Siamo stati bravissimi!!”. “Io propongo un’altra cosa mio caro” eccola, lei è Giuliana la moglie di Umberto responsabile e coordinatrice e in questo caso Account del cliente. “Amore mio ma cosa c’è di meglio che festeggiare a cena?”. “Umbi…” (lei lo sa che quando lo chiama davanti ai propri dipendenti utilizzando il nomignolo lo fa imbestialire e lo fa apposta) poi continua: “Secondo me sarebbe meglio fare una cosa qua in ufficio magari sarà meno bello come locations ma staremo tra di noi, alla fine è un traguardo importante e sarebbe bello anche parlarne a fine serata tutti assieme. Quale modo migliore per cementare questa “famiglia”?”. Il capo non può che cedere alla moglie: “Mi piace! Ma sappiate che anche se mangiamo qua in ufficio non non baderò spese e quindi Chiara, Francesca chiamate il nostro ristorante di fiducia e fatevi preparare tutte le cose migliori che ha nel suo menù e anche un bel po’ di bottiglie di quelle buone”.
Applausi e grida di festeggiamenti è proprio un bel momento professionale.
Chiara e Francesca ve le presento sono le segretarie di Giuliana, entrambe giovani laureate molto belle appariscenti ma allo stesso tempo molto dotate professionalmente. Anche fisicamente sono dotate e girano voci universitarie che siano dotate anche sotto altri punti di vista ehehe.
“Scusate facciamo il conto di quanti siamo: io, mio marito, Chiara, Francesca, voi quattro, Diego, Massimo, Cesare e Luca… Giorgio???” prosegue Giuliana. “Giorgio è andato via??”. “Ma noooo è fuori al telefono con una delle sue ‘Amiche’ ” esclama Aldo.
“Ah già” continua Giuliana. “Le amiche di Giorgio… Eheheh” e continua nella conta. “Ok Aldo c’è e ovviamente non può mancare il magnifico trio: Michele, Fabio e Giacomo”.
“Aspettate mi manca… Ma dove? Laura?? Dove sarà andata? È in bagno? A fare cosa? Ahaha Laura non masturbarti e se lo fai pulisci grazie. Non te lo chiedo neanche e ti conto per la cena di stasera!” urla Giuliana davanti all’ingresso del bagno.
Tutti ridacchiano. Alcuni si scambiano sguardi d’Intesa e tra i maschi girano occhiatacce che sono molto eloquenti su come vedono la loro collega Laura.
“Bene ragazze ci siamo tutti, fate come vi ha detto mio marito e fate portare cibo e bevande per 14”.
La serata prosegue tra momenti molto leggeri, dove le gerarchie spariscono battute, risate, insomma si percepisce che è un gruppo coeso e come in tutte queste situazioni c’è sempre un elemento che un po’ il prezzemolo e in questo caso è proprio lei, Laura.
Eh sì, viene sempre presa in giro, stuzzicata, inclusa in discorsi con doppi sensi un po’ da tutti, diciamo che è un po’ la mascotte dell’ufficio.
Lei piace stare al gioco e risponde ci mancherebbe e questo rende tutto più simpatico; anche lei stuzzica e a volte anche fisicamente con toccatine indistintamente uomini o donne, è fatta così. Ovviamente questo approccio è solo con i suoi pari non si azzarderebbe mai a sgarrare con la sua responsabile Giuliana ne tanto meno con Umberto.
In realtà lui la provoca e in molte occasioni, in cui la moglie non c’è, le chiede in maniera diretta cose sulla sua sfera privata e sessuale; Laura gioca con lui, sta allo scherzo risponde in maniera naturale ed è per questo che ad Umberto intriga.
La serata prosegue con il catering offerto dall’azienda che si può dire che non ha proprio badato a spese tra ottime pietanze e vini di un certo spessore. Lentamente e sempre con molta allegria la cena finisce e tutti seduti intorno al mega tavolo rotondo della sala riunione si parla del più e del meno.
