stupratore seriale

Avevo solo chiesto un passaggio, un uomo gentile si è fermato con la sua Mercedes, adesso sono nuda legata con i polsi alla testata di un letto e le caviglie alle sbarre laterali per tenermi le gambe aperte, l’uomo è di fianco al letto in boxer con un coltello in mano
- Ti prego non farmi del male, se mi lasci andare non dirò niente a nessuno
- Perché non dovrei? Se farai quello che voglio ti lascerò andare
- Farò tutto quello che vuoi ma non farmi male
Giocava col coltello, un grosso coltello da caccia passandomelo su tutto il corpo nudo, intorno agli occhi, alla bocca, ai capezzoli
- Uhh stanno diventando duri, ti stai eccitando?
- No no è che…….
- È che ti piace vero?
- Si si è vero
- Brava
- Quanti anni hai?
- 20, ho 20 anni
- E sei già una porcellina
- No io……
- Si che lo sei
Mi si mette in ginocchio sul petto e si tira fuori l’uccello puntandomelo alla bocca
- Adesso fammi un pompino, sei sicuramente brava, tira fuori la lingua
Mi fa passare la cappella sulla lingua e poi mi spinge il cazzo in bocca, devo succhiarlo e leccarlo mentre mi tiene una mano sulla testa facendomela andare avanti e indietro, me lo spinge fino in gola fino a quando mi scarica il suo sperma impedendomi di togliere la testa, devo ingoiare tutto per non soffocare, comincio anche a tossire per lo sforzo
- brava avevo ragione sei proprio brava, adesso riposati io ho da fare
Ed esce dalla stanza lasciandomi al buio. Quando rientra mi porta una bottiglietta d’acqua e mi fa bere senza slegarmi, poi mi slega i polsi dalla testiera legandomeli dietro la schiena, s a tirarmi seduta e a piegare un po’ le gambe
- cosa vuoi farmi adesso?
- adesso ho proprio voglia di scoparti, sei d’accordo?
- ma io ……
- non sei d’accordo?
- si si certo
Sale sul letto dopo essersi tolto i boxer e mi ributta indietro mettendosi tra le mie gambe, forza la mia figa con il suo cazzo che è già durissimo e grosso, mi stringe i seni mentre comincia il suo movimento dentro di me come un forsennato, ogni tanto spingendo di più e fermandosi quando è in fondo
- ah sei bella stretta, mi piace e vedo che piace anche a te, sei già venuta, porcellina
Continua e continua fin quando vengo di nuovo con un orgasmo violento e poi mi riempie della sua sborra con un grosso sospiro di soddisfazione, poi si sdraia vicino a me e dopo poco si mette a russare.
Ormai sono giorni che mi scopa, mi ha rotto anche il culetto che era ancora vergine, mi porta da mangiare, e mi accompagna in bagno legata anche per lavarmi, ha sempre il suo coltello in una mano quando lo fa. Una notte, mi avvolge con un lenzuolo e mi prende in braccio ed usciamo all’aperto, sono sempre legata però, il cofano della Mercedes è aperto e mi ci mette dentro, sento che si mette in moto e parte, dopo una mezz’ora si ferma e mi fa scendere, una radura illuminata da una lampada a gas, il lenzuolo sotto di me per terra ed io ancora legata come lo ero all’inizio sul letto, provo a dire qualcosa ma mi chiude la bocca con del nastro adesivo, adesso sono davvero terrorizzata, estrae da una borsa due pezzi di legno, tipo mattarelli da cucina ma un po’ più piccoli, ne bagna uno con dell’acqua presa da una borraccia e poi si china su di me, il dolore è forte mentre me lo infila nel culo, poi fa la tessa cosa nell’altro ma nella figa, quello che ho nel sedere spinge facendo leva sulla terra a causa del peso del mio corpo, dimenarmi peggiora la cosa, poi estrae dalla stessa borsa una bomboletta spray e disegna una croce che prende il mio corpo ed il lenzuolo sottostante, poi torna verso la macchina, dalla portiera posteriore tira fuori qualcosa di lungo alla luce vedo che è un palo d’acciaio con una lunga punta, Dio mio è davvero la fine, con forza melo pianta nello stomaco fino ad arrivare alla terra sottostante, mentre muoio mi sembra di vedere lo scatto di un flash di una macchina fotografica, poi il buio
In questura a Milano 2 funzionari stanno guardando delle foto sparse su una scrivania e parlano tra di loro commentandole
- questa è la quarta, tutte giovani, belle ed uccise nello stesso modo
- da quando le prende le tiene in vita 4 o 5 giorni
- abbiamo anche il suo DNA ma finchè non lo troviamo…..
