Claudia, Erika e le altre

Vicino alla nostra scuola c’è un bar dove andiamo al mattino, prima di entrare a fare colazione, ci andiamo anche quando vogliamo fare sega, tanto qui i prof non vengono e, spesso, al pomeriggio quando abbiamo il rientro lo prolunghiamo qui, è un posto dove nessuno rompe le palle e noi siamo benvenuti; in alcuni casi ci veniamo anche per studiare tranquillamente, io quasi sempre prima di un compito in classe.
Qui ho conosciuto Fausto, lui è un po’ un tutto fare, fa un sacco di cose, ha una buonissima manualità, è un po’ più grande di me ma ha cominciato a starmi dietro appena mi ha visto la prima volta e a me è piaciuto subito.
A differenza dei mie compagni che pensano solo alle moto lui gira con un vecchio furgoncino Volkswagen che ha rimesso a nuovo camperizzato e, da quando stiamo insieme mi porta sempre a casa da scuola con quello, chiaramente non mi faccio vedere dai miei anche perché lui ha 25 anni ed io 16 e non sarebbero molto d’accordo, se poi sapessero che è su quel furgone che abbiamo fatto l’amore la prima volta e continuiamo a farlo abitualmente………….
Mi piace quando prima di fare l’amore mi spoglia e comincia a toccarmi e baciarmi dappertutto, come usa la lingua sulla mia fighetta e intorno al mio buchino del culetto e piace anche a me leccargli e succhiargli le palle ed il cazzo che non è proprio piccolino, e dopo averlo masturbato leccare e bere il suo sperma caldo e denso come mi ha insegnato a fare, mi ha anche accompagnato lui al consultorio dove mi hanno dato la pillola perché i preservativi non gli piacciono, me le tiene lui sul furgone, così non rischio che mamma me le trovi.
Quando sono in giro con lui mi cambio rispetto a come esco di casa, a lui piace quando gli altri mi guardano, quindi mi ha comprato tante cose carine che mi fanno anche sembrare più grande, porto sempre i tacchi alti quando sono con lui, quasi sempre minigonne anche davvero micro e difficilmente porto il reggiseno che invece quando esco da casa porto sempre, dice che ho un seno sodo e provocante e dei capezzoli tutti da succhiare, gli piacciono i tacchi alti perché evidenziano, dice , le mie gambe lunghe ed il culetto alto e sodo, i miei capelli biondi e lunghi ed i mie occhi grigi, completano il resto.
Siccome ancora la sera non posso uscire fino a tardi andiamo in locali che conosce lui dove possiamo divertirci anche prima della mezzanotte e dove ci vanno anche coppie più grandi di noi e a lui piace che ci guardino mentre pomiciamo, e anche qualcosa di più, su qualche divanetto e ho imparato a bere lo champagne che all’inizio non mi piaceva.
Comunque, finchè a scuola vado bene i miei non hanno nulla da ridire, mamma è un po’ curiosa, continua a chiedermi del mio ragazzo, del resto lei sa bene che alla mia età si comincia a pensare ad altro che non alle bambole, poi lei è ancora giovane, ha 33 anni mentre papà ha superato i quaranta, io le assomiglio molto, forse lei è ancora un po’ più alta di me ed ha sicuramente un seno più grande della mia terza misura, ma per il resto siamo praticamente uguali, papà quando usciamo tutti e tre insieme si pavoneggia mostrando le sue principesse.
Poi un brutto giorno mi ha beccato con lui fuori da scuola, per fortuna ero vestita come ero uscita al mattino, me la trovo davanti
- Ciao mamma, come mai qui?
- Ciao, sono venuta a parlare con i professori e ho fatto tardi per colpa di quella di matematica
- Qualcosa che non va?
- No no hanno tutti parlato bene per tua fortuna
E poi guarda interrogativamente me e Fausto
- Lui è Fausto
- Piacere signora
- Piacere, dai tesoro, andiamo a casa
- Si mamma arrivo subito
Do un bacio veloce a fausto sulle labbra e la seguo, mentre ci allontaniamo si gira un paio di volte a guardarlo
- Dì un po’ signorina, non è un po’ grande per te?
- Naaaa giusto un paio d’anni, non è carino?
- Si si certo è carino, meglio non parlarne ancora a papà
- Va bene mami.
L’avevo sfangata o almeno così credevo.
Fausto suonò al citofono
- Si chi è?
- Signora buongiorno sono Fausto ci siamo conosciuti qualche giorno fa, posso parlarle?
- Sì certo, vieni su, al terzo piano
Erano solo le nove, mamma era ancora in vestaglia, non aspettava visite a quell’ora
- Buongiorno
- Prego, entra pure, vuoi un caffè? Io devo berne ancora uno
- Si grazie, mi va proprio
Lui la segue in cucina e si siedono sugli sgabelloni del bancone, lui fa caso alle lunghe gambe che sporgono dalla vestaglia prima che mamma possa sistemarci sopra i lembi
n Allora Fausto di cosa volevi parlarmi
n Di Claudia, stiamo insieme da qualche mese e mi piace molto
n Anche tu a lei da quello che mi ha detto anche se tu mi sembri molto più grande di lei, quanti anni hai?
n 25 perché Claudia cosa le ha detto?
n Naa niente, sai che lei ne ha solo 16 vero?
n Sì ma sembra più grande della sua età
n Già sembra più grande ma non lo è
n È bellissima e le assomiglia molto
n Beh è mia figlia
n Anche lei è giovanissima
n Non proprio però tra me e te ci sono meno anni che tra lei e te
n Quindi potrei fidanzarmi con lei? Ahahah
n Non esageriamo Fausto rimaniamo seri per favore
n Sono serissimo, se l’avessi incontrata prima in un'altra occasione sicuramente le avrei fatto la corte
n Beh Fausto ma io sono una donna sposata
n Mai stato geloso io
n Ahahah stupido, capisco perché piaci a Claudia la fai ridere, sei spiritoso
n Beh non solo quello
n E cos’ altro? Non dirmi che avete già……..
n Non posso mentirle, sono venuto apposta per farmi conoscere meglio
n Spero che almeno prendiate le dovute precauzioni, la mia bambina
n Le garantisco di sì e non è poi così bambina
n Fausto meglio che di questo incontro Claudia non sappia niente
n Perché? Non abbiamo fatto niente di male
n No certo, figuriamoci, ma meglio evitare di parlarne con lei
n A meno che lei non voglia…..
n Cosa Fausto?
n Conoscermi meglio, volevo dire
n Beh ti bo conosciuto
n Io vorrei conoscerla meglio
n Fausto cosa stai dicendo?
