Il fratellastro di papà
Papà è particolarmente eccitato perché, dopo anni, suo fratello minore rientra da una lunghissima permanenza all’estero, in effetti è suo fratellastro, sono figli di mamme diverse ma mi racconta che erano molto legati da piccoli.
Sembra che lo zio abbia fatto fortuna all’estero, ha una società di import export e lavora molto con l’America latina, ha deciso di tornare in Italia e ha comprato uno chalet a Ponte di legno dove ci ha invitato e dove passeremo una decina di giorni approfittando delle vacanze di Natale, io non vedo l’ora di conoscerlo, papà dice che è un tipo avventuroso, mi racconta anche che l’unica volta che mi ha visto avevo pochi mesi, adesso ho 16 anni, ne ho da farmi raccontare.
Arriviamo a Ponte di legno verso mezzogiorno, le strade sono pulite, anche se non abbiamo un fuoristrada ci arriviamo tranquillamente ed ecco la zio che ci aspetta, è decisamente più alto di papà, robusto ma non grasso, ha i capelli biondi decisamente lunghi e due bei baffetti, amo papà ma lui è decisamente più bello.
Ci fa parcheggiare e poi dice che è meglio che andiamo con la sua auto, la baita è più in alto e c’è neve, avremmo dei problemi con la nostra auto, trasbordiamo tutto sul suo Land Rover ultimo modello e andiamo verso la baita, in effetti c’è molta neve. La parola chalet è decisamente riduttiva, è una vera e propria villa in pietra e legno, sentendo parlare i miei sembra l’abbia pagata più di un milione di euro, vedendola è comprensibile, all’interno è molto bella e caratteristica, il legno la fa da padrone ed è arredata in modo rustico elegante, lo zio ci fa vedere la casa e le nostre stanze, mamma e papà sono al piano terra, lui ha una specie di suite al primo piano ed io sono in mansarda ma il mio letto è grande, una piazza e mezza e, proprio sopra c’è una finestra di quelle a tetto, lo zio dice che così posso guardare le stelle rimanendo sdraiata, è anche simpatico.
Ha una coppia che viene l mattino e va via la sera, dice che non vuole avere estranei in casa di notte, mangiamo quello che hanno preparato ed è tutto molto buono, in casa ci sono due camini che sono accesi ma fanno solo ambiente, la casa è ben riscaldata grazie ad un impianto che, non ho ben capito, arriva da sottoterra, a molti metri di profondità.
Lo zio che si chiama Alessandro, dà a papà le chiavi di un fuoristrada perché possa muoversi da solo nonostante la neve, l’ha noleggiato per noi, lui ha il suo Land Rover; lui e papà non fanno che parlare io resto incantata ad ascoltarli, ha avuto un sacco di avventure, aveva ragione papà, parlano anche di me, di come sono cresciuta e lo zio mi fa un sacco di complimenti come a mamma, in effetti le somiglio molto.
La giornata passa velocemente e mi piace infilarmi sotto il piumone nel mio letto guardando il cielo, mi addormento quasi subito però, troppa eccitazione.
Il mattino scendo a fare colazione, sono già tutti in soggiorno, non ci ho pensato e sono scesa come faccio di solito a casa, con la mia t shirt che uso per dormire e le mutandine, unica aggiunta un paio di calzettoni, mamma mi riprende,
- Donatella, potevi mettere una vestaglia
- Ops scusate non ci ho pensato, a casa faccio sempre così
- Ah non ti preoccupare cara qui sei a casa tua e poi devo dire che stai benissimo e sei bellissima, come ricordo era tua madre, non che adesso non lo sia, ricordo di aver invidiato il tuo papà quando l’ha sposata.
Non posso fare a meno di arrossire e nascondo la faccia dietro la tazza del caffelatte. Dopo colazione ci cambiamo e andiamo a sciare, noleggiamo tutta l’attrezzatura, zio resta a casa dice che deve sbrigare un po’ di lavoro, andiamo al Passo del Tonale e passiamo davvero una bella giornata, a casa una bella doccia e poi tutti a cena, in casa si sta bene al caldo, metto un maglione lungo con i jeans e i calzettoni di lana, sono stata tutto il giorno con gli scarponi ai piedi.
La cena si prolunga parecchio perché zio e papà parlano un sacco tra loro, io sono abbastanza stanca per la giornata sugli sci e li saluto andando a letto, un bacio a tutti e tre e a nanna. Sta nevicando, dalla mia posizione guardo la neve cadere ed accumularsi sulla finestra, mi addormento quasi subito.
