due sorelle

sandra
4 days ago

Il rapporto tra me e mia sorella Giada è sempre stato conflittuale, fin da quando eravamo piccole, sempre in competizione, per l’amore dei nostri genitori, a scuola, con i ragazzi, ho sempre pensato che sarebbe stata capace di qualsiasi cosa pur di prevalere su di me; il fatto che adesso, da grandi, abitiamo in due città diverse ha consentito alla nostra rivalità di attenuarsi ma non di scomparire per sempre.

Le nostre telefonate sono , a prima vista amichevoli, ma lei deve sempre mettere lì qualche frase per polemizzare con me. l’ultima volta che ci siamo viste è stato per il funerale di nostro padre, mamma già non c’era più, lei arrivò con il compagno di allora io, chiaramente, con mio marito e riuscimmo anche a discutere sulla scritta che avevo fatto mettere sul loculo.

Lei vive a Roma, so che ha fatto carriera, lavora in un ministero ed è sicuramente molto brava ma, conoscendola, avrà sicuramente preso qualche scorciatoia aiutata anche dal fatto di essere molto bella.

Da ragazzine avevamo anche cominciato ad approcciarci al sesso facendolo tra di noi, spesso di notte una entrava nel letto dell’altra, lì non c’era rivalità, solo voglia.

Tra di noi solo un anno di differenza ma, mentre io a 20 anni mi sono sposata con Umberto lei penso ne abbia cambiati almeno 5 o 6 e, ancora non ha una stabilità affettiva, neppure lontanamente simile alla mia.

Adesso ha 27 anni, sarebbe ora che il nostro rapporto crescesse e migliorasse una volta per tutte, io e Umberto stiamo anche pensando di avere un figlio, ora che lui ha raggiunto un certo livello nel suo lavoro e sarebbe bello lei diventasse una brava zia.

Per Natale, proprio  per questo, invitammo lei ed il suo compagno del momento che non conoscevamo, a passarlo con noi a Milano, abbiamo una casa abbastanza grande ed una bella camera degli ospiti con il proprio bagno, pensai nicchiasse un po’ ma accettò quasi subito e allora cominciai a sistemare casa, non volevo fare brutta figura.

Arrivarono il 22 dicembre, lei bella come il sole avvolta nella sua pelliccia sintetica, abbiamo sempre amato gli animali, la sorpresa fu il suo compagno che riconobbi subito, un ex calciatore e proprio della mia squadra del cuore, la Lazio certo aveva qualche anno più di lei ma mi sembrò in formissima per un quarantenne.

Umberto avrebbe lavorato fino al 24 mattina, in ufficio erano incasinati perché un paio di dipendenti erano malati, però sarebbe stato fermo fino a dopo Capo d’anno.

Per la sera, al suo ritorno avevo preparato una bella cenetta e tutti e quattro a tavola passammo una serata piacevole, senza le solite battutine di Giada, anche il suo compagno si dimostrò di compagnia, insomma andai a letto contenta.

Il mattino dopo aver fatto colazione uscimmo  tutti e tre insieme, visto che Umberto non tornava mai a casa per pranzo rimanemmo fuori, in centro, poi al ritorno il compagno di Giada, non voglio fare nomi, disse che voleva far vedere la sua auto perché venendo da Roma aveva sentito un rumorino strano e aveva telefonato al concessionario di Milano che, nonostante fosse il 23 dicembre gli disse di andarci.

Giada disse che voleva andare a riposare mentre io preparai i contorni per la sera, la cena l’avrebbe portata Umberto passando da una rosticceria che conosceva, dopo un paio d’ore Giada mi chiamò, era a letto, nuda come era solita fare e mi disse di andare vicino a lei, dovevamo raccontarci anni di lontananza, io non ero abituata come lei comunque rimasi in intimo e mi infilai sotto il piumone con lei.

Passammo il tempo come non avevamo mai fatto prima, mi sembrava di essere tornate ragazzine parlando dei nostri futuri uomini e delle nostre curiosità, abbracciate sotto il piumone intanto le nostre mani cominciarono a indagare una sul corpo dell’altra, e Giada mi baciò sulla bocca, non un bacio tra sorelle, ma da amanti, rimasi sorpresa per un momento ma poi risposi alla sua lingua che cercava la mia, lei mi sganciò il reggiseno cominciando poi a succhiarmi un capezzolo, eravamo proprio abbracciate, il corpo dell’una contro quello dell’altra, ormai ero presa, la sua mano infilata nelle mie mutandine che cercava il mio sesso e le sue dita che lo trovarono.

