una suocera bellissima

Mi chiamo Silvia, ho 50 anni, sono vedova da tre anni, mio marito un giorno ha avuto un malore improvviso e mi ha lasciato, almeno non ha sofferto per qualche malattia; non sono un medico ma penso che dopo il COVID siamo aumentate le morti per malori improvvisi, non son mai stata convinta di quello che dicevano sui vaccini, io ho fatto solo i primi due mentre Mauro, Mio marito ne ha fatti quattro, purtroppo, se ci sono dei responsabili non pagheranno mai, sono ancora tutti lì che pontificano e la cosa mi riempie di rabbia.
Ho una figlia, Valentina, di 27 anni, sposata da poco più di tre anni, Mauro è riuscito almeno ad accompagnarla all’altare, mio genero Gianluca è un bravo ragazzo, lavoratore, serio, ha 35 anni, purtroppo non hanno ancora un figlio, desideravo tanto un nipotino, ma Valentina dice che prima deve stabilizzare la sua carriera, è avvocato in un importante studio di Milano, mentre Gianluca, che ha sempre avuto la passione dei motori, è capoofficina presso un grosso concessionario Mercedes .
Le cose tra di loro non devono andare troppo bene, ho notato, ultimamente, un certo nervosismo tra di
Dopo la morte di Mauro ho avuto un periodo di crisi, dopo 28 anni di matrimonio e 2 di fidanzamento, all’improvviso mi sono trovata da sola, devo dire che mia figlia e suo marito mi sono stati vicino, poi mi sono ripresa dedicandomi a me stessa, mi sono iscritta in palestra, ho fatto un corso di pilates, un paio di volte la settimana vado a correre al parco Sempione, ho riacquistato sia la mia forma fisica che quella mentale, mio genero, per farmi un complimento, mi dice che dimostro quarant’anni non 50, in effetti mi sento bene, sia fisicamente che con me stessa, nonostante questo non ho mai pensato di trovare qualcun altro, anche se un paio di uomini mi si sono avvicinati e ci hanno provato, ormai sono tre anni che non ho più un rapporto con un uomo, e pensare che con Mauro, nonostante tanti anni di matrimonio eravamo abbastanza attivi in quel senso, lo facevamo almeno tre/quattro volte a settimana, ci coccolavamo parecchio.
Arrivarono puntualissimi come sempre, Valentina era una cosa pazzesca, odiava arrivare in ritardo a qualsiasi appuntamento, dice che è segno di rispetto arrivare puntuali, Gianluca portava la sua cassetta per i ferri, mi aveva promesso di guardarmi la lavatrice che mi dava dei problemi, aveva delle mani d’oro quel ragazzo. Per tutto il pranzo, nonostante cercassi di movimentare la discussione parlarono pochissimo, poi, dopo il caffè Valentina disse che doveva andare da una sua amica per organizzare il suo addio al nubilato e che con Gianluca si sarebbero visti a casa ma che, probabilmente, avrebbe fatto tardi.
Lui bevve con calma il caffè poi ne volle un altro, ne approfittai per sondare la situazione
- Gianluca, cosa c’è che non va tra voi due?
- Ma niente Silvia, forse Vale è troppo impegnata con il lavoro, è un po’ nervosa in questo periodo
- Non credo sia solo questo, conosco mia figlia, avete litigato?
- Litigato no, solite discussioni tra marito e moglie, ho fatto l’errore di accennare ancora alla questione di avere un figlio e lei è partita in quarta
- Proprio non ne vuole sentir parlare eh?
- Mah penso ci sia dell’altro, magari qualche problema sul lavoro
- Anche io e Mauro discutevamo, ma non andavamo mai a letto senza aver fatto pace e la facevamo sempre a modo nostro
- Uomo fortunato
- Anch’io
- Una bellissima ed intelligentissima moglie
- Ce l’hai anche tu
- Vero, forse troppo bella e intelligente per me
- Non dire così, mi fai preoccupare
- Mah, meglio guardare la lavatrice
- Va bene, grazie
Neanche mezz’ora di lavoro e la mia lavatrice funzionava perfettamente
- Ecco fatto, niente di grave ma se lo rifà dovremo cambiare la scheda
- Ah se le persone fossero come le macchine, si cambia un pezzo e si risolve il problema
- Ahahah davvero
- Adesso vai a casa?
