il mio fratellino
Un anno fa, avevo 30 anni, sono andata a letto la sera sposata con Luca mi son alzata al mattino vedova, era partito la sera prima per Genova dove doveva imbarcarsi per Palermo, sembra che ci sia stato un incidente in una galleria, Luca è stato uno di quelli coinvolti.
La sua e la mia famiglia mi sono state vicine, allora non ero in grado, fisicamente e psicologicamente di fare nulla, hanno pensato a tutto loro, ai funerali, alla tomba, ecc. poi dopo qualche giorno la sua famiglia è tornata in Puglia e la mia in Campania e mi sono dovuta arrangiare, questo mi è servito anche a darmi una scossa che mi ha consentito, grazie anche al mio lavoro, ad andare avanti nonostante il dolore.
Penso spesso a Luca, a quello che facevamo insieme, ai progetti che avevamo, i sogni, e la notte, sempre più spesso, a quando facevamo l’amore coccolandoci prima e dopo l’amplesso vero e proprio anche per ore; finisco addormentandomi dopo aver fatto un bel pianto ed essermi masturbata.
Il mese scorso, mio fratellino, il piccolo che ha 25 anni è venuto a stare con me, anche se provvisoriamente, ha finito l’università a Napoli ed è venuto a Milano per trovare lavoro, per me è una gioia averlo qui ed anche un bel supporto psicologico, è sempre allegro, anche se i colloqui non sono andati come sperava.
Mi è d’aiuto anche sollevandomi dalle piccole incombenze, dalla spesa al pagamento delle bollette e, ogni tanto, anche dal cucinare, è molto bravo. È sempre stato così, oltretutto è un bel ragazzone alto e robusto perché sportivo, ha i capelli ricci e biondi, non sembra meridionale e il suo accento napoletano è appena percettibile tranne quando siamo soli che, addirittura parliamo in dialetto.
Qualche sera fa mi ha fatto trovare la pizza come la facciamo noi in casa, abbiamo mangiato, riso e bevuto vino rosso fino a tardi, era molto che non passavo una serata così, ci siamo anche confidati, gli ho parlato di come mi manchi Luca e lui ridendo mi ha detto che da quando aveva 14 anni, ed io non ero ancora sposata, mi spiava quando mi spogliavo e poi di notte……… stupido, comunque ne ridemmo.
- Rosa, dovresti ricominciare ad uscire, oltre che per andare a lavorare, intendo
- Non credo sarebbe una buona idea
- Una cena, un cinema, ci sarà qualcuno con cui……. Si, insomma, potresti farlo
- Non mi interessa, ricevo qualche invito, ma non mi va
- Ci credo che ti invitano, bella come sei
- Ma dai
- È vero, più bella di quando ti sei sposata, ricordati, io c’ero al tuo matrimonio
- È stata una bella festa vero? Più di 200 invitati, c’era anche Giovanna nostra cugina, ti ricordi?
- Se mi ricordo? Certo, è stata lei che mi ha sverginato, aveva l’età che ho io adesso ed io appena vent’anni
- Wow non l’avrei mai immaginato, e tu a vent’anni ancora non………
- No, sai com’è da noi, rischi di doverti sposare per una scopata
- Ahahah vero
Passavamo delle belle serate con Giovanni, anche se, di solito facevamo tardi e, forse, bevevamo un po’ troppo, al mattino ero sempre un po’ in coma ma era divertente e piacevole.
A primavera inoltrata faceva davvero caldo, dormivo con il solo lenzuolo e senza pigiama, solo con gli slip, una sera, dopo cena, una di quelle che facevamo tardi, passata mezzanotte mi sono messa a letto e ho spento la luce, mi sono addormentata quasi subito ma mi sono svegliata un paio d’ore dopo e mi è venuto in mente Luca, la mia mano è andata subito alla mia fighetta e ho cominciato a masturbarmi, poi, una volta finito mi sono riaddormentata sognando lui; il sogno era così reale che mi sembrava mi stesse scopando da dietro accarezzandomi il seno, sentii il suo sperma caldo invadere la mia vagina e poi gli presi in mano il cazzo ripulendolo con la lingua e mettendomelo in bocca, un sogno bellissimo.