Avevo dato la chiave al compagno di Giada ma non mi aspettavo di sentire la sua voce

-          Ah eccovi, però la cosa si fa interessante

-          Stupido vuoi stare lì a guardare o ci raggiungi?

Arrivò subito, sentii le sue mani sul mio corpo mentre Giada riprese a baciarmi, fu lui a sfilarmi le mutandine e poi sentii la sua lingua sul mio sesso umido, allargai leggermente le cosce ed il suo cazzo ci si infilò dopo poco cercando l’ingresso della mia figa, non mi aspettavo fosse così, era grosso, molto più di Umberto, trattenni il respiro mentre mi penetrava lasciandolo andare quando arrivò in fondo, mi scopava con impegno, i suoi affondi mi provocavano piacere

-          Tua sorella ha la figa stretta, si vede che non è molto frequentata

-          Beh meglio per te, ma non dimenticarti della mia

Mi scopò molto più a lungo di mio marito e alla fine uscì da me spruzzando in faccia a Giada il suo sperma che a bocca aperta lo aspettava, poi sempre con le labbra e la lingua piene del suo seme ricominciò a baciarmi facendomene sentire il sapore.

Poi tutte e due scendemmo con la bocca a cercare il suo uccello che si rinvigorì dopo un po’ cercando, come promesso, la figa di Giada.

In otto anni non avevo mai tradito mio marito, c’era voluta mia sorella per farmelo fare. Alla fine io e Giada andammo a fare la doccia insieme ed io mi preparai per il ritorno di Umberto, anche loro due si sistemarono.

La notte volli che Umberto mi prendesse scopandomi nel culetto, e mentre lo faceva immaginavo che il compagno di Giada mi scopasse contemporaneamente, venni almeno tre volte mentre lo faceva.

Il mattino dopo, il 24, Umberto andò via presto per essere certo di essere a casa per le 13, io fatto il caffè lo portai anche ai miei ospiti, dopo averlo bevuto mi ritrascinarono a letto con loro, la mia vestaglia, l’unica cosa che indossavo, finì sul pavimento mentre lui mi baciava e Giada mi leccava il buchino dello sfintere, era stato un bene che la notte ci avessi fatto entrare Umberto, perché il cazzo del suo compagno, pur a fatica e a tratti, riuscì ad entrare senza farmi troppo male, anche se quando cominciò a muoversi dentro di me un po’ di dolore lo sentii ma il piacere ne superò l’intensità.

Stavolta il suo sperma finì nel mio intestino continuando a colare fuori quando tirò fuori il suo uccello ed io rimasi lì stesa a pancia sotto mentre lui e Giada continuavano i loro giochini.

Nel pomeriggio io e Giada preparammo il cenone per la sera, c’era un sacco di roba da mangiare e, come da tradizione della nostra famiglia, al mattino dopo i regali pranzammo con gli avanzi della sera prima.

Il 26 fu una giornata di assoluto relax. Poltrimmo tutti e quattro, un po’ guardando sky ed un po’ giocando a carte.

Il 27 mattina la telefonata che nessuno vorrebbe ricevere durante le feste di Natale, l’amministratore delegato della società di Umberto che non si trovava con i dati della relazione che mio marito aveva preparato per l’assemblea dei soci, solo che lui era a Sestriere e volle che Umberto lo raggiungesse, mi promise che sarebbe stato di ritorno per il 28 sera, ero incazzata ma non potevo farci niente.

Dopo mangiato il compagno di Giada disse che doveva vedersi con alcuni suoi ex compagni di squadra di quando giocava nelle giovanili, avrebbero fatto una rimpatriata e Giada

-          Li conosco?

-          Solo uno, Marco, l’anno scorso è venuto a Roma da noi, ricordi?

-          Si, decisamente, ho un ricordo chiaro di Marco

-          Beh ma se volete la rimpatriata potete farla qui, non createvi problema, chiamiamo un delivery e ceniamo tutti insieme

Dissi io

-          Non ti dispiace?