- Mah si credo, non ho altro da fare, guarderò un po’ di televisione
- Se vuoi puoi fermarti qui a guardarla, ho sempre l’abbonamento di sky attivo anche se la guardo poco
- Non ha da fare?
- La domenica pomeriggio? Forse dovrei stirare ma non ne ho proprio voglia, ho un paio di vestiti che ho comprato da accorciare, magari faccio quello mentre guardi la tv, così mi dici come mi stanno, forse sono troppo giovanili per me
- Non si dimentichi che io l’ho vista in costume da bagno, niente è troppo giovanile per lei
- Mi fai sempre complimenti e magari sarebbe il caso che dopo tre anni cominciassi a darmi del tu come faccio io con te
- Beh ok, ci proverò
- Ecco bravo, il telecomando è sul tavolino, sei a casa tua, se vuoi qualcosa da bere sai dov’è.
Mentre Gianluca decide cosa guardare io vado in camera mia e indosso il primo vestito, nero, a maniche lunghe a costine, con scollo a V incrociato profondo, dovrò farlo accorciare ben sopra il ginocchio
- Gian, cosa ne dici di questo?
- Wow ti sta bene
- E la lunghezza? Pensavo così
- Anche un po’ più corto, mostriamole quelle splendide gambe
- Vorrei mettere una cintura in vita
- Perfetta, con un paio di stivali tacco alto saresti magnifica
- Tu sei di parte, non vale
- Fidati, un uomo non potrebbe non girarsi a guardarti
- Figurati, guardano me
- Beh io mi girerei, quando Vale non mi vede però
- Si, ti conviene
Torno in camera, decisamente su di morale, Gianluca li sa fare i complimenti e mi fanno piacere, sinceramente sò che da quando mi occupo di più di me stessa il mio aspetto è forse migliorato ed il mio fisico, nonostante l’età è sodo e tonico, le mie gambe sono sempre state belle e lunghe, Valentina ha preso da me in questo.
Quello dopo è un vestitino a camicia allacciato sul davanti con bottoni coperti, devo indossare la biancheria perché è leggermente trasparente, sciancrato in vita, anche questo va accorciato un po’
- La sfilata continua, ti disturbo mentre guardi lo sport?
- Certi tipi di disturbo fanno piacere, stai benissimo
- Lo accorcerei giusto quattro dita
- Farei sei e se non metti la biancheria è meglio, farai svenire qualcuno
- Stupido non voglio far svenire nessuno io, ops scusa non volevo darti dello stupido mi è scappato
- Figurati, e poi deve essere vero se sto qui con una bellissima donna a guardare lo sport in televisione
Vado in camera un po’ di corsa, cosa sta facendo Gianluca, ci sta provando con me? sua suocera? Naaaa è una mia impressione, è solo gentile, però mi guardo allo specchio e sono arrossita, a 50 anni, sono io la stupida.
L’ultimo è un vestito pigiama nero con i pantaloni e del pizzo ai bordi, la casacca ha solo due bottoni, è adatto ad una serata elegante e romantica, questo va indossato perlomeno senza reggiseno e lo tolgo, una serata romantica, mi sa che è meglio se lo restituisco, comunque ormai ci sono, vado a godermi gli ultimi complimenti
- E questo è l’ultimo ma sono indecisa, forse è troppo
Gianluca mi guarda poi spegne la televisione e si alza, mi prende una mano e mi fa fare una giravolta su me stessa
- E qui cado letteralmente ai tuoi piedi, mamma mia Silvia dove ti eri nascosta?
- Cosa dici?
