Il mio padrone di casa

sandra
15 hours ago

 Il periodo del Covid, per fortuna finito, mi ha spezzate le gambe, ormai sono 6 mesi che non lavoro, mi sono mantenuto con i miei risparmi ma sono rimasto indietro di tre mesi con l'affitto e non c'è stata la possibilità di avere alcun aiuto da nessuno, possibile che a 24 anni, in una città come Milano, non si trovi un lavoro decente? Vero che il numero dei disoccupati è aumentato e, anche le Aziende, a causa del Covid, sono in crisi, ma la cosa non mi consola per niente.

Non posso dare la colpa al Covid, le politiche e le decisioni insensate di questo governo ci hanno portato a questo, i decreti comunicati a reti unificate la sera sembrano soltanto soluzioni che creano più problemi a noi cittadini anziché risolverli e, ritengo, sia solo un modo per diffondere la paura e mantenere uno stato di emergenza senza il quale, probabilmente, questo esecutivo cadrebbe, ma a parte le mie considerazioni resta sempre il fatto che sono senza soldi.

Da quando si può. Perlomeno, uscire, esco soltanto per cercare lavoro ed andare da Pane Quotidiano per recuperare da mangiare senza usare i pochi soldi che mi sono rimasti sul conto, il resto del tempo lo passo in casa a navigare su internet sempre per trovare un lavoro decente, anche trasferendomi.

Suona il campanello, non bado al fatto che ho addosso solo una corta vestaglia da casa e vado ad aprire, quello che, purtroppo mi aspettavo succede, il mio padrone di casa, prima di dire qualsiasi cosa, per qualche secondo, mi squadra da capo a piedi che, oltretutto sono scalzi, poi

- Buongiorno signorina

- Buongiorno, si accomodi

- Grazie

Ci sediamo al tavolo della zona giorno che è anche la mia cucina

- Le offrirei un caffè ma l'ho finito

- Non importa, stamattina l'ho già preso, poi sono qui per altro

- Lo so, immagina

- Ecco, quindi non c'è bisogno di molte parole

- No, ma le chiedo, per favore, ancora un po' di tempo, troverò qualcosa e mi rimetterò in pari

- Non credo ma le concesso lo stesso un'altra settimana, torno a trovarla lunedì, non voglio disturbarla oltre.

Quando uscì ero ancora più disperata di prima, davvero non sapevo come fare oa chi rivolgermi.

Una settimana passa in fretta ed è arrivato il lunedì, sono le dieci quando suona il campanello, è ancora lui, come previsto, mi dà un sacchetto di carta ed entra senza che lo inviti

-          Buongiorno, le ho portato un pacchetto di caffè e qualche brioches

-          Buongiorno, beh, grazie, non so cosa dire

-          L’ha già detto

-          Senta, ho qualcosa in vista, aspetto delle risposte e ………

-          Signorina siamo arrivati, non andiamo oltre, mi fa male vedere una bella e giovane ragazza come lei in questa situazione ma ho i miei affari a cui pensare

-          Capisco, ma così non saprei proprio come fare

-          Beh se io fossi giovane e bella come lei il modo lo troverei anche a scapito di qualche remora morale

Ci metto qualche secondo a capire

-          Ohhh capisco è una cosa alla quale non ho pensato però

-          Dovrebbe, potrebbe farla uscire da questa situazione in poco tempo

-          Già, ma lei non me ne lascia altro, o sbaglio

-          Eh no, non sbaglia, a meno che….

-          A meno che?

-          Non ne abbia una contropartita, qualcosa in cambio, che mi consenta, magari, di concederle un altro mese

-          Non ho nulla da darle

-          Sicura? Quello che vedo, potrebbe essere qualcosa che prenderei in considerazione

Ci metto ancora qualche secondo poi capisco

-          Oh, ohhhh ho capito

-          Ragazza sveglia, quindi cosa facciamo? Abbiamo un accordo?

Non rispondo ma faccio cenno di si con la testa, allora si alza in piedi e fa alzare anche me, poi allunga una mano e mi scoglie il nodo della mia corta vestaglia che si apre, sotto ho solo le mutandine, con una mano mi prende prima un seno poi l’altro strizzandoli

-          Si, decisamente un buon accordo, andiamo di là

Mi porta nella mia camera da letto ed io mi siedo sul bordo, ormai con la vestaglia aperta, lui in piedi si slaccia la cintura dei pantaloni, il rumore della fibbia che cade per terra portando con se i suoi jeans

-          Beh sai quello che devi fare no?