La sua vestaglia si era aperta ancora e Fausto, come per scendere dallo sgabello le aveva appoggiato una mano sopra il ginocchio, poi era sceso del tutto dallo sgabello andandole proprio di fronte e per farlo la sua mano era risalita sulla coscia sotto la vestaglia, poi si era inginocchiato infilandoci sotto tutta la testa e poi, spostando un lembo delle mutandine con un dito ci aveva infilato la lingua
- Fausto no
Ma intanto gli teneva la testa con le mani, lui ad un certo punto si rialzò finendo di aprirle la vestaglia e le prese i capezzoli liberi da quella costrizione tra le labbra iniziando a succhiarli
- Dio, sei bellissima
Lei teneva la testa all’indietro e, intanto si trovò a ridosso di una delle sedie del tavolo e ci si sedette sopra mentre Fausto piegava la testa per seguire i suoi capezzoli
- Guarda come sono eccitato
Si aprì la cerniera dei jeans ed il suo uccello saltò fuori già mezzo rigido, lei era all’altezza giusta e se lo trovò davanti alle labbra e lo imboccò automaticamente, adesso erano le mani di Fausto sulla sua testa, poi Fausto la fece alzare e la ribaltò sul tavolo penetrandola con un unico movimento fluido e lei quando fu entrato fino in fondo emise un sospiro di soddisfazione, poi cominciò a scoparla con impegno, i suoi colpi lunghi e profondi la facevano gemere ad ogni affondo, lui continuò sicuro ed imperterrito portandola ad un primo orgasmo che lei soffocò contro la sua spalla, lui insistette prendendole in mano i seni e strizzandoli con forza mentre anche lui stava per venire accompagnando un altro dei suoi orgasmi, questa volta non trattenuto e rumoroso
- Dio, cosa abbiamo fatto?
- Quello che avevamo voglia di fare, ma perché fermarsi
Fausto continuò a baciarla mentre la portava verso la porta della camera che aveva visto aperta, finirono sul letto ancora sfatto per la notte e i vestiti sparirono, lei con le mani apprezzò il suo corpo muscoloso e poi la lingua di lui scoprì il buchino tra le sue natiche, lei si contorceva come una biscia mentre lui la leccava e ci infilava un dito prima e due dopo e poi, finalmente ci infilò la cappella seguita dal resto del suo cazzo che avanzò allargandole lo sfintere ad ogni centimetro mentre mugolava per lo sforzo di aprirsi a lui e iniziava a sentire il piacere che iniziava a crescere, quando iniziò a muoversi non potè non godere quassi subito e mentre lui pompava dentro di lei, non riuscendo a parlare continuava a pensare ancora, ancora ancora, fino a quando anche lui le inondò l’intestino con il suo sperma caldo e denso.
Lui la baciò ancora sul collo e sulla schiena, poi si rialzò e la lasciò lì’ stesa a pancia in giù sul letto coniugale.
Claudia aspettò che arrivasse il furgoncino all’uscita di scuola. Salendoci si baciarono e lui le disse che aveva avuto da fare, che però il mattino dopo era libero, se le andava di fare sega sarebbero andati insieme da qualche parte, Claudia ne fu felice e si dettero appuntamento per il mattino dopo al solito bar. Poi lui l’accompagnò a casa e ripartì
Mamma era ancora in vestaglia e stava preparando il pranzo, si vede che non era dovuta uscire.
Il mattino dopo si ritrovò con Fausto e appena salita sul furgone si cambiò mentre lui guidava, sostituì le mutandine con un perizoma, tolse il reggiseno infilandosi un vestitino corto con una bella scolatura sul davanti con dei laccetti che lasciavano intravedere il seno e dei sandalini con tacco 8 dello stesso colore del vestito, poi raggiunse Fausto sul sedile del passeggero al suo fianco
- allora dove mi porti?
- Devo andare da un tizio sul lago di Como dal quale devo comprare della roba però non so se mi bastano i soldi, devi aiutarmi a convincerlo a calare il prezzo
- Beh ci proverò ma non saprei come
- Sei bellissima, qualche moina e vedrai che forse addirittura lo dimezza
- Ahahah magari
- Guarda che è marocchino e un po’ stronzo comunque
Arrivati alle porte di Como, all’inizio del lago entrarono in quella che doveva essere una rimessa per le barche e scesero dal furgone avviandosi in un capannone in metallo, lì c’era il marocchino che aveva detto Fausto, era enorme e pelato, lei stette indietro di qualche passo mentre parlavano aspettando che Fausto le facesse cenno di avvicinarsi, vedeva il marocchino continuare a scuotere la testa e, ogni tanto a guardare lei, vide anche Fausto provare a dargli una busta che lui respinse, poi tutti e due si avvicinarono a lei
- Niente da fare tesoro, niente sconti, i sa che abbiamo fatto un viaggio a vuoto, peccato perché ci tenevo proprio
Claudia vide che era proprio deluso, intanto il marocchino la guardava e ad un certo punto le mise una mano sulla spalla
- Ehi amico tranquillo
Il marocchino le tolse la mano e poi parlò in un orecchio a Fausto e Claudia vide che Fausto scuoteva la testa ed il marocchino insisteva
- Cosa dice Fausto? Ha cambiato idea?
