il cugino Colombiano

Una volta le famiglie erano molto numerose, soprattutto al sud, si facevano figli anche per avere aiuto nei campi, il mio bisnonno ha avuto 12 figli, poi, per un motivo o l’altro, sono tutti emigrati, quindi, adesso, ho un sacco di cugini, di vario grado, sparsi per il Mondo, grazie ai social ci teniamo in contatto, ma non con tutti, con uno in particolare, che vive in Colombia che sembra stia abbastanza bene, anche economicamente, visto che è al suo terzo matrimonio, finalmente ne vedrò uno dal vivo perché verrà in Italia in viaggio di nozze, per far vedere alla nuova sposa da dove ha avuto origine la sua famiglia.
Alfonso ha la mia età, circa 50 anni, sposato appunto tre volte ha solo avuto una figlia dal primo matrimonio, io ne ho due, maschi, di 24 e 26 anni, nonostante qui in Sicilia, l’ambiente non è facile, sono due bravi ragazzi, si sono diplomati tutti e due e lavorano entrambi, Salvo, il più grande è anche un buon nuotatore, fa sport da quando era ragazzino, Antonio, invece, gioca a pallone in terza categoria, sono anche molto affiatati e legati, come è giusto che sia tra fratelli, il merito va tutto a mia moglie che li ha cresciuti bene mentre io ero spesso assente per lavoro, adesso, però, sto in Azienda qui a Vittoria, mandano in giro i giovani, mi godo la famiglia ed un pezzetto di vigna in campagna a “Fossa de Lupo” con una piccola casetta dove ci spostiamo in estate.
Alfonso arriva a Catania e vado a prenderlo da solo perché non so cos’abbia come bagagli ed io non ho una macchina troppo grande, li ospiterò a casa mia in Paese che è molto grande, non come quella in campagna, così sarà anche più comodo mentre io e mia moglie staremo a “Fossa del Lupo”, i ragazzi, invece, stanno in una parte della casa in Paese separata dal resto, una specie di depandance che ho costruito dall’altra parte del cortile che abbiamo quando erano ancora alle medie.
Grazie ai social individuo subito Alfonso, anche perché è molto alto e spicca tra i passeggeri in arrivo, dietro a lui, che trascinano due trolley per una, due ragazze, immagino fossero sullo stesso aereo, ci abbracciamo e baciamo sulle guance come siamo soliti fare qui da noi, il suo italiano è un po’ misto, spagnolo, italiano e dialetto siciliano, ma ci capiamo e lì ho la sorpresa, le due ragazze, alle quali non avrei dato più di 25/26 anni sono con lui, una è la moglie e l’altra la figlia, in macchina scopro che erano compagne di università a Bogotà e siccome Estrella, la moglie, è venezuelana, andava a passare le vacanze da Alfonso con la sua amica e così si erano conosciuti, la figlia, invece, Giacinta, parla meglio di tutti italiano, anche sua madre è di origine italiana.
E bravo Alfonso, la moglie della stessa età della figlia, a me farebbe strano, ma sono io, forse, all’antica, e poi sono tute e due bellissime, soprattutto Estrella con la pelle ambrata e i capelli neri, lunghi e ricci è proprio un bel pezzo di f….emmina.
Dovrò chiarire ai ragazzi, che hanno un po’ la nomea di “femminari” che si guarda e non si tocca.
Da Catania ci mettiamo circa un ora e mezza per arrivare a casa, li lascio lì perché possano sistemarsi e rinfrescarsi, poi li tornerò a prendere per andare tutti a pranzo in campagna, dove Assunta, mia moglie è da ieri che cucina, i ragazzi sono al lavoro e ci raggiungeranno lì direttamente, si sono presi il pomeriggio libero nel caso ci fosse bisogno di loro.
Vista la temperatura si sono tutti docciati e cambiati, anche Alfonso si è messo un paio di pantaloncini corti, dovrò dirgli però di non andare in giro con tutto quell’oro in vista, tra la catena al collo, il bracciale, l’orologio e i due anelli è un chiaro invito ad essere rapinato, non che debba succedere per forza, ma meglio evitare; anche le ragazze si sono cambiate, bisogna proprio che parli subito ai ragazzi, con quei miniabiti faranno subito gli scemi appena le vedono, meglio prevenire che curare.
