il ginecologo

sandra
5 hours ago

Sapevo che mi sarebbe toccato andare dal ginecologo con mamma ma non ne avevo alcuna voglia, non era il solito, quello di prima era andato in pensione, questo era, a detta di mamma, un po’ ginecologo un  po’ psicanalista, a detta sua proprio quello che serviva ad una ragazzina di 14 anni, lo studio era in centro , in un palazzo elegante, la privacy della paziente era garantita, nessuna segretaria in persona che faceva entrare le pazienti, solo una voce compiuterizzata ed una porta per l’entrata ed una per l’uscita, mamma era molto contente di questo. La porta di entrata si aprì automaticamente ed io entrai mentre mamma aspettava dalla parte dell’uscita, un ora ogni appuntamento, chissà quanto costava.

Appena entrata trovai il dottore, sulla cinquantina, completamente calvo con degli occhialini quasi senza montatura e l’odiata sedia in bella vista, ma non mi fece sedere lì, mi fece stendere su un divanetto e cominciò a parlarmi, la suo voce era calma, tranquilla, mi chiese di me, se avevo avuto qualche rapporto tranquillizzandomi sul fatto che neppure la mamma ne avrebbe saputo nulla, ero io la sua paziente, piano piano mi sciolsi, gli raccontai che no, non avevo ancora avuto rapporti se non di tipo masturbativo e orale, volle mi spogliassi e mi visitò mantenendomi in piedi vicino al divano, mi toccò ovunque con le mani guantate, solo verso la fine mi fece sdraiare sulla sedia ed andò un po’più in profondità senza dimenticare il culetto, non fu così tremendo come avevo pensato ed anzi mi sentii leggermente eccitata dal suo tocco.

Alla fine mi fece rivestire, gettò i guanti in un cestino e mi disse che voleva rivedermi alla fine del ciclo, mi salutò e la porta dell’uscita si aprì automaticamente. Mamma mi accolse abbracciandomi e salutò il dottore con un sorriso.

Dopo una ventina di giorni ci tornai, stavolta da sola, il timore era passato, mi fece soigliare e stavolta stendere sul lettino

-          Brva Chiara, così, ora fammi vedere come ti masturbi

-          Veramente mi imbarazza un po’

-          Naaaa sono il tuo dottore, nessun imbarazzo, ricordati su da brava

Cominciai a masturbarmi con due dita, un po’ tremolanti, lui aveva sempre i guanti

-          Ecco brava così, e se io ti toccassi lì?

-          Con l’indice mi stava solleticando la clitoride ed ebbi subito uno spasmo, ti piace così?

-          Si si

-          Adesso lascia fare a me

Non so come fece ma in pochi istanti ebbi un orgasmo

-          Oh si si

-          Ti è piaciuto così?

-          Oh si molto

-          Se vuoi ti insegnerò, non è difficile

-          Va bene

-          E adesso voglio vedere come masturbi il tuo partner

-          Beh l’ho fatto solo un paio di volte

-          E ti vergogni?

-          No ma

-          Ma io non sono il tuo partner giusto?

-          Si

-          Allora ti guido io, chiudi gli occhi  e lasciati andare

-          Va bene

Sentii che mi prendeva la  mano e mi fece impugnare il suo cazzo già irrigidito facendola scorrere su e giù

-poi cosa fai? Glielo prendi in bocca?

Feci segno di si con la  testa

-inumidisciti le labbra e fallo, poi usa la lingua e succhia, non aprire gli occhi continua così, anche con la mano

Cotinuai come diceva lui, lo sentivo sempre più duro in bocca

-          Si così, sei davvero brava Chiara

Ad un certo punto lo sentii vibrare

-          No, non tirarlo fuori, tienilo in bocca e cerca di ingoiare tutto

Dovetti però aprire gli occhi mentre me lo tirava fuori dalla gola, era davvero grosso e violaceo

Allora ti è piaciuto? Al tuo partner sicuramente, sei stata brava, devi solo farlo un po’ più spesso, anche masturbarti intendo, non c’è nulla di peccaminoso.

Le nostre visite continuarono con cadenza mensile, dopo qualche volta anche lui si spogliava, aveva un bel fisico sportivo, riusciva a fermi sempre venire con le sole dita e la lingua ed io bevevo il suo sperma senza più alcun tipo di problema, toccava il mio corpo facendomi eccitare semplicemente toccandomi i capezzoli o stringendomi i seni, poi un giorno cominciò a leccarmi il culetto e ad infilarci un dito, mi piaceva molto soprattutto quando mentre ci infilava un dito mi leccava la fighetta, cominciò ad usare un lubrificante  per agevolare l’ingresso di un dito prima e di due poi, quando toccò al suo cazzo deflorarmi il culetto fu leggermente doloroso ma poi il piacere mi avvolse caldo e continuo. diventò una prassi dei nostri incontri come il resto, a quindici anni lo pregai di sverginarmi ma lui resistette fino a quando lo presi di sorpresa cavalcandolo mentre era sotto di me e lasciandomi andare di colpo sul suo cazzo, si arrabbiò ma poi il nostro rapporto continuò meglio di prima.

