I miei insegnanti
Quest’anno a scuola ho qualche problema, soprattutto in matematica ed in inglese, i miei hanno pensato di mandarmi a ripetizioni da un paio di insegnanti privati, sarò impegnata così anche 4 pomeriggi a settimana, che palle.
Mentre i miei amici a 16 anni sono liberi di scorazzare con i loro scooter per la città io sarò costretta a chiudermi in casa a studiare.
L’insegnante di matematica è una studentessa universitaria molto carina e simpatica, è la matematica che non sopporto, quello di inglese è un madrelingua di Manchester che studia anche lui in università, ingegneria, quando l’ho conosciuto non ci credevo ma è un figo da paura di colore, le sue lezioni saranno sicuramente piacevoli, se riuscirò a concentrarmi.
non manca molto alla fine dell’anno, siamo agli inizi di Maggio, dovrò darmi da fare se anche quest’anno voglio sfangarla; oltretutto in questo periodo fa un caldo fuori dal comune, durante la prima lezione di matematica sia io che la professoressa siamo praticamente vestite nello stesso modo, mini shorts e top, solo che il suo seno è più grande del mio, per fortuna c’è l’aria condizionata a casa sua, nonostante questo dopo un ora sono costretta a chiederle di andare in bagno a rinfrescarmi un po’, sarà la matematica che mi fa sudare, mentre sono lì non riesco a non curiosare tra i suoi trucchi, usa il mio stesso profumo, poi, in un cassetto, la sorpresa, un paio di falli di gomma ed un plug anale che sembra di vetro, hai capito la mia insegnante? Tornata a sedermi al tavolo cerco di concentrarmi senza pensare a quello che ho scoperto, lei è molto attenta e mi corregge spesso venendomi molto vicino, il suo seno spesso striscia contro la mia spalla ma lei sembra non accorgersene, non credo lo faccia apposta, però, chissà? Non sono mai stata con un’altra ragazza, chissà come sarà.
Completamente diversa è la prima lezione dal mio madrelingua, io sempre vestita in modo abbastanza casual e disinvolto, ho anche slacciato un paio di bottoni del mio top, anche lui in pantaloncini e canottiera che, oltretutto mette in mostra i suoi muscoli che non avevo notato quando l’avevo conosciuto, quasi mi bagno a stargli vicino, faccio davvero fatica a concentrarmi, soprattutto quando vuole spiegarmi la grammatica.
Ho deciso di mettere in azione un piano con i miei due insegnanti, soprattutto con la professoressa, per iniziare e alla mia lezione successiva faccio in modo di sfiorarla anch’io spesso indugiando con il braccio contro il suo seno che sento decisamente sodo, il suo top non nasconde i suoi capezzoli che spingono contro la stoffa, approfitto della soluzione di un’equazione per abbracciarla e ringraziarla, mi sono sempre state ostiche le equazioni e, all’improvviso la bacio ma non sulla guancia, cerco le sue labbra, resta sorpresa per un attimo ma poi risponde al bacio, io i fermo un secondo ma poi la bacio di nuovo cercando di baciarla sul serio, le nostre lingue si trovano e cominciamo praticamente a limonare abbracciate in piedi, in una pausa, lei
- Silvia, cosa stai facendo?
- Lo volevo fare dalla prima volta che ti ho vista anche se non sono mai stata con un’altra ragazza.
- Mai?
- No mai
Ormai eravamo sedute sul divano ed io infilai le mani sotto il suo top raggiungendo i suoi capezzoli che poi cominciai a baciare e succhiare, strana sensazione, lei se lo sfilò e poi sfilò il mio, ci trovammo presto completamente nude sul divano in un sessantanove che avevo fatto solo con il mio ragazzo leccando rispettivamente l’una la figa dell’altra usando anche le dita per masturbarci e la lingua ed i denti per le nostre clitoridi, venimmo tutte e due sulla lingua dell’altra, poi ci spostammo in camera da letto e lei andò in bagno a prendere i suoi falli, quel pomeriggio la lezione durò più di due ore mentre ci scopavamo a vicenda continuando a baciarci e leccarci, provai anche il plug anale che lei manovrò facendomi godere.
Ormai le mie lezioni di matematica sarebbero state molto più piacevoli e lei mi confessò che in effetti era bisex come, ormai, lo ero anch’io.