Sono tutti li seduti uno davanti all’altro e ad un certo punto salta su Giacomo e dice a Laura: “eh Lauretta ora dovrai pagare pegno?”. Laura interdetta lo guarda non capendo, prosegue Michele: “Eh sì non ricordi la scommessa? L’altro giorno davanti alla macchinetta del caffè?”. Laura abbassa la testa mette la mano sugli occhi e comincia a ridere. Aldo: “Cazzo ridi?? Fateci capire… Laura glielo devi succhiare?”. Aldo è così, è quello senza filtri, Laura lo guarda sbigottita ma interviene Francesca che la anticipa: “Aldo quello glielo fa tutte le mattine!!” si alza un coro “oooooohhhh” e Giuliana esclama: ” Ma Laura! Sono la Badessa di questo monastero come mai non mi hai chiesto il permesso?? Ti perdonerò se uno di voi tre mi confermerà che almeno è brava”. “Ma Giuliana?!” esclama Laura. Risate. “Ma cosa stai dicendo?”. Giuliana “Mah sì dai lo dico per ridere ci conosciamo da così tanti anni.”. ” Ma cosa vuol dire? mi fai passare per una…” Giuliana “Per una?” e Aldo: “Troia! Sì dai lo dico io se no stiamo qui fino a domani mattina”
E scoppia una mega risata…
Giacomo diventa rosso e Chiara lo nota e dice: “Qualcuno secondo me nasconde qualcosa? Come mai Giacomo sei diventato tutto rosso? Devi dirci qualcosa in merito alla bravura di Laura?”. Laura salta dalla sedia e guarda Giacomo e arrossisce. Giacomo un po’ imbarazzato la guarda di striscio come tutti i colleghi che lo stanno fissando , se potesse si nasconderebbe sotto il tavolo. Chiara continua supportata da Francesca che prosegue: “Quindi? Com’è Laura? Lo succhia bene?”. Giacomo sbotta ridendo: “No ma dai basta” alzandosi di scatto. E’ color aragosta. Tutti si girano verso Laura e Francesca guardandola le fa il gesto con la mano e la lingua di chi lo prende in bocca e lo succhia e Laura senza emettere un suono le dice: “Ma piantala!!” con il labiale.
Laura ridacchiando: “Giacomo?? Dai, Giacomo, ma dillo” e intanto se la ride. “Di’ che non è mai successo” sferrando occhiatacce al povero ragazzo. Giacomo non sa che cosa fare e inaspettatamente esordisce: “Dai Laura, lo sanno anche le piante di questo ufficio. Sì lo ammetto se la cava più che discretamente e poi…” e Laura ormai totalmente imbarazzata. “E poi cosa Jack, continua, continua.” dice Giuliana, intanto Giacomo fissa Laura, e lei: “No, piantala, smettila… dai mi fai passare per una troia!”. “E poi la cosa TOP è che ingoia TUTTO!”
Salta su Aldo: “Anche io dai Laura, andiamo che mi devo svuotare” prendendola sotto braccio e ridendo come un pazzo.
Giacomo continua: “Ma dai non passi per troia, alla fine tutte le donne di questa stanza praticano abitualmente, o sbaglio?”
Per un attimo la stanza si gela. siamo pur sempre con i colleghi, con i capi presenti soprattutto in un ambiente lavorativo, ma il saggio Umberto alzandosi in piedi prende il calice per stemperare e sdrammatizzare ed esclama: “Posso dire che come me lo succhia mia moglie non lo succhia nessuno, cara stamattina sei stata eccezionale” alza il calice e le butta un bacio.
Attimo di silenzio e poi applausi verso Giuliana, rossa in viso, che se in un primo momento avrebbe voluto staccarglielo a morsi, rimane al gioco, anche se un po’ spinto, prende gli applausi e guardando le sue due segretarie dice: “Se le voci che girano in università sono vere, al mio fianco ho non una ma due degne allieve”. Anche Chiara e Francesca stanno al gioco e guardando i maschietti presenti si prendono il momento di gloria buttando baci e facendo le cretine si palpano i seni a vicenda.
“No scusate ma mi fate passare per troia di basso rango mentre loro vengono osannate ??” salta su Laura facendo la finta offesa e ridacchiando. “Cioè ho una reputazione da mantenere anche in ufficio, eh scusate ma così mi sminuite” finisce la frase trattenendo una risata.
