uguali uguali

sandra
a day ago

Io e Karina siamo gemelle, purtroppo cresciute in ambienti diversi a causa dell’egoismo dei nostri genitori che si sono separati e ci hanno tenute una per uno in Paesi diversi.

Ho rivisto mia sorella dopo 5 anni che non la vedevo a causa della morte di due dei nostri nonni, quelli materni, ormai avevamo 16 anni e avevamo perso la nostra infanzia insieme, ci guardammo a lungo e ci abbracciammo mentre i due stronzi dei nostri genitori neanche si guardavano.

Karina era in jeans, appena arrivata con nostro padre dagli States, io con un miniabito nero, calze velate e scarpe con il tacco da 6 cm che mi slanciavano di più.

Eravamo uguali eppure diverse, lei i nonni quasi non li conosceva neppure, io ci avevo vissuto, avevamo tanto da raccontarci, sempre che i due stronzi ce lo avrebbero permesso.

Passammo comunque cinque giorni insieme dormendo nella stessa stanza e raccontandoci di tutto, intanto lei guidava già e aveva un ragazzo molto carino però non avevano mai fatto sesso, io invece il ragazzo non l’avevo ma il sesso l’avevo già fatto eccome e non limitato alle solite seghe o pompini ai compagni, avevo già scopato ed anche il mio culetto non era più vergine, Karina era molto curiosa, l’esperienza delle seghe e dei pompini non le era sconosciuta ma lo scopare ed addirittura prenderlo nel culetto si, devo ammettere che esagerai un pochino ma le raccontai che mi piaceva di più quando mi inculavano che quando scopavamo, però le dissi che bisognava usare un lubrificante perché il culetto non si lubrifica da solo come la fighetta, però a me piaceva di più soprattutto quando erano durissimi e nodosi, altra piccola esagerazione.

Ci guardammo spesso nude, eravamo proprio uguali uguali, nei minimi particolari, stesso seno, stesso culetto a mandolino, stesse gambe lunghe, addirittura la stessa fighetta che sembrava appena depilata ma che non aveva mai conosciuto nessun rasoio, forse lei aveva i capelli un po’ più lunghi dei miei ma io ero appena stata dalla parrucchiera per il funerale, un giorno ci vestimmo uguali per vedere l’effetto che facevamo ai nostri genitori ma quasi non ci notarono.

Uscimmo insieme nel mio quartiere, nel barettino dove mi fermavo spesso il ragazzo dietro al banco mi disse

-          Che ti sei clonata?

-          È mia sorella gemella stupido

-          E fa le stesse cose che fai tu?

Karina intervenne

-          Quali cose?

-          Oh tua sorella lo sa cosa intendo

-          Ma io no

-          Chiedi a lei

E se ne andò a servire un cliente

-          Cosa voleva dire?

-          Niente, con lui ho scopato un paio di volte ma niente di che

-          Ah ecco, con me se ne accorgerebbe subito della differenza, sono vergine

-          Eh si, decisamente, ma non sarebbe la scelta giusta

-          In che senso?

-          Non sarebbe la scelta giusta farsi sverginare da uno come lui, c’è di meglio

-          Mi hai detto che ti ha fatto un po’ male

-          Si ma è passato quasi subito

-          Potrei tornare dal mio ragazzo a Washington non più vergine, ci rimarrebbe malissimo, ci prova da tempo, così impara a non volermi presentare gli altri suoi amici della squadra di nuoto, è troppo geloso

-          Meglio star lontane quando sono troppo gelosi

Mi permettevo anche di darle dei consigli, figuriamoci.

-          Mi presenti uno giusto?

-          E poi?

-          Poi mi faccio scopare anch’io, voglio provare

-          Non so se sarebbe una buona idea

-          Perché? Tu lo fai

-          Si ma non sono proprio dei bravi ragazzi

-          Ah più di uno allora

-          Si una piccola banda come li chiamo io, sono in quattro

-          Vediamo se non siamo insieme se penserebbero che sono te

-          Ti salterebbero addosso per come sono allupati di solito, io evito quando sono tutti e quattro insieme, però con due insieme ci sono stata.

-          Se vieni con me allora sarebbe meglio

-          Ah per loro sicuramente ma  non si limiterebbero alla tua fighetta, anche il tuo culetto verrebbe preso d’assalto

-          Beh prima o  poi…….

-          Guarda che sono davvero particolari

-          E dove sono?

-          Di solito hanno un piccolo locale dove passano le giornate, sono degli sfaccendati

-          Ci andiamo subito?

-          No è tardi torniamo a casa, ci penseremo ancora un po’

-          Ok

Dopo cena giocammo  un po’ alla play in camera mia ma lei tornò alla carica

-          Ci andiamo domani?, io poi riparto, o non ti va

-          No a me va sempre una bella scopata, altra esagerazione, non vorrei ti facessi male tu

-          Non ti preoccupare, a me ci bado io, però stasera mi fai provare il lubrificante che usi tu, magari provo con un dito

-          Ce l’hanno più grosso di un dito

-          Meglio, imparo prima

-          Ok ma adesso dormiamo

-          Si ma dammi prima il lubrificante

Era proprio decisa e glielo presi prima di spogliarmi e mettermi a letto

Dopo pranzo tornammo in camera mia

-          Come ci vestiamo?

