Convivenza intima 1

Era l’autunno del 2020, e il mondo sembrava essersi fermato. Il Covid ci aveva costretti a rinchiuderci in casa, trasformando le nostre vite in un ciclo infinito di giornate monotone, tutte uguali. Ma nella nostra famiglia, quella monotonia stava per essere spezzata da un fuoco che covava sotto la cenere, pronto a divampare. Io, Carlo, avevo 44 anni, un uomo robusto, con un carattere calmo ma un appetito sessuale che non si era mai sopito. Mia moglie Laura, 40 anni, era una donna che attirava gli sguardi ovunque andasse: un corpo scolpito da anni di yoga, un seno pieno di terza misura che sfidava la gravità, e un sorriso malizioso che prometteva guai. In famiglia c’era nostra Silvia, 16 anni, e Ali, 14 anni. Era la nostra famiglia, il nostro mondo. Tuttavia, la convivenza forzata del lockdown stava portando a galla desideri che nessuno di noi aveva mai osato confessare.La nostra casa, un appartamento spazioso in una città del nord Italia, era diventata il nostro rifugio e, presto, il nostro terreno di gioco. Le giornate si susseguivano tra smart working, serie TV e pasti condivisi, ma c’era un’energia nuova nell’aria, un’elettricità che si percepiva nei silenzi, negli sguardi, nei gesti apparentemente casuali. Laura, in particolare, sembrava più provocante del solito. Indossava abiti leggeri, quasi trasparenti, che lasciavano poco all’immaginazione: magliette aderenti senza reggiseno, pantaloncini che mettevano in risalto le sue curve perfette. Notavo come Ali, la guardava. Non era più il ragazzo timido che conoscevamo: i suoi occhi si soffermavano su di lei, seguivano le sue movenze, si perdevano nei contorni del suo corpo quando pensava che nessuno lo vedesse.Ali era un ragazzo attraente,alto con un fisico allenato dal basket che praticava. Aveva un’aria riservata, ma i suoi occhi scuri tradivano una curiosità che non poteva nascondere. Ultimamente, lo sorprendevo spesso a gironzolare vicino al bagno quando Laura faceva la doccia. La porta del bagno, che di solito rimaneva socchiusa per il vapore, sembrava attirarlo come una calamita. Lo vedevo passare di lì, fingendo di andare in cucina o di prendere qualcosa nella sua stanza, ma il suo passo rallentava, i suoi occhi cercavano qualcosa. Non ero arrabbiato; al contrario, l’idea che Ali potesse desiderare Laura mi intrigava, accendeva in me un fuoco che non provavo da tempo.Una notte, mentre facevamo l’amore, Laura mi sorprese. Eravamo nel nostro letto, le sue gambe avvolte intorno ai miei fianchi, il suo respiro caldo contro il mio collo. Tra un gemito e l’altro, mi sussurrò all’orecchio: “Secondo te, Ali mi desidera?” La sua voce era un misto di curiosità, malizia e desiderio. Mi fermai per un attimo, il cuore che batteva forte, non solo per l’eccitazione del momento. L’immagine di Ali che la guardava, che la desiderava, mi attraversò la mente come un fulmine. “Credo di sì,” risposi, sentendo il mio membro pulsare ancora di più. “Penso che ti guardi con occhi diversi.” Laura sorrise, un sorriso che diceva tutto: sapeva di avere il potere di accendere quel desiderio, e l’idea la eccitava quanto eccitava me. “E se lo mettessi alla prova?” propose, mordendosi il labbro. “Fallo,” dissi, quasi senza pensarci. “Vediamo cosa succede.”Il giorno dopo, Laura mise in atto il nostro piano. Era pomeriggio, e la casa era silenziosa, a parte il rumore dell’acqua che scorreva nel bagno. Laura aveva deciso di fare la doccia, ma questa volta lasciò la porta socchiusa con intenzione. Io ero in salotto, fingendo di leggere un libro, ma con la mente concentrata su ciò che stava per accadere. Silvia, come spesso accadeva, era nella sua stanza, persa in qualche serie su Netflix, con le cuffie che la isolavano dal mondo. Ali, invece, era in cucina, armeggiando con qualcosa, ma i suoi movimenti erano nervosi, come se sapesse che qualcosa stava per succedere.A un certo punto, la voce di Laura risuonò dal bagno, dolce ma decisa: “Ali, tesoro, puoi passarmi l’accappatoio? È sul divano!” Sentii i passi di Ali che si avvicinavano al bagno, e il mio cuore iniziò a battere più forte. Presi posizione vicino al corridoio, abbastanza vicino da vedere senza essere notato. Ali entrò nel bagno, l’accappatoio in mano, e si fermò di colpo. Laura era lì, nuda, con l’acqua che le scivolava lungo il corpo, i capelli bagnati che le aderivano alle spalle. Il vapore rendeva la scena quasi surreale, come un sogno. I suoi seni, pieni e sodi, brillavano sotto la luce fioca, e le sue curve sembravano scolpite per provocare. Ali la fissò, incapace di distogliere lo sguardo, il respiro corto.