Ormai era giugno, tra poco sarei andata in ferie tornando a casa con Giovanni, avremmo usato la nostra auto così al ritorno avremmo potuto portare tante cose buone della nostra terra; una sera Giovanni mi convinse ad andare al cinema con lui e la sua ragazza del momento, non volevo fare da terzo incomodo ma insistettero tutti e due, per svagarci scelsero un film di Checco Zalone, divertente, non era nuovissimo e la sala non era molto piena, quando il film iniziò non mi sembrava che loro due lo guardassero molto, si stavano baciando, io mi ero seduta vicino a loro ma lasciando una poltrona vuota di spazio.
Nel cinema c’era l’aria condixzionata ma per fortuna mi ero comunque vestita in maniera leggera, appena fuori c’era già caldissimo. Dopo un quarto d’ora un gomito mi tocca il seno oltre la stoffa del mio top, forse casualmente, dopo poco non è più un gomito ma una mano che non si limita a toccarlo ma proprio lo palpa, guardo verso Giovanni ma è decisamente impegnato, continua la mano a palparmi il seno stringendolo e rilasciandolo oltre la stoffa, non so più che fare, potrei alzarmi ma non voglio fare casino, un’altra mano, da sopra la mia spalla mi prende l’altro seno, sono in due e la pressione sulla spalla mi costringe a rimanere seduta; il primo infila la mano sotto il mio top e me lo solleva scoprendomi il seno, ora è libero, visto che non porto il reggiseno, di palparlo a nudo e così l’altro da dietro, con le dita giocano con i miei capezzoli che si stanno irrigidendo e gonfiando; ora tutte e due le mani sui miei seni arrivano da dietro sopra le mie spalle, sono ancora più inchiodata sulla mia poltrona, la mano del mio vicino adesso è sulla mia coscia, perché non ho messo i pantaloni invece della minigonna di jeans? Accavallo le gambe ma questo fa alzare di più la mia mini e una mano diversa, probabilmente la destra, accarezza la mia coscia sul fianco per arrivare al mio sedere. Ci metto la mano sinistra per spostarla ma il mio polso viene bloccato e la mia mano portata a toccare il cazzo che il mio vicino ha estratto dai pantaloni. Quello dietro di me, intanto, continua il suo lavoro sui miei seni, il mio polso sempre bloccato con la mia mano portata as impugnare quel cazzo e cominciare a segarlo mentre la mano che era quasi al mio sedere si è insinuata sotto le mie mutandine dal fianco e le sue dita lambiscono la mia figa che, ammetto, era umida, la mano che mi bloccava il polso lo lascia ma subito raggiunge il mio collo obbligandomi a chinarmi e a lambire con la bocca il cazzo che stavo segando che mi si infila quasi in gola, però quello dietro di me è obbligato ad abbandonare i miei seni.
Mi manca il fiato e faccio fatica a respirare quando il cazzo nella mia bocca eiacula spargendo parte del suo sperma nella mia gola ed il resto sulle mie labbra, devo inghiottire per forza, almeno quello che riesco, poi posso raddrizzarmi e quello al nio fianco si alza e se ne va, da dietro nessuno mi tocca più, riesco a rimettere a posto il top e a ripulirmi la faccia e le labbra con un fazzolettino prima che si riaccendano le luci in sala, poi guardo Giovanni che non si è accorto di nulla tanto era impegnato.
Con la luca accesa Giovanni mi guarda
- Rosa, tutto bene? Ti piace il film?
- Abbastanza ma credo che uscirò, vado a bere qualcosa, vi aspetto fuori
- Mi dispiace
- No, va tutto bene
- Ok allora ci vediamo fuori
La proiezione riprende, prima di uscire vado in bagno, durante il film è difficile che qualcuno ci vada ed io devo lavarmi, ho le mutandine begnate e, purtroppo, non ne ho un paio di ricambio, dovrò fare senza facendo attenzione perché ho la minigonna.