-          Sexy, gli piace

-          Non ho molto qui

Tirai fuori un paio di completini di pizzo neri che avevo messo da parte per qualche altra occasione. Reggiseno a balconcino e mini slip molto sgambati, Karina non era molto abituata ai tacchi, a lei diedi dei sandalini con il tacco 4 io misi il tacco 6, poi due mini tipo tennis e due top con la pancia scoperta, però sopra, pria di uscire, mettemmo delle t shirt dello stesso colori delle mini

-          Dove andate ragazze?

-          A fare un giro in quartiere come ieri

-          Non fate troppo tardi

-          Tranquilli

Arrivate vicino al locale dei ragazzi togliemmo le t shirt mettendole in borsa

-          E questo cos’è uno scherzo?

-          No sono passata a salutarvi e a presentarvi mia sorella gemella, domani ritorna negli States con nostro padre

-          Wow e chi se lo aspettava, e tu porcellina volevi tenercela  nascosta?

-          No, infatti l’ho portata con me

-          E siete proprio uguali?

-          Non si vede?

-          Vorremmo vedere di più, ed è porcellina come te?

-          Non proprio

-          Uhhh allora è proprio festa oggi

-          Uno dei quattro, il più alto andò a chiudere la porta del locale a chiave, noi intanto ci eravamo sedute su uno dei divanetti

-          Dai ragazze uno streep tease  in contemporanea

Qualcun mise della musica, Karina mi guardava e quando tolsi il top lo fece anche lei, applausi, poi ancheggiai un po’ facendo scivolare lentamente la mini a terra e lei fece lo stesso, gli applausi raddoppiarono, slacciati i reggiseni non sentimmo altri applausi i ragazzi erano impegnati a tirare fuori gli uccelli dai pantaloni, mi girai e chinai in avanti abbassando le mutandine, quando lo fece Karina aveva già un paio di mani sul culetto.

Avevamo quattro cazzi da segare e succhiare mentre i ragazzi si toglievano gli altri vestiti, io guardavo Karina ma mi sembrava a suo agio con due uccelli sulle labbra e la sua lingua che saettava da uno all’altro ogni tanto imboccandone uno dei due, poi arrivò il momento, si trovò spinta contro uno dei divanetti con uno dei quattro che le si era piazzato tra le gambe e faceva strisciare il suo cazzo sulla sua fighetta su e giù, vidi che l’effetto era quello che mi aspettavo, le sue grandi labbra si aprirono e lo inghiottirono, lei ebbe solo un sussulto, poi incrociò le gambe sulla schiena del ragazzo che cominciò a scoparla sbattendola ad ogni colpo contro il sedile del divanetto succhiandole intanto i capezzoli, io ero già impegnata con una doppia penetrazione su un altro dei divanetti e stavo già orgasmando per la prima volta, lei mi sembrava perfettamente a suo agio fin quando vidi che uno dei quattro l’aveva piegata sul divanetto con il sederino in alto, poi vidi che non si erano accorti della spruzzata di lubrificante che si era data appoggiando la testa alla spalliera del divanetto, poi urlò ahi ma solo una volta, però vidi che stringeva forte con le meni la spalliera del divanetto mentre quello la inculava tenendola per i fianchi, ero arrivata al secondo orgasmo quando anche lei, impegnata in una doppia penetrazione urlò il suo piacere.

I ragazzi ci scambiavano  facendoci saltare sui loro cazzi, volevano provarci tutte e due, anche i pompini che stavamo facendo non si contavano, avevamo i seni e le labbra piene di sperma, poi anche noi subimmo le loro lingue e fu il preludio di un’altra doppia penetrazione, erano passate quasi tre ore e sembravano ancora allupati, Karina aveva rimesso il reggiseno ed uno dei ragazzi aveva infilato il suo cazzo sotto le coppe facendoglielo arrivare in bocca, io invece avevo di nuovo la mini e due cazzi che ci frugavano sotto, subimmo in ginocchio un'altra esplosione di sperma sulla faccia e i ragazzi si eccitarono di nuovo vedendo che ce la leccavamo a vicenda, sembravano non volersi fermare mai, neanche avessero preso qualche pasticca, ma dopo 5 ore che eravamo l’ con loro tutto finì, e noi tutti e sei un po’ ansimanti ci lasciammo andare sui divanetti. Per l’orologio era quasi ora di cena ma dovevamo ripulirci, ritruccarci e rivestirci, ci mettemmo un po’ anche perché ino dei quattro volle metterlo ancora nel culetto di Karina. Tornammo a casa che erano già tutti a tavola

-          Sembrate sfinite ragazze avete corso per rientrare in tempo?

-          Si si, un po’

E mentre lo dicevamo ci tenevamo per mano sotto il tavolo, al mattino furono pianti e abbracci allora papà promise che l’anno dopo avrebbe mandato Karina da sola per tutto un mese visto che lui sarebbe stato impegnato con un lavoro in Brasile, chissà se ce l’avremmo fatta insieme per un mese intero.