- le stupra e non ha paura di lasciare tracce
- sa che non abbiamo modo di confrontarlo con niente
- ma anche lui farà uno sbaglio
- si ma quante ne dovranno morire ancora prima che lo faccia
Mentre corro nel parco penso ai miei prossimi esami, finalmente la maturità, e poi università azz. Bella sfida, un signore in tuta vicino ad un furgoncino ha in mano un guinzaglio, mi fa cenno di fermarmi
- Signorina mi scusi, ho perso il mio cane , per caso l’ha visto? È un beagle, si chiama Otto
Corricchio sul posto vicino a lui guardandomi intorno e
- No mi spiace, se dovessi vederlo
Qualcosa mi punge, forse un insetto, è tutto buio.
Si accende una luce, adesso vedo, sono stesa per terra su un materassino con le braccia sopra la testa ed i polsi legati insieme, sono fissati ad un anello di ferro per terra, anche le caviglie sono legate insieme ma un po’ lasche tra loro, un uomo in boxer mi guarda stando in piedi, ha un grosso coltello da caccia in mano
- Per favore non farmi del male
- Non voglio farti del male
- Cosa vuoi
- Quanti anni hai?
- 18,
- Bene, molto bene
- Dimmi cosa vuoi per favore
- Voglio solo scoparti
- No senti, davvero
- Cosa davvero
- Io non l’ho mai fatto
- Una vergine, che fortuna, mai niente, niente?
- No, le solite cose tra ragazzi ma no, niente
- Beh intanto vediamoti meglio
Si china su di me con il coltello taglia le bretelle della mia canottierina, poi lo sento vicino all’ombelico, la taglia dal basso verso l’alto fino alla scollatura, scoprendo il mio reggiseno sportivo nero, taglia anche quello, il coltello è molto affilato, il mio seno liberato dalla costrizione gli piace. La punta del coltello percorre l’intorno dei mie capezzoli che si irrigidiscono, poi volge lo sguardo in basso, parte dall’elastico dei miei pantaloncini e li taglia prendendo insieme anche i miei slip, con una mano strappa da sotto il mio corpo il resto dei miei indumenti
- Bella, davvero bella
- Ti prego
- Ti prego cosa
- Non farmi male
- Se sarai brava
Sono comunque libera di girarmi un po’ a destra ed un po’ a sinistra
- Non ho molto tempo oggi
- Cosa vuoi?
Tira fuori dai boxer un cazzo già in via di erezione e me lo striscia sulle labbra
- Comincia a farmi un pompino
Apro la bocca per permettergli di entrarci e poi comincio a leccarlo e succhiarlo andando su e giù con la testa mentre lui usa le sue mani sui miei seni ed in mezzo alle mie cosce, tengo gli occhi chiusi, non riesco a guardarlo, fa presto a scaricarmi il suo sperma in gola, e non posso rifiutarmi di berlo, poi si alza rimettendosi a posto i boxer
- Ci vediamo tra poco
E spegnendo la luce se ne va, le corde sono troppo strette non riesco a liberarmi, quando torna ha una sedia in mano ed una borsa, ne tira fuori una bottiglia di plastica piena d’acqua ed una scatoletta di medicine, si spoglia con calma, evito di guardarlo, mi si avvicina, gli piace percorrere il mio corpo con la punta del coltello provocandomi dei brividi mentre lo fa e se ne accorge, poi si stende dietro di me, il suo cazzo si infila tra le mie cosce al di sotto della mia fighetta e le sue mani attorno al mio busto raggiungono i mie seni, con le dita giocherella con i miei capezzoli intanto fa scorrere il suo cazzo tra le mie cosce quasi facendosi una sega con le stesse, poi una mano lascia i miei seno e la sento infilarsi tra le mie grandi labbra, il suo cazzo si tira un attimo indietro e poi penetra nella mia fighetta vergine, un unico movimento, un unico affondo, un piccolo urlo mentre straccia il mio imene e resta fermo con il cazzo dentro fino in fondo, poi comincia a muoverlo come un forsennato dentro di me, mi scopa con forza, quasi violenza mi