una vita in autostop

sandra
16 hours ago

Abitiamo a Rozzano, vicino Milano,, siamo io e mio padre, la mamma è morta uccisa da un cliente insoddisfatto, lavorava sulla tangenziale est, in un area di servizio offrendosi ai camionisti in transito. Io avevo 12 anni e già andavo a recuperare papà in qualche osteria. Viviamo in una casa popolare, papà si arrangia un po’ come muratore, abbiamo avuto per un po’ il reddito di cittadinanza che poi è stato modificato, io ho smesso di andare a scuola dopo la terza media.

A 15 anni ero già alta come papà, assomiglio sempre di più a mamma, anche nel fisico che già si è formato e me ne accorgo anche per come mi guardano gli uomini, non che la cosa mi dispiaccia tanto, magari mi trovo un fidanzato e me ne potrò andare da casa.

Da qualche mese non sono più vergine, ci ha pensato papà una sera che era particolarmente ubriaco e mi ha scambiato per mamma, la cosa, chiaramente mi ha fatto male, anche perché non ha usato molti riguardi, come del resto faceva con lei ed ha voluto anche il mio culetto la stessa ser, però, ormai è fatta e, sicuramente non se ne ricorda nemmeno.

Adesso, a 16 anni passo le giornate pulendo casa e cucinando, la cosa non mi impegna molto, anche perché i soldi per la spesa sono sempre pochi.

L’altra notte sono andata a prendere papà che dormiva con la testa su uno dei tavolini del bar, non c’era già più nessuno, solo il proprietario che aspettava i suoi venti euro per le bevute ma papà non li aveva in tasca ed io neppure

-          Vuol dire che mi farai un pompino come faceva quella troia si tua madre

Non ne avevo mai fatto uno, giusto qualche volta avevo guardato su internet, ha voluto che mi alzassi la maglietta e mentre lo succhiavo e leccavo mi palpeggiava il seno, poi, finalmente, mi venne in bocca e mi fece inghiottire il suo sperma

-          Adesso sveglialo e portatelo via che devo chiudere

Ci volle un po’ ma ci riuscii anche se andando a casa non so più quante volte ci dovemmo fermare.

Passò un’altra settimana prima che papà si addormentasse ancora al bar, ma quando arrivai il barista chiuse a chiave la porta esterna

-          Stasera ha offerto da bere, le hai 50 euro?

-          No ne ho 5 ma mi servono domani per la pasta

-          Vuol dire che stasera ti scopo, anzi no, non ho i preservativi, ti inculo, dai spogliati

Mi fece piegare in avanti appoggiandomi al biliardo

-          Che bel culetto, sarà bello stretto

Usò prima il manico della scopa, giusto all’inizio, facendomi piangere e poi i spinse dentro il suo cazzo cominciando a martellarmi come un forsennato,, stavolta però anch’io sporcai a terra prima che luimi riempisse l’intestino di sborra con un grugnito di soddisfazione.

Poi prima che me ne andassi con papà

-          Senti, qui dietro ho una stanza, se vuoi venire qui durante il giorno ti fai i miei clienti e facciamo metà per  uno, pensaci, tua madre lo faceva ogni tanto.

Così non potevo andare avanti, ci pensai tutta la notte, al mattino, dopo che papà era uscito ho preso lo zaino, ci ho messo dentro un po’ di vestiti, poi ho tagliato dei vecchi jeans in modo che fossero molto sgambati, scarpe da trekking e un top che mi lasciava la pancia scoperta, un cappellino da baseball e la mia carta d’identità che per fortuna era valida per l’espatrio e cominciai a camminare verso la tangenziale, avrei fatto l’autostop, senza una meta precisa, mi bastava partire, come moneta di scambio avrei usato me stessa, se andava bene per le bevute di papà sarebbe andata bene anche per i passaggi.

Non rimanevo mai per strada per più di dieci minuti, mi caricavano subito, camion, auto piccole e grandi, uomini soli o coppie, anche qualche donna, in due anni girai praticamente l’Europa, provai il sesso con donne, con uomini, vecchi, giovani, a tre ed in gruppo, mi tenni sempre lontana da droghe e alcool, a diciotto anni tornai in Italia e imparai a guidare vivendo in una pensioncina del modenese, in due anni non avevo solo collezionato passaggi e pasti gratis, avevo anche qualche soldino e, così, poco prima del mio diciannovesimo compleanno mi comprai  un camper, ora vivo sulle spiagge della Spagna spostandomi frequentemente per evitare problemi e ho imparato anche che il sesso fatto così mi piace, in assoluta libertà senza imposizioni, non penso più ad un fidanzato, ne ho avuti tanti e basto a me stessa.