Salta su Giorgio, noto per essere un abile raccoglitore di provocazioni e uno che la “tocca sempre piano”, e dice: “Non sminuirti così, non direi che sei una troia di basso rango, tutt’altro noi ti vogliamo bene non ti etichetteremmo mai così. Stiamo solo supponendo che forse non sei così brava come le tue colleghe… ops” si ferma guardando Giuliana. “Superiori” facendo un inchino con il capo, Giuliana risponde alzando il calice in segno di approvazione. “E colleghe” guardando Chiara e Francesca conclude Giorgio.
“Con tutto il rispetto e la stima che ho per le donne di questo ufficio, non mi sento inferiore sotto quell’aspetto a nessuna di voi tre” girandosi verso le due ragazze e Giuliana.
Sappiamo tutti come le donne entrino in un secondo in competizione se la butti sul piano erotico/sessuale e se si lasciano coinvolgere è la fine solitamente, ed ecco che la serata comincia a prendere una strada inaspettata.
“Quindi Laura” inizia Giuliana prendendo il bicchiere e appoggiandosi allo schienale della poltrona. “Stai insinuando” con fare scherzoso ma allo stesso tempo di sfida “che tu hai le mie stesse. Come dire…” guardandosi intorno con un ghigno “abilità”. Si ecco è la parola giusta”. E fissa Laura negli occhi. Laura non è un tipo che sta zitta e ribatte aggiungendo il carico con molta astuzia: “Giuliana le tue sono capacità quindi, se la memoria non mi inganna il significato di questa parola indica che è tutto frutto di pratica e continui esercizi. Io mi definisco capace che come ben sai significa che sono qualità innate.”. E continua: “penso che a tutti i maschietti qua presenti sarebbero sicuramente soddisfatti meglio da chi è nato a fare determinate cose piuttosto una che le ha imparate”.
Umberto sgrana gli occhi e abbassa lo sguardo ridacchiando e lancia occhiate ai suoi giovani colleghi. Giuliana incassa ma da donna adulta e navigata risponde a tono: “Non vorrei soffermarmi sull’uso dei termini ma passo oltre, fammi capire cara Laura, da quello che intendiamo praticamente sei uno strumento di piacere…?”. “Certamente” risponde Laura. “Bene, interessante” prosegue Giuliana. “Quindi affronteresti ogni situazione sapendo di far provare piacere?”. “Ritengo di sì” continua Laura. Intanto la sala è ammutolita insegue questo dibattito come degli spettatori in una partita di tennis. “Bene. E se a questo punto ti proponessi una scommessa?”. Laura la osserva, non se lo aspettava, rimane un po’ interdetta e poi risponde: “Per me non ci sono problemi, che tipo di scommessa vuoi propormi?”. Con fare curioso ma allo stesso tempo un po’ interrogativo non capisce dove sta andato a parare Giuliana.
“Accetti di partecipare? Sei veramente la grande donna che porta piacere? Puoi sempre tirarti indietro…” con un ghigno chiude la frase guardandola dritta negli occhi e si porta il bicchiere alla bocca.
Laura anche se è un po’ scettica non può più tirarsi indietro e risponde: “Assolutamente sì” e in maniera sfrontata afferma. “D’altronde sono l’unica che accetterebbe in questa stanza” guardando Chiara e Francesca ridendo che le rispondo con un bel sorriso e un dito medio.
“Accetto, quali sono i termini?” dice Laura con un fare da sfida.
“La sfida e scommessa che ti propongo è questa: dovrai riuscire riuscire a convincere una tra le tue colleghe donne, me compresa, a baciarti in questa stanza.” Con fare calmo ma autoritario sentenzia Giuliana.
Un po’ sbruffona Laura ribatte: “Ah… Beh… Tutto qui?” le due donne si fissano e Laura continua: “Oooook. E qualora non riuscissi?”.
Giuliana senza neanche guardarla ma scrutando gli sguardi degli uomini presenti risponde ridendo un po’ a singhiozzo: “Beh… eh… dovrai soddisfare con le tue capacità tutti gli uomini qui presenti in questa stanza… stasera… ah… mio marito Umberto compreso, che è da un po’ che gli piacerebbe testarti” alzando il calice verso suo marito e buttandogli un bacio.
