Terrazzino in comune

estasi io
4 months ago

Eravamo in quel villaggio turistico già da una settimana, un posto bellissimo a pochi metri dalla spiaggia, ma che caldo!

Nella casetta che ci avevano affittato l’aria condizionata non funzionava e l’afa, soprattutto di giorno, era insopportabile, ci avevano proposto di cambiare casetta, ma la nostra posizione in fondo al villaggio, lontano dagli schiamazzi e dagli altri villeggianti ci piaceva, in più la nostra casetta sul retro dava sulla campagna aperta e la sera sul terrazzino si stava benone, tranquilli, senza rumori e sguardi indiscreti…

Infatti in questa settimana avevamo preso l’abitudine di passare tutte le serate su questo balconcino, dove mangiavamo e facevamo tutto ciò che all’interno non era divertente fare per il caldo. 

Ma quella sera sentimmo dei rumori nell’appartamento affianco, “Ecco! Gioco finito!”

Infatti in teoria il terrazzino sul retro era in condivisione con l’appartamento a fianco, vuoto fino a quel momento.

Non avremmo più potuto mangiare mezzi nudi, non avremmo più potuto scopare contro la ringhiera, non avremmo più potuto berci la nostra birretta nudi dopo la scopata, addio libertà insomma.

Quella sera mangiammo un po’ più vestiti del solito e ci limitammo alle parole crociate dopo cena, ma dall’appartamento affianco non si vide nessuno e anche i rumori furono davvero pochi.

Mi stavo preparando per andare a letto quando mi resi conto che tu eri sparita.

Ti trovo di fuori, sul terrazzo che sbirci tra i listelli aperti degli scuri della camera dei nostri vicini.

Va bene essere curiosi ma così è troppo, che figura ci fai se ti scoprono!? In più “vestita” in quel modo, infatti indossi solamente delle mutandine e una mia vecchia canotta tutta slabbrata che non copre nulla di quello che deve coprire, è il tuo pigiama.

Mi avvicino in silenzio, quando ti sfioro per chiamarti fai un sobbalzo e mi guardi con uno sguardo colpevole e il viso arrossato, “Che stavi facendo?” sbircio anche io tra le persiane e vedo un bel ragazzo steso in mutande sul letto, illuminato dalla luce della tv.

Sei imbarazzata per essere stata scoperta da me, ma rimani lì a guardare e quando ti appoggio una mano sul fianco ti spingi a me.

Stiamo così, tu davanti a guardare tra le fessure e io dietro di te ad accarezzarti piano

Il ragazzo avrà una decina di anni meno di noi, sarà sulla trentina, un gran bel fisico scolpito ma non un culturista, il viso purtroppo non si vede nella penombra, in compenso si vede bene il pacco nelle mutande.

Non sentiamo la tv, non so che sta guardando ma deve prenderlo molto, si sta eccitando e le sue mani iniziano ad accarezzarsi piano.

Anche a noi la situazione sta piacendo, le mie mani ti stanno accarezzando proprio come fanno le mani del ragazzo sul suo corpo, mentre tu ti spingi e ti strusci contro di me.

Quando finalmente il ragazzo infila le mani nelle mutande io faccio lo stesso con te che sospiri, forse un po’ troppo forte, ma fortunatamente il ragazzo è impegnato su altro, ha sfoderato in uccello di tutto rispetto e lo sta segando piano piano, mentre io ho una mano che non riesce a trattenere uno dei tuoi seni e l’altra tra le tue gambe umide che hai allargato per bene.

Passa poco che il ragazzo si sfila le mutande ed ora è a gambe larghe proprio di fronte a noi che si sega con forza.

Non resisto più, ti abbasso le mutande e faccio lo stesso con le mie e ti appoggio, contro le chiappe, la mia voglia.

Ti appoggi al davanzale della finestra e alzi il culo contro di me che spingo.

Entro lentamente mentre tu emetti un sospiro lungo e non proprio silenzioso.

Il ragazzo si alza dal letto e viene verso la finestra con l’uccello bello duro in mano, io mi fermo immobile, non avevo capito che ci stava vedendo come noi vedevamo lui.

Arrivato alla finestra regola le lamelle della persiana per vederti bene poi riprende a segarsi, sono impietrito, immobile eccitato ma spaventato.

Sei tu a riprendere il movimento, lo fai con foga, immagino a quello che vede il ragazzo e capisco la sua eccitazione, sei a pochi centimetri da  lui con le tette che ballano al ritmo della scopata, lo sguardo stralunato e la bocca socchiusa dal godimento.

Inizio a spingere pure io in contro tempo con te, che non hai più remore ed inizi a fare i tuoi soliti versi .

L’eccitazione è a mille ed inizi a perdere la coordinazione, le braccia ti cedono e ti ritrovi sui gomiti sul davanzale della finestra con il viso schiacciato contro la persiana, il suo uccello duro gonfio grosso è davanti a te, distanziato solo dalle lamelle della persiana.

Sento che il ragazzo chiede qualcosa, ma non capisco bene, gli rispondi tu a fatica “No… resta lì”.

Poco dopo inizi un lungo orgasmo muto, sei a bocca aperta come se dovessi urlare gli occhi puntati contro quell’uccello così vicino, mentre muovi il tuo culo contro di me come una forsennata, così neanche io resisto, aumento il ritmo e ti riempio con forza proprio mentre anche il ragazzo viene con un ruggito scaricando tutto il suo seme contro la persiana, contro di te.

Sfinita ti lasci cadere a terra mentre io mi appoggio alla ringhiera con le gambe che non mi tengono più.

Ti guardo dall’altro, nella penombra mi sembra che ti stia pulendo il viso, ma quando ti volti a guardarmi vedo solo i tuoi occhi luminosi e un sorriso fantastico.

Quando il ragazzo esce sul terrazzo con tre birre in mano e una maglietta addosso, noi siamo seduti sulle nostre sedie che riprendiamo fiato.

“Volete una birra?”

“Sì grazie molto volentieri!”

Ce ne stiamo seduti a bere la nostra birra fresca e a goderci la brezza della notte in silenzio, come se non fosse successo nulla, come se fosse normale il fatto che tutti e tre siamo nudi dalla vita in giù.

Dopo un po’ tu ti alzi, ringrazi ancora per la birra e comunichi che hai bisogno di dormire.

Noi ti guardiamo entrare in casa in silenzio mentre iniziamo a fare conoscenza, scopro che si fermerà una settimana e che tra un paio di giorni dovrebbe raggiungerlo la sua ragazza che ha avuto un imprevisto sul lavoro. Gli racconto delle spiagge attorno al villaggio, quali sono le più belle e quali le più solitarie, nel frattempo sento che ti sei fatta la doccia, si accende la luce in camera e noi due ci spostiamo lì davanti.

Ti vediamo asciugarti con l’accappatoio, poi sparisci di nuovo, torni completamente nuda, ti stendi sul letto e spegni la luce.

Ci guardiamo un attimo, facciamo cin cin con le bottiglie di birra che poi ci scoliamo prima di augurarci la buona notte.

Credo sarà una vacanza molto divertente.

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