La casa di riposo

Mi chiamo Sonia, ho 23 anni, ho fatto un corso di OSS ed ho ottenuto un posto di lavoro in una casa di riposo per anziani della mia provincia, sono stata molto fortunata perché è una casa di riposo di lusso per anziani autosufficienti e non, molto organizzata anche dal punto di vista della sicurezza, una formula americana, ognuno degli ospiti ha, praticamente, un miniappartamento con una piccola zona giorno, camera da letto e bagno, il tutto è gestito tramite badge che consentono una precisa monitorizzazione di tutto, dall’apertura delle porte alla distribuzione dei medicinali, gli stipendi non sono altissimi ma, comunque, superiori alla media, i turni sono di 6 ore e, ogni settimana cambiano in modo che ognuno di noi faccia tutto il periodo delle 24 ore, chiaramente i pazienti, gli ospiti come si dice qui, sono sempre gli stessi per ogni operatore, ed ognuno ne deve assistere sei.
Oltre a noi OSS ci sono fisioterapisti, medici, personale di segreteria e sicurezza e una direttrice che è anche medico, a parte il personale di cucina.
I miei “ospiti” sono due signore di circa ottant’anni che hanno lo stesso problema di incontinenza, quindi mi devo occupare anche della loro igiene personale, in più una delle due ci vede poco e l’altra si muove con la sedia a rotelle, anche se ne sale e scende da sola, in autonomia, oltre a questo devo somministrare loro i medicinali previsti, poi ho 4 uomini, di cui uno solo ha bisogno per l’igiene personale, gli altri sono autosufficienti e li seguo praticamente solo per i medicinali e hanno dai 61 ai 70 anni.
Da quello che so, la retta mensile supera i tremila euro secondo i trattamenti previsti e abbiamo una trentina di ospiti.
Chiaramente la cortesia e la gentilezza nei loro confronti deve essere massima ed è una cosa sulla quale la direzione non transige. Ci ho messo un mesetto ad abituarmi ma adesso gira tutto come un orologio.
Cambio e lavo le due nonne due volte al giorno durante il mio turno, a meno che non abbiano esigenze diverse ed il sig. Massimo una volta, sono praticamente le uniche mansioni gravose durante le mie 6 ore, di notte è diverso, le nonne e il sig. Massimo li lavo a inizio turno e poi li metto a letto, quindi ancora meno, però non posso dormire. Il primo turno notturno è dalle 22 alle 4 ed il secondo dalle 4 alle 10, gli altri, di seguito 10/16 e 16/22. Non tutti hanno parenti che vengono a trovarli di frequente, il sig. Alfredo, ad esempio, che ha 61 anni, non ha nessuno, è stata una sua scelta stare in casa di riposo, dice per comodità.
Una notte si è fatto trovate completamente nudo quando sono andata a dargli le medicine, si è scoperto e mi ha fatto vedere gli attributi
- Sonia, ti va di giocare un po’ con me?
L’ho ricoperto e gli ho detto
- Non credo ce la farebbe
Si è messo a ridere mentre uscivo spegnendo la luce, anche il sig. Giovanni ed il sig. Mauro sono ancora arzilli ma a parte cercare di toccarmi il sedere quando passo loro vicino non hanno mai fatto altro.
Lunedì sera, come l’altra volta, si è fatto trovare nudo sotto il lenzuolo, era il mio ultimo intervento, poi sarei stata libera per un paio d’ore
- Sig. Alfredo deve smetterla di fare così
- Snia, guarda che io non sono decrepito come quegli altri, vedi che a me tira ancora
- Vedo ma non è il caso
- Guarda che del mio uccello non si è mai lamentata nessuna
- Immagino ma comunque non penso sia il caso
- Prova a toccarlo vedrai come reagisce, a te non fa effetto? Certo che quando lavi quell’altro è carne morta
- Ma cosa dice, dai stia tranquillo
- 100 euro
- Cosa?
