la ballerina
Metto il mio completino di pizzo nero con il reggiseno a balconcino, i mini slip molto sgambati, sopra una camicia da uomo mezza aperta ed i miei stivali alla moschettiere con tacco 8 e salgo nella gabbia appesa al soffitto dove ballo per due sere a settimana, questa sera ho deciso di vestirmi, o meglio svestirmi così, pagano bene, posso ballare come piace a me per il tempo che mi va e nessuno mi disturba mentre sono lassù e seguo la musica.
Ho avuto diverse proposte per scendere in sala ma preferisco così, quando alle tre o alle quattro ho finito faccio la doccia, mi cambio e vado a casa.
Questa sera piove, appena fatta la doccia mi rivesto e con il mio impermeabile ed ombrello faccio quei quasi due kilometri verso casa, il campanile ha appena battuto le quattro, solo il rumore dei miei tacchi sull’asfalto bagnato, i fari di qualche auto in lontananza, sono abbastanza stanca, ho ballato tanto, il tempo di arrivare a casa e a nanna.
Come al solito la luce dell’atrio funziona ad intermittenza, dovrebbero decidersi a cambiarla ma è un vecchio condominio e nessuno ci pensa, entrata in casa tolgo l’impermeabile, appoggio l’ombrello e scalcio i miei stivali, la mia casa non è grande, giusto un soggiorno con la cucina e la camera da letto con il bagno ma ame va bene, meno da fare, resto con le mutandine e mi infilo sotto il piumone, dopo dieci minuti dormo già.
Mi sveglio di colpo, c’è qualcun altro in casa, sono sotto il piumone non voglio accendere la luce, magari è solo qualche vicino, non faccio in tempo a girarmi, qualcuno mi stringe tenendomi sotto il piumone, sono in due, non riesco a muovermi, provo a scalciare ma non succede niente, sempre bloccata contro il materasso coperta e infagottata dal piumone che mi copre anche la testa, mi sono sbagliata, sono in tre, nessuno parla ho la bocca schiacciata contro il cuscino, sento che mi scoprono le gambe, due mani me le tengono ferme, un'altra mano mi prende le mutandine da dietro e me le strappa, sento altre due gambe tra le mie il corpo del proprietario delle gambe mi schiaccia contro il materasso. Ecco sento il suo cazzo duro strisciare tra le mie natiche e scendere verso la mia fighetta, un colpo ed è dentro, mi scopa con violenza facendomi rimbalzare sul materasso ad ogni colpo, cerco di resistere ma dopo 5 minuti ho un orgasmo, ne passa ancora uno e sento il suo sperma caldo invadere la mia figa, mi lascia ma solo per un minuto, un altro prende il suo posto, questo è più grosso e pesante, il suo cazzo è nodoso, lo sento strisciare dentro la mia vagina adesso ho anche la schiena scoperta, solo la testa è ancora nella posizione di prima, dalla mia bocca non può uscire alcun urlo, solo gemiti soffocati, stavolta è lui il primo a inondarmi il sedere e la schiena con il suo sperma ma il mio corpo reagisce naturalmente ed il mio orgasmo esplode, devo respirare, comunque non riuscirei ad urlare, mi hanno girata ma la stanza è buia non vedo niente, qualcuno mi spinge le gambe a piegarsi rimanendo però belle spalancate, un altro cazzo molto duro e anche molto più grosso degli altri due, ad ogni colpo mi spinge con la testa verso la testiera del letto, mentre mi scopa mi morde i capezzoli, mi fanno male tanto sono duri ci mette un po’ ma anche lui si svuota dentro la mia figa, poi sento il suo peso sul mio busto, mi è a cavallo e mi mette il suo cazzo da ripulire sulle labbra. Nessuno di loro parla, fanno tutto in silenzio mentre io continuo a leccare e a succhiare il cazzo che adesso è dentro la mia bocca.
Mi girano di nuovo, adesso ho i miei due cuscini sotto la pancia ed il culetto in alto, mi arrivano due schiaffi sulle natiche ed poi uno dei tre mi penetra con il suo uccello duro, quello che avevo prima in bocca si è spostato e seduto contro la testiera del mio letto rimettendomi in bocca il suo cazzo da succhiare, sento che sto bagnando con il mio orgasmo i cuscini che ho sotto la pancia e poi anche il mio sfintere si riempie di sborra calda, il rumore dell’altro cazzo che mi penetra è particolare sento lo sperma che ho nello sfintere venire spinto e poi come risucchiato verso l’esterno, ho la bocca quasi piena, il cazzo che c’è dentro è di nuovo duro, anche l’altro ha finito ma il suo sperma cola dalle mie cosce, il terzo mi fa girare e mentre gli altri due mi tengono le gambe alzate e allargate mi incula standomi davanti con le sue mani forti che stringono e maltrattano i miei seni ad ogni colpo, 5 minuti, forse sei ma non resisto con un suono quasi gutturale che esce dalla mia gola vengo bagnandogli il cazzo che continua il suo andirivieni nel mio culetto, ecco che il suo sperma si mischia al mio orgasmo precedente, mi lasciano così ricoprendomi con il piumone ed uscendo dalla stanza silenziosamente come ci sono entrati, io devo riacquistare il ritmo del mio respiro prima di accendere la luce, il mio letto è un disastro ed il mio corpo ricoperto di sperma e penso ci sia anche un po' di sangue, ne vedo il colore, mi alzo lentamente un po’ a fatica e vado in bagno, quasi mi accascio sul piatto della doccia mentre l’acqua calda mi lava penetrando dappertutto, mi rialzo quando l’acqua comincia a diventare fredda, mi avvolgo nell’accappatoio caldo, poi vado a disfare il mio letto, finisce tutto in lavatrice meno il piumone, quello dovrò portarlo in tintoria, rifaccio il mio letto, cambio anche i cuscini, quelli li butterò, poi vado nell’ingresso, la mia porta è rimasta socchiusa, la chiudo a chiave e metto una sedia contro la maniglia, tiro fuori un paio di coperte calde e poi tolgo l’accappatoio e mi infilo sotto le coperte nuove. Mentre cerco di riaddormentarmi penso che mi conoscano e mi abbiano poi seguita dal locale, un bel gruppetto di stronzi però quello grosso, se me lo avesse chiesto, ci sarei andata sena violenza.
Appena sveglia chiamai il locale, non sarei andata quella sera poi mi venne fame e dovetti farmi un bel tazzone di latte caldo con i biscotti, adesso cosa fare? Cambiare casa, lavoro o tutti e due?, mentre uscivo finalmente la luce dell’atrio smise di funzionare del tutto ed io dovevo decidere cosa fare.
Raccontai il tutto ad una mia amica che mi disse
- Sei la terza questo mese, sempre in tre e sempre con le stesse modalità
L’essere in compagnia non mi sollevò.
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