dietro l'immigrazione irregolare

sandra
a day ago

Sono partiti di notte da una spiaggia della Libia con altri immigrati, ma in totale sicurezza, dopo poche miglia il loro barcone è stato affiancato da una ONG che ha trasbordato tutti quanti, a differenza degli altri non hanno gettato i loro documenti perché sono reali, solo il nome ed il Paese di appartenenza sono falsi ma emessi da governi regolari; oltre a tre o quattro dialetti arabi parlano tutti inglese ed italiano, non benissimo ma quanto basta per capire e farsi capire. Non sono terroristi anche se sono addestrati, il loro compito è creare il caos, estremizzare i confratelli e quindi allargare le zone del Paese islamizzate, non  devono compiere furti o rapine, devono farsi accogliere dagli ingenui cristiani. in Italia hanno un governo a loro sfavorevole ma l’opposizione, in molti casi inconsciamente, li appoggia per una questione prettamente ideologica, è questa la loro debolezza più grande, in Francia e Gran Bretagna è stato già fatto un grande lavoro che ancora continua, adesso è la volta della buonista Italia. Non hanno  bisogno di lavorare perché dalla loro rete arrivano finanziamenti adeguati, anche se non girano mai con molti soldi  in tasca per non creare sospetti in caso vengano fermati e controllati, dopo un primo periodo verranno accolti da confratelli oppure da associazioni cattoliche o da centri sociali politicamente schierati, devono astenersi dall’uso e dal commercio di qualsiasi tipo di droga ed essere disarmati anche se, in caso di necessità o di ordini sanno dove rifornirsi. Uno dei loro compiti più piacevoli per creare la paura è quello degli stupri, donne bianche, cristiane, giovani, con violenza ma senza ucciderle o menomarle per non creare casi eclatanti, hanno già avvocati che in caso vengano presi si occuperanno della loro difesa.

La Sicilia, per loro, è solo una regione di transito, dove non creare problemi. Dopo essere stati accolti ed aver presentato richiesta di asilo politico in quanto provenienti da Paese in guerra vengono affidati ad una cooperativa e da lì spariscono muovendosi liberamente sul territorio nazionale tenendo un profilo basso.

Le occasioni non mancano,  discoteche, ristoranti o locali in genere sono molto frequentati, purtroppo non dispongono di un mezzo a parte dei ciclomotori rubati che abbandonano spesso, ma preferiscono le grandi città dove non hanno problemi di mobilità.

Mentre giravano intorno alla stazione centrale  guardando gli spacciatori di cui nessuno si occupava in un angolo non illuminato videro  una macchina con dentro un ragazzo ed una ragazza che si baciavano coperti dall’oscurità, ognuno di loro sapeva guidare e avevano studiate le mappe della città, in un attimo tirarono fuori dall’auto il ragazzo buttandolo nel bagagliaio, uno di loro si mise alla guida ed un altro da dietro teneva la  ragazza per il collo, l’autista ebbe modo di vedere che la ragazza aveva delle belle gambe. Si fermarono in una delle tante aree dismesse della città e tirarono fuori dall’auto a forza la ragazza che urlava fino a quando una sberla non la  fece tacere, praticamente le vennero  strappati i vestiti e la costrinsero a succhiare i loro cazzi neri mentre la palpeggiavano strizzandole i capezzoli ed apprezzando i seni ed il culetto, la scoparono a turno e poi la incularono, cosa che loro adoravano fare, poi la presero anche insieme due per volta, alla fine la lasciarono lì per terra tirarono fuori dal bagagliaio il ragazzo gettandoglielo vicino e ripartirono, poi abbandonarono l’auto e tornarono in centro andando in una chiesa che li aveva accolti dandogli una branda per dormire. La ragazza era indenne a parte la figa ed il culo sfondati il ragazzo aveva solo preso qualche calcio e pugno. Si sarebbero divertiti di più se il ragazzo avesse dovuto guardare quello che facevano alla sua fidanzatina, magari un'altra volta.

Usciti dalla moschea dopo il colloquio con l’Imam e la preghiera dovevano organizzarsi, intorno a loro un sacco di gente, le donne che, senza vergogna mostravano  il loro corpo, coppie che facevano effusioni in pubblico, una civiltà decadente. La prima cosa era rubare una macchina che non desse troppo nell’occhio e la trovarono in meno di mezz’ora, bianca e a 4 porte, la sera avrebbero rubato alcune targhe, poi esplorarono le periferie della città, appena fuori Milano trovarono una cascina abbandonata, circondata da erbacce molto alte, con una parte di tetto caduta, all’interno sarebbe bastata un po’ di pulizia per ottenere tre stanza disponibili a quello che intendevano fare ed una tettoia sotto la quale nascondere la macchina. comprarono dei materassi gonfiabili in un negozio di cinesi e poi taniche per l’acqua e la benzina, coperte cuscini e dei tappetini per la preghiera oltre a qualche bacinella. In una delle stanze ripulite c’era un camino, con la canna fumaria mezza diroccata ma libera, l’avrebbero usato per cucinare e scaldarsi quando si fossero voluti fermare lì per qualche giorno, col buio tornarono a cacciare la loro preda.

Toccò ad un’ insegnante che usciva da una scuola serale, bella donna, avrà avuto una trentina d’anni, più o meno come loro, la caricarono in macchina al volo mettendole una benda sugli occhi e costringendola, immobilizzandola sotto di loro, raggiunta la cascina la  fecero scendere e dopo averle legato con delle fascette mani e piedi la gettarono su uno dei materassi che avevano già gonfiato, nel farlo la gonna le salì fino alla pancia, scoprendole le mutandine facendoli ridere.