fa male mentre il suo grosso uccello striscia sulle pareti della mia vagina mai violata prima ma all’improvviso monta il piacere ed ho, involontariamente ,un orgasmo improvviso e violento, anche lui con un paio di ultimi affondi mi dona il suo sperma, restiamo così fermi, lui dentro di me che non accenna ad uscire che mi tiene stretta tra le braccia, quando esce sento il suo respiro pesante sul mio collo, si alza e beve un po’ acqua prendendo una pastiglia, si inginocchia davanti a me questa volta passando le mani su tutto il mio corpo e poi ancora con le dita perlustra la mia fighetta che ha appena violato
- È ancora bella stretta, è davvero un piacere sai? Anche per te immagino, ho sentito quando sei venuta, beh abbiamo tempo, quasi tutta la notte,
con una mano prende la scatoletta di pillole dalla sedia mostrandomela
- Mi sono organizzato
Stavolta dal davanti il suo cazzo preme di nuovo per entrare nella mia fughetta, il suo ritmo adesso è più lento ma i colpi sono profondi e mi guarda in faccia mentre mi scopa per vedere la reazione dei mio viso, un sorriso stampato sulla faccia che si allarga quando mi vede chiudere gli occhi e godere di un momento di piacere e poi continua a scoparmi fino all’orgasmo, con le cosce strette così lo sento ancora meglio, esce da me prima di eiaculare, non senza sforzo riesce a girarmi quasi del tutto a pancia sotto, i lacci si fanno un attimo più stretti, poi mi scarica il suo sperma sul sedere allargandomi bene le natiche con le mani, ancora a cavallo delle mie gambe armeggia con le mie natiche e poi comincia ad infilarmi le sue tozze dita nel culetto facendole andare avanti e indietro e roteare, ne sparge dentro e fuori la sborra scaricata prima e sento anche che ci sputa sopra, il momento arriva ed il suo largo uccello comincia a spingere per allargare il io sfintere, procede a scatti e mi fa davvero male mentre entra e di più mentre mi scopa lentamente arrivando fino in fondo ogni volta
- Hai un culetto magnifico, due belle chiappette sode e un buchino magnifico, sento come mi stringe il cazzo mentre ti scopo
Non immaginavo si potesse godere così prendendolo nel culetto, ma, probabilmente anche il dolore amplifica il piacere, ma guarda cosa cazzo vado a pensare.
Ora quelle pastiglie facevano davvero effetto perché mi scopò ancora altre volte da tutte e due le parti e per finire volle un altro pompino per scaricarmi in gola il resto della sua sborra che, stavolta era mischiato al suo piscio e la cosa lo fece ridere. Poi mi passò la bottiglia dell’acqua per farmi bere e se ne andò.
Tornò dopo un paio d’ore con lenzuolo in mano, me lo legò intorno al corpo e, sempre legata mi prese in braccio e mi portò al furgoncino, non viaggiammo per molto, forse una quindicina di minuti, era quasi l’alba, svolse il lenzuolo che rimase sotto di me e gambe e braccia vennero rifissate a picchetti infissi nel terreno del nastro adesivo sopra la bocca ed una croce disegnata su di me con una bomboletta e della vernice rossa, si allontanò, mi avrebbe lasciata così, invece tornò, aveva due paletti in legno in mano, ne bagnò uno e poi me lo infilò nel culetto facendomi male, , con l’altro fece altrettanto mettendomelo nella fighetta, poi,Dio mio NO aveva un lungo paletto d’acciaio con la punta, il dolore fu incredibile mentre me lo ficcava nello stomaco fino ad impiantarsi per terra sotto di me, poi il nulla.
- Questa volta non l’ha tenuta più di due giorni prima di ucciderla
- Chissà perchè ha accellerato i tempi
- Mah speriamo non diventi un abitudine
- Questa quanti anni aveva
- 18
- Accidenti quasi una bambina
- Dalle telecamere niente?
- No nada de nada.
