ninfomane

Non avevo ancora 17 anni quando sono scappata dalla mia casa in Calabria e mi sono rifugiata a Milano, la situazione era insostenibile, mio padre, se così si può chiamare, mi ha violentato per la prima volta a 12 anni, mio fratello, di due anni più grande di me, ha cominciato a scoparmi quando ne avevo 14, concedendomi anche, dietro pagamento, ai suoi amici senza tralasciare nulla di me, la figa, il culo, la bocca, quando volevano fare una festa, ero io la loro festa. Adesso, che sono passati diversi anni, secondo la mia psichiatra la mia ipersessualità potrebbe essere nata proprio da lì.
L’inizio non è stato molto facile, dopo aver portato via da casa tutti gli oggetti d’oro che avevo trovato oltre ai soldi che papà teneva nascosti e mio fratello stava mettendo da parte per comprarsi una moto ero indecisa su dove andare, sicuramente in una grande città dove sarebbe stato più facile nascondersi, Roma era troppo vicina e così scelsi Milano, arrivai in Stazione Centrale con il mio zaino, spaventata dalla grandezza che avevo davanti, non ero mai uscita dal mio Paese, e, dopo la terza media non avevo frequentato nessun’altra scuola, però mi piaceva leggere e, negli anni, avevo attinto a pieni mani a ciò che offriva la biblioteca del Paese, leggendo riuscivo ad evadere dalla mia prigione.
Prima di tutto avrei dovuto trovare un posto dove stare senza spendere molto ma mi resi subito conto che a Milano non era facile, passai, comunque, i primi tre giorni in una pensioncina, per la mia età usai la scusa che avevo perso il treno per tornare a casa dopo una gita scolastica e che aspettavo che i miei venissero a prendermi, poi dovetti trovare un compro oro che non facesse troppo caso al fatto che ero minorenne per vendere gli oggetti che avevo portato con me ed infine trovai in una casa occupata da un Centro Sociale un rifugio sicuro grazie ad uno degli occupanti, più grande di me, dal quale mi feci scopare dopo averlo conosciuto in una stazione della metropolitana che avevo voluto provare.
Avevo in tasca 10.000 euro, arrotolati e nascosti nella mia biancheria, ci misi un mese, per iniziare ad ambientarmi e a capire che non sarei potuta rimanere a lungo in quella casa occupata e, finalmente trovai una soluzione grazie ai miei vagabondaggi per la città, in un bar, vicino ad una università, trovai dei bigliettini in una specie di bacheca dove si cercavano compagne di stanza e trovai così, in una appartamento occupato da altre 4 ragazze, un posto letto a 250 euro al mese, lontano dal centro ma vicino ad una linea della metropolitana che avevo cominciato ad usare, iniziai a copiare le mie coinquiline nel trucco e nell’abbigliamento e, grazie a questo, mi sentii molto più a mio agio anche andando in giro.
Il problema successivo da risolvere fu quello di trovare un lavoro per mantenermi senza intaccare il mio tesoretto e la mia carta d’identità non aiutava, il mio aspetto sì, trovai lavoro di pulizia scale in un condominio dove il custode dello Sri Lanka era particolarmente attratto dal mio culetto, non era molto ma 600 euro al mese oltre al pasto che consumavo a mezzogiorno con il custode mi consentiva di sopravvivere.
Passai così i miei primi due anni, adesso ne avevo 18, maggiorenne e senza più la paura che qualcuno mi trovasse e rimandasse a casa mia.
Cambiai lavoro, come ragazza immagine in discoteca guadagnavo molto di più, dormivo di giorno quando le mie coinquiline erano a lezione, ma iniziai ad avere qualche problema con la mia latente ipersessualità che cominciò a manifestarsi, sentivo il bisogno di masturbarmi sempre più spesso, anche più volte al giorno e scopavo con qualcuno al locale quasi ogni notte, fisicamente ero spesso stanca e dovetti ricorrere al medico per identificare il mio problema, mi prescrissero degli antidepressivi ma ero sempre stata contraria all’abuso di medicinali per cui non rispettavo la posologia e, spesso, dimenticavo di prenderli.
Sono sempre stata una ragazza pragmatica quindi decisi di sfruttare questo mio handicap a mio vantaggio invece di nascondermi, ormai conoscevo internet e avevo capito che sarebbe stato il mezzo che mi avrebbe consentito di ottenere quello che volevo, mi iscrissi in un paio di siti di incontri poi elaborai il mio piano, c’erano diverse ragazze che si proponevano per incontri a pagamento ma non era quello che cercavo, trovai case indipendenti che si affittavano per tutto il week end e cominciai ad organizzare incontri con gruppi di almeno tre uomini, a loro disposizione per tutto il fine settimana per 1.000 rose rosse a testa.
La prima volta dovetti organizzarmi e fui un po’ impacciata all’inizio ma poi tutto andò come previsto e raggiunsi un adeguato livello di soddisfazione, quasi ogni week end era l’occasione per avere a mia disposizione almeno tre uomini che, oltretutto, mi pagavano.
Il resto della settimana tiravo avanti masturbandomi e con gli antidepressivi ma il fine settimana ero sempre in forma, tanto che ad un certo punto affittai direttamente per me una casa dove mi trasferii ed ai week end si aggiunsero anche giorni infrasettimanali.
Dopo un primo periodo di frenesia sessuale imparai a controllarmi perché mi resi conto, dopo poco, che ne sarei uscita distrutta fisicamente e mentalmente e chiesi l’aiuto di un’altra psichiatra, lo yoga e la meditazione mi furono d’aiuto molto di più dei farmaci e adesso, a distanza di anni ritengo di aver raggiunto un adeguato equilibrio.
Non sono più la sparuta ragazzina arrivata a Milano con uno zaino in spalla, ho raggiunto la sicurezza economica e convivo con il mio handicap, però con la mia psichiatra ho un appuntamento fisso tutte le settimane anche se le nostre sedute si sono evolute e, anziché nel suo studio ci incontriamo nella sua camera da letto.
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