Anche lui, in Colombia, vive in campagna, ha una tenuta molto grande, un centinaio di ettari, anche perché è i suo lavoro, fa il coltivatore e ha diverse persone che lavorano per lui, dice che in Colombia è tutto più facile che qui da noi, soprattutto per la burocrazia, mi ha fatto vedere delle foto sul telefonino, un sacco di serre, come quelle che, una volta c’erano anche qui da noi e che, adesso, giacciono abbandonate.
Ho sentito le macchine dei ragazzi, esco per ragguagliarli della situazione, evitiamo perlomeno delle gaffe.
Vista la faccia dei miei due figli quando vedono le ragazze ho fatto bene ad uscire, durante tutto il pranzo si comportano bene per come sono stati educati, alla fine, mentre Assunta sparecchia e prepara il caffè porto Alfonso in vigna per fargliela vedere, lui non la coltiva, ma si vede subito che è competente.
Quando torniamo Estrella sta aiutando Assunta e Giacinta sta parlando con i ragazzi sotto la pianta di gelsi; visto che anche i ragazzi devono andare a casa in Paese ci pensano loro a riaccompagnare mio cugino e le ragazze ed io posso andare a fare il mio pisolino pomeridiano, anch’io mi sono preso addirittura tutta la giornata di ferie.
Alfonso deve noleggiare una macchina e ci pensa Salvo ad accompagnarlo, torna con una Ford e mi dice che sabato e domenica non ci sarà perché deve andare a Palermo ad incontrare delle persone che si occupano di import export con tutta Europa, penseremo noi alle ragazze, vorranno andare al mare.
È arrivato il cugino di papà dalla Colombia, in viaggio di nozze con la moglie e la figlia avuta da un altro matrimonio, papà mi dice che questo è già il terzo e che la moglie è un amica della figlia e che hanno più o meno la stessa età, si raccomanda con noi di non fare gli scemi, soprattutto con la moglie di suo cugino.
Ha fatto bene nostro padre ad avvisarci perché tutte e due sono davvero una bellezza, soprattutto Estrella, la moglie. Il sabato mattina lui parte per Palermo e noi per il mare che, comunque, è a una ventina di minuti dal Paese, andiamo a Scoglitti che è una frazione di Vittoria, le ragazze in costume sono ancora meglio, si salvano dalle avances degli altri ragazzi che ci sono in spiaggia solo perché ci siamo noi due e ci conoscono, se no sarebbero assediate, passiamo comunque una bella giornata, poi la sera c’è una festa proprio sulla spiaggia e vogliono rimanere, io mi trovo a fare il cane da guardia a Estrella mentre il mio fratellino si occupa di Giacinta, anche con un certo successo direi, ma i suoi sforzi sono vani quando le ragazze ci dicono che sono stanche e vorrebbero andare a casa, in effetti la prima giornata di mare passata tutto il giorno in spiaggia è stancante, torniamo a Vittoria e ce ne andiamo in camera nostra, loro sono nella casa principale.
Al mattino volevamo portarle in Piazza mangiare la granita al caffè con il pan di spagna, Antonio bussa alla porta di Giacinta ma non risponde nessun, socchiude la porta e lei non c’è, anzi, il letto è già rifatto, busso leggermente alla porta della camera di Estrella anche qui tutto tace, ma la camera non è vuota, probabilmente erano troppo indaffarate per sentirmi, la scena che vedemmo io e Antonio ci lasciò interdetti, come descriverla, beh Estrella e Giacinta impegnate in un bel 69, non c’è modo migliore, quindi mi sa che Giacinta non ha neppure dormito in camera sua, altro che letto già rifatto, cerchiamo di chiudere la porta silenziosamente per non farci sentire ma un leggero cigolio questa volta le distrae da quello che stanno facendo con tanto impegno e ci vedono, fermi mentre chiudiamo la porta, ci fiondiamo in cucina e Antonio mette su il caffè, ancora non è uscito che già arrivano in accappatoio, io tiro fuori zucchero e tazze, il silenzio è imbarazzante, tutti vorremmo dire qualcosa ma non sappiamo cosa, ci pensa Antonio che comincia a ridere, prima piano e poi esplode, le ragazze ed io seguiamo per simpatia, poi ci sediamo al tavolo mentre io verso il caffè, comincia Giacinta
- Beh io ed Estrella siamo bisex (lo ripete ad Estrella in spagnolo) e abbiamo cominciato prima ancora dell’università, al liceo, poi quando Alfonso si è innamorato di lei abbiamo pensato, perché no?