La seconda fase del mio piano riguardava il mio bel madrelingua, ma lì feci abbastanza velocemente, gli chiesi di andare in bagno e ne uscii alle sue spalle completamente nuda, poi mentre era seduto mi sedetti sulle sue gambe cercando le sue labbra con le mie, rispose subito al bacio e le sue mani iniziarono subito a percorrere il mio corpo, gli sfilai la canottiera dalla testa e poi gli misi una mano sul cazzo oltre la stoffa dei pantaloncini, mi face quasi cadere quando si alzò in piedi sfilandoseli, mi ritrovai il suo pene nero già eccitato davanti alla faccia, lo presi subito tra le labbra e lui cominciò a spingermelo in gola, lo insalivai e poi si risiedette portandomi sopra di sé e penetrandomi contemporaneamente, mio Dio era davvero grosso e lungo, cominciai a gemere mentre lo cavalcavo, mai preso uno così e poi continuava a scoparmi come se non finisse mai mentre io ero già venuta, dopo una ventina di minuti venne anche lui non prima che, però, io fossi venuta un’altra volta.
Per terra sul tappeto continuammo a baciarci ed accarezzarci, lo ripresi in bocca e mentre lo facevo lui si allungò oltre la mia schiena usando le dita sulla mia fighetta e nel buchino del culo, di nuovo ben duro ed insalivato poi si mise dietro di me e cominciò a spingere finchè la sua cappella non riuscì ad entrare nel mio culetto, poi continuò a spingere facendomi mugolare come una gatta e quando cominciò a scoparmi nel culo non riuscii più a resistere e venni di nuovo mentre lui continuava a martellarmi cambiando anche velocità, sentii il suo sperma caldo invadermi lo sfintere e quando lo sfilò volli ancora prenderlo in bocca per ripulirlo delle ultime gocce di sborra senza far caso al fatto che non era sporco solo di sperma.
Anche con lui la lezione durò più di due ore che furono di estremo godimento, che belle le ripetizioni.
Un pomeriggio proposi sia a lui che alla mia professoressa di andare a mangiare una pizza per festeggiare la fine delle lezioni, avvisai anche i miei che avrei fatto tardi ma, sapendo con chi ero, non mossero alcuna obiezione.
Dopo la pizza andammo a casa della professoressa, avevo scelto un locale non lontano da casa sua per bere ancora qualcosa, mentre il mio madrelingua in poltrona sorseggiava il suo bourbon io e la professoressa andammo in bagno
- Avevi ragione Silvia, è un figo pazzesco, e adesso che facciamo?
- Ci togliamo i vestiti e ci avvolgiamo in un paio di asciugamani, non troppo grandi e poi torniamo da lui, sicuramente capirà, tu che dici?
- Ahahah si, credo proprio di si
Torniamo da lui e, mentre io mi chino a baciarlo la mia professoressa si inginocchia ai piedi della poltrona e gli mette una mano sul cazzo oltre la stoffa dei pantaloni, lui risponde al mio bacio e mi toglie l’asciugamano mentre lei gli tira giù la zip, gli afferra l’uccello e comincia a fargli un pompino, la sento mentre usa la lingua insalivandolo, anche lei si toglie l’asciugamano e poi si mette il suo cazzo tra le tette segandolo con quelle, lei se lo può permettere.
Mentre io gli slaccio la camicia lei gli sfila pantaloni e boxer continuando il pompino mentre io, poco dopo, gli siedo in braccio penetrandomi da sola con un grosso sospiro di soddisfazione, la professoressa continua ad usare la lingua sul suo scroto ed anche sul mio buchino mentre noi scopiamo. Poi sento che si alza e torna poco dopo con il plug in che mi mette nel culetto ed un fallo di gomma con il quale comincia a masturbarsi, quando lui si scarica dentro di me continuo io ad usare il fallo su di lei mentre lui si sdraia al suo fianco accarezzandola e leccandole il buco del culo, intanto la frenesia mi porta a limonare con lei.
Quando lui la prende per i fianchi e la fa mettere alla pecorina lascio perdere il fallo e continuo a limonarla mentre lui, lentamente ma inesorabilmente la incula, la sento gemere mentre le nostre lingue si intrecciano.
Mi infilo sotto di lei e comincio a leccarle la figa che sta sbrodolando mentre lui continua ad incularla con intenzione.
È mezzanotte quando dopo essere state scopate ed inculate sia da lui che con gli attrezzi della professoressa ci ritroviamo a bere vino bianco, io non dovrei ma mi piace, sul tappeto per terra, devo andare a casa e li bacio entrambi uscendo, vedo che si dirigono verso la camera da letto di lei, per loro sarà una lunga notte, io torno a casa in taxi soddisfatta.
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