- No lascia perdere, dice che se vai con lui mi da la roba
- In che senso
- In che senso credi? Se ti lascio con lui per due ore quando torno possiamo andar via con la roba a metà prezzo
- Beh se per te è importante…….
- Guarda che vuol dire che ti vuole scopare
- Se tu vuoi io lo faccio
- Io non vorrei proprio, però sei tu che devi decidere
Claudia guarda Fausto e poi il marocchino che sorride sornione
- Allora va bene dai torna prendermi tra due ore però, non ritardare per favore
Fausto se ne andò scuotendo la testa, da dietro Claudia non poteva vedere il sorriso sul suo volto e lei seguì il marocchino che la prese poi per una spalla e la spinse dentro una specie di ufficio con una branda in un angolo, anche la voce del marocchino era sgradevole come il suo aspetto
- Togliti tutto troia
Lei si spogliò lentamente e mentre lui la guardava vide che si leccava le labbra, poi anche lui si tolse la canottiera mostrando il petto villoso ed il ventre prominente e poi si calò scalciandoli pantaloncini e mutande, il suo cazzo emerse e Claudia ebbe un po’ di paura, le sembrava molto grosso
- Dai vieni qui e fammi un pompino voi bianche siete brave in questo
Claudia lo prese con una mano e cominciò a segarlo e poi con un po’ di timore cominciò ad usare la lingua e poi a prenderlo in bocca, intanto lui senza avere troppo riguardo la palpeggiava dappertutto , soprattutto il suo seno le piaceva, non si era sbagliata, era davvero grosso, faceva quasi fatica a tenerlo in bocca, poi lui la fece piegare in avanti con le mani appoggiate alla branda e l’aveva penetrata facendole mancare il fiato, poi cominciò a scoparla tenendole un braccio intorno al ventre ed una altro al seno, sembrava un cavallo impazzito, non poteva non gemere ad ogni colpo e, nonostante questo venne due volte prima che lui finisse e scaricasse almeno mezzo litro di sperma nella sua vagina martoriata grugnendo, poi si stese sulla branda e le disse
- Adesso puliscilo con la lingua che poi ti scopo ancora, sei un bel fiorellino, devo dire a >Fausto di portarti ancora da me, ahahah
Lei diligentemente cominciò il suo lavoro con la lingua sollevandolo anche con una mano in modo da potergli pulire dallo sperma anche i coglioni e la parte bassa della pancia e vide che cominciava ad indurirsi di nuovo
- Così brava si sei proprio una brava troietta, adesso vieni qui
La fece sdraiare a pancia sotto sulla branda e poi le allargò le gambe inginocchiandocisi in mezzo, le passò un braccio sotto la pancia sollevandola e poi puntò il suo uccellone al buchino tra le sue natiche e cominciò a spingere entrando centimetro dopo centimetro, si sentiva squartare e quasi ululava mentre lui entrava, non era dentro del tutto quando si fermò e Claudia pensò non andasse oltre, invece cominciò a spingere di nuovo arretrando ed avanzando ad ogni colpo fino a quando si sentì completamente piena ed i suoi coglioni sbattere contro il suo culetto sodo poi cominciò davvero a scoparla, le tremavano le gambe ad ogni affondo, era costretta a puntare le ginocchia contro il materasso, lo sentiva sbuffare e, ogni tanto le arrivava anche una sberla sul sedere, però il suo corpo orgasmava continuamente facendola singhiozzare e lui, alla fine, si lasciò andare con tutto il suo peso su di lei che si sentì schiacciare e le inondò l’intestino con la sua sborra, quando dopo un po’ si sollevò ed uscì da lei si sentì come svuotata e al tempo stesso leggera anche se non si mosse per un po’ e le bruciava il sedere
- Vai in bagno che tra poco Fausto torna a prenderti
Lei raccolse i suoi vestiti e si infilò nel bagnetto dove si sforzò di riparare i danni soprattutto al suo culetto, poi si rivestì e quando uscì vide Fausto che dava la busta al marocchino che gli aveva dato un pacco legato con lo spago e che le andò incontro abbracciandola e potandola verso il furgoncino, lei si sedette sul sedile un po’ di traverso e per un po’ non parlarono
- Claudia, tesoro, come stai?
- Sopravviverò ma è meglio che mi porti a casa
- Ce l’hai con me?
- nooo, ce l’ho con lui che è uno stronzo come dicevi
- ok allora va bene.
Arrivati sotto casa lei si era già ricambiata si baciarono e lui le disse che per almeno tre giorni non si sarebbero visti perché doveva lavorare con la roba che gli aveva dato il marocchino, lei non gli chiese nulla.
Il portone era aperto e Fausto prese l’ascensore fino al terzo piano poi suonò il campanello, lei gli aprì e lui la spinse dentro baciandola
- Fausto cosa fai qui
- Avevo voglia di te
- Ma vedi io devo uscire, sono già vestita e…….
Lui la fa girare e la spinge contro il tavolo in cucina le solleva il vestito da dietro e senza abbassarle lo mutande ma solo scostandole la penetra di colpo, cominciando subito ad affondare i suoi colpi dentro di lei, l’accenno di una sua reazione iniziale lascia subito lo spazio al piacere che lei sta provando ad essere scopata così, lui moltiplica i suoi sforzi ha capito che a lei piace essere presa con forza e mentre continua con una mano le strappa le mutandine facendola sobbalzare ed aumentando i suoi mugolii
- Tranquilla, dopo ti scopo anche nel culo
Lei stavolta riesce anche a parlare,
- Si per favore continua
- Ti piace essere trattata così?
- Si si trattami come una troia
- Sei la mia troia,
quando finisce la fa girare e le strappa il vestito che aveva indossato dal davanti, il reggiseno fa la stessa fine e poi gli mette il cazzo tra le tette e le ordina di massaggiarlo e poi di fargli un pompino, lei diligentemente esegue, poi per terra la fa mettere come una cagna e le si mette dietro penetrandola nel culo, lei si tiene alle gambe del tavolo della cucina tanto sono forti le spinte di Fausto e gode come una matta per quei colpi fino a quando anche lui non esplode dentro di lei.
