il provino

Claudia, 20 anni, modella, abito a Torino ma la maggior parte dei casting li fanno a Milano quindi sono un habitué del treno, ci mette circa un ora a meno di ritardi che, purtroppo, sono abbastanza frequenti, per questo lo prendo sempre molto presto al mattino, così ho il tempo per recuperare eventuali disservizi.
Lunedì sono salita in treno alle 6,50. Qualche minuto prima che partisse, avevo un casting per Donna Moderna, trucco leggero, minigonna, stivali alla coscia tacco 6, top e giacchino in tinta e la mia solita borsa di why not con dentro la mia roba, mi metto sempre in fondo al vagone, i sedili occupati per metà, salgono un gruppo di extracomunitari, tutti neri e molto rumorosi, non voglio problemi, ormai si parte, mi alzo e mi rifugio in bagno, sarò più scomoda ma più sicura, dopo un dieci minuti di viaggio la maniglia della porta, sarà il controllore per il biglietto, gli urlo oltre la porta che esco subito per mostrarglielo, non mi risponde ma apro la porta, vengo spinta contro il piccolo lavandino, una mano sulla bocca e la porta richiusa da un nero alto che, poco dopo, mi infila l’altra mano sotto la mini, deve avermi cisto entrare, cerco di reagire ma è forte, ride mentre spingendomi sempre più contro il lavandino mi strappa il perizoma, le dita frugano ed allargano le mie grandi labbra ed il suo cazzo duro si infila con forza dentro la mia figa, tenendomi sempre una mano sulla bocca e immobilizzata dal peso del suo corpo mentre comincia a scoparmi con violenza, è alto e mi solleva da terra, nonostante la mia altezza ed i miei tacchi portandomi sopra il lavandino con i suoi colpi, di solito hanno qualche arma, meglio non reagire, oltre tutto, senza rendermene conto ho un primo orgasmo che quasi mi mordo la lingua, sento il suo sperma caldo inondarmi la vagina, ma non è ancora soddisfatto, mi fa sedere sul wc, mi toglie la mano davanti alla bocca e ci infila il suo cazzo sporco di sborra e dei miei umori e devo leccarlo e succhiarlo, me lo spinge anche fino in gola tenendomi la testa, dopo un quarto d’ora mi scarica la sua sborra in gola dicendo in italiano stentato
- Voi bianche tutte troie,
tira fuori il suo uccello dalla mai bocca, dalle labbra mi cola un po’ del suo seme, si rimette il cazzo dentro i pantaloni e spinge la porta per uscire, alzo la testa anche per alzarmi in piedi ma uno dei suoi amici è entrato e ha già l’uccello in mano che striscia sulle mie labbra, ne ho già un altro in bocca che comincia a gonfiarsi ed indurirsi, ma perché ridono tutti con quei denti bianchissimi contro la pelle nera, intanto la sua mano si è infilata sotto il mio top strizzandomi il seno, ora, nella mia bocca è grosso e durissimo, mi solleva e prende il mio posto, ormai la mia mini è arrotolata sopra la mia pancia, mi cala di colpo sul suo cazzo infilandomelo nella figa ancora bagnata, tutte e due le mani sui miei seni che stringono i miei capezzoli che si sono gonfiati e induriti con le punte rivolte verso l’alto, qualche minuto e, anche lui scarica il suo seme dentro di me, intanto con il mio orgasmo ho bagnato i suoi pantaloni, per uscire mi fa alzare e mi spinge con la pancia contro il lavandino, con le mani mi appoggio allo specchio che c’è sopra, un altro dietro di me che mi tiene ferma in quella posizione, sento il suo cazzo infilarsi tra le mie cosce, ci si striscia avanti e indietro, poi lo sento spingere tra le mie natiche per entrare nel io culetto sodo, faccio per urlare ma una mano mi tappa la bocca mentre spinge sempre di più, sento la sua cappella e poi il resto farsi strada dentro di me, il mio sfintere si allarga quanto basta, ma fa male, poi comincia a scoparmi nel culo con botte profonde per arrivare sempre più in fondo e poi sposta la mano dalla mia bocca ai miei seni, ormai non reagisco più e anche lui vuole strapazzarmeli.
