La sorella e il corriere

“Rebecca tranquilla, Lucrezia starà da me solo un paio di settimane, tempo di trovare la casa…Stai tranquilla tesoro”
“Cla e noi come facciamo? – ribatteva Rebecca al telefono – Ci vediamo solo il week e adesso c’e’ anche tua sorella. Che due palle!!!”
Rebecca era leggermente incazzata per la situazione…”Reby dai ci organizziamo, ci sentiamo stasera?”
“Si ciao” e buttò giu il telefono
“Tempesta in arrivo?” Lucrezia arrivò in cucina per fare colazione. Si era alzata dal divano dove era rimasta dalla sera prima.
“Che mal di schiena…potevi svegliarmi stronzo!!!”
“Bene ti ci metti anche tu? Già Rebecca è incazzata perché sei in casa con me, poi tu mi dai dello stronzo…Ho già fatto il pieno stamattina…Vuoi un caffè?”
“Dai fratellino dammi una settimana e vado via di qui, oggi vado a vedere già due appartamenti, anzi che ne diresti di venire a vederli con me?”
“mmm va bene a che ora hai gli appuntamenti?”
“Alle 18:30 e alle 20:00 sono uno vicino all’altro in zona stadio. Ehm Fratellino a proposito di ieri sera…si quello che è successo…”
“Lu tranquilla eravamo fuori come dei balconi, comunque ti avrei scopata sappilo…si ti avrei scopato come una troia perché mi eccitavi molto!!!”
“Davvero? Ma sei scemo avresti voluto scopare me, cioè tua sorella – intanto si faceva il caffè – davvero lo avresti fatto?”
“Si sono sincero ti avrei scopato, se non avesse suonato il cellulare…poi tu ti sei addormentata…”
Lo sguardo di Lucrezia era un misto di eccitazione e delusione. Fini di bere il caffè e stette in silenzio sempre guardandomi: “Avevo una fottuta voglia di cazzo ieri sera…tu li sotto sei ben fornito, ma sei sempre mio fratello cazzo, non lo farei mai.” Andò via e tornò in camera per lavarsi.
Feci altrettanto io e mi preparai per andare in ufficio.
“Lu vado ci vediamo stasera!” Urlai…
“Aspetta fratellino – mentre correva giù dalle scale – Stai tranquillo vado via il prima possibile te le prometto cosi potrai scopare Rebecca in casa tua. Ah…dimenticavo…beata Rebecca che si può gustare questo bel cazzo!!!” e la sua mano lo toccò sfiorando i jeans. Poi lei spari di nuovo dalle scale.
Arrivai per le nove in ufficio e incontrai il mio capo nel parcheggio.
“Buongiorno Claudio tutto bene? Venga qui un attimo che le devo parlare.”
“Buongiorno Dott. Lipari tutto bene grazie e lei? Mi dica è successo qualcosa?”
“Claudio lei lo sa che abbiamo assunto sua sorella Lucrezia vero? Dovrà lavorare a stretto contatto con Lei e il suo team per il progetto aziendale sulle risorse umane. Ne parleremo meglio alla riunione delle 15:00.”
“Grazie per l’info Dottore, lo so, Lucrezia ora vive da me è arrivata ieri. Ne riparliamo meglio dopo”
“Ottimo a dopo!” E il capo se ne andò verso gli uffici.
Vidi arrivare in fretta e furia Giovanna l’addetta alla reception. “Claudio ma dove hai il telefono? E’ mezz’ora che ti chiamo…”
Guardai in tasca e avevo solo quello privato, guardai in macchina ma non c’era.
“Cazzo Giovanna l’ho lasciato a casa, vado a riprenderlo…Chi mi ha cercato?
“Ti ha cercato Roberto, è già la terza volta che ti cerca in ufficio…”
“Ok Giovanna vado a casa, riprendo il telefono e ritorno, se dovesse richiamare spiegagli tutto e che lo richiamo”
“Certo che tu non ti scordi la testa perché ce l’hai attaccata al collo – disse ridendo Giovanna – prima o poi ti scordi anche quella!!!”
“Ti ci metti anche tu? Stamattina prima Rebecca, poi Lucrezia e adesso tu, ho fatto il pieno… va bene vado a dopo Giovanna”
Risalii in macchina e tornai verso casa.
Infilai senza fare tanto rumore le chiavi nella porta di casa, entrai mi avvicinai al tavolo della cucina dove avevo lasciato il cellulare del lavoro. Notai delle chiavi di una macchina sul tavolo (non erano le mie ne quelle di Lucrezia che la macchina non aveva), due pacchi amazon e 2 tazzine del caffè già usate. Quelle che avevamo usato io e Lucrezia le avevo messe nel lavandino.
Non vidi Lucrezia ma iniziai a sentire degli strani gridolini in camera al piano di sopra. Salii le scale senza far rumore e mi avvicinai quatto quatto alla camera. Pensavo che Lucrezia si stesse masturbando perché i gridolini erano sempre più marcati verso gemiti di piacere e quindi diedi retta al mio istinto e mi avvicinai ancora di più alla porta per sentire meglio. ”Ahhhhhhh si cosi fammi sentire la tua lingua…scopami la figa tutta bagnata”
Intanto il mio cazzo si cominciò a svegliare e senza che me ne accorgessi mi stavo toccando sopra i pantaloni.. “Si brava, sei una gran troia!!! Godi che tra poco ti scopo per bene questa figa” “Si scopami perché al mio ex piaceva il cazzo e no mi scopava più!!! Dai maiale scopami!!!”