La lascia lì per terra in mezzo ai suoi vestiti stracciati
- Adesso devo andare ma torno a trovarti, tranquilla.
Lei ancora a terra pensa, ma cosa sto facendo? Però mi piace, non mi sono mai sentita così.
Due giorni dopo al mattino suona il citofono
- Chi è ?
- ciao sono Fausto sei libera oggi pomeriggio?
- Si Claudia oggi è al maneggio tutto il pomeriggio
- Si lo so, ti passo a prendere verso le due.
Alle due il citofono
- Sono io scendi
- Ciao, dove mi porti
- Ho un paio di amici che voglio presentarti
Entriamo in una villetta al villaggio dei giornalisti, Fausto suona il campanello e un uomo di colore in giacca e cravatta viene ad aprire
- Salam
- Salam aleikum
Ed entriamo, nel salotto un altro negro in giacca e cravatta, stanno bevendo del the
- È lei?
- Si
- Molto bella, portala di sopra
Fausto mi spinge fuori dalla stanza e mi porta su per una scala arrivando poi ad una porta che aprendosi mi porta in una camera da letto con un grande letto a baldacchino
- Fausto cosa facciamo qui?
- Quello che ti piace fare, scopare
- Ma quei due uomini
- Scoperai con loro
- Non scherzare
- Non scherzo mai volevano una troia da scopare insieme e tu sei perfetta
- Ma ti rendi conto
- L’hai detto tu che sei la mia troia no? Ecco sei qui per farlo, adesso spogliati
- No dai
Mi arriva una sberla che non mi aspettavo
- Spogliati troia
Comincio a togliermi i vestiti e mi accarezzo la guancia. fa sul serio, quando sono nuda esce dicendomi
- E non farmi fare brutta figura
Dopo poco entrano i due uomini in vestaglia, io sono seduta sul bordo del letto, mi vengono vicino e cominciano toccandomi i seni, i miei capezzoli reagiscono subito, tolgono le vestaglie, sotto sono nudi, il loro fisico è atletico ed i loro cazzi svettano già in avanti, me li fanno strisciare sulla faccia e sulle labbra e li impugno portandomeli alternativamente alla bocca, li sento fremere tra le mie mani sono duri come l’acciaio, salgono sul letto vicino a me spingendomi a sdraiarmi, uno mi si mette davanti sul fianco, mi solleva una gamba, la mia figa già piange ci infila il suo attrezzo, nonostante la dimensione lo accolgo con facilità ed un sospiro di soddisfazione, l’altro mi si mette dietro e punta il suo coso al mio culetto, questa volta non è così facile e comincio a soffiare mentre mi allarga lo sfintere, non ho mai avuto una doppia penetrazione, quando cominciano a muoversi impazzisco, non credo di riuscire a smettere di godere, è una sensazione incredibile e adoro Fausto per avermi portato qui, mi scopano a lungo e a fondo per il mio ed il loro piacere, la loro crema riempie i miei orefizi, quando finiscono restano sdraiati uno a fianco all’altro ed io mi arrampico sui loro corpi strisciando e cercando con la lingua i loro cazzi da leccare, voglio che mi scopino ancora, quando il primo è pronto ci vado sopra io accovacciandomi sul suo membro e prendendolo dentro la mia figa, dopo poco sento l’altro trovare l’ingresso del mio culetto, senza volerlo i loro ruoli dentro di me sono scambiati ma il piacere è lo stesso, mi sembra quasi di svenire mentre io mi muovo sopra quello che è sotto di me e l’altro invece mi spinge il suo attrezzo nel culo, poi tutto finisce e il loro sperma mi inonda, dopo una mezz’ora mi riprendo e mi infilo in bagno, quando esco trovo Fausto che mi aspetta, mi vesto e lo seguo fuori fino al furgone, non dice niente, quando arriviamo sotto casa mentre esco dal furgone gli dico solo
- Grazie
Lui sorride e se ne va.
- Claudia tesoro come va?
- Mah non so, ho fatto un compito in classe di italiano, spero sia andato bene
- Si dai vedrai
- Cosa facciamo oggi?
- Ho pensato di trovarci un bel posticino tranquillo in campagna, chiudere le tende del furgone e starcene tranquilli io e te
- Bellissimo, sono d’accordo
Passiamo pomeriggio bellissimo facendo l’amore fino a sera, Fausto è dolcissimo, come le prime volte, il mio Fausto di sempre.
Sabato ho promesso a Fausto che sarei riuscita ad uscire di sera, mi sono messa d’accordo con una mia compagna che mi copre, mamma sa che dormirò da lei.
Fausto mi ha comprato un vestitino dorato da Schein e dei sandalini tacco 8 sempre dorati, è molo corto e con spacchetti laterali e un ampia scollatura a scialle sul davanti e la schiena nuda, il perizoma non copre quasi nulla, mi ha anche fatto un regalo, ho aperto la scatoletta, è un ovetto vibrante, vuole che lo indossi, il telecomando lo tiene lui.
- Vedrai che ci divertiamo
Mi ha detto, mi porta in discoteca, cominciamo a ballare nella calca, ogni tanto una contrazione al basso ventre, è vero, è divertente, il mio vestitino attira molti sguardi, poi Fausto mi dice di andare in bagno e togliere l’ovetto , ho già la fighetta bella umida, avrà voglia di scopare, quando torno è su un divanetto a bere spumante, ce n’è anche per me, intorno a noi tutti ballano, nessuno ci guarda, beviamo il nostro spumante, un ragazzo si siede vicino a me, io mi giro verso Fausto, lui in un orecchio
- Hai voglia di scopare?
