So cosa combinate con i miei genitori

E così, al rientro in albergo dal concerto, non solo avevamo Marco, il figlio dei nostri amici, che aveva litigato con Chiara, la sua ragazza poiché lei aveva scoperto una sbandata di lui, ma, inoltre, quelli della reception invece di prenotarci tre camere, come avevamo richiesto tramite mail, ce ne avevano prenotate solo due.

Per farla breve, visto che i due ragazzi avevano litigato, e non volevano passare la notte assieme, e Marco stesso si vergognava di dormire con mamma e papà, abbiamo deciso che il ragazzo avrebbe dormito con noi, mentre Chiara la sua fidanzata, con Loris e Nadia.

Non c’era alcuna malizia, o cattiva intenzione, almeno nella mia mente e in quella di Seb, e pur sapendo quando Loris e Nadia fossero una coppia trasgressiva eravamo convinti che si fossero trattenuti a sedurre (o farsi sedurre) da quella ragazza, che seppur seducente, era pur sempre la fidanzata del loro Marco … E invece.

Quando ho sentito quei primi gemiti, non riuscivo a credere a me stesso.

Nemmeno io riuscivo a crederci. Sì è vero, al culmine della lite dopo aver scoperto il tradimento di Marco con una loro amica, Chiara gli aveva promesso che gliela avrebbe fatta pagare con la stessa moneta, ma mai mi sarei aspettata che quella piccola troiett* l’avesse cornificato con i suoi stessi genitori.

Mentre dall’altra stanza i gemiti provenivano sempre più forti, mi sentivo sconvolto ed eccitato, e in cuor mio pregavo soltanto che Marco continuasse a dormire, non accorgendosi così di nulla… e invece.

-Ma che cavolo sta succedendo!- sbotta improvviso, nel buio della camera, saltando su dal letto.

-Che c’è Marco? Dormi!- gli sussurro io, Kate.

-Ma questa è Chiara!!!- sbotta lui, -Questi sono i gemiti della mia ragazza!!!

-Ma no!- ma no, gli faccio io, Sebastian. -Son la coppia di tedeschi dell’altra stanza.- gli dico, ma lui non ci crede, e in ginocchio sul letto, appoggia l’orecchio alla parete.

-Su, rimettiti a dormire, Marco,- lo supplico, manco fosse un bambino.

-Porci, depravati, puttana!- sbotta lui, riferendosi a genitori e ragazza.

-Forse ti stai facendo un’idea sbagliata … rimettiti a dormire, ascolta zia Kate- lo supplico ancora. Ma lui niente.

Come una furia lo vedo saltare giù dal letto, e puntare dritto verso la porta della stanza. Le sue intenzioni le capisco all’istante, per questo con un balzo lo raggiungo e afferrandogli le braccia da dietro lo fermo.

E così ci ritroviamo in piedi, a due passi dalla porta. Io di fronte al ragazzo, trattenuto alle spalle da Sebastian. I gemiti che giungono di là, sono inequivocabili, ora è assurdo mentire.

-Analizziamo la cosa,- gli sussurrò perciò, guardandolo dritto negli occhi. -I tuoi genitori si sono lasciati andare con la tua fidanzata, allo stesso modo che tu ti sei lasciato andare con la vostra amica, e, in entrambi casi, non serve fare una tragedia,- gli sussurro con dolcezza, accarezzandogli il volto.

-Lo so come la pensate voi due- ribatte lui riferendosi a me e a Seb- So ciò che combinate con i miei genitori da sempre… so dei vostri scambi di coppia, delle vostre orge… quando ero piccolo e ci venivate a trovare, mamma e papà mi scaricavano dai nonni per notti intere,- aggiunge in cagnesco,-ma quella è la mia ragazza, e non è una depravata come voi…- sbotta.

-Be’ se vuoi sapete il mio parere,- gli sussurro io alle spalle ridacchiando, -non mi sembra che la tua ragazza si stia lamentando,

Mentre Seb gli dice questo, io mi sento quasi amareggiata dalla sua rabbia, ma poi il mio sguardo casualmente si abbassa, notando un bel pisellone in piena erezione.

-Ulalàlà!!!- esclamo compiaciuta. -Ma allora il nostro Marco non è solo arrabbiato,- gli dico, e lui questa volta non controbatte.

Intanto mi metto in ginocchio. -Non è che sotto sotto l’idea che i tuoi ti stiano scopando la fidanzata ti eccita!?- gli sussurrò abbassandogli gli slip, e manco questa volta lui controbatte.

E’ un cazzo davvero enorme quello che si scopre.

-Su, prendiglielo in bocca, Kate- supplico eccitato la mia donna, ancora in ginocchio di fronte al ragazzo.

-No… ho in mente qualcosa di meglio- sussurrò io a Seb, e senza staccare gli occhi di dosso a Marco mi sfilo il reggiseno. -Non mi hai detto che vuoi visitare la Spagna, e conoscere le sue tradizioni?- gli chiedo, e lui tremante e confuso scuote appena il capo, ora sembra quasi un agnellino in mezzo a due lupi,

-Ecco, questa è una,- gli sussurrò io, e fissandolo dritto negli occhi gli agguanto il cazzo con le mie tette.-Questa si chiama Spagnola, tesoro mio, ed è una tipica pratica praticata in quella calda terra che desideri tanto visitare.

Mentre Kate inizia segarlo con le sue tette, Marco chiude gli occhi.

-Siete dei pervtiti…- sussurra, ancora con un filo di rabbia, -Voi, i miei genitori … quella troia della mia ragazza.

Io non gli do ascolto, mentre lui si lascia segare dalla tette della mia Kate, inizio a strofinare il mio cazzo sul suo giovane sodo culetto.