Chi fa per se fa per tre

1. Introduzione.

Il racconto che andrò ora a presentarvi mi è stato ispirato dall’amico “xxGoldenboyxx”. Ha come scenario esclusivo una graziosa villetta in Brianza, curata con amore e circondata da un piccolo giardino, spaziosa e al tempo stesso non troppo lontana dal centro abitato. È il 2021, e nella dimora vive una coppia non più giovanissima, senza figli, che ora vediamo di conoscere meglio...

Ebbene, cominciamo dalla donna. Giorgia, o "Jiji" - come suo marito la chiamava nell'intimità - è quella che oggi potremmo definire una BBW, ma soprattutto una autentica “femmina da letto”. Formosa, 52 anni, alta 1 metro e 52 centimetri per 80 kg., è dotata di una 5 misura di seno ciondolante sul ventre, areole un po' pallide e capezzoli sottili e sfuggenti. Occhi scuri e capelli lisci, nel complesso ha un corpo che non finisce mai ma tutto sommato tonico, carnagione abbronzata, con fianchi molto larghi e spaziosi, e “maniglie dell'amore” a cui si aggiungono parecchi rotolini di ciccia sovrapposti l’uno all’altro. Un culo enorme e uno sfintere anale ben allenato da far la felicità degli amanti di quella pratica, fa da contraltare - sul davanti - a un ombelico importante ma nascosto dell'incipiente adipe. Le cosce, mastodontiche, introducono verso un monte di venere che pare una piazza d’armi per quanto è ampio, a volte completamente rasato altre con un pelo corto e curato. Le grandi labbra se ne stanno perennemente scostate (forse per l’uso intensivo che ne ha fatto la donna…) ma riescono a difendere in maniera eccellente le piccole, molto sensibili e sempre abbondantemente bagnate. Dentro, un lungo cappuccio protegge uno splendido clitoride - succoso, morbido e scivoloso - che quando viene sollecitato si sviluppa fino a raggiungere dimensioni tali da surclassare il glande del marito. Di professione, Giorgia è insegnante, e per stare al passo con i tempi usa spesso un computer, pur non essendo molto esperta di tecnologia…

Insieme a lei c'è Andrea, il consorte, anche detto "Cazzetto", un operaio generico di 58 anni, con un viso da suino, alto pressappoco come la femmina ma che stazza circa 120 kg. Capelli corti castani, pettorali abbastanza sviluppati - quasi da donna - e due capezzoli che quando si eccitano sono nettamente più consistenti di quelli della moglie. Tutto ciò, precede un vastissimo stomaco, che scende giù flaccido appoggiandosi su un pube ricoperto di una scarsa peluria. Circonciso in tarda età, ha un membro di circa 12 centimetri in erezione e un glande che ha perso quasi completamente sensibilità: davvero poca cosa per soddisfare come si deve le “particolari”, sofisticate e insaziabili voglie di Giorgia. Ma è "dietro" che cela la sorpresa più grande. È infatti un abituee e un amante del sesso anale.

Ecco, sarà questa coppia (soprattutto lei) a condurci passo passo in una storia davvero incredibile...

2. Una inattesa opportunità.

Così, una sera - mentre la donna era impegnata a preparare una lezione per la scuola - improvvisamente il suo computer nuovo si spense. E a nulla valsero i ripetuti tentativi disperati - e le imprecazioni - di Giorgia per farlo ripartire... Sconsolata, non sapeva proprio come fare, poiché era di vitale importanza che riuscisse a terminare di preparare tutto in tempo per gli esami di maturità ormai imminenti. Allora ad Andrea - che ogni volta che era libero dal lavoro la affiancava con l'intenzione di imparare qualcosa che quando era più giovane non aveva potuto apprendere - venne spontaneo di suggerirle: - "Jiji, ti ricordi di Luca che tempo fa ti diede il telefono di quel bravo tecnico informatico? Si chiama... Francesco mi pare...". Allora, la donna, esclamò: - "Oh, Cazzetto, sei un genio... ma certo!". Gli strizzò affettuosamente un testicolo in segno di scherzoso ringraziamento, e senza dire altro corse a prendere la rubrica. Chiamò, e quando l'altro rispose, quasi implorante disse: - "Buonasera, signor Francesco, ho avuto il suo contatto da un amico comune... Avrei bisogno della sua assistenza. La prego... Non mi dica di no...". Ma l'uomo non faceva più quel genere di servizi a domicilio da parecchio tempo. Però, subito rifletté che qualche soldo in più gli avrebbe fatto comodo, e quindi stancamente le fissò un appuntamento per la mattina successiva. Giorgia, tirò un sospiro di sollievo, e mentre stava chiudendo la comunicazione con quello sconosciuto, con ancora il telefono in mano, un sorrisino perverso le si dipinse in volto, e un fremito la scosse tutta, da capo a piedi.

Era accanto fisicamente al consorte, ma con la testa "volava" già oltre. In un istante, rivide tutta la sua misera vita sessuale, essenzialmente quella a cui Andrea l'aveva "condannata", poiché nonostante la frustrazione non aveva mai pensato di tradirlo. Si chiese: - "E se il problema del pc non fosse proprio ciò che mi ci vuole in questo momento? In fondo, il tecnico è anche lui un maschio, e già solo sentire la voce... Mmm, mi ha fatta sbrodolare come una ragazzina... Chissà che il destino non mi stia dando una mano...".

3. Preparativi.

La notte Giorgia la trascorse inquieta, si girò e rigirò nel letto a guardare il corpo nudo di suo marito addormentato, mentre il suo stomaco si sollevava e abbassava al ritmo del suo respiro. Era inequivocabilmente al limite dell’obesità, e per di più una increspatura di ciccia si era sagomata sotto i pettorali traballanti. Tutto, insomma, in quel grosso e grasso corpo, appariva gigantesco, tranne una cosa. La più importante. Fu questa silenziosa riflessione che la fece decidere a trovare una soluzione al suo “problema”. D’altra parte, anche Andrea era consapevole della triste condizione in cui si trascinava, e in cuor suo non si sarebbe opposto se la compagna si fosse prese delle “libertà”…

Così Giorgia pensò al da farsi, e quando fu mattino - mentre lui era ancora a letto - si alzò, si denudò completamente e senza dir nulla si mise davanti allo specchio ad osservarsi. Gli dava le spalle, mentre gli domandò accorata: - "Andrea, secondo te sono ancora una donna desiderabile?". E mentre lui, sorpreso da quella domanda, posta così su due piedi non seppe cosa rispondere, la donna -  esitante e timorosa - si toccò sensualmente la pelle, correndo lieve dal collo alle voluminose mammellone, e provando brividi indicibili sotto il tocco delle sue stesse dita...