Faccio cenno di si con la testa e lui torna vicino al mio orecchio
- Ed io ho voglia di vederti mentre scopi
Lo guardo e poi capisco, il ragazzo al mio fianco mi infila le mani sotto il vestito strappandomi il perizoma e poi mi prende per la vita portandomi a sedere sopra di lui, veramente sopra il suo cazzo che mi trovo infilato nella mia fighetta e comincia a farmi sobbalzare su e giù, Fausto mi guarda e sorride, io non vedo la faccia del ragazzo perché è dietro di me ma sento il suo cazzo e intanto vengo, dopo poco anche lui si scarica dentro di me e poi delicatamente mi deposita sul divanetto andandosene, Fausto mi si avvicina e sempre all’orecchio
- Contenta?
Faccio cenno di si ma un po’ dubbiosa
Ci alziamo, sono le due, dice che dobbiamo andare in un altro posto.
Siamo nella zona industriale di Rozzano, vicino Milano ci sono un gruppo di persone e due auto sportive
- Cosa fanno?
- Corrono
- E tutta la gente intorno?
- Scommette su chi vince, vedi quei tre?
- Si
- Raccolgono le scommesse
- E i due che corrono
- Chi vince si prende la macchina dell’altro
- Uhh però, e tu scommetti?
- Naaa non conosco nessuno dei due ma se vuoi tu puoi scommettere
- Soldi non ne ho
- Vedi quelle due ragazze la in fondo?
- Si e allora
- Loro hanno scommesso, se vincono prendono 500 euro se perdono…..
- Se perdono
- Se perdono finiscono il resto della notte con i bookmaker, i tre che raccolgono le scommesse ma a occhio e croce conoscono uno dei due corridori e hanno scommesso su di lui
- Però, 500 euro
- Ahahah ti ha preso il gioco d’azzardo?
- No è che però 500 euro
- Va bene dai allora scommetti
- E se perdo?
- Lo sai, ti vengo a prendere alle 7 ahahah
- Mah non lo so, però 500 euro
- Ragazzi? La mia ragazza qui vuole scommettere
In due ci si avvicinano e mi guardano
- allora su quale dei due?
- Ma se vinco mi date 500 euro?
- Certo, è la posta
- Ok allora la macchina……verde
- Fatto, tra 5 minuti si parte
Erano già le 2 e mezza, accendono i motori e al via schizzano sgommando, Fausto mi dice che devono fare tre giri, sono una serie di strade, in mezzo ai capannoni, l’arrivo è sempre lì, al primo giro sono praticamente appaiati, al secondo la macchina verde è davanti di un paio di metri, wow, all’arrivo la macchina rossa taglia il traguardo, la verde arriva dopo due minuti ha fatto un testa coda.
Io guardo Fausto che scuote la testa, i tre pagano le scommesse ed il ragazzo alla guida dell’auto verde dà le chiavi all’altro, una bmw con i tre book maker si ferma davanti a noi e mi aprono la portiera per farmi salire, Fausto deve spingermi per farmi entrare in macchina e continua a scuotere la testa, appena salita già l’autista mi mette una mano sulla coscia, del resto il mio vestitino lascia poco spazio all’immaginazione, in discoteca mi hanno anche strappato il tanga, dopo 2 minuti arriviamo ad un capannone e aprono il portone per entrare in macchina, è una specie di officina. Scendiamo tutti e quattro, dal baule scaricano 2 cassette di birra che aprono subito offrendomene una che rifiuto, uno prende da un angolo una specie di materassino e lo mette per terra, poi ci si mette vicino in piedi, mi prende per un braccio facendomici inginocchiare e si tira giù la zip dei jeans sventolandomi davanti alla faccia il suo cazzo moscio, ho perso devo pagare, lo prendo in mano e comincio a segarlo e poi a leccarlo e ad imboccarlo, cresce in fretta nella mia bocca, guardo gli altri due e vedo che anche loro hanno il cazzo in mano ma quello che ho in bocca ormai pronto mi spinge all’indietro e mi viene sopra, non trovando alcun ostacolo entra nella mia fighetta e comincia a scoparmi mentre gli altri sembra facciano il tifo, intanto mi sfila dalla testa il vestitino e si attacca con la bocca ai miei seni come un bambino che fa la poppata succhiandomi i capezzoli, non è molto veloce, ci mette parecchio prima di venirmi dentro e mi dà il tempo di godere un paio di volte, sembra soddisfatto e subito lasci il posto al compagno, lui è più veloce ma non di molto, poi arriva il terzo e non mi ero accorta del suo cazzo, però lo sento , grosso e lungo, mi sfiora l’utero quando affonda il colpo provocandomi un leggero dolore, però è bello mentre mi scopa, lo sento strisciare lungo le pareti della mia vagina, è come quello di Fausto, comunque sono solo le quattro e mi hanno già scopato tutti e tre, però i primi due tornano alla carica con i loro uccelli in mano e vogliono farseli succhiare ancora, ci vogliono almeno 20 minuti, poi uno si stende sul materassino e l’altro mi ci mette sopra, capisco e mi calo lentamente sul suo cazzo che però punta al mio culetto, così lo sento bene il mio sfintere si allarga mentre entra, poi mi prende per le tette tirandomi indietro e lasciando lo spazio all’amico che mi infila il suo cazzo nella figa senza tanti riguardi, è la prima volta che due mi scopano contemporaneamente, la cosa mi eccita e fa sballare, godo davvero come una matta mentre mi scopano, quasi non mi accorgo del terzo che quasi mi schiaffeggia con il suo cazzo prima di infilarmelo in bocca.
Fino a quando arriva Fausto a bussare alla serranda tutti e tre fanno il giro del mio corpo due volte, la scopata iniziale era solo l’aperitivo, salgo sul furgone di Fausto a pezzi con il sederino che brucia e la mia fighetta che ha bisogno di una buona lavanda vaginale, glielo dico e lui
- Hai voluto scommettere tu, però avrei guardato volentieri mentre ti scopavano
- Stronzo
Non mi aspettavo la sberla che mi arrivò
- Non chiamarmi mai più così
- Scusa stavo scherzando
- Ok ok adesso cambiati che ti porto a casa
Passai la domenica tranquilla e feci anche un paio di lavande vaginali ed anali.