Dopo qualche secondo mi inginocchio e allungo una mano prendendo il suo pene e poi ci avvicino la bocca, lo lecco e poi me lo metto tutto in bocca cominciando a succhiarlo, gli unici rumori sono quelli prodotti dalla mia bocca e da lui che respira forte, continuo sentendone il sapore, nella stanza il profumo del suo dopobarba, è da molto che non lo faccio, mi accorgo che non mi dispiace e, anzi il  mio basso ventre comincia ad avere delle contrazioni, ad un certo punto mi ferma togliendo le mani dalla mia testa che stava guidando nel movimento e mi dice

-          Adesso vienimi sopra

Si stende sul mio letto e ci salgo anch’io mettendomi a gambe larghe sopra le sue dopo aver tolto gli slip, allungo la mano verso il basso per allinearmi con il suo cazzo che svett verso l’alto e, mentre lui tiene le mani sulle mie cosce mi calo su di lui cavalcandolo, un brivido quando arriva in fondo, mi tiene le mani sui fianchi coadiuvando il mio su e giù, io tengo le mani sul suo petto, per l’età che ha, penso  una cinquantina d’anni, è in forma, mi fa accellerare e rallentare usando le mani, sto per venire e si ferma, poi, quando riprende con colpi lunghi e profondi godo e anche lui scarica il suo sperma dentro di me; dopo mi sposta facendomi stendere al suo fianco e si alza

-          Vado in bagno e torno

Dovrei anch’io ma con le dita mi tocco la fighetta e raccolgo lo sperma che ne fuoriesce portandomele poi alle labbra, quando torna ha un flaconcino in mano

-          Ho trovato questo in bagno, interessante

Il mio lubrificante anale, lasciato dal mio ex ragazzo, sale sul letto e comincia a baciarmi, poi mi fa mettere alla pecorina e inizia a leccarmi il buco del mio culetto usando anche un dito che infila e toglie, poi sento il fresco del lubrificante che spalma tutto intorno e anche dentro il buco, usa ancora il  dito e poi due, mi arrivano due sberle sul sedere e poi punta il suo cazzo al mio buchino e comincia a spingere, la sua cappella riesce ad entrare, ma la estrae e la fa rientrare due o tre volte, poi ricomincia a spingere, mi è sempre piaciuto quando il mio ragazzo mi penetrava ma non era così grosso, mi aggrappo con le unghie al lenzuolo mentre continua a spingere e sto con la testa sul materasso, ancora qualche sberla sul sedere mentre continua ad entrare, poi si ferma qualche secondo e comincia a scoparmi con piccoli affondi, avanti e indietro, avanzando ogni volta di più, quando sento il suo scroto sbattere sulle mie chiappe non resisto e godo di nuovo mentre lui continua a scoparmi e, dopo qualche minuto riempie di sperma anche il mio sfintere dove è piantato profondamente.

Quando mi lascia sul letto mi dice di stare tranquilla che tutto si risolverà

-          Hai visto? È stato facile no? Ciao, ci vediamo sicuramente.

Ho un mese di tempo per trovare qualcosa, però ammetto che non è stato così terribile come credevo, anzi, o forse sono io che disperata come sono ho messo da parte le mie remore e mi sono lasciata andare, non so.

In un mese sono riuscita giusto a trovare qualche ora da fare come donna delle pulizie che mi sono bastate giusto per comprarmi da mangiare e pagare una bolletta,,  il mio padrone di casa torna alla carica.

-          Ciao, ti ho portato un po’ di spesa, come va?

-          Ancora non benissimo ma un caffè posso offriglielo

-          Ancora del lei, dammi del tu, ormai….

-          Già è vero

-          Si lo bevo volentieri, poi ho un appuntamento qui

-          Qui da me? devi far vedere l’appartamento a qualcuno?

-          No, veramente volevo far vedere te, sei  in arretrato adesso di 4 mesi, diciamo che potremmo  riuscire a ridurli a due

-          Sarebbe bello, con due mesi di arretrato sono fuori sfratto

-          Vero

Suona il campanello e vado ad aprire, sulla porta due uomini che mi guardano e chiedono del mio padrone di casa, li faccio accomodare.

-          Buongiorno, ben arrivati, allora che ne dite?