Saranno le due di notte quando mi sveglio con una gran sete, sarà stata la cena un po’ piccante e scendo in cucina, la casa è tutta in silenzio, c’è la luce accesa in cucina, ci trovo lo zio con una bottiglia di vino bianco davanti ed un tablet.
- Ciao tesoro, non riesci a dormire?
- No zio, avevo solo sete
- Per te meglio un bicchiere d’acqua
E me lo prende
- Allora Donatella, non abbiamo ancora parlato un po’, che classe fai?
- Terza liceo
- E sei brava a scuola?
- Me la cavo
- Ahahah, bella risposta
- Il tuo ragazzo cosa dice che l’hai lasciato per le vacanze di Natale
- Non ce l’ho il ragazzo
- Impossibile, una bella ragazza come te
- Ci siamo lasciati qualche mese fa
- Come mai?
- Perché è uno stronzo, ops scusa
- Non ti preoccupare e come mai è uno …. Stronzo?
- Beh diciamo che era troppo insistente e voleva…. Si insomma
- Capito e tu invece non volevi
- Beh non proprio è che non mi sentivo ancora pronta
- Comprensibile ma lui non ha compreso vero?
- No, decisamente no
- Peggio per lui
- Non so, adesso è con un'altra
- Si, decisamente peggio per lui
- Ahahaha grazie zio
- Dico solo la verità
- E tu non ti sei mai sposato?
- No, solo qualche storia, non sono tipo da matrimonio come tuo papà e poi sono stato molto impegnato con il lavoro.
- Beh mi sembra che i risultati ti abbiano dato ragione
- Si, non mi posso lamentare, ma torniamo a te
- Sono un libro aperto
- Insomma, non proprio apertissimo
- Daiiii
- Scherzavo, ma con lui proprio niente?
- Beh il solito
- Capito, e non ci pensi mai?
- Beh si, soprattutto di notte
- Uhhhh la cosa si fa interessante
- Non pensare male
- No cara, figurati, alla tua età è normale, sapessi io cosa facevo
- Ecco, cosa facevi?
- Curiosa eh, beh diciamo che di notte pensavo spesso alla tua mamma che avevo conosciuto che però stava con tuo papà che, comunque era più grande.
- Daiii non ci posso credere
- Credici era bellissima come sei tu adesso, stesso viso stesso fisico
- Adesso mi fai arrossire
- Diventi ancora più carina
- E pensando a mamma ti……..
- Si decisamente si
- Oh mamma mia
- Perché tu non lo fai pensando al tuo ex ragazzo?
- Arrossisco di nuovo zio, beh si, lo ammetto
- Appunto, niente di male.
- Già
- Non è che ti sei svegliata proprio per quello?
- Noooo avevo sete
- Vabbè. Diciamo che ci credo
- Meglio che torni a letto adesso
- Ok, vengo su con te, vado a letto anch’io
È dietro di me, pensavo si fermasse al primo piano invece continua a seguirmi
- Mamma mia ragazza sei proprio uno spettacolo
- Zioooo dai
- Se non fossi la mia nipotina…….
Arriviamo alla mia camera, avevo lasciato la luce del comodino accesa
- Ti trovi bene quassù?
- Si, mi piace molto
- E poi è la camera più tranquilla e silenziosa. È ben isolata, dai sotto il piumone
- Ok
- Quasi quasi mi metto qui al caldo vicino a te, è abbastanza grande il letto no?
- Vuoi parlare ancora un po’?
- No, stiamo solo qui tranquilli al caldo
- Ok
- Ah continua pure a fare quello che stavi facendo prima di scendere, io non mi formalizzo
- Ziooooo
- Ok scusa
Mi giro dandogli le spalle e cerco di addormentarmi ma penso a quello che mi ha detto e sento la sua presenza dietro di me, lui e la mamma, incredibile
- Vuoi che spenga la luce?
- No va bene così grazie, magari quando te ne vai
- Ok
Comunque una mia mano finisce proprio tra le mie cosce infilandosi sotto le mie mutandine, mi muovo il più piano possibile ma un piccolo gemito mi scappa
- Vuoi aiuto?
- Zioooo non sto facendo nulla
- Beh, io si
Mi volto di scatto lasciando stare la mia fighetta
- Come tu sì
- Guarda
Ha il cazzo in mano a pochi centimetri da me, quello del mio ex non era così grosso
- Puoi toccarlo se vuoi, non lo facevi con il tuo ex?
Non gli rispondo ma un po’ tremante lo tocco, sembra vibrare al contatto, mi prende per il polso e me lo fa impugnare
- Fai finta che io sia lui
Comincio a segarlo poi senza pensarci mi piego e glielo prendo in bocca
- Wow ragazza e lo stronzo ti ha lasciato?
