la professionista

sandra
2 days ago

Mi chiamo Grazia, ho 35 anni e sono sposata con Luca da 15, il nostro è un matrimonio che continua stancamente, anche il sesso non è per nulla soddisfacente, sono una libera professionista e so di essere bella e di classe, i clienti del mio studio da commercialista sono pienamente soddisfatti e da un anno ho un amante di dieci anni più giovane di me , è vigoroso e ben dotato, mi scopa fino a farmi male  è stato il primo al quale ho concesso anche il mio culetto e mi fa fare cose che non farei per nessun’ altro.

Io non guido e allora ho preso un auto con il noleggio a lungo termine solo per lui, una bella auto sportiva cabrio.

L’altra sera siamo andati al cinema, prima di entrare, nel parcheggio mi ha detto

-          Togliti le mutandine

-          Ma ho la gonna corta

-          Ti ho detto togliti le mutandine e dammele

Ho obbedito e poi mi ha slacciato un paio  di bottoni della camicetta in modo che mi si vedesse il pizzo del reggiseno

-          Adesso entriamo

Una volta in sala si fermò un attimo a guardarsi attorno e poi

-          Vatti a sedere vicino a quell’uomo con la barba

-          Ma non …….

-          Fallo e basta voglio vedere cosa fa

Obbedisco ancora e lui si piazza quasi dietro a noi, il film inizia ma non riesco a seguirlo penso a lui che è dietro di me, ho le gambe accavallate, se ne accorge e mi sussurra di aprire le gambe, anche il mio vicino di poltrona se ne accorge perché nota il movimento, lui ha le braccia conserte la sua spalla tocca la mia, sento una mano che si insinua tra la mia camicetta ed il reggiseno , è la sua, la sua spalla è proprio attaccata alla mia e la sento muoversi mentre la sua mano stringe uno dei mie seni lasciandolo andare e poi stringendolo ancora, i miei capezzoli si sono induriti, se ne deve essere accorto, ora non intravedo più nella penombra le sue braccia conserte ma sento che una mano continua il suo lavoro sui miei seni ed un’altra è appoggiata contro la mia coscia all’esterno, poi ci passa sopra e si insinua sotto la mia gonna, due dita mi pizzicano la figa depilata, ho un sussulto ma non riesco a muovermi, due dita ci si infilano cominciando a masturbarmi, sono fradicia da subito, sento la mia clitoride sollecitata dal suo pollice, spasmi al basso ventre mi fanno capire che sto venendo e se ne accorge anche lui perché lascia la mia figa e mi prende per un polso, ha già il cazzo fuori dai pantaloni e me lo fa impugnare cominciando a muovermi il polso in modo che gli faccia una sega, io intanto ho bagnato il sedile della poltrona, la mano che prima era sui miei seni mi passa dietro la testa obbligandomi ad abbassarla, sento il sapore del suo cazzo sulle mie labbra e comincio a leccare e succhiare il suo uccello mentre la sua mano sulla testa ne guida il  movimento, lo sento indurirsi, gonfiarsi e poi tremolare dentro la mia bocca, vorrei sottrarmi ma la  sua mano mi spinge verso il basso costringendomi a bere ed ingoiare il suo sperma caldo e denso, mentre si riaccendono le luci della fine del primo tempo lui si alza e se ne va, il mio amante si sporge verso di me e mi sussurra

-          Ti è piaciuto?

Non gli rispondo faccio solo un cenno di assenso con la testa  allora mi dice che dobbiamo andare.

Arrivati nel suo appartamento non riesco ad arrivare al letto che mi spinge contro il muro e mi scopa nel culo senza alcuna pietà, solo più tardi, nel nostro letto diventa più dolce e scopiamo abbracciati.

Un venerdì pomeriggio dice che deve fare un salto a Torino e vuole che lo accompagni, fa caldo, la capote abbassata, ci fermiamo nella prima  area di servizio, mi porge un sacchetto, dentro c’è una mini gonna, davvero mini e mi dice

-          Vai in bagno metti questa senza mutandine né reggiseno

-          Cos’hai in mente?

