Nero è bello

Giuro, io e Seb non abbiamo mai sentito così tante battutine razziste in un’unica cena, tanto che ci sentivamo a disagio nel ritrovarsi ospiti di Elio e Veronica.
In pratica, il loro fedele maggiordomo, si era rotto una gamba e un’agenzia specializzata li aveva inviato un maggiordomo di colore.
Impeccabile nel suo servizio, ma era il colore della pelle che infastidiva i padroni di casa… Vero Seb?
E si mia cara Kate, ma il fatto è che sé il nero maggiordomo non piaceva affatto ai signori, aveva fatto colpo sulla bella fidanzata del figlio, fuori quel week end con amici, e quello lo scoprimmo tornando a casa, e beccando il bel Thomas stantuffarsi la giovane Giada.
Elio è rimasto di sasso, Veronica invece un fiume in piena di parolacce sia verso il maggiordomo, che di sasso era rimasto pure lui, in piedi come una statua, gli occhi sgranati e le mani in testa che la fidanzata del figlio. La piccola Giada invece disperata e io … Io eccitata, sì tremendamente eccitata. Ho sempre avuto un debole per i uomini di colore, per i loro fisici slanciati, per la loro virilità, per la loro pelle scura.
E così vedo la mia Kate avvicinarsi a quel gigante, iniziargli ad accarezzargli il petto, i muscoli e poi più giù.
-Ma che fai Kate sei impazzita???- le grida la padrona di casa.
-I pazzi siete voi, che non sapete godere di così tanta bellezza … Nero è bello!- esclama la mia Kate, intenta a toccare e segare il bel maggiordomo.
-Vieni, vieni a toccarlo anche tu… e vedrai se non ti piacerà,- invita poi Veronica, e visto che lei non si muoveva l’ho presa di peso portandola di fronte al bestione.
Quando me la sono trovata di fronte le ho afferrato a mano, spingendola ad afferrare quel grosso coso nero.
Ancora la trattenevo, perciò ho sentito un brivido scuoterla tutta, appena quel cazzone a sfiorato. Pochi secondi e la sua mano autonomamente ha cominciato a fare su e giù.
-Veronica!!! Kate!!! Sebastian!!! Ma siete impazziti????
Elio gelosissimo è esploso, e appena si è avvicinata alla moglie per strapparla via, ho fatto con lui quello che avevo fatto con lei. In pratica gli ho preso la mano, portandola a contatto con quel enorme membro, e voilà…
-Ma che fai Kate??? Io non sono mica un finocch…-
Non è neanche riuscito a finire la frase che si è ritrovato in uno stato ipnotico pari a quello della moglie.
E quando mi sono voltata, Giada, ora non piangeva più, ma l’ho vista ancor più sconvolta di poco prima. Mai si sarebbe aspettata una cosa del genere dai suoi futuri suoceri.
-E ora in ginocchio,- ho detto ai due rivoltandomi.
-A fare cosa?- mi ha chiesto lui.
-Assolutamente no…- a mormorato lei.
Ho dovuto piegarli io tutti e due con la forza, ma non hanno posto tanta resistenza. Thomas di fronte a noi pareva una statua masai di bronzo.
Comunque, una volta in ginocchio, guardavano storditi quel bel cazzone, senza decidersi di prenderlo in bocca come avremmo voluto io e Kate.
Quando mi sono rivoltata, ho beccato Giada che si stava quasi toccando, evidentemente eccitata da quel che stava vedendo.
-Ehi tu, ragazzaccia … vieni a darci una mano,- l’ho invitata, e lei niente. -Dai su sbrigati!- l’ho spronata, ed ecco che si morde la lingua, mi sorride e poi si alza e si avvicina.
Si inginocchia tra i genitori del suo ragazzo e…
Prima tira fuori la lingua e da una leccata alla cappella, poi appoggia entrambe le mani sulla testa di Elio e Veronica, spingendo ancor di più le loro teste verso quell’enorme arnese.
-Dai … sì fa così… guardate Giada…- mi sono inginocchiata infilandomi di testa tra Elio e Giada, e con uno sguardo ho invitato Seb a fare altrettanto.
In pratica abbiamo iniziato noi a leccare quel bel cazzone in compagnia di Giada, e in un niente si sono aggiunti pure loro due. Da non credere….
Ce n’era per tutti, pure per Gianmarco (il figlio della coppia e fidanzato di Giada) se fosse stato presente, e ovviamente quello è stato solo l’inizio. Vero Kate?
E già, sapete quante cose possono fare due coppie e una ragazza di diciannove anni con un maggiordomo d’un metro e novanta con ventotto centimetri di pisello?
Tante, ma tante di quelle cose, che manco ve lo immaginate.
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