La festa di carnevale l'asta
L’asta il giorno della festa di carnevale il cui ricavato sarebbe stato devoluto completamente in beneficenza ebbe luogo nel primo piano della villa dove si trovava un enorme salone. Al centro della sala vi era un tavolo con un leggio per il banditore e un palco su cui si sarebbero esibite le ragazze oggetto dell’asta. Tutto intorno furono sistemate delle poltrone per i partecipanti all’asta.
Le ragazze oggetto dell’asta erano cinque Monica per aver portato un coniglietto impotente alla festa, invece Giorgia e le altre tre ragazze Francesca, Elisabetta e Marika per non aver inflitto una punizione all’altezza.
Per partecipare all’asta le ragazze vennero vestite con un enorme tunica bianca, in modo che se i capezzoli fossero diventati duri per l’eccitazione l’avrebbero visto tutti, sotto invece vennero vestite solo degli slip di pizzo di colore bianco in modo che se si fossero bagnate la passerina per l’eccitazione sarebbe stato facilmente riscontrabile.
Le ragazze vennero fatte salire sul palco durante la festa di carnevale e il banditore fece una presentazione dicendo è ora di mostrare la qualità della merce, ma che prima di iniziare il pubblico aveva la possibilità di fare delle domande alle ragazze.
La prima domanda fu qual è la parte del corpo in cui ti ecciti di più. La prima a rispondere fu Francesca una ragazza di diciannove anni alta, dal fisico minuto che disse bastardi io non sono una schiava, non ho mai fatto esperienze sadomaso portatemi via, il banditore allora si avvicinò e attraverso la tunica pizzicò violentemente i suoi capezzoli che si indurirono quasi immediatamente e le disse ridacchiando che il corpo la tradiva e che le punte si erano indurite e si vedeva benissimo attraverso la tunica. La seconda a rispondere fu Elisabetta una ragazza con un fisico da modella alta, longilinea con una terza di reggiseno che rispose i capezzoli. Marika una ragazza dai tratti sudamericani con il culo grosso e le mammelle trasbordanti, abbondantemente in carne disse il clitoride. Giorgia che conoscevo per essere una santarellina fuori, ma una gran porca dentro che sapevo voleva far di tutto per impressionarmi e perché la scegliessi come la mia femmina disse che il suo clitoride è sensibilissimo. Monica che conoscevo per essere una grande sottomessa, ma anche una grande personalità disse sfidando tutti il mio corpo è tutto caldo, io sono il meglio.
La seconda domanda fu se piaceva a a loro essere dominate durante la festa di carnevale questa volta risposero tutte di si, tranne Monica che disse solo se c’è un vero padrone che mi sa tenere testa.
La terza domanda fu se erano masochiste e risposero tutte di no, che a loro piaceva essere dominate, ma non erano masochiste, allora il banditore si rivolse al pubblico chiedendo se fosse veramente vero e tutti risposero no che non era vero in coro.
L’uomo allora disse adesso vi dimostrerò che non è vero e che quella che avete davanti sono solo delle cagne bugiarde, tagliò le tuniche e le ragazze rimasero solo in topless con lo slip di pizzo bianco che lasciava davvero poco alla fantasia.
Monica catturò l’attenzione di tutti le sue mammelle che stavano su come fosse il marmo erano uno spettacolo della natura che pochi hanno la possibilità di vedere e infatti molti si misero le mani sul pacco dall’eccitazione.
Il banditore quindi prese delle pinze per tendaggi e le mise sui capezzoli delle partecipanti all’asta, le pinze per tendaggi sono oggetti che stringono molto soprattutto considerando che i capezzoli sono una delle parti del corpo femminile molto sensibile. L’uomo si avvicinò a ciascuna delle ragazze che ormai avevano i capezzoli dritti per l’eccitazione di avere le pinze, anche se il dolore era tremendo. Inoltre dagli slip di pizzo bianco completamente fradicio si vedeva che la cosa le eccitava tranne Monica che fece di tutto per non bagnarsi, per controllare il suo corpo al fine di sfidare la platea.
Il banditore allora si avvicinò a Monica con un ago, Monica lo guardò con il terrore addosso, infatti aveva letto spesso di pratiche bdsm a base di aghi, ma non pensava fossero pratiche frutto di funzione cinematografica, invece adesso si trovava di fronte una persona con un ago che lo voleva fare a lei, infatti bastò che l’uomo infilasse l’ago su uno dei suoi seni perché cominciasse a urlare come un ossessa dal dolore, contemporaneamente però non riuscì a controllare più il suo corpo e la passerina si sbrodolò tutta inzuppando le mutandine di pizzo bianco come fossero un panno bagnato. L’uomo le tolse le mutandine inzuppate e mostrò alla folla il clitoride indurito come un piccolo cazzetto.
Ebbe iniziò l’asta vera e propria che in totale incassò circa ventimila euro.
I vincitori avevano diritto di avere la ragazza che si erano aggiudicati come schiava per tutta la notte.
2
Monica durante la festa di carnevale era stata aggiudicata a un uomo sulla sessantina famoso per essere sadico e perverso ed essere sposato con una famosa schiava molto grassa con cui un uomo normale farebbe fatica ad andare, ma lo aveva attirato il suo masochismo peraltro rivolto solo agli uomini, mentre nei confronti delle donne era altrettanto sadica.