- Dico che faccio fatica a trattenermi dal saltarti addosso
- Stavolta dello stupido te lo meriti
- Per quello che ho detto o perché non ti sono ancora saltato addosso?
Mi tiene ancora per la mano, mi fa fare mezzo giro e sono praticamente tra le sue braccia, mi stringe in vita, perché non me ne vado? Perché cerco la sua bocca e le sue labbra che sono calde e morbide? Perchè non lo respingo mentre mi infila la lingua in bocca? Perché mi stringo a lui mentre ho una contrazione che non controllo al basso ventre? Perché mi lascio andare all’indietro sul divano mentre lui mi segue coprendo il mio corpo con il suo e spingendo la sua virilità contro il mio sesso umido?
Dio, quanto tempo è passato dall’ultima volta che un uomo mi ha preso con quella forza, il suo pene spinge contro le mie grandi labbra che si schiudono al passaggio, la sua carne striscia sulla mia mentre mi penetra generando piacere e ricordi ormai sopiti, i miei capezzoli fremono tra le sue dita ergendosi e gonfiandosi, mi fanno male per quanto si sono induriti, non posso che gemere mentre il suo uccello mi scopa, allaccio le mie gambe dietro la sua schiena come per non farlo scappare, mi piace la sua forza, il suo impeto, la profondità dei suoi affondi ed infine il suo sperma caldo e denso che inonda la mia vagina aggiungendosi al mio orgasmo che libero urlando.
Rimaniamo così abbracciati, uno dentro l’altra respirando forte
- Cosa abbiamo fatto?
- Quello che ci sentivamo di fare
- Ma Valentina
- Lei non c’è, ci siamo solo io e te e si vede che era destino, sono felice di averlo fatto e non intendo rinunciarvi.
Mi prende in braccio, non credevo fosse così forte, mi porta in camera da letto, finiamo di liberarci dei vestiti e ci rotoliamo sul lenzuolo abbracciati, voglio toccarlo, perlustriamo i nostri corpi con le mani e la lingua, il suo pene nella mia bocca si gonfia e freme, le mie natiche vengono strette dalle sue mani e tenute allargate mentre la sua lingua passa più volte sul mio buchino dello sfintere infilandocisi anche dentro, sento il suo cazzo premere per entrare, lo fa lentamente fino a che la cappella non è tutta dentro, poi a piccoli scatti in avanti per permettere alla mia carne di abituarsi all’ospite gradito, la mia mano corre a solleticare la mia clitoride favorendo un altro orgasmo che è solo il preludio degli altri che quel pomeriggio e Gianluca mi procureranno, è sera quando il suo telefono comincia a squillare
- Ma dove sei finito? Io sono arrivata a casa
- Oh ciao Vale, arrivo tra poco, sono rimasto a fare compagnia a tua madre
- Beh almeno hai fatto qualcosa di buono invece di metterti in box ad aggiustare quella vecchia moto
- Vero, hai proprio ragione.
Per la prima volta dopo tanto tempo ho dormito come una bambina, per tutta la notte senza svegliarmi, abbracciata al cuscino che ha usato Gianluca, le conseguenze? Ci penserò domani.
Con Gianluca, visti gli impegni di Valentina riuscimmo ancora a vederci diverse volte, la vergogna per quello che avevamo fatto e facevamo ancora diminuiva sempre di più anche per il fatto che lui e Vale erano ormai arrivati alla fine del loro rapporto, si separarono del tutto consensualmente dopo pochi mesi, la casa era di Valentina, figli non ce n’erano, fu un divorzio senza strascichi.
Lei si è messa insieme ad un collega dopo appena un mese dal divorzio, Gianluca pensava che la storia fosse in atto da tempo e io e lui continuammo a frequentarci molto assiduamente, del resto eravamo stati genero e suocera per più di tre anni e Valentina non ebbe nulla da dire quando, per un paio di volte lo trovò a cena da me, del resto aveva le mani d’oro quel ragazzo e, non solo le mani.
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