- contente voi, contenti tutti, comunque non c’era bisogno di spiegazioni, siete libere di fare quello che vi pare
- certo, poi il matrimonio di mio padre con Estrella è solo di facciata
- scusa, in che senso
- nel senso che tra di loro non ci sono rapporti sessuali, mio padre non può più averne per una menomazione che ha avuto in un incidente ma è una cosa che non si deve sapere, da qui il matrimonio, papà vuole bene ad Estrella ma la tratta come tratta me, come una figlia.
- Mah non vedo perché non dire dell’incidente
- A causa dell’attività di papà
- Beh fa il coltivatore
- Diciamo che è un po’ più complicato di così
- Ok, lasciamo stare, non sono fatti nostri, comunque qualunque cosa siamo a disposizione
- Va bene grazie, ma non dovevate portarci a fare colazione?
- Ahahah vero, dai preparatevi che usciamo, comunque niente male stamattina
- Eravate lì da molto?
- No no, giuro è stato solo un attimo, ma…… intenso
- Stupido, dai Estrella, andiamo a prepararci.
In piazza andiamo a piedi, non vale la pena prendere la macchina, proprio dalla parte opposta al teatro c’è il bar dove prendiamo una bella granita al caffè, alcuni amici si fermano a salutarci, più per la curiosità e per le due ragazze che per noi che, con loro, ci vediamo praticamente tutti i giorni.
Con Giacinta svisceriamo un po’ la situazione in Colombia mi dice che da un paio d’anni, da quando Alfonso ha avuto quell’incidente, nell’azienda ci sono stati dei cambiamenti, Alfonso ha preso un socio che si occupa di tutti gli aspetti commerciali mentre lui continua a seguire la parte operativa, inoltre in Colombia ci sono dei problemi riguardanti la sicurezza per imprenditori e le loro famiglie ed il socio gestisce anche questo aspetto e ha assunto diverse persone che si occupano proprio della loro sicurezza, questo però, limita molto la loro libertà quindi sia lei per un motivo , che Estella per la riservatezza del suo rapporto con Alfonso subiscono la situazione ed il viaggio in Italia è stato, per tutte e due l’occasione per “evadere” da questa quotidianità. Intanto mi rendo conto che tra lei ed Antonio c’è, decisamente, un certo feeling, mentre Estrella la vedo molto assorta ad ascoltare quello che mi racconta l’amica, probabilmente perché Giacinta mi parla in italiano e lei deve concentrarsi per capire tutto quello che dice, però è comunque di compagnia, partecipa anche lei ogni tanto alla conversazione, quasi sempre in spagnolo e poi ogni tanto mi mette una mano sulla coscia lasciandocela anche per un po’, io, chiaramente, non faccio altrettanto anche se mi piacerebbe molto, poi Giacinta mi chiede se non c’è qualche posto dove io e Antonio non siamo così “conosciuti”, penso che la cosa parta da Lei ma vedo che Estrella annuisce.
Ho un collega che ha una casa a Porto Palo di Capo Passero, proprio sulla spiaggia, l’affitta ai turisti, se fosse libera……. Lo chiamo e sarà libera ancora per questa settimana, poi verrà occupata per un mese.
Avvisai i miei solo per sentire le solite raccomandazioni di papà, poi passammo da casa a Vittoria a prendere dei cambi ed i costumi, andammo con le due macchine perché erano a due posti, Antonio con la sua Smart cabrio ed io con la Mazda x5, Giacinta andò con lui ed Estrella con me, ora che eravamo soli si lasciò un po’ andare e mentre guidavo mise i piedi sul cruscotto e si appoggiò alla mia spalla con la testa ascoltando un cd di Giorgia, trovai la chiave dove il mio collega mi aveva detto, quando arrivarono anche gli altri due ci cambiammo ed andammo nella spiaggetta riservata attaccata alla casa in mezzo agli scogli, dopo il bagno ci stendemmo ad asciugarci al sole mentre Giacinta ed Antonio cominciavano a limonare, dopo un quarto d’ora ci salutano e vanno in casa, logico e prevedibile, nonostante quello che mi ha detto Giacinta non so proprio come comportarmi, è Estrella a prendere l’iniziativa, si alza dall’asciugamano, mi tende la mano per farmi alzare e mi porta alla scaletta di pietra che porta verso casa, passando davanti all’altra camera i rumori sono inconfondibili, appena in camera mi spinge contro il letto e resto così disteso a guardarla, toglie il costume e mi si avvicina sedendosi sul bordo, con una mano mi abbassa l’elastico del costume e con l’altra mi afferra il cazzo già eccitato e poi comincia a baciarlo e leccarlo mentre io mi godo la sua bocca ad occhi chiusi.
