vacanze in camper

sandra
4 days ago

-          Oh Dioooo

-          Uff uff uff uff

-          Asp. Ahhhhh

-          Ohhh caz…..

-          Noooo

-          Uhmmm

-          Ahh ahhh ahhhhh

-          Ok adesso mi fermo, va meglio?

-          Oddio si, adesso si. Stai fermo così però

-          Stai sudando amore

-          Sta passando

-          Penso sia normale, del resto è la prima volta

-          Perché mi sono fatta convincere Diooooo

-          Perché mi ami

-          No, perchè sono scemaaa uhh

-          Vuoi che lo tiri fuori?

-          Per dopo riprovare? Noooo ormai ci sei

Non so come mi ero fatta convincere da Luca che insisteva da almeno un mese, la colpa era anche di un paio di mie amiche che dicevano che era stato un po’ doloroso ma poi avevano goduto tantissimo, ma il cazzo dei loro compagni, probabilmente, non era come quello di Luca, avevamo usato il lubrificante, dei plug in prima ma la penetrazione, anche se fatta lentamente e con calma era stata dolorosa. Poi Luca, con delicatezza cominciò a muoversi e, intanto, con le dita, mi solleticava la clitoride, un primo orgasmo leggero e poi, continuando, esplose il piacere, il suo sperma lenì leggermente la sensazione dolorosa quando mi inondò lo sfintere, ci misi un po’ a recuperare il fiato, poi mi coccolò per tutta la  notte, il mattino dopo mi scaricai appena andata in bagno dove dovetti correre e poi mi lavai a fondo, usando anche intorno al buchino un unguento lenitivo che mi aveva dato Chiara, una delle mie amiche.

Dovetti ammettere che avevano ragione, lo facemmo ancora ed ogni volta era meglio, non dico che godessi di più che a venir scopata ma il risultato era piacevolissimo.

Io e Luca eravamo insieme ormai da 6 mesi, lo avevo conosciuto quando era venuto nel mio ufficio per fare una consegna, la prima di una lunga serie, faceva il corriere, le altre due ragazze dell’ufficio lo avevano notato subito, alto, biondo, muscoloso e simpatico, con un bel sorriso, aveva 25 anni, uno più di me, dopo la prima consegna non passò molto tempo prima che uscissimo insieme, neanche un mese, anche gli altri aspetti del suo carattere mi conquistarono poco alla volta, era gentile, affettuoso, romantico ma non melenso, poi quando lo facemmo la prima volta l’aspetto fisiologico completò il quadro, era dotato quasi come un attore porno e il nostro sesso non privilegiava mai la mera penetrazione anche se era importante.

Non parlavamo certo di matrimonio, nessuno dei due lo aveva come obiettivo, ci divertivamo e stavamo bene insieme, lui aveva un sogno, mollare tutto e girare il mondo in camper facendo il blogger, la cosa invece, mi spaventava un po’, non era un mondo che conoscevo e cominciai a passare il tempo libero a navigare in internet per rendermi meglio conto di cosa parlava, i pareri erano discordi e, comunque, per partire come diceva lui, ci volevano i soldini. Inoltre sarebbe stato anche, in alcuni posti, pericoloso, pensavo.

Le prime vacanze insieme le facemmo, comunque, con un camper a noleggio andando in Puglia e girandola  tutta, devo dire che l’esperienza, pur rimanendo le mie remore, mi conquistò, anche grazie, sicuramente a Luca che sembrava preparatissimo, ci fermammo sia in campeggi che in aree di sosta ed anche in “libera” come diceva lui, continuai, comunque, a pensare che fosse una cosa giusta solo per le vacanze.

Il nostro rapporto continuava tranquillo, spesso facevamo dei week end vicini noleggiando un camper, era proprio la sua passione, ma piaceva anche a me e non mi lamentavo.

