Da solo in ufficio

Oggi ero in ufficio da solo, tutti i colleghi erano via e a me stava bene, nessuno a rompermi le balle. Io sono quello che la gente chiama quando i computer non funzionano. Però a un certo punto è squillato il telefono, un numero della fabbrica. Era la collega mora, quella che fa sempre allusioni porcelline e quando le faccio io dice che sono un maiale. Quando abbiamo finito di parlare di lavoro, le ho detto "Sono in ufficio da solo, perchè quando finisci il turno non passi a salutarmi?" Alle 5 in punto è arrivata. Non è Miss Italia, ma io sono abituato a vederla col grembiule da lavoro, e si è invece presentata con una gonna corta di jeans e una camicetta scollata, e mi ha fatto un'ottima impressione. "Ma che bell'ufficio che hai" ha detto, "non sono mai venuta in questa parte della ditta." Le ho fatto fare un giro nell'ala e poi l'ho portata nello sgabuzzino dove teniamo i ricambi per i computer. Ho detto "sai che se chiudo la porta a chiave nessuno saprà mai che siamo qui dentro?" e lei "potrebbe non essere una cattiva idea". L'ho chiusa a chiave. "E adesso?" ho detto. "Ma, vedi un po' tu" ha risposto. Avevo l'uccello durissimo. Mi sono avvicinato e l'ho baciata in bocca. Lei mi ha dato un metro di lingua e mi ha messo una mano sulle palle. Per par condicio le ho infilato una mano sotto la gonna. Aveva le mutandine bagnate. Le ho scostate e ho cominciato a stuzzicarla con un dito. Lei mi ha abbassato la zip dei pantaloni, poi si è chinata, ha liberato il cazzo e se lo è ficcato in bocca. Io ero in piedi con la schiena contro le scaffalature e lei andava su e giù con la lingua sulla mia cappella. Quando ho sentito che stavo per venire l'ho fermata. Le ho detto di alzarsi e di girarsi. le ho sollevato la gonna e abbassato le mutandine, poi le sono entrato nella figa così, da dietro, stavolta era lei appoggiata alle scaffalature e gemeva di piacere. Io spingevo e le sue chiappe tremavano, finchè non mi è venuta voglia di fare anche un giro dentro il suo bel culetto. Ho estratto l'uccello e ho cambiato buco senza preavviso, lei ha fatto prima un verso di dolore ma poi ha ricominciato coi sospiri di piacere. Di nuovo stavo per venire, ma lei ha detto "aspetta", si è girata e lo ha ripreso in bocca pompandolo finchè non le ho sborrato violentemente in bocca, e lei ha ingoiato tutto fino all'ultima goccia. Siamo rimasti così, spossati, seduti tra le scaffalature. Le ho preso una mano, le ho detto "grazie", lei ha detto "non c'è di che. capita spesso che i tuoi colleghi non ci siano?" Eh, vedrai che una soluzione la troviamo, ho pensato.
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