Quando li riapro lei è sempre intenta a prestare le sue attenzioni al mio cazzo senza dimenticare i testicoli, le sue mani sui miei pettorali, con le mie sulla sua testa la sposto e la voglia di sentire il suo sapore mi porta a restituirle il favore, il suo profumo è inebriante, la sua figa dolce e disponibile, sembra che parli direttamente con il mio cazzo che vi si dirige quasi autonomamente, la mia cappella striscia sulle sue grandi labbra che si schiudono al contatto, come se mi dessero il permesso di entrare, non aspetto altro che accomodarmi dentro di lei riempiendo la sua vagina con la mia carne fremente, sento il suo sospiro di soddisfazione quando arrivo alla fine della corsa, resto immobile per qualche istante prima di cominciare a muovermi dentro di lei e a cercare il ritmo giusto tra i nostri due corpi, come due strumenti che si accordano e cominciamo la nostra danza accompagnati dai suoi gemiti e dal respiro del mio sforzo, le sue labbra sono calde e morbide, le nostre lingue si incontrano avvolgendosi una all’altra, noto le sue mani che stringono il lenzuolo mentre i miei affondi si fanno regolari e profondi, sento il mio corpo tremare all’improvviso, guardo il suo viso e si suoi occhi che si spalancano quando il mio sperma raggiunge il suo orgasmo e i nostri umori si mischiano.
Rimaniamo a coccolarci per un po’, ho paura di avere un problema, mi sto innamorando di una praticamente sconosciuta, sposata con un parente che, per di più, se non ho capito male, ha a che fare in Colombia con gente poco raccomandabile e, forse, non solo in Colombia, Giacinta però, anche se non apertamente, mi aveva fatto capire che divertirsi va bene ma poi la cosa finisce lì, perlomeno con Estrella.
Oltre ad essere dolcissima e bellissima, quando mi parla in un misto più spagnolo che italiano la sua voce mi accarezza le orecchie, il problema è più grosso del previsto, non mi sto innamorando, sono già partito.
La voce di Antonio che ci chiama per andare a mangiare qualcosa, intanto squilla il mio telefono, papà che mi dice che Alfonso non tornerà stasera ma domani sera, da Palermo deve andare a Ustica, che è una piccola isola al largo di Palermo per vedere un piccolo albergo sopra la Grotta Azzurra, che sembra sia in vendita e potrebbe interessargli per un investimento.
Informo le ragazze che sembrano contente della cosa, io e Antonio, invece, mandiamo un sms al lavoro per prenderci un altro giorno di ferie, tanto ne abbiamo un sacco da recuperare; andiamo a mangiare in un ristorantino sulla spiaggia, nonostante la posizione ed il fatto che facciano del pesce buonissimo, le ragazze preferiscono della carne che, comunque, non ci delude, con un Grillo di Sicilia fresco, non dovendo guidare, facciamo festa.
Al pomeriggio le ragazze vogliono prendere un po’ d sole integrale, noleggiamo una barca e andiamo un po’ al largo, Antonio, tra i suoi pregi, ha anche la patente nautica, al ritorno compriamo del cibo da asporto, arancine e scarce, delle specie di calzoni farciti con verdure, salsiccia e quant’altro, ed un paio di bottiglie di vino, ceneremo in casa, nel piccolo giardino sul mare.
Antonio non è come me, con Giacinta tutto benissimo ma per loro è solo puro divertimento, sono io quello romantico inguaiato e le intenzioni di Estrella mi sembrano più vicine alle loro, cosa che per me, in effetti, può essere solo un bene, anche se…………
A cena le due ragazze, infatti, cominciano a scherzare e giocare tra di loro, poi Giacinta si alza e prende per mano Estrella
- Noi andiamo di là, se dopo volete raggiungerci…….. ah non dimenticate il vino.