Sapevo  per certo di non essere l’unica per il mio ginecologo ma non ero innamorata, volevo solo continuare a fare sesso con lui senza implicazioni di nessun genere e lui, capendolo , lo apprezzava e, chiaramente, non mi parlava mai delle altre.

Scoprii però che il mio ginecologo aveva un altro vizietto ed era quello del gioco, un pomeriggio che avevamo appuntamento lo trovai che un paio di cerotti sulla fronte ed un braccio legato al collo, non voleva darmi spiegazioni ed anzi fece di tutto per mandarmi via dicendomi che aveva annullato tutti gli appuntamenti ma lo costrinsi a confidarsi, il debito era di 50.000 euro, nulla che in un anno di lavoro normale per lui avrebbe potuto coprire, sempre che non avesse continuato a giocare, voleva mandarmi via perché sarebbero arrivati due esattori per riscuotere e, alla fine mi feci convincere, però decisi di parlarne con mamma che lo conosceva da più tempo.

Appena arrivata a casa gliene parlai e lei mi disse di andare in camera mia, ma dalla derivazione sentii tutta la loro telefonata

-          Ci sei ricascato di nuovo, quando ti ho portato mia figlia ho deciso di lasciarti anche per questo, mi ha parlato di 50.000 euro, posso prestartene al massimo trentamila senza che mio marito se ne accorga, li tengo in casa perché non li abbiamo dichiarati, a che ora vengono a riscuotere?

-          -tra un paio d’ore

-          Allora ce la faccio, il tempo di cambiarmi e arrivo

Non sapevo che mamma era stata con lui prima di me, ecco perché lo conosceva coì bene e poi tutti quei sorrisi, comunque uscì quasi subito.

-          Allora stronzo, hai preparato i soldi?

-          Stanno arrivando ma non li ho tutti

-          Male, eravamo stati chiari, molto chiari

-          Ne ho recuperati trentamila. Datemi un'altra settimana e vi darò il resto

Un pugno nello stomaco da parte di uno dei tre uomini lo fece stare in silenzio e finire sulla sua poltrona, in quel momento la porta d’ingresso automatica si aprì

-          E questa chi è?

-          Mia mogiie, mi ha portato i soldi

-          Ma guarda che bella mogliettina, guardandoti non  l’avremmo mai detto. Allora questi soldi?

Mamma tirò fuori dalla borsa una busta e la porse ad uno dei tre che si misie a contarli sulla scrivania

        -     La prossima settimana avrete il resto insistette il dottore

        -     voi due legatelo a quella sedia, i soldi ce li prendiamo per il debito e la moglettina ce la scopiamo per lo sfizio, così può guardare

Mamma cercò di sottrarsi ma la stretta di uno dei tre  la teneva bloccata mentre gli altri due legavano il dottore, poi uno dei tre le strappò il davanti del vestito scoprendo il seno pieno

-          Guarda che bella figa, ha voglia sicuramente di una bella ripassata e spinta in ginocchio , lo stesso, le infilò il proprio uccello in bocca

-          E adesso succhia troia, gli altri intanto le toglievano di dosso il resto dei vestiti, nuda sulla moquette dello studio venne stuprata più volte, anche contemporaneamente in figa e culo mentre il terzo la scopava in gola

-          Guardate come gode, le piace proprio, l’avevo detto io, potremmo portarla al club a farle fare la puttana per ripagare il resto del debito, in effetti mamma era sempre stata molto rumorosa nei suoi amplessi con papà, la sentivo io dalla mia cameretta anche se era parecchio che con papà non andava bene come una volta, forse per quello fu particolarmente apprezzata dai tre uomini. quando se ne andarono lei riuscì a sciogliere il dottore e per andarsene dovette indossare sotto il soprabito un camice del medico perché i suoi vestiti erano solo stracci ormai.

-          Arrivata a casa non mi raccontò nulla, ci pensò il ginecologo il giorno dopo, doveva sbrigarsi a vendere quello che poteva per recuperare gli altri 20.000 euro.

Macchina, moto ed un paio di orologi non bastarono, mancavano ancora quasi 5.000 euro, l’unica era chiedere un'altra proroga ma non sarebbe passata, ne era convinto, dai miei regali per comunione ecc recuperai altri 2.000 euro che gli diedi, gli consigliai di non aspettare che tornassero ma di portargli lui quello che , intanto, aveva recuperato e così fece. Avrebbe dimostrato la  volontà di ripagare il debito, il giorno dopo andai allo studio per sapere com’era andata.