Continuo a non rispondergli anche perché ho la bocca impegnata e lo zio raggiunge con la mano la mia fighetta e comincia a masturbarmi mentre io continuo a fargli un pompino, se ci vedessero i miei……….
È durissimo nella mia bocca
- E se adesso volessi scoparti? La tua fighetta sta colando
- Mi farà male?
- Forse solo per un momento ma passa subito
- Ma farai piano?
- Pianissimo
si sistema sopra di me, le mie mutandine sono ormai scese fino alle mie caviglie e le scalcio via, sento il suo cazzo strisciare sulle mie grandi labbra, ho già i brividi, si schiudono per farlo passare, è grosso, per ora non mi fa male, poi si ferma, un affondo, un dolore forte ma è fermo dentro di me e lentamente il dolore passa, poi comincia a muoversi avanti e indietro, lentamente, è bellissimo, non posso fare a meno di cercare le sue labbra per baciarlo, le sue mani mi stringono i seni sotto la t shirt e le sue dita mi strizzano i piccoli capezzoli.
Il suo ritmo cambia, è più veloce, poi rallenta e poi ancora più veloce, per fortuna che la stanza è isolata non faccio che gemere rumorosamente e quando vengo ancora di più, esce da me puntandomi il cazzo verso il viso, il suo sperma mi inonda la faccia e la bocca, lo raccolgo con le dita e me le lecco.
- Stai bene piccola?
- Si zio, benissimo
- Bene, ti ho fatto male?
- No no
Poi smetto di parlare perché lui ha messo la testa tra le mie gambe e mi sta leccando la fighetta facendomi mugolare, mi lecca anche il buchino del culo infilandoci appena l’inizio di un dito, mi piace, ormai siamo completamente scoperti, il piumone è ai piedi del letto ma non ho freddo, i brividi sono per la sua lingua che continua a stuzzicarmi la clitoride, lo zio è ancora duro e pronto e mi penetra di nuovo, questa volta facendomi girare e prendendomi da dietro, è ancora più bello di prima, mi riempie proprio tutta la fighetta e, intanto il suo dito è entrato tutto nel mio culetto, mi fa godere quasi subito ma continua a scoparmi imperterrito, perché non l’ho fatto prima? Godo di nuovo poco prima di lui che mi sborra sul culetto lasciando poi il suo cazzo nel solco delle mie chiappe e rimanendo sopra di me baciandomi sul collo e sulla schiena.
Continua a nevicare, lo zio raccoglie il piumone e ce lo mette sopra, stiamo così abbracciati al caldo poi dice
- Forse è il caso che torni in camera mia devi riposare un po’
- No, ti prego
E gli prendo in mano il cazzo
- Wow sei proprio una porcellina
- Ahahah si, lo voglio ancora poi ti lascio andare a dormire, capisco che sei un vecchietto
- Ah sì, adesso ti faccio vedere io il vecchietto
Mi mette ancora una volta l’uccello in bocca
- Adesso succhia e vedrai
Non passa molto che mi fa inginocchiare sul letto alla pecorina e mi penetra di nuovo stringendomi per i seni, stavolta i suoi affondi sono profondi e veloci, mi sposta ad ogni colpo ma non mi dispiace, anzi riesco a venire ì, questa volta, insieme a lui con il suo sperma che cola sulle mie cosce, poi me lo rimette in bocca per farselo pulire, mi dà un bacio sulla fronte e se ne va. Non vado in bagno, resto nel mio letto piena della sua sborra, farò la doccia domani mattina, sono tutta impiastricciata ma non mi importa è stata una notte bellissima.
Al mattino in effetti faccio tardi, sono le dieci quando mi alzo, dopo la doccia scendo per la colazione ma trovo solo la coppia di domestici, mi dicono che sono andati tutti in paese e che torneranno per pranzo.
Gironzolo per la casa e vado anche nella stanza di zio, ha anche una vasca per l’idromassaggio incassata nel pavimento.
Quando tornano sono carichi di pacchetti, finiscono tutti sotto l’albero di natale nel salone, dovrò prendere anch’io qualcosa per loro con i soldi risparmiati della mia paghetta settimanale, bacio tutti e tre quando arrivano, i miei non si accorgono che metto una mano sul cazzo dello zio.
La notte spero che venga da me ma non lo fa e mi addormento; al mattino lo ritrovo con gli altri a colazione e riprendiamo gli sci per tornare sulle piste, al pomeriggio però torniamo presto, lo zio vuole convincere papà ad andare a lavorare con lui, aprirà un ufficio a Milano e ci vuole qualcuno che lo mandi avanti.