- 100 euro se me lo tocchi e mi fai un pompino, non lo dico a nessuno
- La smetta e pensi a dormire
E me ne andai senza coprirlo stavolta, sembrava proprio infoiato, beh in effetti non è proprio vecchio e sembra ancora ben attivo a quell’età.
Dovevo proprio provare a sentire le mie colleghe degli altri turni, se anche con loro…….. la risposta fu che, come gli altri, al massimo provava a toccargli il sedere od il seno quando gli misuravano la pressione ma niente di più, doveva aver preso di mira proprio me, forse dovevo dirlo alla dirigente ma non mi sembrò il caso di alzare un polverone.
La settimana dopo iniziavo il turno alle 4 del mattino, sempre nello stesso ordine, erano appena passate le 4 e mezza quando andai a controllare il sig. Alfredo, era seduto sul letto, mi aspettava, aveva 200 euro in mano
- Sonia facciamo questo accordo?
- Ma ce l’ha con me?
- Naaa le altre sono racchie, mi piaci solo tu
E si tirò fuori dal pigiama il cazzo prendendomi la mano
- Non lo fai col tuo fidanzato?
- Non ce l’ho
- Ma quanto sono stupidi i giovani d’oggi, una bella figa come te
- Sig. Alfredoo
- Beh dai, è vero, su su fammi un pompino poi ti lascio in pace
Portò la mia mano sul suo cazzo, ad impugnarlo e mi infilò i 200 euro nel taschino della casacca approfittando per toccarmi il seno oltre la stoffa, mi chinai guardandolo negli occhi e tirai fuori la punta della lingua toccandogli leggermente la cappella, subito la sua mano andò alla mia testa spingendola contro il suo cazzo, lo sentii crescere nella mia bocca, spingeva contro il mio palato e la lingua, in effetti non era né addormentato né piccolo, tutt’altro, mi sborrò in bocca, non molto sperma, lo ingoiai per non sporcarmi e la cosa gli piacque particolarmente, fece un grosso sospiro di soddisfazione
- Brava così, sei stata proprio brava, adesso torno a dormire e ti sogno.
Me ne andai quasi di corsa, spegnendo la luce mentre lui si coricava, in quella settimana volle farlo un'altra volta e quando mi vedeva mi strizzava l’occhio, ma si cosa me ne frega, a scuola ne ho fatti di pompini, mi piaceva pure e non mi davano 200 euro ogni volta.
Tre settimane dopo, quando andai alle 22 a dargli le medicine non mi disse nulla, ma quando andai a vedere come stava a metà turno lo trovai ancora seduto sul letto
- 100 euro in più ma voglio vederti senza vestiti
- Ma io
- Dai non può entrare nessuno senza il badge, che ti costa
Sventolando 300 euro in mano
Aveva ragione, il badge l’avevo io, non poteva entrare nessuno, mi spogliai del camice e tolsi anche gli slip
- Che bella figa, l’avevo detto io e che tette ragazza mia
Mentre gli facevo il pompino le sue mani mi palpavano senza sosta per andare tutte e due insieme alla mia testa nel momento in cui mi scaricò il suo sperma in bocca
- Vieni fatti toccare anche la figa un momento, scommetto che sei bagnata, ahhh ecco, avevo ragione.
Mi rivestii e me ne andai pensando che ormai ci ero dentro, però aveva ragione, mi ero bagnata ed andai a bagno e, quasi senza accorgermene comincia a masturbarmi seduta sul wc. Quella settimana portai a casa un supplemento di 600 euro. qualche tempo dopo, in uno dei miei turni che iniziava alle 22 il Sig. Alfredo mi aspettò seduto nel suo salotto
- Allora cara ho pensato a noi
- Cosa c’è ancora sig. Alfredo
- Io e te dobbiamo scopare
- Non capisco il “dobbiamo”
- Ok, va bene, “devo” scoparti, “voglio” scoparti, forse sarai l’ultima bella figa della mia vita
- Potrebbe trovare qualcuna uscendo da qui
- Non vedo perché dovrei qui ho tutte le mie comodità e ci sei tu, i miei soldi serviranno pure a qualcosa
- Certo, ma io…..
