un ospite particolare

sandra
3 days ago

Mi chiamo Elisabetta, ho 35 anni, lavoro in un albergo a tre stelle di Milano, al mattino faccio le camere, la notte faccio un turno alla reception dalle 4 del mattino alle 8, quindi le mie otto ore giornaliere tutti i giorni, non faccio riposi, ho bisogno di guadagnare, la vita in questa città non è economica e faccio comunque fatica ad arrivare a fine mese, per fortuna divido l’appartamento con altre tre ragazze e, quindi, me la cavo pagando solo 250 euro di affitto anche se si tratta solo di un posto letto.

Non ho un fidanzato oppure un rapporto fisso perché ho un carattere un po’ particolare, non mi piacciono le complicazioni e non cerco legami sentimentali, però mi piace divertirmi ed il mio aspetto me lo permette abbastanza agevolmente, le  ragazze che vivono con me sono tutte studentesse universitarie fuori sede, ed anche a loro piace divertirsi, ma loro non hanno bisogno di lavorare, le famiglie le mantengono.

Il mio turno di notte è abbastanza tranquillo, dietro il banco della reception c’è una stanzetta con una branda dove posso stendermi e, a meno che qualcuno da fuori suoni al citofono non vengo quasi mai disturbata, anche se non mi posso spogliare per andare a letto, anche se vestita, dormicchio un po’.

Qualche notte fa è arrivato un nuovo cliente, proprio all’inizio del mio turno, era un po’ alterato da qualche bicchierino di troppo, ho comunque preso i documenti per la registrazione e l’ho accompagnato in una camera al secondo piano tornando poi al mio posto per completare la registrazione, dopo una mezz’ora il telefono interno, è lui che mi dice di non avere acqua calda in bagno, sicuramente non ha aspettato abbastanza oppure l’alcol l’ha mandato in tilt, risalgo in ascensore e mi apre la porta con un asciugamano sulla spalla e per il resto completamente nudo, ora sono abituata alle cose strane ma vedere quel coso, decisamente enorme, sventolarmi davanti mentre lui mi parlava e si lamentava dell’acqua calda mi fece uno strano effetto, non era ancora rigido però penso che alla fine sarebbe stato di una ventina di centimetri ma la larghezza mi aveva colpito di più, non esagero, tipo lattina di coca cola.

Andai comunque in bagno a vedere per l’acqua e lui si sedette sul letto, avevo ragione, non aveva aspettato abbastanza, questi vecchi impianti ci mettono un po’ e glielo dissi e lui

-          Beh ormai la doccia la faccio quando mi alzo

-          Allora vado a richiudere l’acqua signore

E tornai in bagno, al ritorno era stravaccato sul letto all’indietro e russava, non seppi resistere e gli toccai la proboscide, non pensavo se ne accorgesse, dormiva, ma la sua voce all’improvviso,

-          Visto qualcosa che le piace?

Balbettai qualcosa, forse delle scuse, non ricordo

-          Beh faccia pure

Ormai l’avevo in mano e lui si era sollevato e mi guardava, istintivamente cominciai a segarlo, con tutte e due le mani, mai successo, e poi gli passai anche la lingua sul glande, eh si, almeno 20 centimetri, ero già bagnatissima, non riuscivo ad immaginarlo dentro di me, mi prese per i capelli facendomi alzare ed alzandosi anche lui, il mio camice scivolò per terra e mi ritrovai con solo il perizoma addosso, mi prese per le spalle e mi spinse sul letto, le sue dita spostarono il mio perizoma e tastarono la mia figa che sbrodolava umori, poi lo sentii entrare, Dio mio, riuscì ad arrivarmi in fondo, contro l’utero, urlai e strabuzzai gli occhi all’indietro, poi cominciai ad orgasmare, quasi da subito, il ritmo era lento ma andava sempre in profondità, a volte quasi usciva e poi spingeva di nuovo, provocandomi spasmi di dolore e piacere, mi sembrava di essere come quelle attrici di film porno che, ogni tanto, con le mie coinquiline guardavamo e lui continuava senza nulla che mi facesse presagire la fine, non so per quanto tempo ma finalmente, arrivò insieme ad un altro dei miei orgasmi di cui avevo perso il conto, la forza del suo getto era pari alla forza delle sue spinte, si scaricò completamente e, non bastando mi pisciò anche nella vagina, prima di uscire da me con un sospiro. Stavo ancora tremando con il suo sperma ed il suo piscio che mi colava sulle cosce, e lui, come niente fosse, si girò dall’altra parte riaddormentandosi, a quel punto andai ino in bagno a fare una doccia veloce, anche con l’acqua tiepida e recuperato il camice tornai in reception ancora cercando di riprendermi.

