La mia esperienza....favolosa

Dopo i due racconti pubblicati da mio marito Ciccio mi sono sentita in dovere di raccontare alcuni particolari relativi all'antefatto.
Marzia.
Premetto che le storie sono realmente accadute. Esperienze meravigliose che hanno cambiato la mia vita sessuale proiettandomi in una dimensione onirica del tutto nuova e impensata fino ad allora.
Sono sempre stata molto timida, non che non lo sia anche ora, abbassavo gli occhi e arrossivo a qualsiasi sguardo mi fosse rivolto dai maschietti anche se dentro di me c’era la voglia di condividere un qualcosa che non riuscivo ad esprimere reprimendo le mie pulsazioni e le mie voglie.
Molto spesso toccandomi e masturbandomi anche violentemente, quasi a punirmi per la mia esitazione, mi sfiancavo in orgasmi ripetuti e dolcemente meravigliosi. Usavo e uso le dita in mancanza di cazzi veri, ma anche dei dildo.
Dopo anni di vita sessuale per così dire “classica”, con mio marito più grande di me di 10 anni, mi sono accorta che non c’era più quel desiderio, quella scintilla, quel trasporto che ti rendono appagata e soddisfatta anche se non ci siamo mai limitati nel rapporto. Pompini, slinguate alla fighetta che tra tutti i preliminari che precedono il sesso infatti, il cunnilingus è quello più apprezzato dalle donne, perché dare a una donna un orgasmo con la lingua prima di iniziare un amplesso vero e proprio è la dimostrazione di desiderio più alta che le si possa mostrare, penetrazioni anali, rimming, posizioni varie sia classiche che fantasiose.
Quando un giorno la mia amica Eva, con la quale mi confidavo, lasciò il lavoro presso il bar sotto casa fui presa da una sorta di malinconica tristezza . La cosa però non durò molto, infatti notai dietro il bancone, dove abitualmente vedevo Eva, questo ragazzo evidentemente non italiano molto prestante, carino anzi proprio bono che stava sempre con lo sguardo basso tipico dei timidi. Mi immedesimai in lui e pensai “ecco un altro timidone come me che sogna solamente”.
Non so come feci ad avere il coraggio, entrai nel bar e ordinai il classico caffè chiedendo di Eva al ragazzo il quale con modi particolarmente gentili ed educati, quasi a scusarsi, mi disse che Eva non lavorava più lì e che il suo posto lo aveva preso lui. “il mio nome è Rashid” farfugliò con accento mediorientale.
Tornata a casa fantasticai tantissimo su Rashid, sognando di essere scopata in tutti i modi da quel bonazzo che da timido coniglietto si trasformava in uno stallone intraprendente. La mia farfallina cominciava a fremere e a inumidirsi, i capezzoli diventavano sempre più turgidi e le dita finirono inevitabilmente tra le gambe ad allargare le labbra della fichetta e a trastullare il clito.
Venni in pochissimo tempo con un orgasmo lungo, bagnato, violento che mi fece fremere di piacere per interminabili secondi.
Il giorno successivo tornai al bar di mezza mattina, non c’erano clienti, era un orario morto dal punto di vista lavorativo. Rashid mi sorrise e mi chiese “Cosa posso servirle Signora?” Mi feci rossa come un tizzone, cominciai a pensare “questo mi ha sgamata, sa che mi sono masturbata per lui, mi crederà una troia, una puttanella”. Invece Rashid “cosa c’è, non si sente bene signora? Vuole un po’ d’acqua? mi sembra scossa”.
Io negando l’evidenza, accettai il bicchiere d’acqua e nel prenderlo sfiorai le dita del ragazzo. Una vibrazione strana e incontrollata mi percorse il corpo da testa a piedi e cominciai a barcollare dovendomi sostenere al bancone e facendo cadere il bicchiere per terra.
Rashid immediatamente balzò da dietro al bancone e mi afferrò come in un abbraccio per non farmi cadere a terra invitandomi a sedere sulla sedia più vicina e mi sfiorò la guancia col suo viso.
Non ho capito più niente e, non so come feci e con quale coraggio, gli infilai la lingua in bocca e cominciai a limonarlo intensamente con gli occhi chiusi quasi a nascondermi. Lui non si tirò indietro, anzi, cominciò ad accarezzarmi dappertutto scoprendomi i seni turgidi e disse “Aspetta tesoro, chiudo la porta di ingresso, non ci disturberà nessuno”.