Umberto con un ghigno da vero maschio alfa annuisce ringrazia la moglie e aggiunge: “Cara Laura noi siamo sicuri che tu ce la fari a baciare una delle magnifiche donne presenti in questa stanza… riteniamo che questa fantasia, nel caso tu perdessi, rimanga tale… ahinoi…” conclude guardando i suoi colleghi con uno sguardo come per smentire l’affermazione appena fatta.
Laura rimane qualche istante senza parlare immobile. “Cioè devo baciare te o Chiara e Francesca” interviene al volo Giuliana: “devi convincerci e farlo in questa stanza”. Riprende Laura: “Ok, devo convincervi a baciarci in questa stanza… se non ci riesco dovrò soddisfare questi bei dieci stalloni? Eh è così la scommessa?”
Giuliana annuisce e buttando uno sguardo alle sue segretarie ridacchia… e conclude: “I termini sono chiari? vuoi modificarli? Vuoi aggiungere qualche opzione?”.
Laura è in tranches al momento non risponde e continua a fissare tutti non si capisce se sta già pregustando la sconfitta o sta pensando come convincere le donne.
“Laura?” dice Giuliana al che Laura si desta e risponde: “Direi che i termini sono chiari e accetto la scommessa”. “Sicura, non avrai ripensamenti perché una volta che si parte non si torna indietro” ribatte Giuliana, Laura sicura di se afferma: “Procediamo!”.
Alcuni degli uomini presenti cominciano ad andare un po’ su di giri, vedi che si sistemano… non si sa mai e quello che potrà succedere, c’è chi approfitta e va in bagno, diciamo che la scommessa ha scosso gli animi.
L’impeto della sfida, la voglia di tenere testa al tuo interlocutore, la sfrontatezza nell’affrontare certe cose a volte però non è la scelta giusta a meno che non ci sia un secondo fine.
Già sapete com’è andata a finire?? Così:
Alla conferma di Laura Giuliana, appoggiando le mani platealmente sul tavolo e accompagnando il movimento con una risata, girandosi verso le sue sottoposte Chiara e Francesca dice : “Ragazze avete vinto voi? Andiamo che vi offro da bere?”
Laura sbigottita la guarda: “Ma come se ve ne andate come faccio a convincervi e baciarvi??”. Alzandosi di scatto un po’ preoccupata.
Giuliana e le due ragazze proseguono verso l’uscita ed escono ma Giuliana si ferma sul ciglio della porta, si gira guardando Laura dice: “Mi sa che devi migliorare le tue “abilità” nel comprendere i termini di una scommessa. Dovevi convincerci e baciarci in questa stanza, e dire che ti ho offerto la possibilità di correggere e avere una via di fuga più volte.”
Giuliana si rigira e chiudendo le porte della stanza riunioni rivolgendosi agli uomini: “E’ tutta vostra!”.
La situazione è abbastanza surreale c’è chi ridacchia cercando di nascondersi, c’è chi come Laura è letteralmente impietrito. Laura è con la bocca socchiusa con lo sguardo rivolto alla porta, una statua di sale. In tutto questo c’è chi è rimasto impassibile ed osserva tutto questo… Umberto.
“Laura” comincia “è una situazione in cui non mi vorrei trovare… la tua intendo” facendo un ghigno “vedi ci conosciamo da anni e tu sai quanto sono competitivo e come vivo le scommesse, questa è uguale a tutte le altre spero che tu non ti stia pentendo ma in ogni caso… ” non fa in tempo a finire che Laura lo interrompe alzandosi dalla sedia spingendo la sedia con forza facendola sbattere contro il muro.
Laura lo guarda fisso negli occhi con fare deciso ma intenso, aspetta un attimo prima di rispondere, si alza e si sistema gonna, camicia e giacca… che poi si toglie.
