alla mia mamma piace il mio cazzo

Ho 36 anni, mi chiamo Lucia, sono sposata con Sergio ed ho un figlio, Luca si 15 anni, mio marito fa il rappresentante di commercio ed è in giro per l’Italia, senza tornare a casa, almeno un paio di giorni a settimana, devo dire che mi manca un po’, soprattutto nelle fredde notti d’inverno, sono una donna passionale, però non lo tradirei mai, lo amo troppo, e poi c’è nostro figlio, come potrei. Per come sono in giro qualche avances me la fanno ma non ho mai ceduto anche se, lo ammetto, sono stata tentata.
Venerdì mattina, partito Sergio per un viaggio in Toscana, Luca non aveva scuola e quindi me la sono presa comoda rimettendomi a letto, verso le nove mi alzo, preparo la colazione per Luca e lo vado a svegliare, lo trovo decisamente sveglio con una rivista sul letto che si sta facendo una sega
- Luca
- Mamma
Cerca di coprirsi con il lenzuolo ma il suo cazzo ormai svetta verso l’alto, direi che ce l’ha come il papà, un bell’uccellino pronto a spiccare il volo, il mio bambino.
- Non ti preoccupare, Luca alla tua età è normale, non sono arrabbiata, cosa leggi?
- Ah ecco, belle foto ma niente ancora dal vivo?
- No mamma
Non osava guardarmi in faccia e aveva tolto la mano dal suo uccello, io glielo scoprii e sfiorai con una mano
- Beh guardando queste foto non c’è molta differenza no?
E mi scoprii il seno
- Guarda che puoi toccarlo, quando eri piccolo ti ci attaccavi per berne il latte e non volevi mai staccarti,
gli presi una mano e me la posai sul seno, cominciò a tastarmi le tette e a sentirne la consistenza mentre i capezzoli mi si gonfiavano ed indurivano e senza rendermene conto, con la mano stavo facendo quello che faceva prima lui con la sua
- Mamma cosa fai?
- Beh ti aiuto
- Hai davvero un bel seno, sodo, pastoso
- Pastoso? Che termine
Intanto il suo cazzo era tornato rigido come prima, forse di più, spostandomi per sedermi meglio sul letto la vestaglia mi si aprì di più e, senza aspettare il permesso l’altra sua mano andò alla mia figa che si era scoperta
- Luca, lì non ti ci attaccavi
- Ma mi piace anche questa
- Immagino, stupido
Intanto la mia mano non si era ancora staccata dal suo cazzo e le prime goccioline di sperma cominciarono ad uscire dal dal buchino sul suo glande mentre lui staccava le mani da me e le appoggiava sul lenzuolo stringendolo mentre la sborra ora schizzava con forza, e mi imbrattava la mano, inavvertitamente ne leccai un po’ ma Luca non mi vide.
- Adesso vai a fare la doccia e poi vieni a fare colazione
Richiusi la vestaglia e tornai in cucina, dopo un po’ arrivò con l’accappatoio addosso, ormai era alto più di me, mi abbracciò da dietro
- Ti voglio bene mamma
- Anch’io tesoro, tanto
Fatta colazione disse che tornava un po’ a letto e mi chiese cosa avrei fatto io
- Quasi quasi faccio come te, per pranzo ordiniamo una pizza ti va?
- Si si, benissimo
Tornata a letto dopo poco arriva anche lui e si infila sotto il lenzuolo al mio fianco
- Ti spiace? Ti faccio un po’ di compagnia
- Era tanto che non venivi sul lettone, come lo chiamavi tu
Mi si mette contro, sento che è nudo anche lui e la sua mano già tocca il mio seno, è dietro di me, il suo braccio mi circonda e la sua mano stringe il mio seno con un po’ più di forza del dovuto e sento il suo cazzo spingere contro il mio sedere,
- Luca? Stai dormendo?
- No mamma non ancora
- E allora cosa stai facendo?
In quel momento sento spingere tra le mie grandi labbra
- Luca no
Troppo tardi, un'unica spinta ed era tutto dentro di me, mi mancò il respiro, strinsi il cuscino con la mano mentre Luca cominciava a muoversi, inesperto e un po’ violento, soffocavo i miei gemiti nel cuscino mentre godevo per i suoi affondi, la sega del mattino l’aveva infoiato e sembrava un forsennato mentre mi scopava da dietro, avevo la sua bava sulla spalla, tutte e due le mani si tenevano ai mei seni che strizzavano, mi sarebbero rimasti i segni, orgasmai almeno due volte prima che anche lui venisse e, senza alcuna accortezza mi sborrò dentro, tremava mentre finiva di scaricarsi e poi si staccò di colpo, mi girai verso di lui
- Scusami mamma, scusami, non volevo ma non ho resistito, sei così bella
Cosa rispondere, eravamo lì, sporchi dei nostri umori, sul letto ormai sfatto, mi chinai e iniziai a baciargli e leccargli il cazzo ripulendolo dal risultato dei nostri orgasmi, a quell’età i tempi di recupero sono abbastanza brevi, dopo quasi un ora era di nuovo pronto, mi guardava mentre era disteso sul mio letto sulla schiena al posto del padre, gli andai sopra puntando il suo uccello al mio buchino del culo che Sergio amava così tanto e che io prediligevo per gli orgasmi che mi procurava quando mi inculava e mi penetrai da sola iniziando a cavalcarlo imponendo io il ritmo giusto, le sue mani percorrevano i miei fianchi ed il mio seno io con le mie sul suo petto, non avevo bisogno di tradire mio marito, avevo il suo sostituto nel mio letto, non ci sarebbero state più fredde notti invernali.
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