Fausto suona il campanello, sono solo le nove, mamma ha la solita vestaglia
- mi offri un caffè?
- Certo entra, non ti aspettavo
- Io non resistevo dovevo vederti
- Ma non mi sono ancora neanche truccata, ho fatto solo la doccia
- Sei bellissima così, fatti guardare
E le slaccia la vestaglia
- Ti scoperei per tutto il giorno, ma non mi posso fermare, magari il tempo per un pompino, dai inginocchiati
Lei non se lo fa ripetere, adora il suo cazzo e comincia subito a succhiarlo con impegno, lui giocherella sempre con i suoi capezzoli, basta un quarto d’ora perché le scarichi in gola il suo sperma e poi la lasci in ginocchio a guardarlo mentre se ne va
- Devo risolvere un problema, se ce la faccio torno
- Ti posso aiutare?
- Non so ancora, vedremo.
Dopo un paio d’ore ritorna
- Risolto?
- No è più difficile del previsto, senti Claudia oggi va al maneggio vero?
- Si, ma sono i signori dell’altra volta?
- Magari quelli sono davvero dei signori questi sono albanesi, decisamente non sono tranquilli come gli altri, dai ti passo a prendere per l’una e ne parliamo
Quando passa a prenderla si fa trovare già davanti al portone e sale subito sul furgone
- allora qual è il problema?
- Soldi
- E quanti?
- Non ti preoccupare, ho fatto un lavoro per loro che non è riuscito bene e adesso mi trovo un debito, sono riuscito ad avere 10 giorni di tempo per pagarli e così non ho problemi ma ho dovuto promettergli una donna per farli divertire oggi pomeriggio, non te lo chiederei ma,,,,,,
- Non ti preoccupare, cosa m faranno mai che non abbia già fatto e poi per te, lo sai…….
Lei non sapeva che quegli albanesi erano un clan e si sarebbe trovata 10 uomini adulti da soddisfare con ogni parte del suo corpo, senza considerare che a loro piaceva anche infliggere dolore usando quello che avevano a disposizione, furono 5 ore di piacere e dolore, il marito la trovò a letto perché non si sentiva bene ed ebbe poi bisogno di qualche giorno per riprendersi e Fausto le mandò un mazzo di fiori che lei giustificò con un favore fatto ad una amica.
Passarono almeno una quindicina di giorni dai fatti della gara automobilistica e degli albanesi, Fausto andò a prendere Claudia a scuola, lei avrebbe compiuto 17 anni la domenica, si aspettava una festa da Fausto, ormai erano insieme d quasi un anno
- Sai pensavo tua mamma è proprio una bella donna
- Lo so, le assomiglio molto infatti
- Ah se non avessi conosciuto prima te le avrei fatto il filo
- Dai piantala
- No no, sul serio e devo dirti che ho anche fantasticato su voi due che lesbicate mentre vi guardo e poi vi scopo tutte e due
- Ma cosa vai a pensare, io e mamma
- Beh non credo sia poi così strano, immagino lo facciano in molti, se no non avrebbero coniato il termine”incesto”
- Non credo ci riuscirei
- Perché non giocheresti con la tua mamma sul suo letto, nude tutte e due mentre la baci e vi masturbate a vicenda, magari anche con qualche oggettino carino
- Naaaa non mi ci vedo
- Ok era solo una fantasticheria
Quel pomeriggio lo passarono insieme tranquilli sul furgone.
Fabio al citofono
- Ciaooo facciamo colazione insieme?
- Si volentieri, devo uscire tra poco,
- Ok. Ti aspetto giù
Andarono in un bar in zona Ripamonti e seduti ad un tavolino ordinarono cappuccino, succo di frutta e brioches
- Stanotte ho sognato che le due donne che amo facevano l’amore insieme e poi con me, pensa che sogno strano
- Figurati io e mia figlia come due lesbiche e tu che guardi e poi scopi entrambe, davvero un sogno
- Già che storia dove vai stamattina?
- Visita medica, ginecologo
- Wow e ti scopa?
- È solo il mio medico
- Ma scommetto vorrebbe
- Forse ma non è cosa
- Perché non è un bel tipo?
- Beh si ma non ci ho mai pensato
- Vabbè è la giornata dei pensieri strani
- Tu invece
- Ah io lavoro tutto il giorno fino a stasera, spero che il pensiero di te e Claudia insieme non mi distragga, ahahah.
- Dai accompagnami alla fermata.
Per il 17esimmo compleanno di Claudia organizzò una festa in un locale al pomeriggio con tanto di torta e candeline, poi le diede un pacchetto come regalo dicendole di aprirlo a casa nella sua cameretta.
Tutta eccitata dopo cena scartò il pacchettino, dentro un dildo flessibile con due teste che ne aveva visti solo su internet in qualche sexy shop, che stupido pensò, ma non glielo avrebbe mai detto
Dopo qualche giorno Fabio buttò ancora lì il discorso
- Ti è piaciuto il regalo?
- Si, una cosa particolare
- Beh puoi usarlo contemporaneamente davanti e dietro
- Proverò
- Oppure con la tua mamma
- Se se con la mamma
- Beh che c’è sarebbe come se vi scopaste
- Non credo succederà
- Mai dire mai ma se succedesse chiamami
- Ahahah va bene
- Oggi sei impegnata?
- Mamma mi ha preso appuntamento dal ginecologo
- Lo stesso dove va lei?
- Si e vi fate scopare?
- Naaa cosa vai a pensare, potrebbe essere mio padre
- Beh lui probabilmente lo farebbe, sei così bella
- Ma va
- Senti mi sembra ti sia cresciuto ancora un po’ il seno che dici?
