Amore e trasgressioni

estasi io
2 months ago

Mi guardo allo specchio. La matita sugli occhi è sciolta ed è colata sulla mia pelle bianco latte. I miei capelli biondi da bambolina sono ora spettinati e arruffati, mentre dalle guance, dalle labbra e dal mento mi cola la sborra del ragazzo che è di là sul mio letto.

Le ultime settimane sono state impegnative. Non mi piace, non avere tempo per me. Tra studio, lavoro in agenzia e quel lavoretto da cameriera che mi sono trovata per arrotondare penso che tutto sommato vivevo meglio quando vendevo le foto del culo e dei piedi. Ero più povera, ma avevo più tempo per me. 

Ho seguito quindi il consiglio delle mie coinquiline e nei giorni un po’ più liberi ho provato a sfidare nuovamente la sorte con Tinder, ma non è mai andata come speravo. Il maschio alpha fighetto è una di quelle specie che me la asciugano, quindi per ben tre incontri, dopo il primo calice di vino sono fuggita.

L’autoerotismo aiuta molto poco, ultimamente, e anche farmi leccare la passera da Esther mi diverte meno del solito.

Forse mi manca Christian, che ancora per un po’ sarà via. Il sexting con lui (e con altri) è sempre divertente, ma il contatto manca.

Per questo stanotte, delusa dall’ennesimo Tinder andato di merda, ho pensato di richiamare Federico, il primo (e al momento unico) Tinder Date che mi ha dato soddisfazione.

“Ti ricordi dove abito? Ti aspetto”, solo questo, gli ho scritto. E mi è bastata come risposta un’emoji col pollice in sù. Millennials.

E lui, in effetti, non ha deluso le aspettative. Mi ha sbattuta come una coperta al sole, infilandomi il suo bel cazzo ovunque avesse voglia, a cominciare dalla gola. E io avevo voglia esattamente di questo. 

Siri, piccolo promemoria per me stessa: ricordami di usare trucchi waterproof, la prossima volta che voglio essere soffocata da un cazzo.

Ho la passera in fiamme e anche il culo. Sì dai, al secondo appuntamento mi è sembrato carino concedergli la porta sul retro. Si è sbattuto a venire dall’altra parte della città a mezzanotte passata. Mi sembra educazione. E comunque devo dire che non mi aspettavo che il Bocconiano figlio di papà riuscisse anche a farmi godere col sesso anale. 

Più sono insicuri e meglio mi scopano. Dovrò impegnarmi a scegliere solo ragazzi insicuri, d’ora in poi.

Siri: promemoria due.

Ancora una settimana e Christian sarà di nuovo a casa. Ci sono cose che solo l’alchimia tra cuore e vagina possono regalarti. E io ci sono cascata, innamorandomi nel momento in cui meno lo volevo. 

Cioè… per come mi scopa potrei essere innamorata anche di Federico il Bocconiano, però è diverso.

Non è la mano attorno al collo mentre mi sbatte il suo cazzo nelle viscere, che può farmi sentire innamorata. Né quel suo modo di prendermi per i capelli o schiaffeggiarmi le chiappette mentre mi faccio sodomizzare sulle mie lenzuola con gli orsetti comprate da mamma. E forse nemmeno quel suo modo di annaffiarmi la faccia di sborra mentre mi tiene ferma la testa tenendomi sempre per i capelli.

Non è questo, che può farmi sentire innamorata. Ma diciamo che ci si avvicina.

Sentirmi puttana, sentirmi oggetto del piacere, mi appaga. Provo piacere nel dare piacere. E in queste (e solo in queste) specifiche occasioni, mi piace essere trattata da puttana.

Mi guardo allo specchio. Il viso è tornato ad essere il solito, quello della brava ragazza, bionda e coccolosa. Federico è ancora sul letto e ho voglia di raggiungerlo. Ho voglia di guardare il suo cazzo a riposo e magari sentirlo mentre torna ad indurirsi nella mia bocca.

Ho dimenticato di mandare un selfie della mia faccia sporca di sborra a Christian.

Siri, promemoria tre: ricordami il selfie.

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