Monica guardava con uno sguardo di disgusto la donna che aveva una pancia schifosa e si domandava come un uomo di quell’elevato livello sociale si fosse potuto sposare con una persona del genere.
La donna le fece indossare una barra divaricatrice sulle mani e fu costretta con enormi sforzi a servire la cena all’uomo, posizionando e accendendo delle candele al centro dell’enorme tavolo.
Una volta sistemata la tavola l’uomo fece controllare alla moglie che tutto fosse a posto e in effetti le candele erano posizionate correttamente e accese, il piatto era stato versato al livello giusto si accorse però che il coltello probabilmente prendendolo maldestramente si era scheggiato e quindi fece notare al marito che la cosa non poteva passare inosservata e questa cagna indisciplinata doveva essere punita.
L’uomo quindi spogliò Monica lasciandola solo in topless e con degli slip bianchi di pizzo e cominciò a schiaffeggiarle le tette con parecchia energia, insistendo in modo particolare sui capezzoli che si eccitarono immediatamente diventando duri come marmo.
Prese poi una delle candele accese sopra il tavolo e ne gettò la cera su una delle tette di Monica che cominciò a urlare come un ossessa dal dolore e dal piacere, infatti la sensazione della cera che colava giù sui capezzoli le dava una strana sensazione di dolore e piacere che non aveva mai provato.
L’uomo interrogò Monica chiedendole se non ritenesse di dire qualcosa durante la festa di carnevale, lei lo guardò incredula non sapendo cosa dire e lui le rispose che lo doveva ringraziare per averla punita insegnandole così a diventare una brava schiava e che considerava un affronto che non l’avesse fatto quindi doveva essere punita ulteriormente.
Le ordinò di allargare i palmi delle mani, prese un’altra candela e ne fece colare la cera sopra. Il dolore per Monica fu enorme data la pelle sottile che ricopre il palmo delle mani. Per finire fece cadere la cera sul pancino in modo che sciogliendosi alcune gocce di cera potessero arrivare sulla passerina dando a Monica delle sensazioni indescrivibili un misto di piacere e dolore
Bene adesso possiamo cenare, ma prima disse a Monica che avrebbe dovuto portare in sala da pranzo anche la cena riservata a lei, ossia gli avanzi della servitù e ovviamente non era degna di mangiare sulla tavola con lui e la moglie, ma avrebbe dovuto posizionare il piatto sotto il tavolo e mangiare come fosse una vera cagna.
Monica data la posizione in cui si trovava non riuscì a non sporcarsi e si ritrovò ad avere le tette piene di zuppa, il che fece dire alla moglie dell’uomo se avesse visto in che situazione indecente si trovava questa qui sotto il tavolo, era una cosa inaudita e doveva essere punita per mangiare come un animale.
L’uomo disse alla moglie che aveva ragione e portò Monica in camera da letto e le legò i piedi al alla testa del letto e sparse sulle piante acqua e sale. Fece poi entrare una capra che è un animale molto ghiotto di sale che cominciò a leccare le piante dei piedi di Monica provocandole un solletico terribile che fece impazzire Monica al punto di urlare mi faccia quello che vuole, ma la faccia finita con questa tortura la prego.
Dopo circa un minuto l’uomo disse che andava bene, le slegò i piedi, salì sopra il letto con delle pinze che attaccò ai capezzoli di Monica, poi prese un taser molto attenuato e cominciò a dare delle piccole scosse sulle tette di Monica, poi scese giù e cominciò a darle anche sulla passerina. La cosa eccitò Monica in modo incredibile, la sua passerina stava grondando umori in modo incredibile il che fece a dire a l’uomo che era giunta l’ora di scoparla.
Si spogliò, gli mise il cazzo in bocca e cominciò ad andare su e giù sulla sua bocca come la stesse scopando, quando arrivava in fondo Monica si sentiva quasi come si stesse strozzando il che le fece tirare un sospiro di sollievo quando l’uomo tirò fuori il cazzo dalla sua bocca.
La fece girare fino ad avere in vista il suo bel sederino e le colpì anche il sedere con il taser dando anche lì delle piccole scosse elettriche. Le mise poi il cazzo in culo continuando a darle le scosse elettriche fino a quando capì che stava per sborrare.
Mise allora il cazzo in bocca intimandole di ingoiare tutto, ma dato il volume dell’eiaculato Monica non ce la fece.
L’uomo cominciò a frustarla con la cosiddetta frusta di Indiana Jones sul sederino dandole un centinaio di colpi(cosa che le avrebbe fatto ricordare la festa di carnevale per un pezzo), dopo i quali si ritenne soddisfatto.
Bene abbiamo concluso sono soddisfatto disse l’uomo adesso posso andare a letto, ma dato che ti ho comprata fino a domani mattina ti metterò le palline vibranti con telecomando wi fi sulla passerina e mia moglie se vorrà si potrà divertire azionandole mentre stai dormendo.
Monica si augurò che la donna fosse clemente e non arrivasse a tanto invece di tanto in tanto faceva vibrare le palline, ma mai così tanto da farla godere fu una tortura tremenda arrivare fino alla mattina.
Anche la festa di carnevale di Quest’anno si era conclusa.
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