Antonio mi guarda e mi dice che aveva sentito qualche accenno tra le due in barca, sarà una notte interessante; noi sparecchiamo e diamo una sistemata veloce, Antonio recupera un secchiello e del ghiaccio, io 4 flutes di plastica e andiamo dalle ragazze, non badano a noi e continuano a fare quello che stanno facendo, io, veramente, sono un po’ in imbarazzo, non sono mai stato con due ragazze insieme a mio fratello, Antonio, invece sembra completamente a suo agio, il mio fratellino, toglie il costume e le raggiunge a letto, Giacinta ha la testa tra le gambe di Estrella e lei prende subito in mano l’uccello di Antonio e comincia a leccarlo iniziando poi a fargli un pompino, i fumi dell’innamoramento che mi annebbiavano il cervello si diradano e, anch’io, li raggiungo sul letto e accarezzando il culetto di Giacinta trovo la sua figa bagnata e ci infilo il cazzo con un unico movimento fluido, dal suono che emette sembra soddisfatta della cosa, anzi sculetta per sistemarsi meglio mentre comincio a scoparla, ha le natiche belle sode e quando provo a metterle un dito nel culetto sembra apprezzare, intanto Antonio è arrivato nella bocca di Estrella che si lecca le labbra per raccogliere le ultime gocce di sperma, poi la vedo versare in due flutes un po’ di vino e darne uno anche a mio fratello, buongustaia.
Intanto anch’io ho raggiunto il mio scopo nella figa di Giacinta che risponde con un orgasmo rumoroso al mio getto di sperma nella sua vagina.
Coccole e baci fino a quando Antonio si sdraia sul letto portando sopra di se Estrella che lo cavalca calandosi lentamente su di lui, faccio lo stesso ma al contrario in modo che le ragazze possano continuare ad accarezzarsi e baciarsi mentre scopiamo; sarebbe eccitante solo guardare quello spettacolo, figuriamoci partecipare, tra un round e l’altro, oltre le coccole schiacciamo anche un pisolino, complice la giornata al sole ed anche il vino, una volta svegliati andiamo a fare una doccia tutti insieme in quella esterna che non ha problemi di spazio, ci restiamo finchè l’acqua calda creata dal pannello solare durante il giorno non finisce, poi torniamo a letto ritemprati e pronti a ricominciare, è Antonio che, stavolta, scopa Giacinta, io mi avvicino al culetto di Estrella cominciando a leccarle il buchino dello sfintere ma lei si ritira, con la testa mi fa cenno di no. altro sogno infranto, però mi porta dietro a Giacinta che sta scopando con Antonio sopra di lui con il culetto all’aria e comincia lei a leccare il buchino dell’amica, poi la sostituisco, Antonio si accorge della manovra e si ferma per qualche istante, giusto il tempo per permettermi di penetrarla, anche questo non l’avevo mai fatto ma troviamo quasi subito il giusto ritmo mentre Giacinta geme rumorosamente e Estrella continua a baciare tutti e tre passando da una all’altro e così via. All’alba siamo effettivamente stanchi e sazi, addormentati abbracciati, ci alziamo, faticosamente dal letto a mezzogiorno e andiamo a buttarci in acqua, il mare è calmo e l’acqua calda, è l’ideale per una nuotata.
Dobbiamo rientrare a Vittoria e poi in campagna ad aspettare Alfonso, papà ci guarda sospettoso, le ragazze gli raccontano del mare, della spiaggia e della barca, nient’altro, chiaramente, quando arriva il cugino di papà ci dice che gli affari sono andati benissimo però dovranno andare via per tornare più avanti a visitare il resto della Sicilia, ha altri appuntamenti in Italia ed uno in Svizzera, dopo verranno a passare gli ultimi giorni qui e visiteranno l’Isola. Certo che per essere un coltivatore della Colombia ha un sacco di impegni in Europa. Purtroppo non tornò, altro cambio di programma e non vedemmo più Giacinta ed Estrella ma rimanemmo in contatto con i social in modo assolutamente normale, però, non era il caso di usare dei toni o di fare discorsi troppo “personali”.
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