Si appoggia di 3/4 sul grosso tavolo, sempre verso Umberto, fa un giro di tavolo guardando negli occhi tutti i presenti e poi rivolgendosi a tutti ridendo: “Pensate che abbia perso la scommessa? E se invece volevo proprio trovarmi in questa situazione? Non ci avete pensato vero?”. E prosegue: “Sì lo ammetto è una mia perversione, mi capita spesso di pensare di essere scopata da più uomini contemporaneamente e mentre il mio corpo viene usato vedere i cazzi che mi circondano e mi sborrano addosso… sì, è una cosa che mi eccita da morire.” Alzandosi dal tavolo continua: “Tutti conoscono la mia storia, la mia triste storia… sono vedova a soli 36 anni”. La sala la ascolta e a queste parole quasi tutti abbassano lo sguardo per rispetto e partecipazione al dolore ma intanto Laura prosegue: “Non lo dico per compassione, ho superato il trauma ma sapete cos’ho capito? Che bisogna vivere il presente e non fare troppi progetti” e continua “quindi cari i miei colleghi ora tocca a voi” mentre parla si sente il suono di una zip è quella della sua gonna che ha aperto. “Dovete dirmi” facendo il classico movimento con i fianchi per far scendere la gonna. “Se avete il coraggio, sì tutti voi… 10 uomini”. Raccoglie la gonna da terra la appoggia sulla sedia e si slaccia la camicia. “Se avete le palle” si sfila la camicia è in reggiseno e slip davanti a tutti. “Di fare quello che sto facendo io” porta le mani ai gancetti del reggiseno e lo sgancia e se lo sfila poi lo appoggia alla sedia assieme alla camicetta e prima di proseguire con il discorso si prende i seni in mano, si strapazza le tette e fa un gridolino di gioia e piacere assieme. “Quindi vi chiedo se sarete in grado ora” comincia a sfilarsi gli slip. “In questa sala” ecco che cadono a terra. “Di scoparmi” raccoglie gli slip e li fa roteare sul dito e con l’altra mano passa le dite sul piccolo ciuffetto sul monte e sulle labbra della sua fica. “A turno o assieme” gli uomini sono di sale e guardando bene il rigonfiamento nei pantaloni in alcuni è già notevole “a riempire ogni mio buco e quanti più contemporaneamente posso soddisfare… Ne sarete capaci?”
Al finere della frase si gira alla sua destra, da Aldo, e gli passa i sui slip prima sul naso per farglieli odorare e poi glieli infila in bocca… lui esegue, non si oppone.
In sala Laura è a suo agio, forse pensa e spera che il suo sogno si avveri, si muove tra i colleghi fino ad arrivare al capo, Umberto.
Lui è ancora seduto, tutto sommato sereno, non è impietrito come altri dalla proposta anzi forse è quello che sognava da tempo. Laura lo abbraccia da dietro gli da un bacio sulla guancia e appoggiando la guancia alla sua guarda i sui collegi e conclude: “Ovviamente ora siamo Laura, Cesare, Luca, Aldo, ecc, ecc e Umberto… conoscenti, amici, scopamici” ridendo. “Non esistono gerarchie lavorative, siamo tutti pari” e rialzandosi passa la mano che aveva passato sulla sua fica sul naso di Umberto e sulla bocca infilandogli medio e anulare in bocca.
Prende la sedia di Umberto lo sposta indietro allontanandolo dalla scrivania.
Lei indietreggia appoggiando il suo culetto, fa un balzo e ci si siede sopra si spinge indietro, tutto questo guardando Umberto fisso negli occhi, quando è tutta sul tavolo appoggia la schiena e allarga le cosce, fa scorrere le mani sul seno, ventre e interno cosce fino alla fica, prende le grandi labbra le divarica e in ultimo dice: “Avete 10 secondi… al termine mi rivesto e avrete perso l’occasione… 10… 9…”.
Ovviamente già durante la passeggiata di Laura verso Umberto i ragazzi guardandosi velocemente se prima un po’ sbigottiti un attimo dopo erano già convinti, e senza proferire parola erano già sicuri sul da fare… “Laura va scopata” questo è quello che credo che girava nelle loro teste.
Ancor prima che scoccasse il countdown c’era chi si stava già spogliando.
