il contratto

Magnifica cena, il mio ospite mi aveva portato in un bel ristorante sul lago di Como, in effetti era un cliente che, quando arrivava in Italia trattava affari con la mia Società, questa volta, il suo invito mi aveva un po’ colta di sorpresa, era con i nostri più alti dirigenti che concludeva le sue transazioni, io di solito ero solo di “contorno”, comunque era un bell’uomo, alto ed elegante, viveva a Dubai ma le sue origini, per quello che sapevo, erano libanesi e l’invito, a dire la verità, mi lusingava.
Scappai un po’ prima dall’ufficio per passare velocemente dalla parrucchiera e dall’estetista che avevo già avvertito ed intanto pensavo a cosa indossare, optai per un tubino aderente abbastanza corto che evidenziasse le me gambe lunghe con un paio di sandalini tacco 8 dello stesso colore e con uno spacco sulla schiena abbastanza profondo che evidenziasse l’assenza di reggiseno, orecchini ed una collana in oro bianco e rosa completavano il mio incarnato con i capelli biondi lunghi e mossi che mi arrivavano a coprire abbondantemente le spalle nude, sì, mi sentivo proprio figa, era da tempo che non uscivo con un uomo così interessante.
La cena fu splendida e, nonostante lui bevesse solo acqua minerale io mi concessi un paio di flutes di champagne, l’auto presa a noleggio per l’occasione ci portò prima a casa mia e poi dopo la domanda di rito che mi fece per andare da lui a bere qualcosa e la mia risposta affermativa ci portò al suo albergo sul lago. Immaginai come sarebbe finita la serata.
In albergo aveva riservato tutto l’ultimo piano, arrivati nella sua suite mi pregò di aspettarlo qualche minuto per una piccola questione che doveva derimere, mentre aspettavo bevvi un altro sorso di champagne, poi arrivò. Si era cambiato, aveva una di quelle lunghe tuniche arabe, anche il suo atteggiamento sembrava diverso
- Cara signorina voglio presentarle i miei soci
Entrarono nella stanza 6 uomini vestiti tutti come lui, in silenzio si sedettero su altrettante poltrone
- Voglio ringraziarla per la magnifica cena
- Grazie a lei, ma io non capisco ………..
- Capirà, le spiego subito, nei miei scorsi viaggi ho notato la sua leggiadria, la sua bellezza e ne ho parlato con i miei soci ed i suoi dirigenti e tutti abbiamo concordato che lei sarebbe stata perfetta
- Perfetta per cosa, mi scusi
- Perfetta per concludere questo grosso affare che oggi abbiamo siglato con una grossa festa di cui lei sarebbe stata la protagonista principale
- Non capisco il senso, mi scusi
- Lei sarebbe stata il cadeau principale per questa serata, i suoi dirigenti la compenseranno adeguatamente e noi godremmo, nello stesso modo delle sue grazie
- Io me ne sto andando
- Non credo possa, l’affare è concluso, le porte sono chiuse, il piano è sigillato e noi vogliamo che lei si mostri in tutta la sua bellezza
- Ma io non voglio
- Nella nostra religione una donna non può opporsi ai desideri del suo padrone
- Io non ho nessun padrone, in questo momento ne ha 7 e ognuno la desidera, sarebbe alquanto maleducato, oltre che pericoloso, rifiutare.
- Pericoloso?
- Si nella nostra religione possiamo anche fustigare la donna che si rifiuta e lei ha anche una così bella pelle…….
Una volta uscita di lì avrei denunciato tutti, i miei dirigenti compresi.
- La prego mentre suona la musica si mostri
Il ritmo della musica era coinvolgente ma non ballai mentre mi spogliavo, ogni tanto partiva un breve applauso, uno più forte quando arrivai agli slip, apprezzarono particolarmente il fatto che fossi depilata e, mentre mi spogliavo vedevo le tuniche scivolare a terra senza alcuna traccia di altra biancheria, il primo ad avvicinarsi fu proprio lui che mi strisciò il suo cazzo sulle labbra facendomi poi aprire la bocca per introdurlo per tutta la sua lunghezza arrivando alla mia gola, poi li ebbi tutti intorno ad accarezzarmi, toccarmi, pizzicarmi, non ero mai stata con più di un uomo per volta, questa volta ne avevo 7.
Non mi fece spostare la bocca quando venne obbligandomi ad ingoiare il suo sperma, la musica continuava a suonare ed i cazzi ad entrare ed uscire dal mio corpo, alcuni anche dolorosamente, il tappeto ormai era un ammucchiata di corpi, tutti che si godevano il mio.
Più di una volta mi trovai penetrata davanti e dietro con un terzo uccello in bocca, impiastricciata e riempita di sperma ovunque, anche il mio corpo però reagiva con orgasmi multipli che sembravano divertire gli astanti, la cosa che piacque di più fu quando con la bocca aperta cercavo di abbeverarmi al oro uccelli mentre sborravano, ormai ero al parossismo sessuale, non capivo più nulla, qualcuno si addormentava sui divani, qualcun altro mi veniva ancora vicino per avere un’altra parte di me che non mi facevo più pregare, durò ore, non so quante, finì tutto quando mi presero ed adagiarono in una grande vasca in bagno e si misero tutti intorno a pisciarmi addosso, poi mi lasciarono lì immersa nel loro piscio che cercavo di aprire i rubinetti scivolosi dell’acqua calda per lavarmi.
Quando mi ritrovai ancora al centro della suite tutti se n’erano andati, in un angolo appeso il mio vestito lavato e stirato e su un tavolino il necessario per rimettermi in ordine e truccarmi. Quando scesi nella hall era buio ma c’era ancora l’auto a noleggio che mi aspettava per portarmi a casa.
Il giorno dopo non andai in ufficio ma verso mezzogiorno arrivò un corriere a portarmi una busta con la mia quota percentuale dell’affare concluso, un ulteriore assegno circolare di 20.000 euro ed un biglietto per una crociera di due settimane in Grecia
Avevo in mano l’euivalente di tre anni di lavoro, ma sarebbe stato impossibile tornare a lavorare in quell’azienda, o almeno ci avrei pensato durante la crociera.
Generi
Argomenti