Una sera mi fece una sorpresa, mi aveva detto di vestirmi bene che mi avrebbe portato in un bel locale a cena, sapevo perché, era il nostro primo anniversario, stavolta non noleggiò un camper ma una Mercedes e mi venne a prendere a casa, molto elegante, io avevo comprato un vestito lungo con uno spacco laterale che partiva da appena sotto l’inguine per evidenziare le mie gambe lunghe che lui adorava, una grande scollatura a sciarpa sul davanti e la schiena nuda, le coppe del reggiseno erano strutturate e attaccate al vestito per supportare la mia quarta misura, il locale dove mi portò era sul lago di Como, quando dopo la cena tirò fuori una scatoletta mi preoccupai, ma, per fortuna, non conteneva un anello ma una chiave, quella di casa sua e mi propose di andare a vivere insieme, lasciandomi però il tempo di pensarci, attento come sempre anche alle mie esigenze, fu una bella serata che finimmo a casa sua/nostra.

Dovendo organizzare le vacanze estive sapevo che la scelta sarebbe stata quella del camper ma volendo visitare la Sicilia non è che mi andasse molto di farmi tutto il viaggio da Milano, sarebbe stato anche noioso, tante ore di guida per Luca, il traffico ma, come al solito, muovendosi per tempo, trovò la soluzione, ci imbarcammo a Genova alle 19 ed arrivammo a Palermo alle 19 del giorno dopo, sulla nave ristoranti, cinema, sala giochi, ed una splendida piscina, una mini crociera, praticamente, sui mezzi non si poteva rimanere e quindi, pur avendo un camper prendemmo una cabina, fu un trasferimento bellissimo e comodissimo e, anche se la nostra cabina era piccola ed interna coi trovammo molto bene.

Arrivati a Palermo la sera, Luca aveva organizzato un campeggio appena fuori Palermo così da non dover fare trasferimenti al buio e, fermandoci qualche giorno potemmo visitare la città., poi verso Agrigento, la Valle dei Templi, la Riserva dello Zingaro, il mare, posti bellissimi, poi la provincia di Caltanissetta, Enna, le spiagge della provincia di Ragusa, ma, soprattutto il mare e la cortesia e gentilezza della gente del posto. Poi, purtroppo, la nostra vacanza finì, eravamo in provincia di Ragusa, un signore che avevamo conosciuto in un Paese che si chiamava Scoglitti ci fece parcheggiare il camper su un suo terreno praticamente a spiaggia che era libera, per accedere a quello ed altri dove c’erano tante serre abbandonate, bisognava attraversare una sbarra chiusa a chiave di cui lui ci dette una copia, nessuno ci avrebbe potuto rubare il camper che, anche se non era nostro era, momentaneamente, la nostra casa, con Luca decidemmo di fermarci lì per qualche giorno, solo durante il giorno, sulla spiaggia, qualche altro bagnante, la sera eravamo sol poi, una sera con il nostro barbecue facemmo una grigliata di pesce e poi, illuminati solo dalla luna e dalla brace del barbecue rimanemmo sull’amaca che Luca era riuscito ad appendere ad ascoltare musica ed il rumore delle onde.