In realtà, era consapevole – nonostante la mole - di avere un corpo che avrebbe fatto impazzire qualunque uomo ci avesse messo sopra le mani, e sfoggiando un sorrisino si rispose per se stessa, come volesse incalzare quel pover'uomo: - "Sì, sono una sporcacciona, perciò se volessi...". A quelle parole, il suo fisico reagì immediatamente. E Giorgia continuò: - "Uhmmm... Mi si sta bagnando la fichetta... D'altronde, sono sempre stata una che si lascia andare a certe emozioni...". Scese giù con una mano lungo il ventre, passando per l'ombelico, fino in mezzo alle cosce, che serrò quasi imprigionandovi in mezzo l'arto. Poi, reclinò leggermente il busto in avanti spingendo al contempo il grosso culo all'indietro, e allargò le gambe. La gnocca era esposta, l’odore di sesso era ormai intenso, e anche Andrea la poté ammirare con un sospiro riflessa nello specchio: - "Eh, Jiji, tu sei una fuoriserie, e io un modesto meccanico buono per una 500...", esclamò con un malcelato rimpianto. Dalla fessura, il bocciolo rosso fuoco per l'eccitazione fece capolino, mentre le prime gocce trasparenti stavano già colando come fosse pipì. Le poté vedere chiaramente anche lei, e ciò la fece andare su di giri ancora di più. Allora, tolse la mano dalla sua caverna, la portò alla bocca e le assaggiò degustandole con piacere: - "Dio che buona... Se potessi mi leccherei da sola... ma non si può...", disse ammiccando di nuovo. Iniziò a tormentare con maggior energia la sua primizia, e sentì l'orgasmo montare... No, non era quello il momento di lasciarsi andare, quello doveva essere solo una verifica, perciò corse sul letto verso suo marito, gli abbracciò il grosso stomaco, e gli confessò il suo progetto: - “Ascolta, Cazzetto… Così non possiamo andare avanti… O meglio, IO non posso andare avanti! Tu mi ami, e te ne sono grata, ma a una donna serve ben altro. E tu, povero amore mio… Guardati, non è una situazione imbarazzante? Lo capisci da solo! Non c’è stata una volta in 15 anni che mi hai fatto godere sul serio. Sì, ce la metti tutta, lo so, entri nella mia micetta con l’irruenza di un toro, ma poi… Io non sento niente!!!”. Poco ci mancò che scoppiasse a piangere per il nervoso, ma si riprese in un batter d’occhio e proseguì a spiegare: - “Sai bene che non ti ho mai tradito, anche se credimi ce ne sarebbe stata più di un’occasione, ma non l’ho fatto. Ora, però… Vedi, quando ieri sera ho chiamato Francesco – il tecnico – ho sentito la sua voce e ho provato qualcosa che non avevo mai provato prima… Ho pensato… Sì, insomma… Potremmo provare a coinvolgerlo…  Pensa se diventasse il mio amante fisso… Dato il suo lavoro, non ci sarebbe nessuno scandalo… Eh? Che ne dici??”. Andrea ci pensò su un attimo, e poi gli si illuminò il volto. Eccitato anche lui, gli diede un sonoro schiaffone sul culo, e le rispose: - “Per la gioia della mia Jiji sono pronto a tutto… Speriamo solo che gli piaccia la ciccia e che voglia giocare un po’ anche con me… Oh, tranquilla, non te lo rubo mica, eh?! Ahahah…”. 

Era fatta, ma ora toccava a lei... Si tuffò nella vasca idromassaggio, e Andrea si sedette su una poltroncina che avevano in bagno, pronto a godersi quest'altro spettacolo della consorte. Le tettone di Giorgia cominciarono a "ballare" che era una meraviglia, spinte verso l'alto dalle bollicine e accarezzate dalla schiuma, e la forte pressione del getto colpi' i capezzoli suscitandole una potente frenesia sessuale. Ogni tanto, le gambe uscivano fuori dall'acqua, mentre lei insaponava con perizia ogni dettaglio. Quei massaggi così lascivi la stavano mandando di nuovo "fuori di testa". Aveva i capezzoli duri come l'acciaio. Guardò Andrea - che nel frattempo stava con il suo cazzetto in mano nel tentativo di svuotare i testicoli dall'intenso piacere che la donna gli stava provocando - e le balenò un'idea folle: con i gomiti puntati sui bordi della vasca sollevò il bacino a pelo d'acqua, si girò pancia sotto, e con le gambe un po' aperte posizionò la fica a mo' di bersaglio contro la corrente... Un altro brivido la colpì, potente, lo schizzo martellò - dolcemente ma ininterrottamente - le grandi labbra, si aprì un varco in esse e raggiunse il clitoride. Eccitata ogni istante di più, si afferrò i capezzoli tra le dita e li strizzò fino quasi a farsi male. A un certo punto, udì la voce del suo compagno e si riscosse come svegliata all'improvviso da un bellissimo sogno, ma era stato tutto vero: - "Caspita!", si disse tra se', "è già un'ora che sto facendo la maiala...". L'uomo che sarebbe stato suo complice di lì a poco la vide tornare serena, come una bambola afflosciata. A pelo d'acqua, era come un ippopotamo al fiume, in uno di quei safari di una volta tanto reclamizzati in terra d'Africa...

Infine si vestì. Mantenendo una certa sobrietà, cercò di prepararsi all'assalto di quell'uomo il più semplice ma provocante possibile: ovviamente, non indossò alcun reggiseno, solo un bellissimo perizoma bianco, trasparente sul davanti, tenuto su da un esilissimo filo sui fianchi mentre dietro il tutto era ridotto a un filo interdentale che si insinuava e veniva inglobato nel solco delle due imponenti natiche. Sopra a questa biancheria minimalista, mise un abitino leggero, in un sol pezzo, che cadeva giù dritto fino a  mezza coscia, senza spalline e scollatissimo, a tal punto che a stento riusciva a contenere i grossi seni...

4. Il primo appuntamento.

Tutto era pronto. Il PC era sul tavolo, Giorgia più in forma che mai, e anche Andrea era curioso di conoscere il candidato ad essere l'amante di sua moglie e di capire come sarebbe andata a finire...

Ma l'ansia dell'attesa durò poco. Infatti, non erano ancora le 9 di mattina quando - molto prima del previsto - si udì il suono argentino della graziosa campanella posta fuori dal cancello della villetta. Con una leggiadra corsetta (per quanto la sua mole glielo permetteva), la donna andò ad accoglierlo senza indugio. Quello, sarebbe potuto essere il primo di una lunga serie di appuntamenti. Un batticuore la paralizzò, e un brivido le percorse la schiena. Era così curiosa di capire se era davvero "quello giusto"... E quando gli occhi di lei finirono in quelli di lui, Giorgia ne fu certa. - "Ciao, ero così ansiosa di vederti!", le uscì di getto, senza rifletterci su, dal cuore. E Francesco, anche lui dovette accusare il colpo, poiché rimase anch'egli imbambolato per qualche frazione di secondo. D'altra parte, era veramente un bell'uomo: capelli corti e occhi verdi, 42 anni, alto 1,70 per 70 kg. e non troppo fisicato... Niente di che, insomma, ma da subito le sembrò un uomo deciso, sebbene riservato. Inoltre, era il mese di giugno avanzato, un'estate caldissima, e dunque anche Francesco non aveva badato alle formalità, indossando semplicemente dei pantaloncini corti e una camicia leggera aperta sul davanti...