-          Non ti preoccupare fai come ti dico io e basta

Quando esco dal bagno mi infilo subito in auto mi vergogno un po’ della gonna troppo corta e del fatto che non ho le mutandine, lui è già alla guida pronto a ripartire sgommando come il suo solito.

L’aria fresca mi piace , lui mi slaccia ancora un paio di bottoni della camicetta poi rallenta, ci sono doversi camion in strada, all’inizio non mmi rendo conto poi mi accorgo che dall’alto si godono lo spettacolo anche perché lui che di solito sorpassa in un attimo ci passa molto tempo di fianco, qualcuno suona anche il clacson quando passiamo, un bilico che deve essere straniero, dalla targa ingaggia quasi una gara tra di noi, a bordo due autisti, uno con la canottiera ed il braccio fuori dal finestrino che sembra un prosciutto tanto è grande, dopo averlo sorpassato siamo a Chivasso altra area di servizio e lui si ferma dove però parcheggiano i camion, il tir dii prima si ferma proprio di fianco a  noi, cerco di farmi piccola piccola, lui scende e parla con gli autisti in inglese , non sapevo lo conoscesse, scende anche il secondo autista e vanno tutti e tre dalla parte opposta alla macchina.

Quando torna sembra soddisfatto e mi dice

-          Scendi e Sali sul camion, io ti aspetto qui

-          Lo guardo e non capisco ma vedo gli autisti risalire ed armeggiare con la parte dietro la cabina

-          Forza sbrigati non ho tutto il giorno

Mentre scendo dalla macchina uno degli autisti mi apre la  portiera del camion e mi tira su prendendomi per il polso, mentre mi guardo indietro vedo che il mio amante sta sistemando il telefonino sul cruscotto, mi spingono praticamente dietro la tenda che divide la cabina di guida dal reparto notte e accendono la luce, la mia camicetta fa subito una brutta fine e così la minigonna, hanno già i cazzi fuori dai pantaloni per farsi fare sega e pompino, quello grosso è davvero enorme devo aprire la bocca al massimo per farcelo entrare sono presto pronti e proprio quello grosso mi spinge il suo cazzo in figa senza neanche darmi un attimo di respiro, mi manca il fiato quando arriva in fondo, i suoi colpi mi fanno male ogni volta, poi si mette sotto continuando a scoparmi mentre il collega senza dire una parola me lo infila nel culetto iniziando a scoparmi a ritmo con il collega che sta sotto io sto già venendo come una fontana mi è sempre piaciuto essere scopata con forza, sembra non finire mai ma in effetti dopo un quarto d’ora è tutto finito e mi spingono fuori dalla tenda, recupero la mini e quello che resta della camicetta e scendo infilandomi subito in macchina, lui mi passa la borsa con la mia roba e riparte sgommando. A Torino fa tutto in dieci minuti e poi mi raggiunge di nuovo in auto ed io intanto mi sono ripresa, mentre lo aspettavo mi ha fatto vedere sul telefonino la mia scopata con i camionisti, tutto ripreso dalla web cam che avevano a bordo.

Un giorno, era sabato, andammo a bere una cosa in un bar dove lui andava ogni tanto, fuori un suo amico, we ciao, bella macchina

-          Grazie. appena presa

-          E questa è la tua donna?

-          Macchè, una troia che ho rimorchiato, vuoi farci un  giro?

Restai basita

-          Però bella figa

-          Senti tu, è un amico , andate in bagno , fagli un pompino io dopo ti aspetto al biliardo

Quasi non riuscivo a parlare mentre “l’amico” mi prendeva per un braccio portandomi al piano di sotto dove c’erano i bagni, mi spinse per terra facendomi inginocchiare e si tirò giù la zip dei pantaloni poi mi mise una mano sulla testa e

-          Succhia troia e fai un buon lavoro, ci voleva proprio oggi un bel pompino, con quelle labbra poi…….

