Jasmine ama gli uccelli "robusti"

sandra
21 hours ago

Mi chiamo Jasmine, ho 17 anni, nonostante il mio modo di fare, di vestire e di atteggiarmi sono abbastanza timida e non sono mai stata una “facile”, la mia spavalderia è una sorta di difesa, solo con Giorgio, che è il mio ragazzo da un anno mi sono lasciata andare, gli voglio bene ma non lo amo però ho voluto fare con lui quello che non avevo mai fatto con nessuno, anche se ci sono voluti 6 mesi perché mi decidessi, adesso facciamo sesso quasi ogni volta che ci vediamo perché ho scoperto che mi piace parecchio, mi piace quando mi scopa con un po’ di forza, il suo cazzo mi piace, anche il suo sapore quando lo stringo tra le labbra, godo come una pazza quando me lo mette nel culetto e pensare che, all’inizio non volevo; ieri sera, però, mi ha lasciato perché mi ha beccato mentre mi facevo scopare da dietro, contro un muro, da un security della discoteca dove eravamo, me ne ha dette di tutti i colori e sono dovuta tornare a casa in taxi, oltretutto senza perizoma perché si era strappato.

Qualche mia amica ha perso la verginità molto prima di me ma io ho scoperto di essere sesso/curiosa quindi non sono sicuramente fatta per un rapporto monogamo, però mi è spiaciuto che Giorgio mi abbia sorpreso e mi abbia lasciato, era comunque troppo geloso e lo ha dimostrato, anche se mia mamma, alla quale ho sempre raccontato tutto, mi ha detto che lo capiva e, secondo lei, aveva fatto bene.

Ho un bel rapporto con mamma, sarà perché è da tempo che siamo sole io e lei, non ho mai avuto segreti, lei dice che abbiamo lo stesso carattere e che, quindi, le assomiglio molto oltre che fisicamente.

Quando le ho chiesto se anche lei aveva avuto queste curiosità mi ha risposto solo che aveva fatto le sue esperienze. Esco volentieri insieme a lei a fare shopping o altro, ci divertiamo quando ci scambiano per sorelle e ci provano con tutte e due. Mi ha anche detto che faremo un uscita a quattro se capiterà, sarà senz’altro strano.

Vado a passare la giornata alla Rinascente, 10 piani di negozio, da passarci la giornata intera, trucchi, profumi, vestiti, scarpe, di tutto e di più, nessuno che mi mette fretta, ho proprio bisogno di una giornata di relax, recupero anche un ingresso omaggio per una festa al Nephenta per la sera dopo, ho proprio un vestitino preso da Shein perfetto per l’occasione mi servono solo dei sandali argentati con un tacco almeno di 8 cm e una pochette.

Avverto mamma, farò molto tardi, prima di mezzanotte non c’è movimento, la festa è wow, saremo almeno in 200/250 musica a palla, shottini a tutto spiano ma mi limito, voglio rimanere lucida, ballo, siamo tutti appiccicati, sento diverse mani che mi toccano, il mio vestitino è molto scollato, ho la schiena nuda ed è davvero corto con 2 spacchetti laterali, non sono tutte mani quelle che mi sfiorano, ma è così per tutte, conosco diversi ragazzi ma dopo 5 minuti ne ho già dimenticato i nomi, a queste feste, quello che conta non è con chi stai ma con chi te ne vai, esco che è ancora buio, saranno le 4 e salgo su un suv, sono sul sedile dietro con un ragazzo che mi limona, una mano sul mio seno oltre il vestito, sappiamo tutti e due di vodka mentre il suv parte e si allontana dal locale, quando ci fermiamo mi accorgo che siamo in una specie di garage multipiano, ci sono tante altre auto, scendo sempre abbracciata al ragazzo che mi ha messo la lingua in bocca, ma non siamo soli, perché le spalline del mio vestito vengono abbassate e mi scivola a terra, mi passa dietro continuando ad accarezzarmi, poi mi spinge contro il cofano dell’auto, è ancora caldissimo, ci appoggio le mani,  i miei slip vengono strappati e un cazzo, prepotente, si insinua tra le mie grandi labbra già umide e poi mi penetra del tutto, mi scopa con forza e lo incito a farlo ancora di più, ho le mani dii quello che mi scopa che mi strizzano i seni e pizzicano i capezzoli fino a farmi male, non voglio che si fermi, godo mentre sento il suo sperma schizzarmi sulla schiena, mi giro e mi trovo un altro ragazzo davanti che quasi mi prende in braccio tirandomi su per il culetto ed infilandomi il suo cazzo nero nella fighetta appena sfondata, mi spinge ad ogni colpo contro il paraurti, ha le labbra morbide e gonfie mentre mi infila in bocca anche la sua lingua, lui non si trattiene e mi riempie la vagina con il suo sperma con la forza di un idrante, quando mi lascia mi trovo , praticamente in ginocchio, come un cagnolino e forse è questo che dà l’idea, al terzo di infilarmi l’uccello nel culetto facendomi sussultare, mi teneva le natiche allargate e mi pompava senza sosta, gli altri due cazzi li avevo davanti alla faccia che aspettavano soltanto la mia lingua e le mie labbra, non dovettero attendere molto, stavo godendo come una matta, non avevo più alcuna remora, forse anche la vodka aiutava, la sborra calda e densa del terzo inondò il mio intestino, mi sentivo sazia e soddisfatta, il culetto mi bruciava un po’, il calibro di quello che mi aveva inculato era decisamente notevole, il suo sperma aveva un po’ mitigato il bruciore, dovevo imparare a portarmi in borsa del lubrificante.