- Si forse un po’ si
- Dai allora ci vediamo domani.
Fabio parcheggiò il furgone dall’altro lato della strada rispetto alla scuola e la vide uscire con le compagne, lei vide il furgone e attraversò la strada di corsa, i lunghi capelli neri tenuti da una fascia gialla sulla testa incorniciavano un viso perfetto, da attrice, il suo corpo flessuoso si muoveva evidenziando la sua sensualità, si frequentavano da quattro mesi, Erika si riteneva fortunata che un ragazzo come Fausto avesse notato lei che aveva solo 16 anni e gli si era concessa completamente dopo appena un mese, dopo che lui l’aveva accompagnata al consultorio per farsi dare la pillola, a lui non piacevano i preservativi.
Lei non aveva più il papà, viveva con la mamma che faceva l’avvocato del lavoro ma spessissimo era da sola anche la sera perché alla mamma piaceva uscire, l’aveva raccontato anche a Fabio che una sera l’aveva quasi incrociata mentre elegante saliva su una mercedes, con i capelli acconciati con una grossa treccia che le ricadeva sulle spalle nude, lei aveva trentacinque anni e aveva partecipato da giovane a diversi concorsi di bellezza, Fabio capì da dove aveva preso la sua, Erika.
- Domani ti porto sul lago
- Bello, volentieri
- Devo parlare con un tizio che mi deve dare della roba vediamo se riesco ad avere un po’ di sconto perché i soldi non mi bastano
- Speriamo dai
- Ti ho comprato un vestitino che magari ti vede con me così carina e mi abbassa il prezzo
- Ok ci proviamo
Erika si mette il vestitino che le ha comprato Fabio, decisamente corto, le sue gambe lunghe come quelle di mamma lo fanno sembrare quasi più corto, inoltre i sandalini con il tacco la fanno sembrare più grande. Quando arrivano sul lago in una specie di cantiere navale scendono e Fausto parla con un marocchino enorme che continua a scuotere la testa, uno spettatore esterno direbbe che è una scena già vista, vanno vicino ad Erika e stavolta è Fausto che scuote la testa fino poi ad andarsene continuando a scuoterla lasciando Erika con il marocchino che la porta nel capannone.
- Guarda che bella troietta mi ha portato Fausto, sei proprio il mio tipo, fatti vedere bene, togli quel vestito e vieni qui
Lei lo raggiunse lasciando cadere l’abitino sotto aveva solo le sue solite mutandine bianche ancora un po’ da bambina che lui le strappò cominciando a palpeggiarla ovunque, poi si spogliò anche lui mostrandole il suo grosso pene e facendola inginocchiare mentre stava seduto sul lettino per farsi fare un pompino, lei non praticissima però lo fece e lui sembrò soddisfatto quando le scaricò il suo sperma in gola, poi la fece stendere sul lettino con lui e continuò a palpeggiarla dandole il suo cazzo in mano perché lo segasse, non passò molto tempo che era di nuovo pronto, la prese per la vita portandola sopra di se e puntando il cazzo al suo culetto ce la calò sopra non senza grugnire per la strettezza dello sfintere e facendole sentire molto dolore che poi scemò quando cominciò a farcela ballare sopra facendola godere fino a quando lei si mosse da sola per consentire a lui di giocare con i suoi seni pieni e sodi. le inondò l’intestino svuotandosi dentro di lei e poi pretese che lei continuasse a leccarglielo anche se glielo aveva messo nel culo, quando fu ancora pronto le andò sopra schiacciandola con il suo peso e le infilò il grosso gazzo nella fighetta muovendosi sopra di lei come un forsennato spingendo il suo coso fino in fondo e guardandola in faccia per vedere la sua espressione quando lo faceva, lei godette comunque molto, quel grosso arnese strisciava sulle pareti del suo sfintere prima e della sua vagina poi provocandole dolore e piacere ricevendone alla fine un'altra inondazione di sperma, poi potè lavarsi e rivestirsi prima che tornasse Fausto che prese io suo pacco e ottenne il suo sconto.
Ormai sia Claudia che sua madre ed Erika erano arrivate ad essere quasi succubi di Fausto, pronte a fare qualsiasi cosa lui avesse chiesto loro ma nella vita e begli affari di fausto c’era ancora spazio per altre prede e la sua attenzione si rivolse alla mamma di Erika, con lei non poteva usare la sua relazione con Erika come aveva fatto con la mamma di Claudia, doveva trovare un altro modo, o forse no, una domenica mattina si presentò a casa di Erika sapendo che lei non c’era perché aveva una gara di corsa campestre con la scuola in Brianza, non erano neppure le nove quando suonò al campanello della villetta dove lei e la mamma vivevano, lei con una lunga sottoveste ed un’ampia vestaglia gli aprì
- Si, desidera?
- Buongiorno signora, cercavo Erika
- Ma Erika stamattina non c’è, ha una gara con ka scuola, ma lei chi è?
- Mi chiamo Fausto signora sono il ragazzo di Erika
- Ah non sapevo mia figlia avesse il ragazzo ma entri, le offro un caffè così mi racconta
Non lo fece entrare in cucina ma nel salone e poi portò il caffè su un vassoio con tazzine e zucchero
- Allora … Fausto, mi racconti
- Niente, ci siamo conosciuti fuori dalla sua scuola, un paio di ragazzi le davano fastidio e sono intervenuto
- Ah bravo, poi l’ho guardata e sono rimasto impressionato dalla sua bellezza
- Si Erika è molto bella
- Beh adesso che vedo lei capisco perché
- Grazie, ma continui
- Tutto lì, abbiamo cominciato a parlare e poi un bacio e ci siamo messi insieme
- Da molto?
- 4 mesi
-
- Ah però ma scusi la domanda, lei quanti anni ha?
- 25 signora ma mi dia pure del tu
- Va bene e allora lo sai che Erika ne ha solo 16
- Sembra più grande
- Vero ma restano sempre 16
- Mah non sembra una sedicenne quando stiamo insieme
- In che senso?