-          Ma va, visto poi che anche Umberto ci ha lasciato

-          Ok, allora lo dico ai ragazzi

-          Quanti saremo? Così ordino la cena

-          Noi tre più altri tre

-          Ok allora, cucina mediterranea va bene?

-          Si, niente cose strane, il vino lo faccio portare da loro

-          Ok

Arrivarono in tre, tutti più o meno della sua età, si presentarono Marco, Loris e Giacomo

-          Ah il famoso Marco

-          Perché famoso?

-          Ne parlavano mia sorella ed il suo compagno

-          Ciao Giada, bello rivederti

-          Ciao Marco anche per me

-          Così ti ricordi di me

-          Se non di te di una parte di te

-          Eppure con lui, indicandone il compagno, non dovresti lamentarti

-          Oh non mi lamento certo, è stata solo una sorpresa

Mentre impiattavamo la cena chiesi a Guada a cosa si riferiva ma lei rimase sul vago. Io ho un tavolo rettangolare, da un lato si misero Loris e Giacomo con Giada in mezzo e dall’altro Marco ed il compagno di Giada con in mezzo  me, durante la cena molte risate, aneddoti di gioventù e tanto vino, dopo cena preparai il caffè e poi portai a tavola i liquori, le chiacchiere continuavano, Marco si faceva sempre più amichevole e ad un certo punto mi mise una mano sulla coscia, il compagno di Giada che era al mio fianco mi disse

-          Gli piaci molto, se vuoi lo blocco io, ma vedo che anche Giada di là dal tavolo è abbastanza impegnata

Guardai Giada e vidi che aveva tutte e due le mani sotto il tavolo e non erano ferme, in più Loris le stava baciando il collo, sarà stata la compagnia od il vino ma io non risposi nemmeno anche se la mano di Marco continuava a salire. Ad un certo punto Giada si alzò e disse

-          Tesoro scusa, faccio vedere ai tuoi amici dov’è il bagno, voi continuate pure

-          Si Giada anche tua sorella farà vedere dove si trova l’altro bagno a Marco, vero Giulia?

-          Si certo se vuole

-          Vuole vuole

Mi alzai con Marco dietro e lo portai in camera mia per mostrargli il bagno, ma appena entrati mi abbracciò e mi baciò, era forte, più alto di me, ed ero abbastanza allegra per non respingerlo, avevo indossato un vestitino corto allacciato sul davanti con una fila di bottoni, mentre mi stringeva a se baciandomi con l’altra mano cominciò a slacciarmi i bottoni fino in vita, poi, con la stessa mano mi strinse un seno senza abbandonare le mie labbra, il vestito mi scivolò a terra, mi ritrovai seduta sul  bordo del  mio letto con le sue mani che armeggiavano con le mie mutandine mentre continuava il bacio piegato su di me, gli slip seguirono il vestito e di seguito il reggiseno, e le sue labbra lasciarono le mie per raggiungere le sue dita che si erano infilate nella mia figa umida, con le labbra e la lingua mi solleticava la clitoride, appoggiai le mani sul letto all’indietro lasciandolo fare, intanto con una mano si era anche tolto il maglione ed i pantaloni, non indagai su come ci riuscì, ero troppo impegnata a farmi leccare e succhiare la figa, poi si alzò in piedi e capii a cosa si riferiva Giada, se possibile era grosso come il suo compagno ma più lungo e il suo uccello colpì le mie labbra portandole a schiudersi per accoglierlo nella mia bocca mentre le sue dita titillavano i miei capezzoli turgidi, poi ad un certo punto mi spinse indietro sul letto e puntò il suo uccello alla mia figa che stava grondando, entrandovi con un movimento fluido e continuo che mi fece ansimare, cominciando dopo poco a scoparmi, incrociai le gambe sulla sua schiena, quasi a trattenerlo dentro di me, non potevo pensarci, fedele fino a poco prima era già il secondo uomo con il quale stavo tradendo Umberto.