Si avventò sulla porta, in un secondo la chiuse a chiave, venne verso su di me, mi prese delicatamente per mano e mi accompagnò nel retro del bar dove, tra casse di birra e bibite varie, c’era un divanetto usato per il riposo dei dipendenti.
Qui, distesi, riprese a baciarmi e lentamente mi sollevò il vestito e introdusse la mano dentro le mutandine, mi infilò le sue dita calde nella fica, con l’indice e il medio mi allargò le grandi labbra mentre l’altra mano mi tirava giù totalmente le mutandine fradice di umori. Si inchinò e infilò la sua lingua tra le mie gambe, tolse le dita dalla fica bagnata e cominciò a leccare tutto intorno alla vulva facendomi fremere dal piacere così come avevo fantasticato la sera prima.
Aspettavo di sentire la lingua dentro la fica ma lui continuava a leccare tutto intorno e a leccare, e a leccare, e a leccare fino a quando non raggiunsi un orgasmo mai avuto prima di allora.
“Ora che ti sei rilassata possiamo cominciare davvero” disse.
Infatti cominciò ad infilare la sua lingua nella mia fichetta bagnatissima gustandone il sapore. Nel frattempo si era tolto il grembiule da barman e sotto la sua tuta casual si notava un cazzo enorme.
Lo afferrai con tutta la tuta, non finiva mai era davvero grande, lo tirai fuori e lo vidi in tutta la sua sontuosità, scappellato in quanto circonciso, umido, profumato GROSSO ma davvero GROSSO.
Non avevo mai visto un cazzo così grosso e lungo. Certo, non è che ne avessi visti poi tanti fino ad allora grazie alla mia timidezza, molto ma molto più grosso di quello del mio Ciccio. Mi fiondai con la bocca e iniziai a spompinarlo con una delicatezza inusuale quasi a volerlo proteggere, a non romperlo come un cristallo prezioso.
Lo ciucciai per una decina di minuti poi con continue e sempre più rapide pulsazioni venne in un litro di sborra calda e dolcemente aspra che mi inondò la bocca e che ingoiai fino all’ultima goccia succhiando la cappelona quasi a raccogliere l’ultimo nettare. E pensare che non avevo mai ingoiato la sborra di mio marito, mi ha sempre fatto venire conati di vomito e dovevo subito sputarla. Invece stavolta avevo proprio il desiderio di riceverla e di assaporarla tutta.
Tolse il cazzo ancora duro dalla mia bocca e lo infilò di botto nella mia fichetta fradicia. Per quanto grosso scivolò dentro con estrema facilità. Cominciò a pomparmi con estrema cautela, godevo tantissimo a sentire quello sventrapapere entrare e uscire, talmente lungo da arrivare fino all’utero, talmente grosso da strofinare pure sul clitoride.
Venni una ventina di volte almeno senza contare quelle con la lingua. Poi vistami soddisfatta si ritrasse, afferrò il cazzo con la mano e se lo menò per una decina di secondi in una rude sega e sborrò in terra un altro quantitativo non indifferente di cremina calda.
“Non mi piace sporcare una signora” disse “e tu lo sei, delicata e tenera come un bocciolo di rosa ancora vergine” poi ci ricomponemmo, mi accompagnò alla porta come se nulla fosse successo e con un tenero baciamani mi congedò “Grazie per la meravigliosa accoglienza, avevo molti pregiudizi sugli italiani, Tu mi hai dato la prova che sono stato proprio uno stolto solo al pensarlo”.
Questo l’antefatto al racconto “la mia prima volta” pubblicato da mio marito Ciccio il quale verrà a conoscenza di ciò, così come farete Voi cari amici, da questa mia pubblicazione. E si, mio dolce e tenero cornutone, io ebbi un incontro molto ravvicinato con Rashid ben prima dell’incontro che tu mi preparasti e feci un po' di scena per non insospettirti.
Scusami Ciccio. E’ stata la “Nostra prima volta”. Quella raccontata da te è stata la…. Tua prima volta che mi ha permesso, anzi ci ha permesso di scoprire l’estasi del sesso in maniera spregiudicata, senza pregiudizi ne remore, permettendomi finalmente di liberarmi e godere appieno della sessualita.
Comunque sappi che fu bellissimo e molto eccitante guardarti prendere in bocca e in culo quell’enorme e meraviglioso cazzo, condividere con me quelle sensazioni stupende. Ho apprezzato molto il tuo tentativo di rendere di nuovo vivo il nostro rapporto e ci sei riuscito in pieno AMORE MIO.
Per quanto riguarda invece Marco Bull………..mi riservo di raccontare tutto una prossima volta. Marzia
Generi
Argomenti