il viaggio regalo

sandra
a day ago

I miei genitori per il regalo del diploma mi hanno regalato tre mesi di vacanza in California purchè non trovassi un posto troppo costoso dove abitare, cominciai la ricerca già prima di partire :

studentessa italiana cerca sistemazione abitativa non troppo costosa per un periodo di tre mesi, comoda con i mezzi di trasporto.

Mi arrivarono on line alcune proposte, una mi sembrava carina, un appartamentino sopra il garage di una villetta, dovevo solo identificare meglio la zona, comunque risposi chiedendo ulteriori informazioni e mi chiesero di mandare anche una mia foto per riconoscermi, visto che andavo in California ne mandai una in bikini dell’anno precedente, la risposta fu chiara :

-          Wonderfull, very nice, welcome

Arrivò anche a me una foto di una coppia di anziani davanti alla casetta e ringraziai per l’invio.

Il prezzo era buono e accettai, mi risposero che non guidavano per cui avrebbero mandato un loro nipote a prendermi in aeroporto, arrivò con un furgoncino e caricammo i bagagli, non mi aspettavo però un orientale che portò anche un amico per aiutarlo con i bagagli mi disse.

Dopo di questo non ricordo più niente, mi sono risvegliata in una specie di piccolo magazzino per terra, vicino ai miei bagagli.

Si accese la luce ed entrarono da una porta scendendo una scaletta i due  orientali, in mano un telefonino con la mia foto, mi alzai subito ma mi spinsero di nuovo per terra, il mio inglese era buono e capii tutto quello che mi dicevano.

-          Spogliati

-          No

-          Se non lo fai lo facciamo noi, meglio se lo fai da sola

-          Non voglio

Praticamente mi ritrovai senza jeans e maglietta e con una sberla in più

-          anche il resto

lo feci massaggiandomi la guancia ma coprendomi con le mani

-          ok brava, molto carina,

mi fecero allargare le braccia e mi scattarono delle foto con i telefonini

-          adesso puoi rivestirti

uscirono e spensero di nuovo la luce ed io anche al buio recuperai la mia roba e mi rivestii.

Rientrarono dopo un ora circa riaccendendo la luce e dandomi degli occhiali da sole

-          metti questi

lo feci ma erano finti, non riuscivo a vedere niente, feci per toglierli e mi arrivò un'altra sberla, poi mi presero uno per braccio e mi fecero salire la scala e poi di nuovo il furgone, però nella parte posteriore e mi trovai delle manette ai polsi fissate alla parete del furgone, non riuscivo neanche  a togliermi gli occhiali.

Quando il furgone si fermò vidi che eravamo in un magazzino chiuso pieno di mobili vecchi, mi fecero scendere e vidi altri 4 orientali, dovevano essere cinesi, i miei accompagnatori dissero solo

-          l’italiana, poi presero una busta ed uscirono sempre con il loro furgone

questi altri quattro non li capivo mentre parlavano tra di loro però capii subito quando uno di loro parlò con me

-          spogliati

anche questa volta risposi che non volevo, non mi arrivò una sberla ma un pugno nello stomaco e mi ritrovai di nuovo per terra, poi mi vennero addosso tutti e quattro togliendomi i vestiti e lasciandomi lì in ginocchio, uno dei quattro mi venne vicino e si tirò giù la zip dei jeans e ne estrasse il cazzo mettendomelo davanti alla bocca

-          succhia

intanto gli altri tre si stavano spogliando e cominciarono a toccarmi dappertutto, l’ordine era chiaro e non volevo un altro pugno allora aprii la bocca e cominciai a leccare e succhiare il cazzo del cinese che sembrava soddisfatto tenendomi una mano sulla testa e guidando i miei movimenti, fu solo l’inizio, mi violentarono tutti e quattro, alla fine anche il mio culetto non era più vergine e li aveva già soddisfatti tutti e quattro, si alzarono dal materasso dove ero rimasta sporca del loro sperma e si rivestirono con calma.

-          Tu adesso lavorerai per noi, in una delle nostre case

-          Quali case?

-          Come li chiamate in Italia ? Bordelli ?

-          Ti abbiamo comprato e pagato e se non fai quello che devi non torni a casa.

-          Ma io non  voglio

Risposta stupida alla quale seguì un manrovescio che mi ributtò a terra sul materasso

-          E ritieniti fortunata, nelle nostre case non si usa la droga, le ragazze fanno quello che devono volentieri e poi tornano a casa loro

Nel retro del magazzino mi indicarono un bagno e feci una doccia controllando i danni che avevano fatto, per fortuna avevo solo qualche livido, poi presero dai miei bagagli dei vestiti e mi fecero rivestire facendomi salire su un furgone come quello di prima dove da dietro non potevo vedere nulla all’esterno, scesi in un'altra specie di magazzino che però doveva essere l’ingresso di una delle loro case come le chiamavano loro, una donna sempre cinese mi venne vicino e mi squadrò, poi uscì tornando poco dopo con in braccio alcuni vestiti, beh esagerato chiamarli vestiti, un completo intimo di pizzo nero con il reggiseno a balconcino e i minislip molto sgambati, una camicia bianca da uomo e dei sandali intrecciati con il tacco di almeno 8 cm.

-          Metti questo, la tua divisa da lavoro

Indossai, anche per coprirmi subito tutto, la donna mi slacciò un paio di bottoni della camicia e poi un terzo

-          Così è meglio, adesso le regole della casa :

1)      Riceverai i clienti della casa con il sorriso in qualunque numero siano

2)      Sarai a loro disposizione per un ora

3)      Dovrai fare tutto quello che ti chiederanno o chiederà se è uno solo

4)      Avrai mezz’ora tra un cliente e l’altro per rimetterti in ordine

5)      Ogni tre clienti avrai tre ore di riposo

6)      Non accettiamo alcuna lamentela, se il cliente si lamenta verrai punita

7)      Alla fine del tuo periodo di lavoro ti verranno ridati i documenti che adesso tengo io

8)      In casa non ci sono orari

Poi mi portò su per una scala facendomi entrare in una stanza con il letto a baldacchino centrale e con specchi alle pareti e sul soffitto

-          La tua stanza, per il tuo riposo userai lo stanzino vicino al bagno dove ci sono le tue divise da lavoro e i trucchi .

Mi lasciò da sola andandosene e vidi che la porta aveva una serratura elettrica, non sapevo neppure che ora fosse e mi misi seduta sul letto guardando la mia immagine negli specchi dappertutto.

La maggior parte dei clienti erano cinesi, anche due o tre insieme, il repertorio era il solito, seghe, pompini, scopate e inculate, spesso con doppia penetrazione e con l’uso di dildo, alcuni mi volevano vedere mentre mi masturbavo e poi mi inculavano, i negri erano quelli più esigenti soprattutto con il mio culetto. Usai un sacco di lubrificante, qualcuno volle anche legarmi alle sbarre del letto, ad alcuni piaceva farsi cavalcare a molti darmi da bere la propria sborra, non sapevo neppure da quanto tempo ero lì, avevo perso completamente la cognizione del tempo, una mattina, seppi poi che era mattina, la donna cinese entrò nella mia camera portando una delle mie valigie

-          Adesso puoi andartene, ti accompagneremo in aeroporto, se invece decidi di restare verrai pagata per il tuo lavoro

-          No grazie torno a casa mia

Non seppi mai il tipo di medicinale che ci davano per non rimanere incinte, a Milano trovai i miei genitori in aeroporto, stupiti della forza dei miei abbracci ma felici di rivedermi.