Ripresasi dal piacevole shock, la donna gli fece strada e lo introdusse nella stanza dove si trovava il pc, che "casualmente" era pure la loro alcova, con un grande letto rettangolare. Finse un certo imbarazzo, e spiegò: - "Scusami, ma non abbiamo altro posto dove tenere il pc...". Ma l'uomo non ci fece caso, e cercò di sdrammatizzare e di metterla a suo agio: - "Non si preoccupi, signora, io sono un tecnico e bado all'essenziale...". Quelle parole, "bado all'essenziale...", risuonarono nella testa di Giorgia come un incoraggiamento, la quale proseguì cercando di passare dal "lei" usato da Francesco a qualcosa di più intimo: - "Sono poi così vecchia? Possiamo anche darci del tu... se vuole...", domandò abbozzando un vago broncio sul viso. Al che l'uomo si sentì lui questa volta in imbarazzo, ma poi si sciolse in una risata franca e sincera: - "Ahahah... Ma certo! Altro che vecchia, sei una donna molto attraente...". Poi, vide che nella stanza c'era un altro uomo e cercò di recuperare un tono un po' più professionale, ma Andrea avanzò dalla penombra e si presentò in modo sibillino, mettendo una mano sulla spalla della consorte: - "Salve, sono suo marito... Ma non ti devi preoccupare, ci sono abituato...". Il nuovo arrivato lo guardò, e vide che anche costui aveva il minimo indispensabile addosso... Sempre più perplesso, Francesco si accomodò alla scrivania ed accese la macchina da riparare. Era talmente concentrato che non si accorse che, a un certo punto, lei si era sporta con il busto piegato in avanti, con i gomiti poggiati sul tavolo a poca distanza da lui e le palme delle mani a sostenere il viso. Ma, quando all'improvviso il tecnico voltò di scatto lo sguardo verso la sua sinistra, si trovò dinanzi agli occhi uno spettacolo di cui mai avrebbe immaginato di poter godere in quel contesto: dalla profonda scollatura del vestito di Giorgia, si intravedevano le areole delle sue grosse tette, poiché era chiaro che non indossava il reggiseno... Il giovane, fece un profondo respiro, deglutì a fatica la saliva, e alla fine gli sguardi dei due finirono per incrociarsi nuovamente. La donna gli sorrise ammiccante, e poi bisbigliò: - "Pensi che ti piacerebbe approfondire? Può essere tutto tuo se lasci fare a me...". Francesco non capì se era tutto vero o se lo stavano attirando in una trappola. Ad ogni modo obbedì, rimettendosi al lavoro, ma ormai i suoi occhi rimbalzavano dal pc al grosso seno, per finire su Andrea che se ne stava pacifico alle spalle della moglie. In realtà, il consorte sapeva bene quale sarebbe stato il suo ruolo, ma volle accertarsi che il giovane lo avesse capito. Così, lentamente, gli si avvicinò tranquillizzandolo: - "Fai come ti dice... Per me è tutto a posto, poi capirai il perché... Non sono uno di quei mariti gelosi, non me lo potrei nemmeno permettere...".

Il giovane non credeva ai suoi occhi: era andato lì per fare un piacere a una conoscente, e ora si ritrovava nel bel mezzo di un trio... Però, si disse che sarebbe stato un pazzo a rifiutare, oltretutto Giorgia era pure il tipo di femmina percui lui avrebbe fatto follie!

5. La "retribuzione".

Ormai il computer della donna era di nuovo funzionante. Francesco si alzò dallo scrittoio, riprese la sua borsa e si accinse a riguadagnare l’uscita quando Giorgia gli chiese: - "Allora, quanto ti devo?". Il tecnico restò incredulo di quella domanda, ma non volle fare brutte figure pensando di aver frainteso tutto. Perciò, rispose, ambiguo: - "Non mi devi nulla, per così poco... E poi, con una bella signora come te". Di nuovo, fece per varcare la porta della stanza, ma questa vota lei gli di parò dinanzi con decisione, gli prese una mano e se lo tirò a sé. I suoi capezzoli erano fuoriusciti del tutto dal sottile strato di stoffa e si stavano piantando nel torace praticamente nudo del maschio... Poi, lo guardò negli occhi, dando vita a un gioco che parve piacere ad entrambi, e lo ringraziò: - "Bene... Ma non è giusto che te ne vai a mani vuote... Ogni promessa è debito. E io mantengo sempre le mie promesse! No, non dire di no, vedrai che alla fine sarai stato tu a farmi un regalo che neanche puoi immaginare...".

Nel frattempo, Andrea – che si era messo in disparte, nella penombra – stava frugando dentro i suoi pantaloncini, eccitato come un mandrillo al solo ascoltare quella conversazione in cui sua moglie si stava offrendo senza se e senza ma...

A questo punto, Francesco si arrese definitivamente. Non poteva più dubitare delle reali intenzioni della donna, anche perché Giorgia subito dopo compì un gesto tanto inaspettato quanto inequivocabile: prese infatti la veste dall'orlo in basso ed iniziò a sollevarla, arrotolandola su se stessa man mano che saliva. Quando giunse all'altezza del seno, la vestina si incagliò brevemente, trovando a baluardo le grosse mammelle. Ma fu soltanto un istante fugace, poiché - superato di slancio l'ostacolo incantevole di quelle immense meraviglie - Giorgia poté disfarsi completamente dell'abito facendolo uscire dalla parte della testa. Il tecnico era avvezzo a fronteggiare ogni tipo di imprevisto, ma di fronte a quell’avvenimento rimase letteralmente ammaliato, allorché le smisurate ghiandole – per via della forza di gravità - precipitarono verso il basso sobbalzando sul torace con un movimento che pareva non avesse mai fine... Con questa azione da vera femmina, la consorte aveva – è proprio il caso di dirlo – messo le carte in tavola, mostrando ogni benché minimo dettaglio fino a sotto l'ombelico. Poi, sussurrò: - "Ora mi credi? Non sono una che si tira indietro di fronte a nulla... Spero che ciò che vedi è di tuo gradimento... Ma credimi, il meglio deve ancora venire...".