Appena entrata in bagno la luce si spegne, due braccia forti mi prendono per le spalle ed una voce vicino all’orecchio
- Bella signora, perché non finiamo quello che abbiamo iniziato? Bella idea quella di venire in bagno, nessuno ci disturberà
Vengo spinta contro un muro, le mutandine non sono più un problema perché vengono strappate ed un cazzo prepotente si infila nella mia figa e comincia a scoparmi mentre mi viene messa una mano sulla bocca; ci vogliono 10 minuti almeno prima che senta il suo sperma colarmi sulle cosce, cerco di riprendere il respiro ma vengo spinta a terra sepre a pancia sotto, un peso sopra di me, sempre una mano sulla bocca ed un cazzo che spinge per entrare nel buco del mio culetto, senza lubrificante mi fa male quando la cappella riesce ad entrare e poi continua a spingere, con le umghie graffio le piastrelle del pavimento, nulla a cui aggrapparsi mentre mi scopano nel culo, i miei mugugni, a causa della mano sulla bocca, si mischiano a quello per il mio orgasmo che mi assale improvviso e violento e, altro sperma invade il mio sfintere fuoriuscendo quando il cazzo si ritira dal suo anfratto.
Ora non ho più costrizioni, mi metto in ginocchio e poi in piedi tastando il muro alla ricerca dell’interruttore e, finalmente, riaccendo la luce, ho bisogno di riprendermi e di lavarmi, per fortuna ho i mie fazzolettini nella borsa e uso anche gli asciugamani di carta del bagno, poi, un po’ malferma sulle gambe esco dal bagno e dal cinema andandomi a sedere ad un tavolino di un bar di fronte all’entrata del cinema dove bevo due vodka mentre aspetto Giovanni e la sua ragazza, ho solo voglia di andare a casa a fare una doccia.
La sera dopo, siamo soli io e Giovanni e dopo aver praticamente finito una bottiglia di chianti ed una tagliata fiorentina gli racconto tutto quello che è successo al cinema il giorno prima
- Rosa, perché non mi hai chiamato, sarei intervenuto
- Eri impegnato con la tua ragazza
- Sarei intervenuto lo stesso
- E poi…….
- Poi?
- Mi vergogno un po’……
- Dai non fare la scema
- Beh ecco, non è che mi sia proprio ……… dispiaciuto
- Wow, questa non me l’aspettavo
- Ecco adesso mi prendi per una troia
- No no, penso solo che avessi bisogno di sfogarti anche ……. Sessualmente
- Ecco, forse quello
- Beh del resto sei una bella ragazza, sana e con istinti normali
- Già, vedi, con Luca era sesso perché ci amavamo, ieri sera è stato diverso, non mi interessa l’amore, non senza Luca.
- Questo lo capisco
- Mentre succhiavo quell’uccello assaporavo e aspettavo il momento di sentire lo sperma invadere la mia gola
- Se adesso mi fai la descrizione mi metti nei guai
- Cosa?
- Beh, sono tuo fratello ma sono anche un uomo, l’immagine di te che succhi un cazzo non è proprio una cosa che non mi tocca ………
- Uhhh ma dai
- No niente ma dai sorellona, me lo fai diventare duro
- Me lo dai un altro bicchiere di chianti?
- Si certo, apro un’altra bottiglia ma è inutile che cambi discorso
Quando torna dalla cucina voglio alleggerire la situazione
- Allora, ancora infoiato?
- E insiste anche, poi ti sei guardata? Hai adosso solo gli slip ed una t shirt
- Dai, non ci credo, fammi vedere
- Ma sei proprio scema
- Dai dai, tiralo fuori, vediamo
- Guarda che rischi
- E cosa sarà mai, ti ho già visto nudo da bambino
- Vero, ma sono cresciuto
- Immagino ma voglio vedere lo stesso
Si abbassa i pantaloncini e i boxer insieme
- Oh Dio, e dove l’hai preso un coso così
- È cresciuto con me
- Sarà felice la tua ragazza
- Non le dispiace, hai visto che non ti raccontavo balle?
- Ho visto, eccome se ho visto
- Oltretutto se non penso al fatto che sei mia sorella……..
- Cosa faresti?
- Rosa stai andando sul pesante
- Dai voglio saperlo, che faresti?
- Ti farei mettere in ginocchio a succhiarmelo e poi ti scoperei a sangue
- Wow, esplicito
- Me l’hai chiesto tu
Bevo un altro bicchiere, ormai è passata la mezzanotte
- Senti, Giovanni, e chi ce lo impedisce?
- Stai scherzando?
- Non scherzo mai su queste cose, basta che facciamo attenzione e poi…….
- Poi?
- Con quel coso davanti chi resisterebbe?