Mi accorgo che siamo fermi ma non possiamo essere già arrivati, intanto lui mi riempie l’intestino con la sua sborra che mi cola sulle cosce. Non ricordo quanti erano quando sono saliti ma prima di sentire che eravamo arrivati a Milano ne ho contati 7 che mi hanno scopato nella figa e nel culo e ho la pancia ed il sedere che mi fanno male, dalla mia borsa tiro fuori il necessario per lavarmi e pulirmi oltre ad un perizoma di ricambio, poi riesco a scendere dal treno e mi siedo su una delle panchine di marmo sulla banchina, il fresco del marmo sul sedere non mi dispiace, dovrei andare alla polizia per denunciarli, e poi? Comunque, non penso di essere in grado di sostenere il casting, vuol dire che le prossime volte prenderò la Freccia Rossa. Intanto vado all’interno della stazione al bar e poi in farmacia, il prossimo treno che torna a Torino e per il quale ho già pagato il biglietto è alle 18, ne ho da aspettare ma non importa, dalla mia borsa tiro fuori un libro e, bevendo e mangiando qualcosa il tempo passa, inoltre la crema lenitiva e le pillole che ho preso in farmacia fanno il loro effetto e mi sento già molto meglio, purtroppo è tardi per il casting, adesso potrei farlo.
Sul treno del ritorno mi addormento, tanto a Porta Nuova, dove devo scendere si ferma, quando mi sveglio sono circondata seduti ed in piedi dagli stessi negri del mattino, adesso li conto, sono una decina e quello sul sedile a fianco al mio ha un coltello in mano, alla fermata Rebaudengo di Barriera Milano mi fanno scendere con loro, uno di loro ha la mia borsa di why not in mano, ho pochi soldi nel portafoglio ma ho capito che no vogliono quelli, li avrebbero già presi all’andata.
Entriamo in un palazzo occupato, in una stanza una decina di materassi e coperte per terra, dev’essere il loro rifugio, li prego di non farmi del male rispondono ridendo e poi uno
- Togliti i vestiti troia che vogliamo vederti bene
Non obbedisco subito e lui mi mostra il coltello, un serramanico a scatto abbstanza lungo, mi spoglio rimanendo con gli stivali ed il perizoma
- Anche quelli
Lo faccio e loro mi imitano, poi l’assalto, durante tutta la notte vengo scopata in figa e nel culo anche da due negri contemporaneamente, faccio seghe e bocchini, bevo il loro seme fino a rimettere, i miei capezzoli subiscono di tutto anche i loro morsi, la mia figa ed il mio culo sfondati dai loro cazzi, sulle mei cosce anche il mio sangue unito al loro sperma, svengo più di una volta ma mi scopano anche da incosciente, mi sveglio sul pavimento di una specie di bagno mentre mi lavano con l’acqua fredda di un tubo di gomma che porta via lo sporco ed il sangue dal mio corpo, credevo di morire, scopata a morte, bel titolo sui giornali, mi trovano in mezzo a dei sacchi di spazzatura senza vestiti ne documenti ma ancora viva, mi risveglio al Maria Vittoria mentre mi stanno medicando, dopo, una volta in stanza arriva la polizia e racconto tutto tranne il viaggio di andata, potrebbero chiedermi perché non ho denunciato a Milano.
Esco dall’ospedale dopo quindici giorni ma resto in casa ferma per un altro mese, senza lavorare, ho cambiato la serratura e tolto il mio nome dal citofono ma credo che mi trasferirò a Milano e, nella borsa ho lo spray al peperoncino. Passano almeno 6 mesi prima che abbia un altro rapporto con un uomo e mi accorgo di avere un altro problema, lui è carino, gentile e delicato ma non riesco ad avere un orgasmo, poi, una notte in discoteca uno dei buttafuori di colore, mi scopa in piedi contro un muro con forza e a lungo, e riesco ad orgasmare tre volte prima che anche lui si scarichi nel mio culetto, ecco lo strascico che questa storia mi ha portato, non riesco più a godere normalmente, devono scoparmi con violenza e meglio se sono di colore e più di uno.
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