Francesco avrebbe voluto gettarsi a capofitto su quelle tette, baciarle, leccarle e succhiarle come un lattante. Ma i piani della donna erano ben altri, chiari nella sua mente. Senza scomporsi, cominciò a sbottonare la camicetta del suo “candidato amante”, lasciandolo ben presto nelle sue medesime condizioni…

Poi, gettò le sue ciabattine a infradito in mezzo alla stanza, si voltò, e lo trascinò verso il letto, ondeggiando i grossi fianchi, con fare da maliarda. Era rimasta semplicemente in perizoma. Gli ordinò, perentoriamente: - "Siediti, ora viene il bello. Tocca a te. Toglimi le mutandine, sono pronta...". Il poveretto, nonostante le varie attestazioni della volontà di lei, era ancora incredulo. Non sapeva cosa fare. Quella femmina stava davanti a lui in attesa di quel momento in cui tutto sarebbe cominciato, e - anche se non lo si vedeva, riparato dall'oscurità - c'era anche suo marito. Nell'aria si percepiva un forte odore di sudore, dovuto alla grande eccitazione di tutti... ma era il momento di rompere gli indugi. Improvvisamente, si udì una voce, e i due si voltarono simultaneamente nella direzione da cui proveniva quel suono, che diceva: - "Fai l'uomo. Io lo farei, ma non posso... Su, non badare a me, non essere così impacciato, ascolta Giorgia...". Era Andrea, che - con i pantaloncini scesi alle caviglie e il suo cazzetto stretto nel pugno che neanche si vedeva più - gli dava il "via libera".

Dunque, perché tergiversare ancora? Francesco cadde in ginocchio dinanzi a lei, le mise le mani sui fianchi, e afferrati i laccetti cominciò a scendere. Con una lentezza esasperante, voluta. Giunto alle ginocchia, la distanza tra il suo viso e la patata di Giorgia era quasi inesistente, davvero pochi millimetri, e l'odore che da essa emanava intenso. Ma anche gli occhi volevano la loro parte. Si fermò in estatica adorazione ad ammirare quel capolavoro per non si sa quanto tempo, finché la donna non gli carezzò dolcemente il capo. - "Ti piace così tanto?", sussurrò lei con un filo di voce temendo di rompere quell'idillio. Francesco, allora, alzò lo sguardo, come risvegliandosi da un bellissimo sogno, e fu in quel frangente che i due capirono di essere fatti davvero l'uno per l'altra.

Così, l'uomo portò a termine il lavoro che aveva lasciato in sospeso, e Giorgia rimase completamente nuda... Era bellissima di fronte a quel maschio sconosciuto, ma non provava alcuna vergogna, anzi. Finalmente, ne era certa, sarebbe stato lui a chiavarla come mai nessun altro in vita sua...

Offerta la sua “mercanzia”, era adesso il turno di lui… e Giorgia si accinse a provvedere affinché quel maschio le mostrasse ciò di cui disponeva…

Nel mentre, sorrise e lo guardò con due occhi "minacciosi", lo palpeggiò insofferente, e sembrò essere già molto eccitata, come un bimbo che sta scartando il suo uovo di pasqua. Con destrezza, gli sciolse la cintura dei pantaloni, gli fece scivolare verso il fondo la cerniera, e quindi - con una tirata decisa - li fece scendere giù e glieli tolse. Il  “coso” si stava svegliando a poco a poco, fino ad andare decisamente su di giri, pronto a soddisfare le voglie di quella femmina che parve anch'essa fuori di sé.

Francesco, se ne stava lì a godersi quelle manovre, con  la fronte imperlata di sudore e il sangue gli pulsava a mille nella testa, ad aspettare l’attimo più bello, completamente nudo. E sì, perché - com'era suo costume - neanche Francesco portava lo slip... Quando se ne accorse, Giorgia scherzosamente lo apostrofò: - "Ma che sporcaccione che sei!". Ma subito, gli si avvicinò all'orecchio e cambiò tono: - "Scherzo, dai... Meglio così, non mi piace perdere tempo... Lo sai che sei meraviglioso?". Un po' imbarazzato, Francesco replicò: - "Beh, come vedi sono un po' appesantito, non faccio palestra...". Ma lei tagliò corto: - "Insomma! Volevi presentarti tutto muscoli? Quelli mi fanno un po' senso, il muscolo a cui bado è un altro... Ahahah...".

Ad Andrea piacque molto la nudità semplice di quel maschio, e prese segretamente a smanettarsi a più non posso...

6. Dalle parole ai fatti.

Giorgia era così affamata di cazzo che era un istante dimenticò le buone maniere. Prese per le braccia Francesco e lo trascinò al centro del letto, gli allargò le gambe, e - come invasata – cominciò a pomparlo finché la sua “parte migliore” non divenne più grossa e più dura di un autentico pilastro. Si aiutò anche con le labbra e con la bocca, guaendo per l'eccitazione come una vera cagna, finché tutti i 19 fantastici centimetri dell'uomo non vennero fuori... La vena dorsale pulsava all’impazzata, e la cappella ormai paonazza e lucida era  ormai fuori dal prepuzio fin sotto la corona del glande e anche oltre, mentre i testicoli - nello scroto - sembravano stessero per esplodere da un momento all'altro. Insomma, quel maschio era al settimo cielo...

Nel frattempo, Andrea si era tolto anche la maglietta, e si era avvicinato - senza fare rumore - ai due, con il suo cazzetto ridicolo e pateticamente eretto. Accarezzò con una mano aperta il sedere di Francesco, e cercò di intrufolarsi tra le chiappe. Gli sfiorò lo sfintere, ma proprio mentre stava per strofinarci sù il suo piccolo glande gli arrivò una sonora manata... Era Giorgia che, voltandosi di scatto alla reazione del maschio che aveva sotto, lo allontanò inferocita: - “Non ci provare nemmeno… Questo è il mio momento! Ho aspettato anche troppo un uomo con la "U" maiuscola che mi chiavasse per bene... Lasciaci in pace…”. Poi, si avvicinò all’orecchio del consorte e bisbigliando gli promise: - “Stai tranquillo, non ho dimenticato il nostro patto… Fammelo lavorare come si deve, e se – come io penso - sarà adatto anche tu avrai la tua parte…”.

Nonostante la sua stazza, gli balzò sopra piazzandosi con le labbra della fica sulle labbra della bocca di lui... Era già fradicia di umori, e la lingua di Francesco – benché preso alla sprovvista - non  impiegò molto ad entrare... Potè  assaggiare ciò che fino a quel momento aveva solo potuto intuire, e si nutrì avidamente di quel succo genuino, fino quasi a seccare le sue carni. Si gustò ogni goccia, mentre si diceva tra sé: - “Ma pensa tu… Che vacca… E chi se lo sarebbe immaginato!”.

Ma, all’improvviso, quella bbw così scatenata parve sottrarsi. In realtà, era soltanto tattica, messa in campo per prendersi il suo "premio", arretrando fino ad andare ad impalarsi da sola sul membro eretto alla perfezione del tecnico... Tutto sembrò sistemato quando l'uomo - tenendola ben salda e immobilizzandola per i fianchi - le disse: - “Sei sicura che stiamo facendo bene? Anche se tu mi piaci e tuo marito è d'accordo, non mi pare che sia il caso di rischiare tanto...". Giorgia capì subito a cosa Francesco alludesse, rimase un po' delusa, ma immediatamente si riprese ed ebbe la forza di replicare, con risolutezza: - "Stai sereno... Se tu sei sano, anche noi siamo sani... Non c'è alcun problema! Ormai, sono purtroppo in menopausa... Oltretutto, a me e a Andrea la penetrazione a pelle ci fa impazzire... Io a riceverla e luì a guardare, per ovvi motivi...". Stando così le cose, il nuovo amante si affrettò a sua volta a rassicurarla, evitando ogni possibilità che tutto finisse lì: - "Con me non hai nulla da temere, sono sano come un pesce!".

