Gli streamer. Il torneo sportivo 1

Matteo Lucifero
8 months ago

Ciao, devo fare una premessa velocissima: i personaggi di cui racconto sono tutti maggiorenni e consenzienti. Mi piacciono i racconti che si prendono il loro tempo per arrivare alle scene più coinvolgenti. Quindi ti chiedo pazienza e spero che la storia ti stuzzichi. Scrivimi all'email tivengo.inmente@gmail.com per commenti, domande o semplicemente un saluto. Buona lettura!

Prologo: L’industria videoludica e quella legata alla vendita di manga e anime è diventata sempre più redditizia. Anche in Italia rappresenta ormai il 10% del PIL. Sulla piattaforma italiana “Gli occhi della Z” gli streamer più in vista fanno decine di migliaia di spettatori ogni sera, Uno studio recentemente condotto dall’Università di Roma 5 rischia però di apportare un danno economico considerevole al settore: i giovani trascorrono sempre meno tempo esposti direttamente alla luce del sole aumentando la probabilità di sviluppare patologie quali incapacità di erezione. La colpa, gridano a gran voce, è degli streamer che inducono a uno stile di vita non sano, Per rispondere a questo l’azienda dietro “Gli occhi della Z” ha deciso di organizzare un grande evento della durata di due settimane invitando streamer più o meno famosi. Gli streamers dovranno convivere in un resort e qui sfidarsi in una serie di tornei sportivi all’aperto.  

Capitolo 1

Dopo un’ora di volo e due corse in taxi finalmente Luca giunse al resort che la direzione de “Gli occhi della Z” aveva prenotato. Era esausto e tutto sudato, il braccio gli doleva per lo sforzo di trascinarsi appresso quel pesante trolley. Trovò però ad attenderlo una gentile receptionist, un facchino e un cameriere. Il facchino prese in consegna il trolley verde, avrebbe avuto premura di trasportarlo personalmente fino al bungalow assegnato; il cameriere introdusse il ragazzo in una saletta piccina ma elegante dove era stato allestito un colorato buffet di benvenuto per i nuovi ospiti. Qui lo streamer dai fluenti capelli castani scorse già tanti suoi colleghi e colleghe che lo avevano preceduto; si erano già quasi tutti avventati sugli involtini di carne, le pizzette o gli spiedini di frutta fresca.  

Luca riconobbe Anna e Barbara, in arte “LB Fangirl” e “MuKing96”, ai lati della lunga tavolata impegnate in chissà quale conversazione: per lo più in realtà Anna annuiva sfoggiando il suo miglior sorriso di circostanza, con una delle graziose mani dalle dita affusolate teneva ferma la frangia di capelli rossi che le ricadeva sull’occhio destro e con l’altra cercava di tirarsi costantemente giù il vestitino rosa che forse aveva scelto troppo corto e mostrava in tutto il loro splendore due gambe mozzafiato lunghe e toniche dalla carnagione chiara. Barbara sembrava voler soffocare Anna con una verbosità eccessiva ma entusiasta. Lei, Barbara, era un po’ più bassa dell’amica: pelle color ebano, occhi castani, capelli ricci neri portati a mo’ di criniera, labbra carnose e due tatuaggi visibili sulle braccia. Anna era conosciuta nel mondo nerd per recensire manga yaoi e yuri, ovvero quei manga che raccontano storie d’amore omosessuale con scene spesso esplicite. Barbara era invece una videogiocatrice specializzata nei pvp, cioè in quei videogames dove giocatori possono sfidare altri giocatori.  

Delle due ragazze si dicevano in giro storie piuttosto piccanti. In particolare, Anna non faceva di certo mistero di avere fantasie erotiche qualche volta rischiose. In che senso? Una fan aveva raccontato di averla beccata un pomeriggio in una palestra dalla dubbia reputazione alla periferia di Milano, Aveva notato chiaramente che non indossava intimo sotto attillati leggings bianchi e non era per niente intimidita o disgustata da tutti i bavosi che le fissavano il culo durante gli squat; al contrario, attraverso lo specchio esibiva un sorriso malizioso. Alla fine dell’allenamento quando il losco proprietario della palestra le aveva riferito furbescamente il fatto che le docce femminili erano fuori servizio e avrebbe dovuto usare le docce maschili per lavarsi, era entrata abbastanza divertita negli spogliatoi maschili.  

