Lo sgarbo

Ci sono ancora posti dove gli sgarbi non vengono perdonati, Don Antonio era un grande imprenditore terriero, un latifondista, molti contadini lavoravano per lui, nei suoi magazzini si lavoravano frutta e verdura destinate ai mercati del nord Italia, ogni giorno partivano almeno due bilici per portare la merce a destinazione, purtroppo, in quei posti c’era una vecchia usanza, un po’ della tua fortuna doveva, per forza, portare un po’ di fortuna anche a qualcun altro e questo, Don Antonio, non l’aveva mai voluto capire perché era una persona onesta e gran lavoratore, questo però. Qualcuno lo considerava uno sgarbo ed era necessario far capire a Don Antonio che gli sgarbi si pagano.
Uno dei contadini di Don Antonio era morto per una brutta malattia, lasciando una bella moglie giovane e due figlie altrettanto giovani e belle, Don Antonio aveva deciso di sposare, ricambiato, la vedova e di accogliere in casa anche le due figlie di 18 e 16 anni, una sera, tornando dai vespri in chiesa un pulmino prese a bordo le tre donne e non rientrarono a casa.
Si ritrovarono al buio su quello che sembrava un peschereccio sedute vicine in un angolo della stiva che, in tempi passati aveva ospitato carichi di pesce e che ora, invece, ormai da tempo, caricava articoli che puzzavano decisamente meno e che erano molto più reddtizi, sei uomini le guardavano a vista, coltellacci alla cintura, in silenzio come se aspettassero ordini da qualcun altro.
Poi l’ordine arrivò
-ragazzi facciamo capre a Don Antonio dove ha sbagliato, e voi tre toglietevi i vestiti o preferite che lo facciamo noi?
Le donne non si mossero e allora i sei uomini armati di coltelli le avvicinarono cominciando a stracciargli tutti gli abiti senza badare alle loro urla che , in mezzo al mare, nessuno poteva sentire, presto nude cominciarono la festa
-tu sei la sposina, belle tette, fammi un pompino mentre il mio fratellino ti scopa, vedrai che ti piace, ha il cazzo grosso
-Tu che sei la mezzana dicono che sei una puttanella vediamo se è vero, due degli uomini la presero in mezzo e mentre uno la scopava l’altro la inculò con forza facendola strillare
-E tu saresti la verginella? La fecero inginocchiare e mentre uno glielo metteva in bocca l’altro le infilava il cazzo nel culetto, ah ma allora non è vero che sei vergine, almeno non nel culetto, poi vediamo il resto, tranquilla.
Fu una notte in cui le tre donne provarono i cazzi di tutti e sei gli uomini, da soli o insieme e quando furono stanchi usarono altro, dai colli di bottiglia ai pioli di legno per districare le reti, a volte gli uomini sono peggio delle bestie, le lasciarono sanguinanti e sporche sulla riva del mare.
In seguito si seppe che vennero portate in ospedale a Roma dove rimasero parecchio tempo, anche dopo la guarigione.
Don Antonio si trasferì a Roma, lasciò dei dipendenti a gestire l’azienda rinunciando ad una parte del suo guadagno, si sposò con la vedova del contadino e ne crebbe le figlie, dopo qualche anno arrivarono dalla Svizzera i due giovani fratelli del contadino morto a visitarne la tomba che non vedevano da ragazzini, ormai erano uomini fatti, si fermarono solo un paio di giorni, il fatto viene ricordato solo perché in quell’occasione 6 motoscafi veloci, ex navi da pesca , esplosero la stessa notte nel porto del paese, furono trovati spiaggiati solo dopo giorni i 6 proprietari, sicuramente una casualità.
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