- Beh sembra una donna più grande, completa voglio dire
- Quindi mi vuoi dire che voi avete già ………
- Beh si
- Ah capisco lei lo sa che io sono avvocato vero?
- Si certo
- E che mia figlia è minorenne
- Si ma la prego, continui a darmi del tu
- Va bene, lo sai che stai commettendo un reato
- Non mi sembra che a Erika dispiaccia, anzi è particolarmente…….attiva
- Non entriamo nei dettagli per favore
- Una donna come lei non dovrebbe avere il timore dei dettagli
- In che senso scusa
- Mah Erika dice che vi somigliate molto anche come carattere quindi penso che anche lei come Erika
- Anche io cosa?
- Beh ecco, non disdegni fare determinate cose
- Io sono una donna adulta
- E bellissima
- Vabbè ma non vado, scusa il termine crudo, a farmi sbattere a destra e sinistra
- Non l’ho mai pensato, ma neppure Erika lo fa, solo con me perché le piace
- Quindi sei tu il fenomeno
- No, macchè, solo che ci piace farlo insieme
- Stiamo andando un po’ oltre
- Beh anche lei avrà qualcuno con cui piace……. Insomma farlo
- Uhmm evitiamo di andare oltre
- Giovane e bella com’è deve avere la coda
- Non significa che io…….
- Certo, per carità.
- Quindi Erika cosa ha trovato di speciale in te che l’ha convinta a …concedersi
- Non vorrei ne’ essere volgare né a doverglielo mostrare o, addirittura dimostrare.
- Si direi che siamo proprio andati oltre, mi sembri un po’ troppo sicuro di te Fausto
- Perché lo sono, non sono un ragazzino …..signora
- Va bene, finiamola qui, le dirò che sei passato ed eviterò di dirle il resto
Questo era il punto che Fausto aspettava
- Perché nasconderle qualcosa, non abbiamo fatto nulla di male no?
- Certo che no. Cosa avremmo dovuto fare?
E lì Fausto si alzò avvicinandosi a lei
- Beh viste le sue domande avrei potuto fare così
E, abbassandosi le prese il mento con una mano e la baciò
- Oppure così
Mettendole le mani sul seno e stringendolo
- Oppure avrei tirato fuori questo che mi sta facendo male dalla voglia che ho da quando ti ho vista
E tirò giù la zip dei jeans facendo saltare fuori il suo cazzo in tutta la sua lunghezza e larghezza, poi le mise una mano dietro la nuca le glielo spinse tra le labbra, la sua reazione fu aprire la bocca ed imboccarlo cominciando ad insalivarlo, e Fabio sorrise.
Quando glielo tolse dalla bocca le sollevò la lunga sottoveste sopra la testa sfilandola e la stese sul divano dov’era seduta poi andò sopra di lei e la penetrò guardandola in faccia mentre lo faceva e lei chiuse gli occhi quando arrivò in fondo e poi cominciò a scoparla sentendola da subito gemere ad ogni affondo, in effetti era davvero bellissima i seni, almeno una quarta, sodi e con la punta all’insù, il ventre piatto, la figa depilata e le cosce lunghissime, la fece godere la prima, la seconda volta e la terza quando anche lui scaricò il suo sperma caldo dentro di lei, poi continuò a baciarla e leccarla ovunque anche ancora nella sua figa appena violata, infilò la testa tra le sue gambe sollevandole il sedere per poter arrivare con la lingua al buchino dello sfintere. Anche le natiche sotto le sue mani erano sode, sembravano di marmo, era una preda di classe, quando fu pronto portò le sue lunghe gambe sopra le sue spalle e puntò il suo uccello al buchino tra le natiche iniziando a spingere e sentendola soffiare mentre lui con le mani forti gliele allargava spingendosi sempre più in fondo, poi con forza e senza timore cominciò a portare i suoi colpi dentro del culo che rispondeva con i quasi singhiozzi della gola della sua proprietaria ad ogni affondo, intanto con una mano solleticava la sua clitoride, insieme al resto ottenne orgasmi multipli con la testa di lei che andava sbattendo a destra e sinistra. Quando poi anche lui venne dentro di lei mise le sue labbra su quelle di lei e le infilò la lingua in bocca limonandola mentre il suo cazzo finiva di svuotarsi dentro di lei.
Quando tutto finì lei era stesa sul divano e disse
- Mamma mia. Dio santo come hai fatto?
- A fare cosa?
- A farmi godere così
- Beh ce l’ho nel DNA ma tu ci sei portata, per questo hai goduto così
- Ci sono portata?
- Si sei proprio una porca e ti piace scopare, come piace a tua figlia.
- Adesso vado ma torno a trovarti, tranquilla.
Ancora qualche mese e poi sarebbe stato pronto per l’atto finale del suo piano, serviva però ancora una preda che sarebbe dovuta essere pura ed illibata fino alla fine.
La trovò alla fine in una parrocchia, 16 anni, bella come il sole e mai stata con nessuno stava con lui e si scambiavano solo bacetti e limoncini, mai provato neanche ad infilarle le mani sotto la gonna e lei si era innamorata, organizzò tutto con i due della villetta nel villaggio dei giornalisti che erano gli intermediari, gli albanesi fornirono la mano d’opera ed il mezzo aereo per il trasporto, il marocchino a Como il prodotto da mettere nelle siringhe, si svolse tutto in un giorno, Claudia e la mamma furono prese al pomeriggio, Erika e la mamma la stessa sera a Sofia pensò lui mentre la portava alle messa delle 18
A mezzanotte erano tutte su un volo privato per gli emirati prima e per l’Oman dopo, il bonifico sul suo conto di Ginevra arrivò puntualissimo, come le altre tre volte precedenti, dopo un mese di vacanza in Grecia Fausto era pronto a ricominciare.
Generi
Argomenti