Invece Barbara era ben nota per vantarsi ad ogni live di essere tanto più brava degli altri players da essere in grado di batterli con una sola mano. Una sera era stata quindi sfidata ad usare davvero una sola mano per premere i tasti sul joystick; lei avrebbe detto in seguito che l’altra mano la stava usando per masturbarsi e che aveva goduto come non mai. Alcuni avevano preso l’affermazione come uno scherzo ma altri ci avevano creduto perché la voce di una donna eccitata si riconosce, 

Continuando il tour della sala e avvicinandosi alla tavola imbandita per mettere qualcosa nello stomaco Luca riconobbe poi Carla e Faiz, in arte “Ragazza romantica” e “Il cuore delle carte”. Carla e Faiz era una delle poche coppie, nel mondo dello streaming e dello spettacolo, che era riuscita a durare più di due anni, I due stavano ancora insieme. Sicuramente erano stati più fortunati di Luca e Vittoria. Carla e Faiz si erano conosciuti durante un festival del fumetto, Faiz aveva rinunciato a un’importante partita di carte per uscire con lei. Negli anni avevano raggiunto un equilibrio: cioè lei, con quei dolci occhi castani sotto folte sopracciglia nere, comandava e lui obbediva. Avevano raggiunto una comunicazione quasi telepatica. Carla sapeva sempre quando Faiz aveva qualche grillo per la testa e le bastava poco per rimetterlo al suo posto.  

Nell’ambiente si narrava di frequente un aneddoto esplicativo: incoraggiato dai suoi followers, Faiz si era messa una volta in testa l’idea di rendersi lui stesso promotore di un torneo di carte. Questo torneo avrebbe dovuto aver luogo nel suo paese d’origine e avrebbe dovuto prevedere tappe in diverse città egiziane. Carla che non aveva alcuna voglia di seguirlo in Egitto ma era troppo gelosa per separarsi da lui aveva escogitato un modo tanto semplice quanto efficace per dissuaderlo. Aveva atteso che Faiz fosse tornato live nel suo studio, Carla gli si era avvicinato e si era posizionata gattonando sotto la scrivania; dopo che gli ebbe abbassato pantaloncini e boxer con rapidità felina, altrettanto prontamente con una mano gli aveva afferrato il cazzetto mentre con l’altra aveva mostrato un foglio sopra la quale c’era scritto un messaggio che lui avrebbe dovuto leggere in quel momento. Naturalmente il messaggio spiegava che del torneo non se ne sarebbe fatto nulla, ogni qual volta il fidanzato aveva provato a desistere dal leggere parola per parola la diabolica Carla gli aveva strattonato con durezza il povero membro o gli aveva affondato le unghie nei testicoli procurandogli atroci fitte di dolore.  

Nonostante ciò, un bacio fra Carla e Faiz fece piombare Luca nella malinconia. Ripensò a quanto era stato stupido all’epoca, era stata solo sua la colpa della rottura con Vittoria. Era stato un sogno poterla conoscere. Anche lei streamer, anzi LA streamer. Vittoria era la più seguita e discussa streamer italiana: riconoscibilissima per il largo cappello di paglia che indossava ovunque e per il costume sexy con cui streamava spesso e volentieri, recensiva e approfondiva manga sui pirati. I suoi followers la chiamavano “Capitan Mommy” ed era un gran bel pezzo di topa: alta 1,80, biondi capelli lisci lunghi fino al fondoschiena, pelle chiara, una quarta di reggiseno e sedere e cosce meravigliosamente in carne. Era stata Capitan Mommy ad avvicinare Luca, in arte “Voce curiosa” e scrittore di fanfiction di vario genere. Per un breve periodo era stato sulla cresta dell’onda grazie proprio a una fanfiction scritta su un celebre manga di pirati; la streamer lo aveva voluto ospitare nel suo format; si erano piaciuti, si erano scopati fino allo sfinimento e si erano innamorati. Almeno così pareva. Un giorno però un’amica di Vittoria, anche lei streamer, ci aveva provato con Luca. Naomi era riuscita ad ammaliarlo con i suoi modi intriganti e a fotterlo in tutti i sensi. Vittoria aveva scoperto tutto e lo aveva lasciato.  

“Parli del diavolo...” disse Luca fra sé e sé udendo una voce familiare alle spalle. Anzi, due voci familiari alle spalle. 

“Ovviamente sono insieme quelle due”. 