Lucrezia stava sopra al letto con indosso solo calze a rete e stivali tacco 12 e vidi tra le cosce di Lucrezia la testa un uomo di colore, capelli corti. Lucrezia teneva la testa del nero e muoveva il bacino… aumentò i suoi sospiri e gridolii “Ahhhhh… si continua così John…. Sto per venire…. GODO COME UNA TROIA!!!” Vidi questa scena e tirai fuori il mio cazzo dai pantaloni e mi stavo segando forte. Lucrezia ripresasi dal suo orgasmo si mise in ginocchio sul pavimento e cominciò a togliere le mutande di John “John…mamma mia che bel cazzo che hai…WOW!!!” Lucrezia iniziò a segare il cazzo di John che poteva tranquillamente essere di 22/23 cm e fisico palestrato e avere circa la mia età. Nel frattempo con l’altra mano, Lucrezia si accarezzo le grandi labbra umide e vogliose di prenderlo.
“Avanti tutto in bocca Lucrezia, si vede che sei in astinenza di cazzo, fammi vedere come lo succhi!!” “Non chiamarmi Lucrezia, ma Troia, Puttana o come vuoi!!!” Mentre disse queste parole segava il cazzo a due mani e poi prese a leccare la base del cazzo fino a raggiungere la cappella. Intanto John aveva messo la mano sulla testa di Lucrezia e gli dava il ritmo “Mmmmhhh… sei bravissima con la bocca… mmm si continua così, puttana” Mi face uno strano effetto sentire apostrofata così mia sorella, un effetto molto eccitante anche nel vedere la bravura di Lucrezia a fare dei pompini, cosa che notavo dalla faccia di John. Lucrezia mise tutto il cazzo in bocca e gli arrivarono dei connati di vomito ma non si fermò. “Vacci piano puttana…. Prima di sborrarti voglio scoparti il culo e la figa” “Mmmmhhhh… si sfondami tutto sono la tua troia John!!!” Lucrezia salì nel letto e si divaricò le gambe. “Avanti stallone questa figa e questo culo sono tuoi” John giocava con il suo cazzo con la figa di Lucrezia ma senza penetrarla ma lei aveva sempre più il respiro affannoso e implorava a John di penetrarla. Poi John se lo prese in mano… e con un colpo secco entrò nella figa di Lucrezia.
“Oddio che bel cazzo, mhhhhh, se mi vedesse quel cazzone del mio ex come sto godendo!!! Sono una vera una troia, voglio recuperare tutto quello che ho perso!!!”
“Sei una grande puttana, hai la figa spanata!!!”
John iniziò con un ritmo lento che andava aumentando col passare del tempo. Avevo il cazzo duro, me lo menavo guardando mia sorella essere scopata a pecora e vedere le sue tette sballonzolare da una parte all’altra.
John iniziò a darle degli schiaffi sul culo sempre può forti e la troia urlava di piacere, se avesse potuto, avrebbe succhiato un altro cazzo per saziare la sua voglia di essere trattata come una troia.
Andarono avanti per dieci minuti, poi Jonh si fermò, chinò la sua testa sulla figa di Lucrezia e iniziò a leccarla mentre si segava il cazzo…
“E ora puttana ti scopo il culo…sei vergine dietro?”
La lingua di John penetrò nel buco del culo di Lucrezia che godeva come una dannata e si strizzava i capezzoli.
“Si scopami il culo…non mi ricordo più come è la sensazione!!!” Disse Lucrezia mentre mosse il culo molto lentamente e da fare sexy…
Io, intanto, mi abbassai completamente i pantaloni e mi masturbai velocemente
John si alzò, fece due sputi verso il culo di Lucrezia penetrò con forza nel culo di Lucrezia…lei cominciò ad urlare per il dolore… “Ahhhh piano stallone, non sono abituata a prenderlo così grosso nel culo” – disse Lucrezia – “Fai piano che mi fai godere meglio!!!!”
“Cazzo si John…dai dai ancora…sono la tua puttana scopami.sto per venire dai dai ahhhhhhhhhh!! Ormai il cazzo del nero scompariva sempre di più nel culo di Lucrezia che intanto si masturbava la figa.
Lucrezia non resse molto dieci colpi ben assestati la fecero venire e dalla sua figa un’immensa squirtata inondò John e il letto.
“Ora, visto che sei la mia puttana, mettiti davanti a me in ginocchio”
Lucrezia ancora grondante di umori si inginocchiò davanti a John che iniziò a segarsi sempre più forte.
“Vengo troia vengo” un getto di sborra calda invase il viso e le tette di Lucrezia. Lei con le dita ne prese un po’ e se lo mise in bocca leccando il dito.
“Bravo mio stallone la tua sborra è buona”
Alla vista della scena venni anche io e uno schizzo fini sul muro…mi ricomposi e tornai giù. Mi ero eccitato tantissimo alla vista di Lucrezia scopata che mi rimase una voglia matta di sfogarmi.
Risalii in macchina ma il pensiero fu interrotto dalla telefonata del Cliente…ma la voglia di scopare rimase e volevo togliermela.
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