I nostri ragazzi
Credo che non ci sia un amore più grande di quello che prova una madre per i propri figli. E posso assicurarlo perché ho due splendide creature che amo con tutto il cuore. E, proprio perché sono la mia vita, provo davvero dolore nel vederli infelici o in difficoltà. Mio marito se n’è andato anni fa con una stronzetta più giovane. I miei figli orami sono grandi, il più grande Andrea ha 25 anni e si è sposato con Amanda sua coetanea. Il più piccolo si chiama Filippo ha 19 anni e sono preoccupata per il brutto giro di amici che frequenta. I primi problemi però arrivano proprio da Andrea che fino a questo momento pensavo avesse un matrimonio felice.
Una sera si presenta a casa mia, suo fratello è fuori con gli amici è un venerdì sera.
«Mamma, posso stare un po’ qui con te?».
«Certo, amore. Che succede? Ti vedo scosso.».
«Ho litigato con Amanda. E … non ne ho le prove ancora… ma credo che abbia un altro.».
Dicendomi questo, scoppia a piangere.
Istintivamente lo abbraccio e lo stringo forte al mio petto. Non considero l’effetto che la mia quarta possa avere su un uomo, anche se si tratta di mio figlio.
«Amore, vieni qui. Non fasciarti la testa con strane idee. Perché mai una brava ragazza come Amanda dovrebbe tradirti? Facciamo così me ne occupo io. Se davvero ha un altro lo scoprirò, tu però nel frattempo vai a casa e fai pace con tua moglie!».
«Va bene, mamma. Vado.».
Mi dà un bacio sulla guancia ed esce di casa. Avrei voluto farlo restare ancora un po’ ma non era il caso. L’abbraccio sul mio seno ha provocato in mio figlio una notevole erezione, ben visibile da sopra i pantaloni della tuta che indossava.
Il giorno dopo Andrea lavora e io decido di andare da Amanda. Sono sotto casa sua quando dal secondo piano del palazzo dove abita sento provenire dei gemiti e delle parole.
«Siii. Scopami più forte!».
È la voce inconfondibile di Amanda, ma mio figlio lavora. Quella troietta ha davvero un amante. Decido di entrare con le chiavi senza suonare. Faccio piano e i due non mi sentono. Entro in camera da letto e vedo la moglie di mio figlio a pecora sul letto con un uomo sopra di lei che la sta inculando violentemente.
«Avete finito?!» dico.
Sono molto vicina al letto. I due sono presi dallo spavento e l’uomo esce dal culo di mia nuora velocemente, voltandosi di scatto verso di me. Il tutto proprio nell’attimo in cui sta venendo e un paio di schizzi mi colpiscono in volto.
«Rosa ma…».
«Zitta tu!».
Guardo l’uomo che resta pietrificato con la sua notevole nerchia che svetta davanti a me. Raccolgo con le dita gli schizzi di sperma sulla mia faccia e li porto alla bocca. Li assaggio.
«Buona! Ora sparisci!».
L’uomo come un fulmine raccoglie la sua roba e se ne va, mentre Amanda si copre alla meglio.
«Guardami tesoro. Cosa vedi?».
Amanda mi fissa e poi risponde con un filo di voce.
«Vedo la madre di mio marito! Arrabbiata!».
«Non sono solo questo! Ho 47 anni, sono una donna in formissima, ho una bella quarta, ho un culo bello sodo, un volto stupendo e sono un caschetto mosso biondo che quando passo mi guardano tutti. Sono una madre, sono una ex moglie e sono molto simile a te.».
«Non capisco cosa…».
«Non prendiamoci in giro. Amanda ho capito dal primo minuto che ti ho vista con Andrea che era una troia ninfomane.».
«Rosa, ma…».
«Non c’è niente di male in questo!».
Mi avvicino a lei e mi siedo sul letto.