Ad un certo punto sentimmo delle voci, senza capire cosa dicevano, Luca mi disse di salire sul camper per sicurezza, avrebbe visto chi era poi mi avrebbe raggiunto, mi sedetti in dinette un po’ in apprensione, era la prima volta che capitava, dopo qualche minuto, voci, poi urla concitate ma solo per qualche secondo, il rumore de una porta che si chiudeva, pensai al grande garage posteriore e poi la porta del camper si aprì, uno dopo l’altro entrarono due uomini di colore, avevo sbagliato lasciando la luce accesa, cercai di alzarmi e scappare in camera o in bagno ma non ci riuscii, uno mi prese per i capelli mentre mi alzavo tirandomeli e quasi trascinandomi giù dal camper, mi ritrovai sulla sabbia illuminata anche dalla luce che proveniva dal mezzo, mi guardai intorno cercando Luca ma non lo vidi, c’erano solo 4 uomini di colore in piedi che mi circondavano, parlavano un'altra lingua e ridevano, uno mi riprese per i capelli tirandomi su ma rimasi in ginocchio sulla sabbia, mi arrivò una sberla e poi mi strappò il reggiseno del bikini, tenendomi per i capelli si tirò fuori il cazzo dai pantaloncini e me lo spinse tra le labbra, qualche parola la compresi “troia, bianca, puttana” li avevo tutti intorno che mi palpeggiavano mentre quello che mi teneva per i capelli non mi mollava  e mi spingeva il cazzo in bocca, anche le mutandine del costume vennero strappate via e poi mentre due mi tenevano le gambe aperte quello che aveva il suo uccello nella mia bocca lo tolse e mi si mise sopra penetrandomi con un'unica spinta lasciandomi senza fiato per un secondo, poi cominciò a scoparmi furiosamente, come se non ci fosse un domani, intanto i miei seni venivano strizzati da mani forti e violente, durò pochi minuti prima che il suo sperma mi riempisse, ma ebbe subito un ricambio, ormai ero affondata nella sabbia a forza di colpi, mi faceva male la pancia, il mio orgasmo arrivò insieme alla pipì che si perse nella sabbia. Tutti e quattro si saziarono con la mia figa, poi in tre, mentre uno mi guardava lì stesa a terra entrarono nel camper uscendone con le nostre borse e con roba da mangiare e bere e si sedettero sulla sabbia a banchettare con la roba che avevamo in frigo, io continuavo a guardarmi attorno in silenzio cercando Luca, ormai non piangevo più.

Si sdraiarono intorno a me sui nostri asciugamani addormentandosi, uno dei tre invece mi si mise vicino e cominciò a palpeggiarmi di nuovo, il mio seno lo attirava particolarmente, poi mi prese per un braccio e mi girò se non avessi messo un braccio sotto la testa avrei ingoiato sabbia, il mio culetto risvegliò il suo interesse, solo il mio urlo si sentì nella notte mentre mi inculava iniziando a scoparmi nel culo con la stessa violenza che avevano usato per la mia figa, probabilmente era stato l’urlo a svegliarli perché li sentii parlare e ridere ancora e poi copiare il loro amico, mi sentivo sporca, mi ero anche scaricata, mi presero di peso e portarono in mare dove mi ritrovai a bagno, il sedere i bruciava ma ritornata sulla riva continuarono e non si fecero mancare nulla  scopandomi in coppia, uno nella figa e l’altro nel culo.

Mi svegliai che ero sul bagnasciuga e non era ancora l’alba, non riuscivo a tirarmi in piedi ed un po’ in ginocchio ed un po’ strisciando tornai al  camper, Luca era chiuso nel garage legato e imbavagliato con un taglio sulla testa ma salvo, riuscii a slegargli le mani e lui subito mi prese in braccio e mi portò sul camper mettendomi sul letto, l’interno era un disastro, però la chiave era nel quadro, partì subito e mi portò nel primo Paese che si chiamava Vittoria, c’era un ospedale dove si presero cura di me e di lui, la polizia arrivò subito chiamata dal personale dell’ospedale, ci avevano rubato tutto, soldi, telefoni, gioielli ma dissero anche che sarebbe stato difficile individuarli, io passai in ospedale una decina di giorni con Luca che non si schiodava dal mio letto. Tornammo a Milano in aereo ed il camper con un carro attrezzi.

Un amico di papà che lavorava alla Madonnina mi fece ricoverare per una serie di controlli ed altre cure, nonostante fosse ancora agosto, la nostra era stata una vacanza finita decisamente male, io e Luca non avemmo rapporti per diverso tempo, voleva che guarissi perfettamente ma, per fortuna non ci furono danni permanenti e le escoriazioni interne guarirono.

Il nostro secondo anniversario lo festeggiammo a Milano e, questa volta, la scatoletta che Luca tirò fuori dalla tasca della giacca conteneva un anello che accettai con gioia. Siamo sposati da due anni, nostro figlio Samuele ha appena compiuto un anno ed è la nostra gioia, facciamo le nostre vacanze sempre in camper ma in campeggio.