Cominciai a leccare e succhiare, volevo finire subito per andare dal mio amante a chiarire alcune cose

-          con calma ragazza fai le cose per bene. Ecco brava, così mi piace

mi accorsi quando stava per venire e cercai di scansarmi ma lui premette ancora più forte la mano sulla mia testa

-          e no signora fai tutto bene fino in fondo , una bella bevuta con ingoio

e così fui costretta anche ad ingoiare il suo sperma, poi andai subito di sopra, lui stava giocando a biliardo e appena mmi vide mi baciò sulla guancia e disse

-          tutto fatto? Brava, adesso siediti lì cosi’ il mio avversario ti guarda le tette e si distrae e vinco io e facendo così mi slacciò i soliti due bottoni della camicetta, ero furiosa ma avrei aspettato finisse per uscire e chiarire tutto.

Quando la partita finì mi alzai per uscire ma gli chiesi comunque

-          com’è andata , hai vinto?

-          Macchè, non si è distratto abbastanza

-          Perso molto ?

-          Naaaa niente di che, vieni usciamo

Appena fuori lo affrontai

-          guarda che non  puoi trattarmi così come hai fatto con quel tuo amico

-          scusami tesoro hai ragione ma ero nervoso è uno al quale dovevo dei soldi e poi i nostri giochini di solito ti piacciono no? Però ammetto di aver sbagliato, scusami.

La rabbia svanì all’improvviso mi sembrava davvero sincero

-          adesso dove andiamo?

-          a casa voglio farmi perdonare

-           la giornata finì così nel nostro letto.

La domenica andammo a pranzo sul lago , alcuni suoi amici festeggiavano non avevo capito  bene cosa ma il locale era carino,  un bel tavolo a ferro di cavallo con le tovaglie bianche fino a terra, io non ne conoscevo nessuno ma non importava, maggior parte uomini con solo tre o quattro donne oltre me.

-          Cara facciamo un giochino?

-          Cosa vuoi fare ?

-          Ti ho comprato questo

-          Cos’è?  Una cosina divertente , un ovetto vibrante, te lo metti nel culetto ed io con il telecomando ti faccio godere

-          Ma qui con tutta questa gente?

-          Non ti preoccupare, vedi quel signore là in fondo?

-          Si, chi è?

-          Non importa, tu ti infili sotto il tavolo e lo raggiungi, poi gli tiri giù la zip e gli fai un pompino, mentre tu fai godere lui io faccio godere te con questo

-          Mi vedranno

-          Naaaaa la tovaglia ti copre, dai giochiamo

-          Va bene come vuoi, ma guarda tu che nessuno mi veda mentre vado sotto il tavolo

-          Ricorda cara ha le scarpe di vernice nera non ti sbagliare

-          Ok

Il momento giusto per infilarsi sotto il tavolo fu quando tutti stavano per sedersi, una leggera vibrazione nel culetto m fece capire che l’ovetto funzionava, trovai le scarpe giuste ma quando tiri giù la zip dei pantaloni lui fece cadere il tovagliolo e guardò sotto il tavolo, poi sorrise e si rialzò di nuovo, io cominciai il mio lavoro di bocca mentre lui sentivo si agitava sulla sedia, anche io mi agitavo perché l’ovetto vibrava sempre più forte ed io avevo già le mutandine fradice, il primo schizzo mi colpì all’improvviso sulle labbra, il resto finì tutto nella mia gola, dovetti appoggiarmi alle sue ginocchia per con cadere per terra durante il  mio orgasmo, ora il problema era uscire da sotto il tavolo, che si risolse quando tutti si alzarono per il brindisi ed anch’io spuntai fuori di fianco al mio amante.

La notte mi ricompensò scopandomi forte sia nel culo che in figa e non per una volta sola.

Purtroppo tutte le cose belle finiscono, ebbe un incidente che lo uccise a causa dell’alta velocità  sull’autostrada della  Cisa, io mi detti una calmata per qualche tempo poi  in uno dei miei viaggi a Dubai conobbi un Libanese trentenne molto disponibile e piacente, un vero gentiluomo, questa volta.