Continuavo, però, sculettando a prestare le mie attenzioni agli altri due cazzi che avevo davanti, uno bianco e l’altro nero, erano ben insalivati, gonfi e durissimi quando decisero di farmi provare la mia prima doppietta e fu lì che davvero impazzii di piacere continuando ad orgasmare, mi sembrava mi stessero squartando all’inizio ma, poi, il piacere iniziò a montare, i ragazzi strusciavano dentro di me i loro attrezzi con il magico risultato di trasformare quell’attrito in un godimento estremo, forse era proprio quello che stavo cercando.

Prima di rimettermi in macchina mi rinfilarono il vestito e stesa sul sedile posteriore con la testa sulle gambe, veramente sul cazzo, di uno dei ragazzi mi portarono sotto casa; gambe malferme, capelli scompigliati, con il vestitino addosso ma senza mutandine con l’impossibilità di nascondere il mio sesso, erano le sette e passai davanti al custode che, sicuramente, mi seguì con lo sguardo fino alla porta dell’ascensore, mamma dormiva ancora quando mi sedetti sul piatto della doccia e lasciai scorrere l’acqua finché divenne fredda, poi mi infilai sotto le lenzuola e dormii fino al pomeriggio dove usai qualcuna delle creme consigliate da mamma e mi rimisi di nuovo a letto fino al mattino dopo.

Il mio diciassettesimo anno fu pieno di novità ed accadimenti, uno di questi fu che beccai la mamma apprezzare particolarmente l’uccello del custode come, seppi in seguito, diverse signore del condominio, sembrava essere decisamente ben dotato e avere una lingua altrettanto pronta, non lo dissi questo alla mamma ma ne ebbi conferma personalmente con mia soddisfazione e, devo dire anche sua che da quella mattina di quasi un anno prima covava il desiderio di visitare sia la mia figa che il mio culetto; altra cosa fu il rapporto che ebbi con un paio di miei insegnanti che, all’insaputa l’uno dell’altro,  favorirono la mia promozione all’ultimo anno con ripetizioni frequenti e “profonde”.

Conobbi anche molta gente frequentando, insieme a mamma, alcune associazioni di volontariato dove lei, ogni tanto, dava una mano, in particolare una di appena fuori Milano coordinata da un frate che raccoglieva abiti usati lavandoli e rimettendolo a posto per poi darli a poveri bisognosi che, per lo più, erano migranti irregolari e minorenni non accompagnati non ebbi mai conferma che tra lei e fratello Giacomo ci fosse qualcosa di diverso dalla partecipazione ad un progetto solidale ma, ogni tanto il dubbio mi assale, da parte mia ho “giocato” con qualcuno di quei minori non accompagnati anche se l’aggettivo “minori” non fu mai meno adeguato.

Non sempre andò tutto bene, Milano, da qualche anno a questa parte è sempre meno sicura, le politiche della giunta, sindaco in testa hanno aumentato il degrado, il traffico e la delinquenza e, anch’io ho avuto i miei problemi, dallo scippo di una borsa al furto di una collanina con minaccia di coltello e relativo stupro che ritenni inutile denunciare visto che, quando anche li prendono alcuni giudici li rimettono subito in libertà.

Ci fu veramente l’uscita a quattro con mamma e fu, come avevo pensato, decisamente strano, io mi defilai subito dopo la cena, mamma intrattenne tutti e due e tornò a casa a notte fonda.

Per il mio diciottesimo compleanno mi regalai una serata in discoteca con un paio di amiche compagne di scuola, ballammo, bevemmo, scopammo, mamma mi regalò il corso per la patente, le mie due amiche della biancheria intima ed il DJ una ricca dose di sperma.