«Ti piace il cazzo e anche io lo adoro. Credi davvero che sia stata fedele a mio marito per tutto il tempo? O credi che Andrea e Filippo siano suoi? Io amo mio figlio, ma ha scelto te e quindi ha scelto di essere cornuto. Anche se ancora non lo sa. Il punto è che non puoi fare la troia e rovinare il tuo matrimonio e fare stare male mio figlio!».
«Io amo Andrea, Rosa. Solo che non mi soddisfa. Non ho bisogno di altri uomini, voglio solo che lui mi faccia godere quando siamo a letto e se non lo fa beh… una donna ha le sue necessità.».
«Lo capisco. Ti chiedo solo di dire ad Andrea quello che vuoi a letto e ti garantisco che lo avrai. Per il resto se hai proprio bisogno di godere vieni da me, non ti servono altri uomini, almeno per ora.».
«Non capisco…».
«Chi meglio di una donna può dare piacere a un’altra donna?».
Me ne vado dandole un bacio a stampo sulle labbra, lasciandole il segno del mio rossetto rosso.
Quella sera Andrea torna da me.
«Ho litigato ancora. Mi ha detto che ha un altro e che ha smesso di vederlo perché mi ama, ma vuole che io la soddisfi. Mi ha detto cosa vuole.».
«E cosa vuole?».
«Orgasmi! Vuole che sia uomo, che a letto la tratti da troia, vuole che sia più resistente e che la soddisfi. Mi ha detto che vuole che la faccia godere con la lingua. Mamma io non ho mai fatto sesso orale a lei!».
«E perché ora sei qui e non da lei?».
«Le ho detto che avevo bisogno di tempo per capire.».
«Capire cosa? Mentre tu non ci sei, lei potrebbe cercare altri. Di nuovo. Vuoi lottare per lei o no?».
«Sì, mamma. Ma io non so come…».
«Ti aiuto io. Spogliati!».
Resta perplesso.
«Spogliati!».
Esegue.
Resta nudo con un bel cazzo di notevoli dimensioni, ma tutto peloso.
«Avvicinati e spogliami pezzo per pezzo. Come se fossi la tua bella mogliettina.».
Sono imbarazzatissima nel dire queste cose e mentre Andrea mi spoglia, ma se non lo aiuto il suo matrimonio finirà e lui starà malissimo.
Libera la mia quarta. Vede i miei capezzoloni turgidi. Li fissa.
«Cosa aspetti succhiami le tette!».
Inizia a leccarmi i capezzoli e mi fa godere. Sono molto sensibile lì. Porto la mia mano al suo cazzo che ora è bello dritto e duro.
«Ora scendi baciandomi la pancia e succhia il mio clitoride.».
Da bravo figlio obbediente fa come ho detto. Sorvola il mio ciuffetto di pelo biondo sul monte di venere e si dedica con dovizia al clitoride.
Continuo a dargli indicazioni su cosa fare con la lingua, con le mani. Dove sono i punti più sensibili.
Quello che è iniziato come un modo per aiutare mio figlio, sta diventando troppo eccitante. Prendo la nuca di mio figlio con entrambe le mani e inizio a strusciare la mia figa sulla sua faccia mentre con dovizia lui lecca tutto quello che può. Le mie labbra sbrodolano. Ho un intenso orgasmo e squirto sulla faccia di mio figlio che sembra affogare nei miei umori.
«Bravo tesoro. Ora alzati che devo ricompensarti.».
Ormai sono persa. Mi inginocchio e inizio a succhiare il cazzo di mio figlio. Adoro fare pompini e non mi limito alla cappella. Prendo tutta l’asta fino in gola. Andrea non deve essere abituato perché dopo tre affondi nella mia gola mi sborra in bocca, senza nemmeno avvisare. Quasi mi strozzo, ma che buona. Ha un sapore squisito. Ingoio tutto.
«Volevi strozzarmi?».
«Scusa mamma, ma non ho resistito…».
«Tranquillo ci lavoreremo su! Ora vai da tua moglie e fai quello che ti ho insegnato stasera.».
«Grazie, mamma. Ti amo.».
Lo bacio. Le nostre lingue si attorcigliano in preda alla passione.
«Buona notte, amore mio!».
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