La donna tornò a muoversi - lentamente ma inesorabilmente - con il tronco di carne conficcato dentro il suo grembo, e ciò permise a Francesco di valutare quanto fosse stretta. Non seppe spiegarsi se ciò fosse dipeso dalla diversità tra le insignificanti misure del consorte e quelle di un cazzo quantomeno normale, oppure alla grande elasticità di quella fica, ma una volta adattatisi l'uno alle dimensioni dell'altra Giorgia poté cavalcare senza freni, sostenendosi con le mani sul torace di dell'uomo.

I due cuori battevano all'unisono e sempre più all'impazzata, quando avvenne qualcosa di inatteso... Andrea, che si era mantenuto per tutto il tempo alle spalle di lei a godersi quel dialogo così eccitante, non resistette più. Era stato ripetutamente umiliato da sua moglie, e volle "vendicarsi", o almeno dimostrare che non era poi tanto inutile. Con non poche difficoltà, inculò Giorgia, entrando nel budello liscio come l'olio, tanto che lei quasi non se ne accorse. Ma quando finalmente si sentì riempita, allora si voltò e guardandolo quasi meravigliata esclamò: - "Ma... Me lo hai messo nel buco del culo?? Però... Devo dire che, anche se è piccolo, mi sta facendo sentire molto porca...". Resistette quanto era nelle sue possibilità, ma poi di punto in bianco quel pisello si ammosciò improvvisamente. - "Sei un imbranato, un buono a nulla!", le ululò arrabbiatissima la donna. L'avevano chiavata in una doppia, anche se lei godeva quasi solo vaginalmente, e lo sfintere - che si apriva e chiudeva ancora ritmicamente - le provocava lo stesso sensazioni magnifiche. Intanto, il movimento dal basso di Francesco, unito al saltare potente di Giorgia le sferrava dei colpi profondi contro l'utero. Uno, due, tre, dieci volte, finché i due non vennero simultaneamente, seguiti da Andrea che le irrorò la schiena...

Ma quella femmina era così invasata che volle mettere ancora alla prova il giovane amante, e gli chiese, sibillina, un ultimo sforzo: - "Vediamo ora cosa sai fare...". Muovendosi a quattro zampe, avanzò verso la bocca di Francesco, il quale vide ondeggiare stupendamente le mammellone mentre sbattevano l'una contro l'altra. In un istante, la verga del tecnico si ringalluzzì, e per un istante lui pensò di poter trovare alloggio nell'intestino... Ma Giorgia lo guardò fisso, e divaricandosi le grandi labbra gliele posizionò in modo che aderissero a ventosa sulla bocca di lui. Poi, gli spiegò cosa avrebbe voluto fare: - "Ti piace il pissing? Io ne vado matta, ti prego non dirmi di no...". E lui, liberandosi per un momento dal piacevole"bacio" di quelle labbra, le rispose: - "Non volevo che mi consideravate troppo porco, ma... Sì, mi fa impazzire! Adoro bere, perché so che tutti quel piscio bollente proviene direttamente da dentro di te...".

Andrea, già avvezzo a quel "gioco", porse alla moglie una bottiglia d'acqua da un litro e mezzo, la quale se la scolò senza batter ciglio, tutta d'un fiato. Intanto, la lingua dell'amante saettava ad esplorare le pareti vaginali, finché un ultimo tocco non scatenò l'inferno. Giorgia sentì dei brividi percorrerle tutto il corpo, lo guardò un'altra volta e guardò la sua bocca che era pronta ad accoglierla. Tremava dall'eccitazione, suprema, e cominciò a pisciare abbandonandosi a uno stimolo indescrivibile. Una cascata selvaggia di pioggia dorata cominciò a scendere, mentre Francesco beveva e ingoiava la sua pipì, con alcune gocce che gli scendevano agli angoli della bocca, finché la vescica non fu svuotata...

Il marito era estasiato nel vedere la consorte godere "di testa" come non l'aveva mai vista godere prima, ma era anche ricolmo di tristezza. E lei, che conosceva bene quello sguardo,  capì subito la ragione. Si voltò a cosce larghe, con la fica che era ancora fradicia di urina e di umori... Gli disse: - "Entra anche tu. Cazzetto mio, te lo sei proprio meritato...".

7. Un bagno in piscina.

Il “maschio beta” scaricò tutto ciò che aveva dentro sua moglie, e una volta stremato finalmente  la guardò negli occhi. Ormai i due si conoscevano a meraviglia, e anche se sessualmente non avevano più una grande sintonia viscerale, riuscivano ancora a condividere con partecipazione cose che poche altre coppie riuscivano a dichiararsi. In quel frangente, la donna mormorò sommessamente: - "Che ne diresti se adesso ci ripuliamo reciprocamente a modo mio? Voglio fargli una sorpresa, qualcosa di eccitante, a cui – se ho capito come è fatto – sono sicura che non dirà di no...". Andrea, meditabondo, non disse nulla. Non parlò. Aveva capito perfettamente l'intenzione perversa della sua compagna. La aiutò a rialzarsi, dopodiché lei fece altrettanto con il giovane torello ringraziandolo per ciò che aveva fatto: - "È stato bello, Francesco... Sapevo che non mi avresti delusa. Ma non finisce qui. Ho un premio speciale per te. Dai, seguimi...".

Si diressero, tutti e tre, nudi com'erano, nel loro giardino, la cui privacy era difesa e protetta da un'alta siepe, dove inserita nel verde c'era una piccola piscina. Ma, una volta a bordo vasca, il giovane si accorse subito che era vuota. Restò sconcertato, finché i padroni di casa non lo invitarono a scendere fin sul fondo.  Giorgia afferrò una pompa, ma anziché riempire quella struttura cominciò di nuovo a bere fino alla nausea. Poi, la passò al marito che fece altrettanto, e infine la diedero a Francesco, spiegandogli: - "Fai come noi... Anche se non ne hai voglia, bevi, bevi a sazietà e anche oltre... Tra poco vedrai che ne avrai bisogno...".