Nel frattempo erano infatti uscite dalla toilette strette a braccetto Vittoria e Naomi, la bionda e la mora sulla bocca di tutti. Si erano appena rifatte il trucco e riprofumate, lo si capiva dall’odore di vaniglia che soffocava la stanza. Naomi non era meno bella della collega e amica: appena un poco più bassa e piena, Naomi aveva di certo un viso più particolare. Questione di geni, Naomi era nata in Giappone da madre giapponese e padre italiano. La contraddistinguevano ben sette tatuaggi lungo tutto il corpo di cui andava assolutamente fiera. 

Fecero capolino nei ricordi di Luca le prime volte avute rispettivamente con Vittoria e Naomi. Quanto erano state diverse eppure entrambe uniche! La prima volta con Vittoria era stata intensa ma anche rassicurante. Fu lui a prendere l’iniziativa durante una festa a tema in piscina organizzata da certi superfan della streamer. Verso sera, quando erano già quasi tutti sbronzi, Luca aveva afferrato la mano della ragazza e trascinata in una delle camere da letto rimaste libere. Aveva insistito per leggerle una fanfiction erotica scritta sui suoi pirati preferiti. Approccio goffo ma molto efficace perché nemmeno a metà racconto Capitan Mommy era tutta bagnata e in preda a vampate di calore. Così da un bacio sul collo si erano ritrovati immediatamente a far cigolare il letto in una appassionata missionaria.  

Il sesso con Naomi gli aveva dato sensazioni molto differenti: il brivido del rischio ma anche la libertà di una libido selvaggia. Luca lo ricordava chiaramente. Colpevoli furono i festeggiamenti per il ventinovesimo compleanno di Vittoria. Qualche giorno prima Naomi lo aveva contattato e gli aveva chiesto un passaggio a Bologna, città che la ragazza italo-giapponese non conosceva affatto, in cui si erano trasferiti a convivere Luca e Vittoria dopo pochi mesi di fidanzamento. Naomi avrebbe dovuto scegliere il regalo di compleanno. Era riuscita a comprare una borsa a prezzo scontato; dopodiché, aveva chiesto a Luca di accompagnarla in certo un posto per degli acquisti privati; Naomi lo aveva condotto quindi in un sexy shop dove aveva sostituito il vibratore preferito ormai rotto; non contenta aveva implorato il ragazzo imbarazzato di poter provare il nuovo acquisto nella sua auto perché in caso di malfunzionamento sarebbero stati in tempo a renderlo indietro e chissà quanto sarebbe ricapitata a Bologna. Luca ci aveva però messo del suo commettendo l’errore di sbirciare verso i sedili posteriori, attraverso la fessura delle dita, incuriosito ed eccitato dai sonori versi di piacere; la reazione ovvia di Naomi era stata quella di esibirsi in un provocante spogliarello e in un attimo le fu facile scivolare sul cazzo di Luca e impalarsi ben stretta ad esso. Il problema fu che Naomi aveva poi dimenticato in auto il suo perizoma e aveva anche macchiato ben bene la tappezzeria del succo della sua fica. 

La voce curiosa si affrettò ad asciugarsi le goccioline di sudore sulla fronte e decise finalmente a riempirsi il piatto. Lo stato di malinconia in cui era piombato poco prima s’era dissolto lasciando spazio al disagio e malgrado tutto a un’erezione. Ci pensò Claudio ad arrivare in suo soccorso. Claudio, anch’egli streamer e giornalista, era il suo migliore amico. Era riuscito a farsi invitare al grande evento per un soffio. Non poteva contare su grossi numeri così come non aveva mai potuto contare su un grosso pene (lo aveva comunque più grande di quello di Faiz), Era però una macchietta e si faceva voler bene. In arte “Riccio Capriccio” a causa del suo iconico caschetto biondo riccio era diventato per tutti Riccio tre seghe da quando durante l’intervista a una pornoattrice aveva commesso l’imprudenza di confessare il numero di seghe che si praticava ogni giorno. In un mondo in cui problemi di erezione affliggono sempre più giovani questa sarebbe una prova di buona salute e non motivo di scherno ma tant’è.... Claudio era un fidato amico e un buon tempone.  

“Spicciati a pigliare da bere ché qui finisce tutto” urlò Riccio impaziente di cominciare quell’avventura nel migliore dei modi. Così Luca e Claudio incominciarono a incollare un bicchiere di prosecco dietro l’altro riuscendo a dimenticare il contesto.  

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