Già quando Laura si stava per sdraiarsi sul tavolo Umberto si stava alzando in piedi avvicinandosi a lei; quando comincio a fare il conto alla rovescia prese parola: “Laura puoi fermare il conteggio da “amici”, ma “veri amici” vogliamo che il tuo desiderio si realizzi” nel parlare intanto si sbottonava i pantaloni, slacciando la cintura. “Vedi sappiamo bene entrambi che questo era quello che volevi” intanto con una mano le prende il collo e la tira su, facendole anche un po’ male, la fa scendere dal tavolo e guardandola negli occhi: “Era solo un pretesto che hai colto al volo e noi non ci tiriamo di certo indietro”.
A quel punto con forza la accompagna, Laura ovviamente asseconda con fare sottomesso, ad abbassarsi inginocchiandosi davanti a lui.
Umberto si scosta un po’ e in un men che non si dica i ragazzi si mettono in cerchio tutti con il cazzo di fuori, chi già in canna chi meno, chi totalmente nudo chi solo in camicia. Laura si guarda intorno si percepisce che in una frazione di secondo ha pensato “oddio” ma è stata subito superata da “tutti questi cazzi sono tutti per me”.
Laura si illude di prendere l’iniziativa e si alza, con le mani accarezza i cazzi che la circondano ma in un attimo è completamente bloccata da quasi 20 braccia che la palpano, accarezzano, pizzicano e penetrano.
Ci sono talmente tante sensazioni in una momento solo che non è in grado di capire ma il godimento inizia; sente chiaramente più dita nella fica che la masturbano con una certa foga, qualche dito in culo, i capezzoli sono costantemente sollecitati chi li succhia, chi li morde, chi li strizza.
I seni sono già rossi dalle palpate come le chiappe il cui numero di schiaffi ormai è incalcolabile; c’è anche una mano che la stringe intorno al collo quasi a soffocarla leggermente per poi rilasciarla, non può esternarlo ma chiaramente nell’insieme sta godendo.
Gli uomini come sempre gli basta un occhiata per capirsi e senza parlare si organizzano per partecipare equamente a turno. Ed ecco che la sdraiano sul tavolo della sala riunioni, è un grosso tavolo come già descritto ma è di quelli di una volta molto bello in mogano e soprattutto solido, alcuni ci salgono sopra Aldo si sdraia e Laura gliela adagiano sopra some se fosse il suo materasso.
Ma non è una posizione per dormire ma per godere e far godere, Aldo punta subito la sua cappella al buco del culo e comincia a spingere, essendosi bagnata i suoi umori erano colati anche sull’ano ha permesso un’auto lubrificazione che aiuta Aldo nell’impresa. Diego davanti che comincia a penetrarla in figa e Luca , posizionato dietro Aldo, mette il viso di Laura in modo da scoparsela in bocca. Come un 3 cilindri cominciano a scoparsela e ad ogni colpo inferto Laura emette un gemito di piacere misto dolore. I ragazzi più la pompano più si gasano. Durante un momento di pausa per farla respirare dal deep-throat Laura esclama: “Tutto qui? E’ il massimo che sapete fare? Voglio che mi spacchiate il culo e la figa e voglio sentire i vostri cazzi in bocca… tutti li voglio assaggiare in modo da riconoscervi anche ad occhi chiusi”.
Comincia un giro vorticoso tra i vari “colleghi” e se la passano in ogni modo come fosse una bambola scopando ripetutamente e sempre più forte ogni suo buco. Anche le rimanenti parti del corpo vengono sollecitate.
Anche se tacitamente è chiaro che Umberto rimane sempre il capo, fino a quel momento era rimasto in disparte ammirando la scena e osservando particolarmente il viso di Laura che aveva sempre un ghigno di godimento nonostante la penetrazione continua in bocca, gli occhi parlavano chiaramente e dicevano: “Sì, finalmente… tutti per me… scopatemi…forza…non fermatevi” , gli occhi erano quasi sempre ribaltati sintomo di grandi emozioni e sensazioni infatti Laura non dava l’idea di essere cosciente ma solo fisicamente presente.