Avrebbero prima cenato e poi si sarebbero divertiti, scopandola con forza si resero conto che le piaceva, si aggrappava all’uomo che la stava scopando abbracciandolo, che troie queste cristiane, quando decisero di incularla fu lei da sola, la seconda volta, a inginocchiarsi come una cagna quasi dimenando il sedere, decisero anche, visto che ne avevano il tempo di scoparla due per volta cosa che lei apprezzò molto, alla fine , mentre scaricavano su di lei i loro ultimi residui di sperma lei , in ginocchio tra loro sembrava inseguire con  la bocca aperta i loro cazzi, aveva dato loro la soddisfazione della scopata ma non quella di averle fatto paura, probabilmente dovevano cercare qualcuno di più giovane, la portarono in un campo e la lasciarono lì legata con due piccoli paletti di legno ficcati nel culo e nella figa, se lo meritava.

Sui giornali la notizia dei due stupri occupò solo poche righe e poi sparì del tutto, era quello che volevano.

Giulio non era mai stato un tipo tranquillo, aveva messo la testa a posto quando aveva conosciuto Anna Maria, si erano sposati ed avevano un figlia, Maria Sole, di 16 anni, quando la sera la figlia non rientrò a casa gli sembrò di impazzire, chiamò la polizia ma gli dissero che era troppo presto, di andare in caserma il mattino dopo se non fosse rientrata, passò tutta la  notte insonne insieme alla moglie, poi di prima mattina ricevette una telefonata, si lanciò sul telefono, era l’ospedale, Il San Paolo, Maria Sole era lì, corsero come non mai, Non badò neppure a dove parcheggiare e corse con Anna Maria al pronto soccorso, quando vide la figlia viva il suo cuore ricominciò a battere, lei non parlava, piangeva solo, c’era anche il suo fidanzatino con i genitori, aveva una spalla lussata ed un braccio rotto oltre a diversi lividi che si stavano formando, Anna Maria abbracciava Maria sole che si limitava a piangere, il dottore disse che a parte qualche livido aveva delle escoriazioni vaginali e sullo sfintere per ripetute e violente penetrazioni.

Giulio si avvicinò ai genitori del fidanzatino che sembrava comunque l’unico in grado di dire quello che era successo, lui raccontò tutto, di come li avessero presi, delle stupro ripetuto, del fatto che l’avessero legato e costretto a guardare, si era addirittura lussato una spalla per cercare di liberarsi dalla corda che avevano  usato, erano 4, erano neri e ad u certo punto si sono fermati e hanno svolto dei tappetini e si sono messi a pregare, poi hanno ricominciato, gettando acqua in faccia a Maria Sole che era svenuta.

La rabbia crebbe nel petto di Giulio, neanche nei momenti più bui della sua vita passata era mai arrivata a questi livelli, nella sua testa l’elenco degli amici, che da più di 16 anni aveva abbandonato per scelta, si stava formando, più guardava sua figlia piangere in silenzio più cresceva, fece i complimenti al fidanzatino della figlia

-          Sei un ragazzo in gamba, per te la nostra porta è sempre aperta.

Poi , senza neppure avvisare la moglie se ne andò, fu un giorno di telefonate e incontri con vecchi amici, pacche sulle spalle e bevute e informazioni che cominciavano ad arrivare, ci vollero due settimane e la notizia letta sui giornali di altri quattro stupri simili avvenuti  a Milano, intanto Maria Sole, con la mamma era in una clinica svizzera.

In un pomeriggio freddo e grigio i 4 uomini arrivarono alla cascina, avevano già cambiato macchina bruciando quella vecchia in una cava abbandonata, avrebbero riposato qualche ora poi la sera sarebbero andati a caccia, avevano  già individuato un paio di posti, dopo aver pregato mangiarono qualcosa e si stesero sui materassi coprendosi con le coperte, cominciava a fare freddo, quando si svegliarono per il rumore era tardi, un gruppo di uomini con armi automatiche li stava tenendo sotto tiro, uno ad uno li legarono in ginocchio ai ganci sul muro che loro stessi avevano usato, poi vennero inondati da un liquido brunastro maleodorante che gli venne gettato addosso con delle bacinelle, le stesse che avevano comprato loro tempo prima

Un uomo gli si mise davanti e parlò

-          Avete fatto il bagno nel sangue di maiale che è quello che meritate, pensavate che in Italia, a causa di quattro imbecilli buonisti potevate venire e fare quello che vi pareva, beh, gli Italiani sono diversi da quelli che manifestano  con le bandiere palestinesi e vi concedono l’uso di fabbricati per fare finte moschee, sono diversi da quelli che tolgono dai muri i crocefissi per non offendervi e voi adesso ed altri di voi dopo vi renderete conto di quello che vi aspetta.

Qualcuno degli altri uomini armati di mazze spezzò le loro ginocchia e poi lui, con un fucile da caccia caricato con cartucce a pallettoni sparò nell’inguine ad ognuno di loro, poi, con la sua beretta sparò un colpo in testa per uno.

Vennero ricoperti della stessa benzina che avevano immagazzinato per la loro auto ed in un attimo il fuoco avvolse loro e la cascina mentre gli uomini, piantavano una croce lì davanti e poi silenziosamente, come erano arrivati, se ne andarono.

Sui giornali si parlò di omicidio di organizzazioni straniere dedite allo spaccio della droga per il controllo del mercato, nessuno menzionò la croce che ancora bruciava quando arrivarono i pompieri.