Mi sposto dalla sedia al pavimento mettendomi in ginocchio, lo prendo con una mano e poi comincio a leccarlo partendo dai coglioni fino ad imboccarlo completamente, Giovanni resta fermo qualche minuto poi sento le sue mani sulla mia testa, il suo uccello si indurisce contro il mio palato cerco di infilarlo sempre più in fondo verso la mia gola fino a farmi quasi mancare il respiro, mi piace il suo sapore, lo sento tremare tra le mie labbra e poi un getto caldo e denso del suo sperma mi inonda la bocca.
- Mio Dio Rosa, incredibile, mai ricevuto un pompino così
Mi lecco le labbra e poi lo ripulisco con la lingua continuando a segarlo con le mani
- Ehi, dammi tregua
- Hai fatto una promessa
Continuo il mio lavoro di mano e, ogni tanto gli do una leccatina fno a quando nelle mie mani ho un bastone rigido e bitorzoluto, poi mi alzo, tolgo la t shirt e gli slip e lo prendo per mano portandolo al divano
- Non andiamo in camera?
- No, lì no
Mi inginocchio sul divano, allargando le gambe, appoggiando le mani allo schienale e aspetto che il suo cazzo penetri nella mia figa che sta sbrodolando voglia, lo ricevo con un grosso sospiro, lo sento riempirmi e arrivare in fondo, poi, comincia a scoparmi, non serve incitarlo, i suoi cambi di velocità mi fanno arrivare dopo qualche minuto all’orgasmo mentre lui continua a martellarmi, ad un certo punto esce da me e sento lo schizzo del suo sperma sulle mie cosce.
Poi rimaniamo seduti sul divano e lui mi bacia i capezzoli succhiandomeli e strizzandomi i seni, vorrebbe baciarmi sulle labbra ma lo respingo e mi sposto con la testa sul suo grembo per prepararlo ancora con la mia bocca
- Scusa, devo andare un attimo in bagno
Quando torno ho con me il flacone del lubrificante anale che gli metto in mano e ricomincio il mio pompino
- Sei sicura?
Mi fermo un momento per dirgli di si
- Rosa, per me è la prima volta, non vorrei farti male
- Non ti preoccupare, per me no.
Mi sdraio sul divano sollevando le gambe fino quasi a mettermele sulle spalle e lui usa il lubrificante molto abbondantemente, poi il suo cazzo punta il mio buchino e comincia a spingere, è grosso e devo contorcermi per aiutarlo ma, finalmente riesce a penetrarmi almeno per un po’, poi comincia a muoversi ed io vengo ancora colando i miei umori sul suo uccello che continua il suo andirivieni e, ad ogni colpo, affonda sempre di più nel mio corpo, spero i vicini non sentano mentre mi lamento gemendo, si ferma temendo di farmi male ma lo incito a continuare fino a quando sento la sua sborra calda riempire il mio sfintere.
Dopo aver ripreso fiato ci mettiamo a ridere come due scemi e andiamo in bagno a fere una doccia insieme, lavandoci ed insaponandoci a vicenda, sono passate le due di notte, per fortuna domani, oggi non si lavora.
Andiamo a dormire, ognuno nel suo letto e, finalmente, dopo tempo, dormo tranquillamente tanto che mi sveglio solo alle 10; Giovanni sta preparando la colazione, quasi non osa guardarmi in faccia
- Cosa c’è Giovanni?
- Non lo so, abbiamo fatto una cosa che non dovevamo fare
- Perché, a chi abbiamo fatto male?
- A nessuno però……
- A te è piaciuto?
- Beh si, molto
- A me pure, quindi tutto bene.
- Però non mi hai voluto baciare e non siamo andati nel tuo letto
- Baciarti mi sarebbe sembrato strano ed il letto è il mio e di Luca, vuol dire che la prossima volta andremo in camera tua.
- Perché, tu……..ancora?
- Beh perché no, a meno che tu non voglia
- Oh lo sai, io ho una ragazza
- Non mi sembra tu abbia problemi ad andare con tutte e due no?
A casa nostra, in Campania, ci comprtammo normalmente, al noetro ritorno a Milano, invece Giovanni prese l’abitudine di non tornare a casa la sera e di rimanere dalla sua ragazza, capii che non avremmo ripetuto quello che era successo tra noi e cominciai a comportarmi in modo decisamente sconveniente, ebbi anche rapporti con due uomini contemporaneamente, ormai Luca non c’era più, dovevo farmene una ragione e non sopprimere i miei istinti.
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