Entrò in camera il compagno di Giada mentre Marco mi scopava

-          Ah eccovi qua mi stavo preoccupando ma vedo che siete impegnati

Io non ci feci caso finchè non mi trovai il suo cazzo in bocca

-          Giada è brava ma anche tu non scherzi

Marco mi inondò la vagina con il suo sperma caldo e mi ritrovai di nuovo il suo uccello sulla lingua mentre il compagno di Giada prendeva il suo posto, dopo averlo ripulito me lo mise tra i seni stringendomeli e facendosi una sega con quelli mentre l’altro continuava a scoparmi con impegno, immaginai Giada stesse subendo lo stesso trattamento in camera sua, compresi anche che il rapporto di Giada con il suo compagno niente aveva a che fare con l’amore, si piacevano ed erano una coppia decisamente aperta.

Scopata in quel modo mi alzai per andare in bagno e i due uomini si sistemarono sotto il piumone aspettandomi, dopo essermi lavata e profumata ebbi l’accortezza di prendere nell’armadietto sopra il lavandino il lubrificante anale, mi infilai sotto il piumone tra i due che cominciarono a baciarmi ed accarezzarmi di nuovo , quando Marco mi infilò un dito nel buchino del culo gli passai il flacone del lubrificante, volevo godere non soffrire, nonostante quello non fu una penetrazione del tutto indolore ma in seguito migliorò, poi quando il compagno di Giada infilò il suo cazzo nella mia figa e mi ritrovai così impalata cominciai a godere quasi senza interruzione, ad un certo punto pensai di svenire per il piacere che provavo, la notte proseguì così con soste e riprese e brevi sonnellini, il mattino ci sorprese dormendo, mi alzai a fatica lasciandoli che russavano leggermente e mi infilai sotto la doccia che durò tantissimo, una volta asciugata mi truccai leggermente e usai che alcune pomate che avevo in bagno, poi in accappatoio andai in cucina, avevo bisogno di caffè.

Lì trovai Giada nelle mie stesse condizioni

-          Allora Giulia, com’è andata ?

-          Come immagini, e per te

-          Ah lo stesso

-          Ma tu e il tuo compagno siete sempre così?

-          Ah intendi slegati?

-          Ecco sì

-          Si abbastanza

Portammo il caffè ai nostri ospiti e poi mi telefonò Umberto

-          Tesoro perdonami ma prima di domani sera non rientro, scusami anche con tua sorella, mi spiace davvero.

Mandai a quel paese l’amministratore delegato ed informai Giada

-          Adesso lo diciamo ai ragazzi

Quando anche loro quattro emersero dalle nostre camere li informammo che non c’era fretta per andarsene e allora il compagno di Giada disse allora

-          dai, vestitevi ragazze che vi portiamo fuori

passammo una bella giornata in giro per la città fermandoci a pranzo per una pizza veloce e poi la sera a cena in un ristorantino in Via Durini, poi tornammo a casa ancora qualche giro di liquori e poi a letto, ormai ero lanciata anch’io e accolsi nel mio letto Loris e Giacomo per un’altra notte di passione.

Il mattino dopo Giada mi disse che non immaginava che io mi sarei comportata così

-          così come?

-          Come me

-          Beh siamo sorelle in fondo

-          Vero, ricordi quando da piccole usavamo la verdura per masturbarci?

-          Si, carote, zucchine e cetrioli

-          E una volta anche le melanzane

-          Vero, e mamma ci chiese cosa facevamo in camera con il mattarello per tirare la pasta

-          E le rispondemmo che ci serviva per il pongo

-          Non potevamo certo dirle la verità. Che usavamo le manopole di legno per masturbarci.

-          Vero anche se per il pongo eravamo già grandi,

i ragazzi si alzarono e ordinammo un delivery per il pranzo, decidemmo per il cinese, dopo pranzo, noi due ancora in accappatoio non andammo in camera ma rimanemmo in sala per un’ultima serie di scopate, poi i nostri tre ospiti ci lasciarono, non senza aver preso il mio numero di cellulare ed avermi dato il loro.

Umberto arrivò la sera stravolto e se ne andò a letto senza neppure mangiare ed io Giada ed il suo compagno rimanemmo sul divano a guardare la televisione.

Dopo Capo d’anno Giada tornò a Roma ma ci ripromettemmo di vederci più spesso, magari sarei andata io da loro, per una "rimpatriata".