Problemi di lingua
Oggi giorno diamo quasi per assodata la possibilità di comunicare con chi abbiamo intorno.
Se non parla la nostra lingua, sicuramente parlerà inglese.E se nemmeno dovessimo avere una lingua in comune, abbiamo sempre la possibilità di usare un traduttore su internet.
Oggi rispetto al passato abbiamo perso quell’ostacolo che si poneva dinanzi a noi? Generalmente si, ma non in questo caso.
Ci incontrammo ad un bar, l’ultimo giorno della mia vacanza con qualche amico.Quella sera provammo a parlare di argomenti abbastanza semplici, dico provammo poiché nessun dei due riusciva con grosso successo a comunicare.
Per fortuna, o sfortuna, in quel bar erano per la maggior parte coppiette.Non avendo grossa scelta, decidemmo di intraprendere quel viaggio fatto di gesti ed espressioni.
Non credo di aver mai fatto tanta fatica per dialogare con una persona.Fatica, che veniva ampiamente ricompensata, quando l’altra capiva il significato delle buffe espressioni.
Quella sera risi come uno sciocco, era un mescolarsi di imitazioni e facce buffe.Tutto per cosa? Per parlare con quella ragazza le cui risate erano un’incanto.
Finita la serata, scrisse sul mio tovagliolo un po’ unto una serie di numeri.Mi ci volle solo un’attimo per capire che voleva risentirmi, mi stava dando il suo numero.Con un gesto non più impacciato ci salutammo.
Con entrambi tornati alle nostra vite, iniziò quella che potrei definire la nostra seconda avventura, la chat.
Con l’uso di quel poco di ingegno che bastava, entrambi iniziammo ad usare il traduttore.Lei per l’italiano, ed io il russo, e fù così che iniziarono i nostri primi messaggi.
Passarono diversi mesi, e scoprimmo che di diverso avevamo solo il modo di esprimerci.Conversavamo sui temi più disparati: filosofia, letteratura, politica.
E come una cipolla, pelato ogni strato, scoprimmo anche i nostri pensieri più intimi.Scopri che in comune, non avevamo solo il modo di vedere, ma anche il BDSM.
In questi diversi mesi, entrambi provammo ad imparare l’altra lingua, che pessimi risultati. Tuttavia sembrava quasi inevitabile che ci capissimo sempre un po’ a metà.
Decidemmo di intraprendere un viaggio durante la pausa dal suo e mio lavoro.Ci incontrammo a metà, in un hotel che dire spettacolare sarebbe riduttivo.I paesaggi stupendi, il cibo, le persone, un piccolo angolo di pace dal mondo frenetico.
Ma noi non andammo li per passeggiare, ma per provare nuovamente a comunicare.
Sembrava quasi di interagire con un cane, entrambi capivamo solo una possibile intenzione dell’altra.
Non ci volle molto affinché le emozioni rimaste sotto terra per quei mesi affiorassero.Prima un bacio, e dopo un’altro.
Entrambi sapevamo che ruolo ci piaceva, e di conseguenza ci comportammo. Capire cosa volesse da me fu difficile, ma credo che fù proprio quella difficoltà a rendere tutto più bello.
Compiacerla fù una delle migliori sessioni che abbia mai fatto.
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