- 500 euro
- Insomma io….
- Un paio di volte al mese, 500 euro ogni volta
- Sig. Alfredo….
- Considerala come una buona azione, un favore fatto ad un uomo anziano
- Non mi è sembrato molto anziano
- Mi sento molto meglio da quando io e te…….. hai capito
- Prendi la pillola no?
- Si la prendo anche se non ……..
- Perfetto dai, ci vediamo più tardi adesso vai a finire il giro
- Ma io non so se……
- Si si dai, ci vediamo dopo
Nelle due ore successive ci pensai molto, e se si fosse sentito male mentre noi……. Dalla sua cartella clinica non c’erano problemi cardiaci, solo il colesterolo un po’alto agli ultimi esami ma non molto e un po’ di dolori alle articolazioni, abbastanza normale mah, rimasi indecisa fino al momento di andare a controllarlo verso l’una. Era a letto senza vestiti, sul comodino 500 euro,
- Dai spogliati e vieni qui
Sdraiandomi vicino a lui cominciò ad accarezzarmi, i miei capezzoli reagirono subito e me li succhiò, io gli accarezzai il pene che iniziò ad irrigidirsi e poi lo presi in bocca, dopo poco svettò verso l’alto e volle che fossi io a cavalcarlo, lo feci salendogli sopra lentamente, lui sospirò quando mi penetrò, era da tempo che non scopavo, da quando mi ero lasciata con il mio ragazzo, il suo cazzo riempì la mia figa, nonostante l’età era duro e cominciò a crescere il piacere mentre strisciava sulle pareti della mia vagina, dimenticai il fatto che era vecchio, a 61 anni in effetti non lo era poi così tanto e me lo dimostrò partecipando e non lasciandosi semplicemente cavalcare, inoltre con le mani mi stringeva le natiche aiutando il mio movimento su di lui e sentii anche un suo dito cercare di infilarsi nel mio culetto, che da tempo non veniva penetrato, aumentando il mio piacere, il suo orgasmo precedette il mio di poco e rimase dentro di me finchè non si svuotò ed uscì naturalmente.
- Ah ragazza mia, quanto tempo che non facevo una scopata così
- Si ma ora è meglio che vada
- Va bene dai buona notte cara.
Andai nei nostri spogliatoi e mi cambiai dopo aver fatto una doccia veloce, quasi, prima di uscire dalla sua stanza, stavo dimenticando i soldi sul comodino.
Nei tre mesi successivi lo facemmo ancora come aveva previsto lui, un paio di volte al mese, il suo vigore era sempre notevole, le posizioni cambiavano secondo i suoi desideri, i nostri amplessi non prevedano più solo palpeggi, pompini o penetrazioni, gli piaceva leccarmi la figa ed il buchino del culo ed infilarci uno o due dita ogni volta, a volte dovevo soffocare i miei orgasmi mordendo il cuscino per non farmi sentire al di fuori della stanza, aveva capito che mi piaceva e mi disse di comprare del lubrificante anale ma non mi mise mai, in quel periodo, il cazzo nel culetto, anche se, devo dire, l’avrei desiderato.
Purtroppo, un giorno, una delle mie nonne, ci lasciò all’ora di pranzo, si addormentò dolcemente; non era la prima volta che qualcuno degli ospiti, soprattutto i più anziani, ci lasciava ma eravamo tutti tristi per l’accaduto.