Non lo vidi per qualche giorno ma sapevo che la stanza era ancora occupata, poi una notte il telefono interno

-          Le spiace venire su, avrei un problema

-          Che problema signore?

Ms non mi rispose, aveva già chiuso la telefonata, feci un grosso sospiro ed andai a prendere l’ascensore, davanti alla sua porta mi fermai un attimo e poi bussai, la porta si aprì e lui, prendendomi per un polso mi tirò dentro la stanza, era ancora nudo come l’altra volta, mi spinse contro il letto e ci finii sopra e lui mi seguì

-          Volevo continuare con te quello che avevamo iniziato

-          Io pensavo avessimo anche finito

-          Naaaa con una come te una volta non basta

Questa volta mi spogliò e mi baciò, poi cominciò ad accarezzarmi, mi succhiò i capezzoli che si erano già inturgiditi, poi mi venne sopra a cavalcioni mettendomi tra i seni il suo strumento e stringendoli iniziò a segarlo, fino a portarlo al punto giusto, io ero già pronta, bagnatissima come l’altra volta  ma lui prese una boccetta da sopra il comodino e si spalmò sul cazzo un po’ del suo contenuto, poi lo lasciò colare anche su di me, sulla mai figa e più giù tra le mie natiche, mi mise anche un dito nel culetto, mi è sempre piaciuto ma quando capì le sue intenzioni mi irrigidii

-          No, lì non è possibile, sei troppo grosso, non posso

-          Vedrai che ti piacerà, non fare resistenza se no è peggio

Aveva già puntato il suo strumento contro il mio orefizio e spingeva, un centimetro per volta, non ho mai partorito ma penso il dolore fosse simile, respiravo e soffiavo forte mentre la mia carne, cercava di abituarsi all’ospite , ad un certo punto, non ancora dentro del tutto cominciò a muoversi, il mio primo orgasmo arrivò subitaneo, lui uscì del tutto da me e mi penetrò in figa per poi, dopo due affondi, uscire e rientrare nel culetto, e così poi di nuovo e di nuovo per poi, alla fine continuare a scoparmi con forza nel culo scaricando il suo carico nel mio intestino, poi si alzò dal letto ed andò in bagno dicendomi di aspettarlo mentre cercavo di toccarmi il culetto che mi bruciava per capire il danno che aveva fatto, tornò con un asciugamano intorno alla vita che sciolse risalendo sul letto e mettendosi in modo che potessi fargli un pompino mentre lui mi accarezzava e passava dell’altro lubrificante sul mio buchino rinfrescandolo, poi volle ancora scoparmi stavolta in figa fino a riempirmi anche quella di sperma

-          Domani lascio la stanza ma è stato bello conoscerti, ti lascio in reception il mio biglietto, potremmo rivederci se ti va

Non risposi e mi fiondai in reception, ormai erano già le 7 e tra poco sarebbe arrivato qualcuno del personale, quella mattina feci un po’ fatica a rifare alcune camere e, quando me ne andai a mezzogiorno trovai il suo biglietto da visita tra le mie cose.