“Ti vergogni di tua madre?” chiese Laura, con un tono che era un misto di provocazione e dolcezza. Si avvicinò a lui, senza fretta, lasciando che l’acqua gocciolasse sul pavimento. Ali balbettò un “no”, ma la sua voce tremava. I suoi occhi tradivano un desiderio che non poteva nascondere, e il rigonfiamento nei suoi pantaloni era evidente. Laura, come avevamo concordato, fece un passo avanti, lasciando che il suo corpo fosse a pochi centimetri da lui. Con un gesto lento, quasi casuale, gli sfiorò il membro sopra la stoffa dei pantaloni. Ali sobbalzò, come colpito da una scarica elettrica. “Vedo che sei eccitato,” disse Laura, la voce bassa e carica di malizia. “Ti piaccio, vero?” Ali non rispose. Il suo viso era rosso, i suoi occhi pieni di desiderio e vergogna. Senza dire una parola, si voltò e scappò dal bagno, lasciando l’accappatoio a terra.Laura uscì dal bagno poco dopo, avvolta in un asciugamano, con un sorrisetto soddisfatto. Mi raccontò tutto mentre ci preparavamo per la cena, e la sua descrizione della scena mi fece impazzire. “Era così imbarazzato, ma non riusciva a smettere di guardarmi,” disse, ridendo piano. “E il suo corpo… beh, ha reagito come speravo.” La mia eccitazione era alle stelle. Non potevo credere a quanto mi piacesse l’idea di mia moglie che provocava Ali, di quel gioco pericoloso che stavamo iniziando. “Riprova stasera,” le dissi, la voce roca. “Ma questa volta, voglio vedere. Lascia la porta socchiusa.”Quella sera, Laura si preparò con cura. Si sdraiò sul nostro letto, nuda, la pelle illuminata dalla luce calda della lampada sul comodino. Il suo corpo era un invito, ogni curva un richiamo al desiderio. Chiamò Ali con voce dolce: “Tesoro, puoi venire un attimo?” Io mi ero sistemato in cucina, fingendo di bere un bicchiere d’acqua, ma mi avvicinai alla porta della camera, lasciata socchiusa come avevo chiesto. Ali entrò, e il suo imbarazzo era palpabile. Fece per dire qualcosa, forse per scusarsi o per andarsene, ma Laura non gli diede il tempo. “Vieni qui,” gli disse, alzandosi dal letto e avvicinandosi a lui. Con un gesto rapido, gli abbassò i pantaloni e le mutande, rivelando il suo membro, già duro e impressionante per la sua età.Laura non perse tempo. Si inginocchiò davanti a lui e lo prese in bocca, succhiandolo con una passione che mi fece quasi tremare. Ali emise un gemito, le mani che si stringevano a pugno mentre cercava di mantenere il controllo. Ma non poteva. Laura lo guidò verso il letto, facendolo sdraiare sopra di lei. “Non ti vergognare,” gli sussurrò, mentre lo aiutava a posizionarsi. Ali, come in trance, la penetrò con un movimento deciso, e Laura gemette forte, il suo corpo che si inarcava sotto di lui. I loro movimenti erano frenetici, quasi animaleschi. Laura gridava di piacere, le sue unghie che graffiavano la schiena di Ali, mentre lui la scopava con una forza che non mi aspettavo da un ragazzo così giovane.Io, nascosto dietro la porta, mi masturbavo furiosamente, incapace di distogliere lo sguardo. La scena era più intensa di qualsiasi fantasia avessi mai avuto. Laura, la mia Laura, si stava abbandonando completamente al piacere, e Ali, il nostro figlio adottivo, era il suo complice in quel momento di pura lussuria. Silvia, ignara, era nella sua stanza, le cuffie sulle orecchie, persa in un mondo di finzione mentre il nostro si trasformava in qualcosa di completamente diverso.Quando Ali stava per venire, fece per ritrarsi, ma Laura lo trattenne, le sue gambe avvolte intorno ai suoi fianchi. “Non ti vergognare di tua madre,” gli disse, la voce rotta dal piacere. Lo tenne stretto, e Ali esplose dentro di lei, il suo corpo che tremava mentre raggiungeva l’orgasmo. Laura lo seguì a ruota, il suo grido di piacere che echeggiava nella stanza. Io, in silenzio, venni sull’uscio della porta, il cuore che mi batteva all’impazzata.Quella notte, mentre Laura dormiva accanto a me, il suo corpo ancora caldo e profumato di sesso, capii che qualcosa era cambiato per sempre. Quel momento non era solo un gioco, una provocazione. Era l’inizio di qualcosa di più grande, di più pericoloso, di più eccitante. La nostra famiglia non sarebbe mai più stata la stessa.
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