Anche la nostra Casa di riposo aveva una lista d’attesa, nonostante i costi, mi venne affidato un altro ospite, il sig. Gennaro, napoletano, simpatico e, per fortuna, senza grosse patologie, aveva fatto il fruttivendolo tutta la vita, in seguito seppi che non era proprio così, era stato un grossista di frutta e verdura e aveva avuto una Società di import export, attività che aveva lasciato ai figli che tutte le settimane venivano a trovarlo e a passare qualche ora con lui, ogni tanto veniva anche una signora sui quarant’anni, una cugina, mi disse; anche lui, come il sig. Alfredo, aveva scelto di essere ricoverato oltre che per comodità ed i servizi che offrivamo, per una questione economica, a casa sua, tra affitto, spese e personale spendeva di più che da noi ed essendo un imprenditore sapeva fare bene i suoi conti, aveva solo un anno in più del sig. Alfredo.
Fecero amicizia abbastanza presto, giocavano a scacchi, a carte con gli altri ospiti e nella pista per le bocce che avevamo in giardino, i figli gli portavano spesso della buona frutta fresca che lui divideva con gli altri ospiti.
Un paio di volte entrai in camera sua durante il riposino pomeridiano e lo trovai a letto con la cugina seduta al suo fianco sul bordo del letto a chiacchierare, tutto normalissimo.
Io e Alfredo, intanto, continuavamo il nostro rapporto, anche Il sig. Gennaro, come gli altri mi faceva qualche complimento, spesso con doppi sensi e lui e gli altri si mettevano a ridere.
Una notte , durante una mia “visita” al sig. Alfredo, quando finimmo mi disse
- Sonia, cosa ne diresti di guadagnare qualcosa di più?
- Cosa avresti in mente ancora?
Ormai ci davamo del tu quando eravamo da soli,
- Ancora non te lo posso dire sarà una sorpresa
- Spero che non sia una sorpresa che mi metta nei guai
- Nooo non lo farei mai.
Tutto procedeva normalmente, andai da lui una notte ed iniziammo il nostro solito rapporto, sul comodino, invece dei soldi, una busta, mentre scopavamo, la porta del bagno si aprì, rimasi un attimo bloccata sentendo il rumore, ma subito mi accorsi che di fianco al letto era apparso in vestaglia il sig, Gennaro
- Ma lei….. e tu
- Tranquilla, ci divertiamo di più
Non riuscii a dire altro, mentre Alfredo mi scopava il sig. Gennaro mi spinse il suo uccello in bocca mettendomi una mano tra i capelli
- Avevi ragione Alfredo, davvero una bella figa, meglio di quella che mi mandano i miei figli
Al momento non capii poi mi resi conto che parlava della “cugina”, quando Alfredo finì lui prese il suo posto penetrandomi da dietro mentre l’altro si faceva ripulire con la lingua il cazzo, anche il sig. Gennaro era bravo ed aveva un cazzo di tutto rispetto, mi ritrovai a godere anche di quella scopata inaspettata e poi, nella busta trovai 800 euro.
Lo vera sorpresa l’ebbi il mese dopo quando, ritrovandomeli ancora tutti e due rimanemmo a letto quasi 2 ore e mi presero contemporaneamente, il sig. Gennaro nel mio culetto e Alfredo in figa, mi fecero godere come una matta e dovetti davvero trattenermi per non urlare mentre orgasmavo, il sig. Gennaro aveva anche un fallo di gomma che, mentre loro si riprendevano, grazie anche alle mie mani ed alla mia bocca, faceva da sostituto nel mio culetto, poi si scambiarono i ruoli, anche se molto più rapidamente della volta precedente ma con, lo stesso, un effetto piacevolissimo. Stavolta me ne andai con 1.000 euro nella busta.
Deo dire che, da allora, il lavoro alla casa di riposo è stato molto più piacevole, il mio stipendio era più che raddoppiato, oltre che i miei due ospiti frequentavo anche un ragazzo che avevo conosciuto in un locale e quindi anche la mia vita “sociale” era migliorata tantissimo, finchè durava……….
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