Ad un certo punto si alza e i ragazzi che a giro avevano già abusato si scostano e lasciano l’intera “preda” a disposizione del leone capo branco.
Lui la gira a bordo tavolo in modo che possa infilargli il cazzo in bocca e scoparsela, contemporaneamente gli pianta 4 dita nella figa e la masturba velocemente. Laura è presente e capisce che è lui ma non fa in tempo a fare qualcosa che la stimolazione vaginale la sovrasta e parte uno squirt che bagna chi era di fronte a lei ma non solo perché nel mentre la mano di Umberto gli suona le labbra della figa come se fosse un chitarra e squirtando e stimolando il clitoride prosegue per un paio di minuti buoni a schizzare come una pazza senza mai mollare il cazzo in bocca del capo.
Questa scena fa eccitare alcuni dei presenti e un paio, salendo sul tavolo, segandosi si spingono fino a venire ( i più giovani si vedono da queste cose) e non si fanno scrupoli a sborrarle in faccia, e poi a spalmarglielo su tutto il viso. Laura quando può con la lingua recupera dal viso la sborra che cola per gustarsela tutta.
Ovviamente il vecchio leone non è ancora sazio e gli altri gli lasciano spazio e tempo per operare su Laura. Mentre la fa scendere dal tavolo Laura si riprende un attimo e guardandoli divertita dice: “Posso dirvi che è come me lo immaginavo? Non potete capire voi maschi cosa si prova ad essere penetrati e scopati” e poi rivolgendosi ad Umberto: “Umby fammi sentire quello che prova Giuliana perché se la sensazione è quella che ho avuto dal tuo cazzo in bocca non vedo l’ora che mi riempi il culo” e senza che Umberto faccia nulla, come se gli avesse letto nella mente, si mette a 90 appoggiando l’intero busto sul tavolo allagando le braccia e appoggiando il viso di lato.
Guardando Umberto si porta una mano sulla bocca ci sputa sopra e poi fa colare la saliva sull’ano e mentre compie questo gesto gli dice: “Umberto fammi male”. Di certo non se lo fa dire due volte e non fa in tempo a finire la frase che prende entrambe le mani di Laura per i polsi, appoggia la cappella sul suo buco del culo aspetta che la saliva la inumidisca e poi con uno strattone tira verso di sé le braccia e quindi l’intero busto di Laura facendo indietreggiare il culo che letteralmente ingloba il suo cazzo in un colpo solo. Laura in quell’occasione sente dolore per il movimento di strappo alle braccia, Umberto molla la presa e sdraiandosi sopra la sua schiena di lei senza fermarsi nello scoparla si avvicina all’orecchio e le dice: “Questo è quello che faccio con Giuliana, e a lei piace il mio modo irruento… non gradisci?”
Laura in un momento di poco piacere ma più dolore ribatte: “Scopami il culo come fai con quella puttana di tua moglie e stai zitto!”
Umberto comincia a colpire più forte che può con le mani divarica le chiappe spalancandole il culo per arrivare più in fondo che può… Laura urla ma di piacere: “Dai, fino in fondo… spaccamelo, spaccamelo”.
Umberto prosegue fino a venire con un grido liberatorio svuota le palle in una copiosa sborrata nel culo di Laura.
Alcuni dei presenti temeva che gli partisse un infarto ma per fortuna è un uomo in salute che può ancora scopare, venire e godere.
Sfila il cazzo dal culo della rossa Laura e con cenno di gratitudine verso i suoi compari per avergli lasciato l’esclusiva si sposta lasciando il posto a loro e si riprende dallo sforzo.
E intanto la sborra di Umberto gli cola dal culo verso le gambe, ma questo non è un problema per gli altri presenti che ormai vogliono solo montarla in ogni dove e svuotarsi per bene.
L’orgia prosegue per un bel po’ d’altronde sono tanti e a parte i due più giovani che hanno dato più volte alla velocità della luce gli altri più esperti se la stanno scopando selvaggiamente.
Laura non si tira indietro e anzi qualunque cazzo gli passi davanti agli occhi lo prende in bocca anche due assieme e li succhia o si fa scopare, mentre figa e ano sono sempre belli pieni e costantemente colpiti a suon di cazzi.