Avevo proprio bisogno di qualche giorno di vacanza, tornare nel paesino dove ero cresciuto mi rilassava, la vecchia casa dei miei era ancora in piedi anche se agibile solo in parte, ma per tre o quattro giorni sarebbe stato sufficiente, ora non era più come allora, il Paese si era ampliato verso il mare, c’erano molte più case e locali, anche un paio di discoteche anche se aperte solo in estate ed io, alla mia età non ero più un frequentatore di quei locali ma era appena iniziata la stagione e c’era parecchia vita in giro di sera.
Per venire qui avevo optato per la Bmw 323 cabrio che usavo poco, mi piaceva guidare con il vento tra i capelli, anche se cominciavano a diradarsi un po’ sulle tempie. Il secondo giorno la sera andai a mangiare una pizza in uno dei nuovi locali, poi mi sedetti in macchina vicino alla spiaggia godendomi l’aria della notte e la musica di sottofondo che usciva da una discoteca vicina, era passata mezzanotte quando sul marciapiede sul lungomare due ragazze, camminavano barcollando leggermente e ridendo, non parlavano in italiano, arrivarono vicino alla mia macchina e si avvicinarono per chiedere se avevo sigarette, me lo chiesero in inglese, risposi che non ne avevo ma potevo accompagnarle da un tabaccaio, erano molto carine e poco vestite, ridendo mi risposero di si, una nuova sfida mi attendeva; si appisolarono un po’ mentre percorrevo la strada, davanti alla mia casa tirai fuori dal cassettino porta documenti la siringa che portavo sempre con me, anche se erano in due sarebbe bastata.
Le portai una per volta nella vecchia cantina dove i mie avevano le damigiane per il vino, erano tante le corde appese ai vecchi ganci sul muro inventai qualcosa di nuovo spogliandole e legandole una sopra l’altra come fossero abbracciate con le braccia e le gambe ben aperte, devo ammettere che ero eccitato mentre lo facevo mi veniva voglia di scoparle subito misi anche una tavoletta di legno a separare i loro bei seni pieni e sodi. Quando terminai presi le loro borse con i documenti, erano olandesi, 18 e 19 anni, fresche e morbide.
Quando si svegliarono ero pronto, , parlavano nella loro lingua ed in inglese ma feci finta di niente e gli mostrai il mio coltello con fare minaccioso, poi mi tirai fuori l’uccello dai boxer e glielo feci strisciare sulle bocche che erano vicine, insistetti facendoglielo ancora vedere ed iniziarono a leccarmelo insieme, quasi baciandosi, ed infilandoglielo in bocca, sparsi il mio seme su tutte e due con estrema soddisfazione, poi le lasciai sole e andai a dormire, dovevo essere ben riposato per il lavoro che mi attendeva
Al mattino vado a vedere le mie ospiti, si sono fatte la pipì addosso, le lavo e pulisco, è divertente e mi eccito ancora di più, si agitano mentre passo le spugnette e gli asciugamani sulle loro fighette, tolgo la tavoletta che divide i loro seni e ci infilo le mani, sono davvero pastosi, giocherello con i capezzoli, li sento indurirsi sotto le mie dita, si lamentano quando li pizzico, il mio cazzo sembra duro come l’acciaio è arrivato il momento di scoparle, mi inginocchio tra le loro gambe aperte, non voglio prepararle voglio scoparle così a freddo, sfondo la prima fighetta in basso e dopo tre o quattro affondi lo faccio anche con quella in alto, continuo così sentendole mugolare dentro fuori da una e dall’altra, con forza, spingendo fino in fondo, dopo un po’il mio cazzo scorre meglio in quelle tane umide, quella sopra viene per prima m a di poco, la seconda la imita ed io continuo senza fermarmi, infilo le mani tra di loro per palpeggiargli i seni mentre le scopo, mi accorgo che stanno limonando, che troie!
Divido il mio sperma tra tutte e due senza favoritismi e smettono di limonare quando vengono rumorosamente, bello far godere due ragazze. Merito un po’ di pausa ed è il momento di una pillola, i loro culetti mi aspettano, hanno le natiche belle sode ed i buchini sembrano belli stretti, le mie dita ci entrano provocando un paio di lamenti, prima uno poi due, mi verrebbe la voglia di infilarci tutta la mano e forse dopo lo farò ma prima le voglio scopare con il mio cazzo, quando lo faccio, come con le loro fighe si lamentano, piangono e poi godono, sono strette ed è piacevole far scorrere il mio uccello con forza dentro di loro, potrei andare avanti per ore ma è la natura che comanda e mi svuoto dopo un po’, è bello vedere il mio sperma colare da quei culetti, c’è anche un po’ di sangue ma non guasta.