-          Sembra come avevi detto

-          Vieni qui un momento cara

Mi avvicino e lui improvvisamente mi slaccia la cintura delle vestaglia

-          Visto? Come promesso

Lo guardo e poi guardo gli altri due in modo interrogativo cercando di richiudere la vestaglia

-          Si, decisamente bella, va bene, siamo d’accordo

-          Ok, quella è la camera da letto, aspettate di  là

-          Allora cara, in questo modo ti risolvi due mesi di affitto

-          Vuoi dire che devo andare di là con quei due?

-          Beh è il modo per cominciare a risolvere il tuo problema

-          Ma sono in due

-          E non sei mai stata con due uomini contemporaneamente?

-          Nooooooo per chi mi hai preso

-          Per una ragazza sveglia che però è disperata, vorrei fermarmi anch’io ma direi che per te è già una novità sufficiente.

Mi saluta con  un bacio sulla fronte e se ne va, sono passati pochi minuti ma mi faccio forza e vado  in camera da letto, sono tutti e due nudi seduti sulla sponda del mio letto con i cazzi penzoloni.

-          Fatti vedere, sei bellissima

-          Grazie

Tolgo la vestaglia e mi sfilo le mutandine

-          Vieni qui

Vado da loro e mi fanno sedere tra loro due e comincino a baciarmi e toccarmi mettendomi in mano i loro uccelli che comincio a segare, sensazione pazzesca, almeno per me, poi mi spingono indietro facendomi sdraiare sul letto, chiaramente dopo aver lasciato i loro cazzi che avevo in mano, uno dei due sale sul letto mettendomi il cazzo sulle labbra, l’altro, invece, scende dal letto e comincia a leccare la mia fighetta depilata usando sia la punta della lingua che la parte più larga e ruvida, sono già bagnatissima mentre lecco e succhio l’uccello dell’altro, non avrei mai pensato di fare una cosa del genere, con il mio ex ragazzo ero talmente pudica che spegnevo la luce e adesso, invece………

Quello in piedi mi alza le gambe in alto ed appoggia io suo cazzo alla mia figa senza penetrarmi facendolo solo strisciare dal basso verso l’alto, come faceva con la lingua, ancora poco e vengo già. Poi, finalmente, mi penetra lentamente ma profondamente mentre io continuo a lavorare con la bocca l’uccello del suo amico, poi comincia il suo lento andirivieni nel mio corpo e allora non resisto più e godo ma lui continua a scoparmi senza fermarsi ed il suo amico mi schizza il suo sperma in gola, me ne va un po’ sulle labbra che mi lecco, anche la mia vagina viene riempita poco dopo di sborra calda.

Tutti e tre sul letto ci riposiamo e accarezziamo a vicenda, mi baciano tutti e due, sento i loro uccelli duri strisciare sulla mia pelle che mi sembra bruciare, mi allungo verso il comodino e dal cassetto tiro fuori il flacone di lubrificante anale facendoglielo vedere, mi metto sul fianco e quello davanti a me che prima mi era venuto in bocca mi tiene sollevata una gamba e mi penetra iniziando a scoparmi mentre l’altro, dietro, mi mette il lubrificante dentro e sul buco del  mio culetto puntandoci poco dopo il suo cazzo e spingendo per entrare mentre il socio si ferma per qualche minuto, mi sembra mi stiano spaccando in due quando entrambi sono dentro di me, quando cominciano a muoversi non so più dove aggrapparmi con le unghie e poco dopo ho un orgasmo, loro continuano a scoparmi con soddisfazione sento i loro versi mentre si sforzano e, poco prima di loro ho un ‘altro orgasmo,  questa volta, violento, poi mi ritrovo riempita dal loro sperma bollente in tale quantità e con tale forza che mi cola anche sulle cosce, sia dalla figa che dal buco del culetto.

Davvero dobbiamo fermarci a riposare e a riacquistare il ritmo del nostro respiro, quando, dopo aver replicato mi baciano e se ne vanno vedo che sono già le due del pomeriggio, mi crogiolo un po’ nel letto prima di alzarmi ed andare in bagno.

Il giorno dopo il proprietario suona alla mia porta, mi lascia le ricevute di due mesi d’affitto, ha fretta, ha un appuntamento ma per ringraziarlo, mentre beve un caffè seduto nella mia cucina gli faccio un pompino e gli dico

-          Beh se ha qualche altro amico……..

-          Cara, non è il mio mestiere, faccio altro, però adesso sai come risolvere il tuo problema, l’unica cosa che da adesso verrò personalmente  a riscuotere l’affitto ogni mese e, nel tuo caso, ma solo nel tuo, accetto un’eventuale contropartita, ma non sarà obbligatorio, a tua discrezione.