Andrea non fece in tempo a terminare la frase che Giorgia li prese per mano entrambi e li condusse a sdraiarsi stesi sul dorso, in prossimità del margine. Gli intimò: - “Non muovetevi, e chiudete gli occhi… Siete sporchi come maiali, avete bisogno di una bella lavata!”. Poi, fece per uscire dalla piscina, ma si fermò in maniera da poter mantenere la visuale e restare a portata dei due. Si chinò a chinino, accovacciata. Le grandi labbra della fica si scostarono spontaneamente, mettendo a vista più in fondo due splendide ali di farfalla, che a loro volta anticipavano un’apertura davvero mirabile… A questo punto, si udì un sospiro che sapeva di liberatorio. Era la donna che diceva: - “Ahhhhhh… giusto in tempo!”. I due di sotto non ebbero neanche modo di comprendere il significato di quelle parole, che vennero investiti da un tiepido getto. Dalla vagina stava sgorgando un torrentello di piscio giallo paglierino. Allora Francesco aprì gli occhi e sollevò lo sguardo verso l’alto, e vide il suo miglior feticcio. Restò immobile, ma cercò di rincorrere quel fiotto affinchè raggiungesse ogni angolo del suo corpo. Non contento, aprì la bocca, e la donna capì. Senza saperlo, erano fatti uguali. Subito, per dovere di ospitalità, scelse per primo il loro invitato, e con una leggera rotazione del bacino centrò l’obiettivo. Che bevuta, a Francesco non parve vero, e neanche una coppa di champagne della miglior qualità sarebbe stata più gradita… Spontaneo, gli venne da dire: - “Che bello! Quello che sta entrando nella mia bocca, esce dal tuo grembo…”.

Saziato il giovane, la porca passò ad occuparsi del consorte, il quale era già aduso a questi giochi. Non risparmiò nemmeno un centimetro, tutto venne intriso a dovere. In quella pratica, forse l’unica, Andrea non aveva davvero limitazioni. E così Giorgia diede libero sfogo a ciò che sapeva piacergli. Con un tono amorevole, gli disse: - “Ora viene il meglio, Cazzetto mio… Questo è il mio regalo. Da me a te…”. E così dicendo iniziò a regalare all’uomo un spruzzo deciso, una goccia dopo l’altra che lui ingoiò senza esitare. Alla fine, si asciugò le labbra come se avesse gustato la sua bibita preferita, e in effetti era proprio così…

Terminata questa fase di massimo godimento e scaricata la vescica, la donna si rivolse ancora autoritaria ai due maschi: - “Bene, ora che siete soddisfatti, non vi sembra da galantuomini dare una bella ripulita al piatto dove avete mangiato?”. Andrea e Francesco si guardarono interrogandosi con gli occhi, mentre nel frattempo Giorgia era scesa in piscina. Si era fermata davanti a loro, con le mani sui possenti fianchi e le gambe larghe. I due, si alzarono rimanendo in ginocchio e con la bocca proprio all'altezza della passerotto ancora gocciolante. Si spartirono la "preda", tanto di roba c'è n'era e in abbondanza. Superato l'imbarazzo, Francesco si avventò famelico sul monte di venere. Aveva il naso a contatto con la pelle e la lingua di fuori. Cominciò a dare pennellate lente ma prolungate, aggiungendo saliva e ingurgitando i residui di urina. La femmina si stava letteralmente sciogliendo, e mugolava di piacere, raccolse le forze residue, e infine - tenendolo attaccato a sé per la nuca - soavemente gli domandò: - "Vedo che ti piace... Mi stai regalando delle emozioni incredibili... Sai, quando sei entrato in casa non avrei mai immaginato che insieme ci saremo divertiti così tanto...". A causa di quelle sollecitazioni, ebbe forti spasmi nel ventre che per poco non la fecero crollare a terra. Poi, cercò con lo sguardo suo marito, il quale non molto lontano attendeva il suo turno. La bocca di Francesco era diventata come una ventosa e dovette faticare per separarlo dal suo Paradiso, ma ora era il turno di Andrea. Il quale, sgombrato il campo, prese possesso della parte che a lui piaceva di più... Lesto, si introdusse nella fessura, afferrando con le labbra quelle ali di farfalla intrise di secrezioni di ogni genere. Soprattutto, cercò di mondarle dal piscio, residuo che amava alla follia, spingendosi fino all'interno... Era una delle poche cose con cui riusciva ancora a far godere la sua consorte, la quale infatti mostrò di apprezzare grandemente quel gesto: - "Cazzetto, oh cazzetto mio... Con il pisello sei una nullità, ma di bocca sei così travolgente!", gli urlò quasi in faccia. Si era accasciata in terra, e fece bene, poiché sopraggiunse una squirtata monumentale, di cui neanche lei stessa sospettava di essere capace...

Ci vollero parecchi minuti affinché Giorgia riprendesse i sensi. Ansimava ancora, pesantemente, e non riusciva quasi a parlare, ma quando vide Francesco dinanzi a se, con il cazzo in tiro, ricordò ogni cosa. Lo pregò di aiutarla a rialzarsi, mentre Andrea - consapevole di quella sorta di "copione" che doveva recitare - tornò a bere. I due amanti si strinsero dolcemente in un abbraccio avvolgente, come due serpenti boa constrictor, e iniziarono a sbaciucchiarsi. Baci intimi, di lingua, come di due creature follemente innamorate. Le lingue si aggrovigliarono in un intrico indissolubile, e si rincorrevano come impazzite nella bocca di Giorgia. Poi Francesco cominciò a baciarle il collo con grande trasporto mentre la toccava alla cieca in ogni dove, e lei reclinò il capo per quell’incantesimo, impazzita di piacere. In quel momento, il coniuge che li stava osservando era l'ultimo pensiero per entrambi, che – incuranti della scomodità – si inginocchiarono infine sul fondo vasca, lei sotto e lui sopra, con il cazzo che sfregava sulla fica, e continuando a carezzarsi con le labbra appassionatamente, senza prendersi pausa alcuna. A un certo momento, la femmina percepì distintamente il pene di Francesco in erezione, con l'eccitazione di entrambi che cresceva. Ma mentre lui stava per penetrarla di nuovo, i due si fermarono di scatto e si fissarono, occhi negli occhi, per un istante.

La loro non era sorpresa, ma trepidante attesa per ciò che stava avvenendo a poca distanza. Andrea, infatti, con fare solenne dichiarò: - "Io vi battezzo...". E preso il suo pisellino cominciò ad aspergerli con una cascata di pipì. Quel liquido caldo e così aromatico si riversò dunque sui corpi dei due "amanti". Sul viso di entrambi, ma soprattutto nella bocca di lei, che sorrise al marito e - dopo avergli fatto vedere la sua pipì allagare il palato - la deglutì. La pioggia dorata finì anche sul suo collo, sgocciolò in mezzo alle tettone dando luogo ad un piccolo rivolo che precipitava dai capezzoli, fino a raggiungere il voluminoso ventre. Si insinuò fra le cosce possenti e raggiunse la fessura, senza trascurare il solco delle natiche, e regalandole un gran piacere cerebrale che accompagnò un'altra serie di orgasmi a ripetizione. Nel mentre, la suina si frizionava tutto il corpo, come se stesse sotto una normalissima doccia.

Anche Francesco, che era un cultore di quella pratica, ne trasse un gran beneficio. Estasiato, cacciò fuori la lingua e mostrò di gradire l'abbondante pisciata. Voleva bere ogni goccia, ma voleva anche che raggiungesse ogni centimetro della sua pelle.

Quella seduta di pissing fu memorabile, quasi interminabile, tanto che alla fine ciascuno avrebbe voluto che non finisse mai. Ma il tempo era scaduto, e la (faticosa) giornata volgeva al termine...