Spero che papà accetti, potrò vedere lo zio più spesso. La notte però arriva nella mia camera, mi bacia e ha in mano un pacchetto, dentro ci sono tre oggetti uguali ma uno più grande dell’altro ed un flaconcino, gli chiedo cosa sono
- Adesso ti faccio vedere, spogliati
- Se lo fai anche tu
- Porcellina, va bene
Siamo tutti e due nudi sul letto, il suo cazzo è già eccitato, mi fa mettere alla pecorina poi sento fresco sul buco del culetto e poi ci infila un dito facendomi rabbrividire ancora, poi lo tira fuori e ancora la sensazione di fresco poi mi penetra con qualcosa di più grosso e duro del dito è uno di quegli oggetti, mi dice
- Tienilo tutta la notte, ti piacerà
E poi comincia a leccarmi la fighetta, mi scopa ancora come la notte precedente ma ho quell’oggetto nel culetto e godo di più o almeno è questa la mia sensazione, al mattino lo tolgo, lo lavo e lo ripongo nel cassetto del comodino insieme agli altri, dopo essere andata in bagno faccio una bella doccia e mi tocco il buchino del culo, mi sembra più sensibile e un mio dito ci entra facilmente. Passiamo la giornata in giro per il paese e mangiamo fuori, non è grande ma carino.
Non vedo l’ora che arrivi la notte e lo zio non mi delude, ripetiamo la stessa cosa della notte prima ma nel culetto ci va un oggettino più grande e lo zio mentre mi scopa ogni tanto lo tira fuori e poi me lo rimette dentro; penso ai domestici che ogni giorno devono cambiare le lenzuola del mio letto, chissà cosa penseranno; a colazione vedo tutti particolarmente allegri, mamma è raggiante, lo zio in un orecchio mi sussurra che quando è tornato a letto li ha sentiti scopare, ecco perché la mamma ha quella faccia, però il pensiero dei miei che scopano mi fa rabbrividire.
Altra notte altre scopate e l’inserimento dell’oggettino più grande che come la notte prima lo zio tira fuori e rimette dentro ed io tengo nel culetto fino al mattino, ho capito cosa sta facendo lo zio, mi sta preparando il culetto per il suo uccellone, non vedo l’ora.
È sera, con una scusa vado a letto presto, uso il lubrificante e mi inserisco nel culetto l’oggetto più grosso ma non resisto e inizio a masturbarmi, aspetto lo zio, quando ho finito però mi addormento. Mi sveglia un bacio sulla fronte, è lo zio, l’orologio segna l’una passata, si sdraia al mio fianco cominciando a baciarmi ed accarezzarmi, raggiungo subito il suo cazzo e comincio a segarlo e poi a succhiarlo, voglio che cresca subito, lo voglio sentire duro in bocca, lui mi sta masturbando con le dita poi estrae l’oggetto che ho nel culetto, il momento che aspettavo, me lo lecca infilandoci la lingua che adesso ci entra comodamente, poi sento la solita sensazione di fresco, sta usando il lubrificante, finalmente sento la punta del suo cazzo cercare di entrare e spingere lentamente, mi agito per agevolarlo ma lui è molto attento ed entra millimetro dopo millimetro dando alla mia carne il tempo di abituarsi, non vuole farmi male ma un po’ di dolore lo sento, deve essere dentro per più della metà quando comincia lentamente a muoversi avanti e indietro, soffio come una gatta, fa un po’ male ma mi piace, le sue dita continuano a lavorare nella mia fighetta, lui è entrato ancora di più non resisto e ho un orgasmo violento e lui continua a martellarmi con il suo uccello nel mio culetto, non so più a cosa aggrapparmi, ho un altro orgasmo quando anche lui mi riempie di sperma lo sfintere che in parte mi cola sulle cosce, è stato incredibile, non avrei mai pensato, ci misi un po’ a recuperare il ritmo del mio respiro, lui intanto era andato in bagno, una volta tornato si rimise vicino a me continuando a baciarmi, quella notte mi scopò altre due volte e poi volli che mi penetrasse ancora nel culetto anche se mi bruciava un po’, rimase dentro di me fino a quando il suo cazzo non scivolò fuori naturalmente.
Il mattino dopo era Natale ed aprimmo i regali, ci trovai anche uno smartphone ed un computer nuovi poi andammo tutti a pranzo fuori dove lo zio aveva prenotato.
Tornammo a Milano due giorni dopo ma passai tutte e due le notti con lo zio, papà aveva accettato il lavoro, lo avrei rivisto presto ma adesso mi sentivo più grande e pronta a nuove avventure, avevo dimenticato completamente il mio ex, zio aveva ragione, “peggio per lui”.
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