Quando si è limite la preferenza è sborrarle in faccia ma altri preferiscono riempirla e poi vedere che gli cola tra le gambe.
Il clitoride sembra il naso di un pagliaccio è rosso fuoco è gonfio a furia di stimolarlo e succhiarlo… A guardarlo bene sembra proprio un mini cazzettino questa cosa Aldo la nota e mentre la scopa in figa lo prende tra le dita e comincia a fare il movimento per segarlo.
Bastano due su e giù che Laura emette un urlo di goduria misto a un tremore lanciando una squirtata che fa invidia a molte fontane.
Dopo più di mezz’ora di pompata anche Laura sembra un po’ provata ma allo stesso tempo anche pienamente goduta, qualcuno stanco si ferma e lascia a chi ha ancora le forze e ha l’ultimo carico da svuotare.
Laura nel finale è in braccio a Giacomo che la scopa davanti, Luca nel culo, sul tavolo Aldo e Giorgio che glielo infilano in bocca insieme o a turno, un cazzo nella mano sinistra e uno nella destra e Umberto che guarda tutto segandosi e gli altri stremati ai lati.
Con un cenno di intesa gli uomini si intendono e la prendono e la sdraiano sul tavolo con la testa leggermente sul bordo in modo che se anche al contrario li possa vedere. Sono tutti li che si segano e a turno vengono per l’ultima volta chi si svuota aprendole la bocca chi sugli occhi chi tra i capelli… Aldo e Giorgio
chiudono con una sborrata copiosa che la ricopre il viso e i seni. Laura non è passiva e ingoia e si porta in bocca tutto quello che riesce si spalma lo sperma sulle tette sul ciuffetto del monte e quello che trova sulla figa e sul culo…
Al termine sono tutti li che sedendosi si riprendono, si puliscono si congratulano alcuni… Laura è li occhi chiusi che forse sta cercando di capire se potrà quanto meno star in piedi e comincia a ridere ma gli uomini non ci fanno molto caso e la lasciano fare senza fare domande. Sempre tutta sporca di sperma e il trucco ormai assente ghigna… Si continua ad accarezzare ripetutamente passando la mano sulla figa e il buco del culo probabilmente cerca di capire se è tutto ok.
Di colpo entra Giuliana che osservando la scena per un attimo non parla capendo che la cosa è stata presa sul serio da tutti e vedendo Laura in quelle condizioni e nessuno sembra aver fatto caso a lei.
Con fare curioso sia Francesca che Chiara infilano la testa ed entrambe, forse non se lo aspettavano, rimango molto stupite e forse un po’ preoccupate a pensarsi al posto di Laura.
Si guardano e Chiara con la testa fa no a Francesca che con un risolino in faccia fa spallucce e una smorfia del viso che sembra dire “perché no?”
Giuliana incrocia lo sguardo di suo marito che è ancora li con cazzo in mano che se lo sega lentamente, si guardano lei gli sorride e lui di contro le butta in bacio e con l’altra mano fa un gesto indicandola e “dopo”… Giuliana forse un po’ eccitata dalla situazione e dalla proposta le fa un cenno con la testa come per dire “andiamo di là” e in tanto si accarezza la sua patata… Si vede che ne aveva proprio voglia. Umberto però le ribadisce sempre con la mano il gesto “dopo”.
Giuliana fa si con la testa e poi dice: “Laura!” con fare deciso: “Da come sei conciata direi che si sono divertiti e tu?”. Laura non muove un muscolo e risponde: “Sono una portatrice sana di godimento e la sborra che ho addosso e nello stomaco è la conferma del gradimento”
Giuliana ride e continua: “Sono contenta per te e si anche per loro li vedo ben provati, ma…”
Laura si gira di traverso e la guarda interrogativa: “Cosa?” le dice. “Ma nulla, è che io e le ragazze ci siamo allontanate un attimo ma ci tenevamo ad osservare il tutto… Ma tu sei la solita golosa non ci hai aspettate… Ci siamo rimaste male… dov’è finita la solidarietà tra donne? Beh vorrà dire che prossimamente replicheremo… ma solo noi quattro".
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