8. Povera donna, ninfomane per necessità.

Francesco e Giorgia erano sfiniti, madidi di sudore e di succhi di ogni specie, e si sorrisero mentre Andrea li aveva lasciati soli. E fu allora che Giorgia abbassò lo sguardo, e - per la prima volta in quella strana giornata - provò vergogna. Ma trovò ugualmente il coraggio di spiegarsi con quell'estraneo che era in così poco tempo diventato il suo confidente...

Al fresco della sera, si sedettero sull'erba, e la donna abbracciò – come una bimba bisognosa di indulgenza – Francesco, che ricambiò spontaneamente quel gesto. Poi, dopo qualche momento di silenzio, si aprì totalmente a lui. Non lo guardò negli occhi, era troppo, ma ebbe la forza di chiedergli: - "Adesso, mi starai giudicando male... Forse, non ti saresti mai aspettato certe cose da un'insegnante irreprensibile...Lo so, sono ingiustificabile...". Cercò di liberarsi dalla sua stretta e fuggire via – forse più da se stessa che dall’uomo –, quando il giovane la strinse ancora più saldamente per impedirglielo, e sorridendole la tranquillizzò: - "Da me non avrai mai nessun giudizio. Se lo hai fatto, avrai i tuoi buoni motivi... E poi, chi sono io per giudicarti? D'altronde, ti ho assecondata... Anche tu, quando sono entrato in casa tua, non avresti immaginato che fossi così porco... Ma se può farti stare meglio, non ti preoccupare... Ho già dimenticato tutto...". Giorgia si sentì già più sollevata a quelle parole, ma volle lo stesso dimostrare gratitudine con una sincerità che non aveva mai “donato” a nessuno. Con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall'emozione, proseguì: - "Voglio che tu sappia come sono andate le cose fin da principio...  Non è stato facile per me trovare un uomo della mia stessa stazza. Fin da ragazza, i miei coetanei o mi rifiutavano a priori, o volevano da me soltanto una sola cosa. Tu mi capisci, vero? Ebbene, non so come, un giorno trovai Andrea… Fisicamente mi assomigliava molto, e in breve mi chiese di sposarlo. Senza che prima mi avesse domandato qualcosa… Rimasi sorpresa ma anche contenta, ma una volta sposati scoprii il segreto che nascondeva. Non mi aveva mai detto di avere un cazzo ben al di sotto della media. Era una montagna di carne, ma sotto c’era ben poco… E quel che è peggio, scoprii anche che non lo sapeva nemmeno usare…”. Francesco cercò di consolarla, ipotizzando: - "Vabbeh, anch'io non sono un superdotato, magari avrà qualità ugualmente importanti... Ad esempio, mi pare che anche lui ami cose estreme che nn tutti gli uomini gradiscono...". Ma ottenne l'effetto contrario. La donna, non si trattenne più: - "Dai, lo sai anche tu che ho ragione...  Hai visto che ho una patata stretta di una quindicenne... Per fortuna che sei arrivato a salvarmi!". Riprese fiato, e poi: - "Non bastasse questo, a malapena mi tocca quando facciamo l'amore. A volte devo finire con un ditalino per godere come si deve... Insomma, in 15 anni di matrimonio non l'ho mai tradito, ma la fica è fica e quando ho sentito la tua voce al telefono non ci ho capito più niente...". Francesco si sentì apprezzato, e non volle perdere l'occasione per dimostrarle, ancora una volta, la sua riconoscenza e scherzosamente aggiunse: - "Certo che il richiamo del cazzo...". Giorgia allora cambiò tono, e con uno sguardo severo lo fulminò: - "Non ti permetto di scherzarci su... Lasciami parlare!". Ansimava dallo stress, tanto che le grosse tette salivano e scendevano provocando nel maschio una nuova eccitazione. Di nuovo, la femmina riprese a raccontare: - "A un certo punto, ne parlai con Andrea, e gli spiegai che avevo bisogno di un amante, un vero stallone che mi sbattesse come una troia, di testa e di corpo. Adesso, mi dispiace dirlo perché comunque non se lo meritava, ma gli rinfacciai anche che se lo meritava... Ero pronta ad una sua reazione, ma non ci fu. Mio marito avrà tanti difetti, ma è un pezzo di pane... Non mi tratto' male, anzi accettò di buon grado, perchè al solo pensiero di vedermi posseduta da un altro uomo mi disse che si sarebbe eccitato anche lui. L'unica cosa che mi chiese fu di condividermi con un "maschio Alfa", uno che mi meritasse veramente. Pose la condizione di partecipare (per quel che poteva) ai giochi. Perché era sì quasi impotente, ma - come hai potuto constatare - anche molto fantasioso e porco...'. E concluse: - "Ecco, ora sai tutto... Dimmi la verità, sono davvero una troia ninfomane?". Ascoltata la"confessione " senza quasi aprire bocca, Francesco si sentì un po' usato, ma  quella chiavata super non l'aveva lasciato indifferente, anzi. Aveva trovato, in un colpo solo, un maschio e una femmina la cui porcaggine era pari alla sua, e non voleva perderli. In un baleno, escogitò un sistema che avrebbe soddisfatto ( è proprio il caso di dirlo) tutti. Solennemente, sentenziò che il pc era si a posto ma che necessitava di un'altra messa a punto... Solennemente, sentenziò - "Giorgia, tu sei una donna e una femmina splendida. Questa è la tua natura e sarebbe sbagliato non assecondarla... Ti dico di più: il tuo ora è a posto, ma dovrei mettere a punto dell'altro...".

9. Il trio delle meraviglie.

Francesco non se lo fece ripetere due volte, e la sera seguente era alla villetta. La cena, rimase impressa nella loro memoria, in un'atmosfera davvero epica. Giorgia e Andrea lo accolsero così come si erano lasciati poche ore prima, in un nudo integrale che non lasciava adito a dubbi, e invitarono il gradito ospite a fare altrettanto: - "Caro amico, mettiti pure comodo", gli disse il consorte facendo gli onori di casa. Francesco si denudò e raggiunse la coppia a tavola, augurandosi dentro di sé un leggero desinare per mantenere un minimo di lucidità per il dopo... E qui la prima sorpresa: a servire il trio non avrebbe provveduto la nostra troia, ma una avvenente ragazza. Nonostante quella "distrazione", il giovane non se ne curò per niente, e tenne gli occhi addosso alla sua amante per tutta la cena. Sotto al tavolo, intanto, il suo membro cresceva in lunghezza e solidità, mentre anche i capezzoli della donna erano sempre più turgidi.