Arrivata allo studio trovai il dottore con due uomini seduti alla sua scrivania, il loro aspetto non era dei migliori, erano grandi e grossi seduti in sedie troppo piccole per loro

-          E questa chi è?

-           è mia figlia

-          Ah prima la mogliettina e adesso  la figlia

-          Sentite vi ho dimostrato che voglio restituire quello che vi devo quindi datemi un po’ di tregua per favore.

-          Piantala di blaterare stronzo, pensa al fatto che per sera devi procurare 3.000 euro

-          Vi ho detto che ho un cliente che questa sera mi deve portare quello che mi serve

-          E a che ora dovrebbe arrivare questo cliente?

-          Tra due ore

-          Abbiamo tutto il tempo allora

-          Per fare cosa, dobbiamo solo aspettare

-          Ragazza vieni qui,

-          Ma io

-          Qui ho detto, e inginocchiati, ecco brava

I due uomini si slacciano i pantaloni e tirano fuori i loro uccelli

-          E adesso comincia a succhiare, vediamo se sei brava come la tua mamma

Con le mani mi tengono per la testa non posso fare a meno di cominciare a leccare i loro cazzi

-          Wow davvero brava e senti un po’ che tettine ha la ragazza

-          Sentite lasciatela stare

-          Zitto stronzo

Uno dei due mi fa alzare in piedi e mi spinge con la pancia contro la scrivania, poi mi infila le mani sotto la minigonna e mi strappa le mutandine infilando le dita nella mai fighetta e poi infilandoci il suo grosso cazzo cominciando a scoparmi spingendo con forza

-          Bella stretta questa fighetta e senti come le piace, è proprio tale e quale la mamma, ah adesso ti riempio la figa di sborra ecco così ti piace e?

L’altro si alza tenendomi stretta e nella stessa posizione

-          Anche il culetto è bello stretto, sentila come soffia mentre la inculo,

 devo tenermi alla scrivania per la forza dei colpi che mi dà

-          e anche qui una bella dose di sborra

mi ritrovo scivolata per terra con la gonna alzata e figa e culo che colano sperma. La t.shirt e la gonna mi vengono tolte ed ancora i loro cazzi infilati nella mia bocca, sono di nuovo duri e grossi, uno si sdraia sulla moquette e mi prende per la vita infilandomi il suo cazzo nel culetto che mi brucia e l’altro mi viene sopra penetrandomi nella figa, vogliono fare una doppia come hanno  fatto con mamma, non poso fare a meno di godere e la cosa li fa ridere ma i colpi sono violenti, finalmente si calmano e mi riempiono ancora di sperma lasciandomi lì per terra sulla moquette. Come niente fosse si richiudono i pantaloni e si risiedono

-          e adesso aspettiamo il cliente.

Mentre recupero i vestiti e cerco di coprirmi si riapre la porta automatica, questa volta sono tre uomini, uno sembra il capo-

-            e questa chi è?

-          È la figlia capo, l’abbiamo già ripassata

-          Ahahaah e le è piaciuto come la mamma?

-          Dovevi sentirla come strillava

-          Allora quando arriva questo cliente?

-          A minuti

La porta si riaprì di nuovo, io da terra vidi entrare la mamma

-          Ah ancora la mogliettina, si vede che ne vuole ancora

-          Ho portato i soldi

-          Brava signora allora diciamo che abbiamo chiuso questa partita

-          Si non vi dobbiamo più nulla e tu Chiara alzati e vieni via con me

-          Un momento signora con calma, questa situazione ci ha fatto perdere un sacco di tempo, quello stronzo del suo uomo non si è comportato proprio bene. Adesso ce ne andiamo tutti al nostro club e chiudiamo davvero tutta la questione.

Uscimmo tutti insieme. Il dottore ed io e mamma in mezzo ai 5 uomini e con due auto raggiungemmo un locale vicino all’Arena.

Era un posto dove si faceva anche la lap dance, il dottore venne legato ad uno dei pali, io e mamma costrette a spogliarci come fecero anche i 5 uomini, ne uscimmo quando era già buio, io e mamma avevamo anche dovuto esibirci in un numero lesbo mentre i 5 uomini approfittavano delle nostre fighe , culi e bocche, usando anche dei dildo e degli ovetti vibranti che li fecero ridere come matti mentre li manovravano con i telecomandi, eravamo distrutte, il pensiero che papà era via in viaggio ci rincuorava, non ci avrebbe visto rientrare così. Non vedemmo più il nostro ginecologo però seppi che aveva restituito a mamma quello che gli aveva prestato.