Il cesso della festa
Venerdì sera, oggi a casa nostra daremo una festa.Non sarà una cosa in grande stile, solo pochi amici, tra lavoro e hobby siamo riusciti a contattare circa una ventina di persone.
Per intrattenere la serata abbiamo preparato vari giochi alcolici, e per la mia lei ho preparato una sorpresa particolare. Per questa serata sarà lei ad essere usata come bagno per tutti gli ospiti.
La serata inizia verso le nove, gi invitati arrivano a scaglioni. Dopo i vari convenevoli, spogliati dei cappotti, si sistemano nel tavolo della sala.Io dall’ingresso ad accogliere e salutare chi arriva, lei in bagno.
Quando finalmente anche l’ultimo degli ospiti è arrivato, do inizio alla serata. Do delle brevi regole della casa, spiego cosa faremo e introduco all’uso del bagno.
Gli ospiti, quasi tutti sottomessi o dominanti, prendono la cosa con un po’ di imbarazzo.
“Vabbè, allora se non disturbo, il viaggio è stato lungo, io ne approfitto”La battuta spezza quella aria di tensione, tutti scoppiano in una risata chiassosa.
La serata si anima, giochiamo a una versione di poker alcoolica. Ad ogni turno, chi ha più phish beve un colpo.
Tra una chiacchera e l’altra la serata passa amabilmente.Decido verso fine serata di dirigermi anche io in bagno.
Trovo la porta chiusa, quindi busso.
“Sono libera, in attesa di averti qui con me”
Apro la porta e la trovo li a novanta.E’ bendata per evitare di avere pregiudizi futuri sui nostri amici, quello che accade questa sera rimarrà solo nella mente di chi la ha usata.
Legata com’è si muove con difficoltà, ma in ogni caso non ha fatto nessun movimento particolare eccetto che qualche pompino credo.
“Se sei un uomo puoi infilarmi il pene in bocca, altrimenti aprirò la bocca il più possibile se fossi una donna”
Non ha ancora capito che sono io, e non ho intenzione di dirglielo, vediamo qual è il servizio che fa senza che le dica nulla.
Mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il pene dalle mutande.Infilo il pene nella sua bocca calda, mi accoglie la sua lingua che si muove piano per non stimolare.
Il getto esce copioso, senza staccarsi ingoia tutto pian piano. Levo il pene dalla sua bocca e mi sento dire:
“Se desideri che lo asciughi e lucidi un po’ devi solo inserirlo nuovamente, ora la bocca è pulita”, la apre per mostrarmela.
Decido che non è il caso, le tiro uno schiaffo sulle tette e faccio per uscire.Chiudendo la porta alla mie spalle sento:
“Torna pure quando vuoi, spero di poterti avere qui presto”
Torno in sala, la serata si chiude in gran stile. Tiro fuori da un soprammobile un limoncello casalingo invecchiato, e con un’ultima bevuta pian piano scorto tutti gli ospiti verso l’uscita.
Quando tutti sono andati via torno in bagno.
“Sono andati tutti via”, le dico.
“Che peccato, a quando la prossima volta?”
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