A fine pasto, i tre non erano ancora sazi... Mancava qualcosa di essenziale. E allora Giorgia volle servire il suo "dessert". Per due ore filate, si offrì a Francesco, in tutte le posizioni, come se non vi fosse un domani... Alla fine, voltò lo sguardo, e vide riflessa nello specchio la figura di Andrea. Rimase a fissarlo per un po', e poi con un filo di voce lo chiamò s sé: - "Sei sempre molto indulgente con me... Credo che meriti anche tu la tua parte... Unisciti a noi!". Iniziò a baciare appassionatamente il giovane, mentre il consorte - montato sul letto - prese a palpeggiare l'altro maschio con un tocco leggero, quasi impercettibile, tanto che costui da principio non se ne accorse nemmeno. Passò la sua mano sulle rotondità del sedere di Francesco per poi risalire su lungo la schiena, fino a giungere in prossimità delle teste dei due amanti che gemevano dal piacere. Giorgia era di nuovo in lago tra le cosce, e le loro lingue parevano due anguille saldamente intrecciate. Allora Andrea ruppe gli indugi e si avvicinò, cacciò fuori la sua lingua, e quasi con prepotenza si inserì in mezzo, "sigillando" le altre due in un blocco unico e inestricabile... La donna scossa da quell'idillio, aprì gli occhi e vide suo marito. Piano piano, crebbe in lei un'idea: si divincolò dal giovane, lasciando i due uomini ad amoreggiare da soli. Era un desiderio che cullava da tanto tempo, e che finalmente - per il piacere della coppia - si stava compiendo... Si fermò in estasi a contemplare quella scena da brividi e a domandarsi: - "Ma Francesco troverà il tutto altrettanto seducente? O Andrea ci rovinerà tutto?". Questa era l’unica preoccupazione di quella troia ormai senza freni, mentre istintivamente si aprì di nuovo le cosce e cominciò a sgrillettarsi furiosamente, quasi a farsi male...

E con grande sorpresa di lei, avvenne qualcosa di inaspettato: il tecnico avvertì il cambiamento di "protagonisti", guardò il consorte e nei suoi occhi balenò una scintilla di autentica perversione. I maschi continuarono ad amoreggiare senza fretta, prendendosi tutto il tempo necessario, finché il "maschio alfa" non si lasciò andare e prese il sopravvento. Voltò Andrea di spalle e cominciò a leccarlo a piena saliva su tutto il collo, scese giù lungo la schiena seguendo il solco della spina dorsale, e si fermò esattamente poco al di sotto della spacca dei glutei... Il coniuge percepì la bellezza di quei baci lenti e caldi, e avrebbe voluto capire cosa stava accadendo, ma riuscì solamente ad abbandonarsi a quelle meravigliose, insistenti e "aggressive" attenzioni. Giorgia, nel frattempo, seguiva con trepidazione, impegnata anche a contrastare le sue gambe tremanti dall'eccitazione... Cercò di avvicinarsi, ma Francesco la respinse con forza, senza dire nulla, e proseguì nel suo "lavoro".

Alla lingua, si aggiunsero ben presto le mani del giovane, salde sul fondoschiena, e le sue dita si aprirono un varco verso quella profondità sin qui inesplorata. La femmina, benché infoiata, non aveva ancora capito la vera natura del suo amante, e se ne rese conto quando - contemplando lo sfintere di Andrea - quasi stesse parlando ad un essere animato, udì Francesco dire sommessamente pronunciò le parole: - "Vieni da me, bello...". E soprattutto quando Francesco, a bocca aperta, iniziò un lento lavorio che parve piacere molto all'altro uomo. Avvicinò la bocca e cacciò fuori la lingua, mentre con la punta centrò perfettamente il buco del culo. Lo umettò in maniera maniacale, con perizia, mentre lo sfintere - fuori controllo - prese a pulsare incessantemente... Si vedeva molto bene, dalla reazione di Andrea e dalla dimensione di quel pertugio, che non era la prima volta che veniva usato in quel modo, e fu Giorgia stessa a confermarlo, poggiando una mano sulla spalla a Francesco e sussurrandogli: - "Bravo, vai avanti così... Gli piace molto, molto più di scopare...". Nel frattempo, l’ospite, con le mani tentò di mungere disperatamente quel cazzetto che il "maschio beta" aveva tra le gambe...

Era una sorta di "via libera ", quella, che risvegliò il lato bisex di Francesco. La donna, mentre il giovane si stava divertendo con il marito, provvide a fare si che il suo sogno si potesse realizzare appieno: prese tra le sue mani il membro che l'aveva montata così bene e in breve tempo lo portò al massimo splendore. Dopo di che, lo scappucciò con decisione, mettendo in mostra una capocchia violacea che Andrea avrebbe sentito bene, eccome...

Sembrava tutto pronto per questa esperienza inedita. Francesco dispose il compagno di giochi a pecora, e mantenendogli le chiappe distanti l’una dall’altra gli infilò dentro il dito medio. Andrea stava già godendo di brutto,  con il buco che si dilatava sempre di più ad ogni discesa e risalita. A un certo punto, quando il giovane capì che "si poteva osare", sfilò il dito dall'intestino e lesto accostò il suo membro. Cominciò a fare pressione, finché anche la corona del glande non riuscì a varcare l'ingresso, e tutti i 19 centimetri di Francesco scesero in breve tempo nel corpo di Andrea... L'entrata non fu così traumatica come si sarebbe potuto pensare, bensì l’accompagnò soltanto un piccolo dolore, che gli fece esclamare: - "Aahh...". Niente di che, evidentemente c'era abituato a farsi riempire le budella. Stava godendo, sì, come poche altre volte gli era successo nella vita, dominato completamente dal suo partner occasionale. Ma anche il giovane era eccitatissimo, e di lì a poco scaricò tutta la sua crema bollente nel culo che aveva massacrato...

Esausto, Francesco si riversò supino sul letto. Boccheggiava quasi per la mancanza di ossigeno, e con il cuore che pompava fuori giri si appisolò. Non seppe dire per quanto era rimasto in quella condizione, ma fu ridestato da due tenere labbra che stavano sfiorando le sue. Non era più Andrea, ancora affamato, ma Giorgia che gli bisbigliava felice: - "Grazie. Glielo dovevamo, non credi?? Però, non sapevo che anche tu avessi il nostro vizietto... Ihihih...".

10. Epilogo.

In quei due giorni, Giorgia capì che - insieme a suo marito - avevano trovato quello che cercavano da lungo tempo. Era successo tutto all'improvviso, e il suo fisico cominciava ad avere ciò di cui aveva fisiologicamente bisogno.

Sebbene a malincuore, si rivestirono, e Francesco riassunse il suo fare professionale di sempre. Giorgia gli fece strada verso il cancello, ma prima di lasciarlo andare si sfilò le mutandine che aveva reindossato. Emanavano ancora un odore forte di femmina in calore, zuppe di umori... Gliele tese come un dono, e gli disse: - "Sono per te... come pegno per un prossimo incontro. Non credere che sia finita qui... Oltretutto, ho visto come guardavi la cameriera, sai? Te l'ho perdonata, e ti prometto che presto finirà tra le tue mani. O meglio, tu finirai tra le sue cosce... Ma ricorda, tu sei MIO...". E così dicendo si richiuse la porta alle spalle...

Da parte sua, Francesco trascorse i giorni a venire a fantasticare su quella "strana coppia", e su ciò che sarebbe potuto ancora accadere...

FINE.