Sono in due quindi doppio impegno e doppio godimento, è pomeriggio quando con il fiatone mi fermo, vado di sopra a fare una doccia, mangio qualcosa e mi metto a letto, penso che ci farò ancora un giro prima di lasciarle. La notte mi è tornata la voglia, le slego da quella posizione e le metto più comode, starò più comodo anch’io, stavolta le scopo con calma strofinandomici addosso, una per volta, fino al mattino, quelle pillole sono magiche, gli ho dato da bere e gli ho fatto mangiare delle brioches, devo prepararmi per la parte finale.
Da una vecchia scala ritaglio 4 pioli di legno e li pulisco per bene, lenzuola vecchie in casa ce ne sono, ricordavo una vecchia saldatrice nella rimessa, ci metto un po’ a farla funzionare ma riesco a ricavare quello che mi serve usando due tubi di una vecchia recinzione ed un paio di punte di erpice, con la mola a mano cerco di affilarle, ora devo trovare il posto abbastanza lontano da qui, mi viene in mente la spiaggia, perché no? Ci sono già i picchetti per gli ombrelloni. sono le tre quando le carico in auto mettendole sotto le lenzuola e tappandole le bocche con il nastro, in spiaggia non c’è nessuno e in quel tratto fuori dal paese niente telecamere, preparo la mia solita messa in scena, hanno gli occhi sbarrati quando gli infilo i pioli di legno nelle fighe e nei culetti, i pali poi fanno egregiamente il loro lavoro, una delle due inarca la schiena che resta sollevata dal lenzuolo quando la penetro, un opera d’arte. Adesso posso tornare a casa , sono stati tre giorni rilassanti.
- Stavolta due insieme e straniere per giunta, il prefetto è imbufalito
- Già e ha cambiato zona, a quasi trecento kilometri da qui
- Deve aver avuto però una base in quel posto
- I carabinieri forestali stanno visitando tutti gli immobili abbandonati o dismessi
- Se siamo fortunati questa volta lo becchiamo
- Speriamo in un colpo di fortuna.
Passano due giorni senza novità poi una chiamata dai carabinieri, forse hanno trovato la casa, i RIs sono già sul posto.
- Ce l’abbiamo, il DNA trovato sul posto corrisponde, in una cantina il posto dove le ragazze sono state legate e probabilmente violentate
- Si ma non abbiamo corrispondenze neanche con le impronte digitali trovate
- Ma si sa di chi è la casa
- Non credo sia stato tanto stupido da usare una sua proprietà
- Beh, tentar non nuoce
- In effetti c’è un erede, ha 48 anni, Paolo Rimoldi, ex falegname, vedovo, non ci crederai
- Cosa?
- Qualche anno fa ha fatto un 6 al superenalotto, ha portato a casa più di 5 milioni di euro
- Ah però e sappiamo dove trovarlo?
- No, all’ultimo indirizzo non vive più da almeno 2 anni però ha tre mezzi intestati
- Beh non sarà scomparso, cerchiamolo no?
- Abbiamo passato anche targhe e descrizione a tutti
Dopo una settimana una segnalazione
- In un officina di Vermezzo c’è una Mercedes che corrisponde, è lì per un tagliando completo e cambio gomme
- Andiamo c’è lì qualcuno?
- Si, una civetta è già sul posto
- Ok sbrighiamoci
Il proprietario dell’officina disse loro che il padrone dell’auto doveva andare l’indomani a riprenderla e organizzarono un appostamento anche perché nel baule avevano trovato una bomboletta di vernice rossa usata e del nastro adesivo compatibile.
Il giorno dopo Paolo arrivò all’officina in taxi quando arrivò vicino alla sua auto due poliziotti in borghese gli intimarono l’alt e di tenere le mani in vista ma lui estrasse un grosso coltello da caccia avventandosi su uno dei due, furono costretti a sparare, morì con tre proiettili in corpo prima che arrivasse l’ambulanza, i riscontri dimostrarono che era lui il killer delle croci rosse.
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