Grazie Zia

A 40 anni sono l’unica tra i miei 9 fratelli e sorelle, ancora single, oltre che la più giovane e sono zia di 12 nipoti, quindi con una certa esperienza come baby sitter, comunque vivo e lavoro a Milano, cosa sempre più complicata per chi vive da solo con un unico stipendio, il costo della vita qui è salito alle stelle, se dovessi pagare un affitto o vivessi in un condominio dovendo pagare le spese condominiali, con il mio stipendio, anche se buono, non ce la farei; per fortuna vivo nella casa che era dei miei genitori che adesso appartiene a tutti e 9 e che abbiamo ristrutturato ricavandone 4 appartamenti di cui tre affittati e l’ultimo, il più piccolo, occupato da me. i soldi degli affitti e delle relative spese confluiscono in un unico conto che serve per gli eventuali interventi sull’immobile e le sue spese di gestione, quindi il mio stipendio non viene intaccato da questi costi.
Io lavoro come impiegata in una grossa multinazionale che ha i suoi uffici in uno dei grattacieli di City Life, quindi ho orari molto regolari, uno stipendio decisamente buono con diversi benefit, qualche mio collega ci ha provato ma sono sempre stata contraria alle relazioni tra colleghi, ho sempre vissuto le mie storie al di fuori del lavoro. A differenza dei miei fratelli e sorelle, però, non sono fatta per il matrimonio o per un rapporto monogamo, mi piace divertirmi, frequento locali per single e prediligo i rapporti poco impegnativi, per fortuna, grazie al mio aspetto, non ne ho mai vissuto la carenza. Sono alta un metro e settantacinque, per 63 kg, capelli lunghi corvini, occhi neri ed una quinta di reggiseno che non guasta.
In effetti, il problema non è la quantità ma la qualità, sempre più difficile trovare maschi etero sufficientemente dotati ed esperti con quel pizzico di fantasia che non guasta e, più di una volta, mi sono dovuta accontentare.
A Milano non vive nessuno dei miei familiari, per matrimonio o per lavoro, nel tempo, si sono trasferiti, chi vicino chi più lontano, riusciamo a vederci tutti insieme, però, almeno una volta l’anno di solito per le feste di Natale, in qualche alberghetto in montagna che, visto il nostro numero, di solito monopolizziamo, sempre un tripudio di regali, arriviamo con le auto cariche e ce ne andiamo nello stesso modo.
Quest’anno non è stato diverso dagli altri, la mia Panda cross era piena sia in andata che in ritorno, a proposito del ritorno, eravamo andati a Borno, in Val Camonica, un bell’hotel vicino alle piste del Monte Altissimo dove ci siamo trovati benissimo, tornando a Milano, arrivata vicino al Lago d’Endine, la mia Panda ha deciso che era il caso di fermarsi, per fortuna, stavo rientrando in anticipo rispetto a quando avrei dovuto ricominciare a lavorare, quindi avevo ancora qualche giorno di lasco prima di riprendere, però era domenica sera ed ero in una piccola area di sosta ai bordi del lago che era in parte ghiacciato e, soprattutto, con il cellulare morto e non avevo in macchina il cavetto per la ricarica, o fermavo qualche automobilista di passaggio o ero bloccata, però ero proprio su una curva, non era il caso di provarci lì. Cominciai a camminare rimanendo sul lato che mi consentiva di vedere le auto venirmi incontro, per fortuna ero attrezzata per il freddo, venendo dalla montagna, oltre agli stivaletti bassi rivestiti di pelo avevo leggins imbottiti, un pellicciotto corto, un cappello dello stesso pelo e guanti, l’aiuto mi arrivò, invece, proprio alle mie spalle, in corrispondenza di un altro spiazzo sterrato a bordo lago, un furgone attraversò la statale e si fermò proprio dietro di me che me ne accorsi sentendo il rumore delle ruote che frenavano sulla terra ghiacciata e per i fari che mi illuminavano.
- Signora ha bisogno di aiuto?
Uno dei due uomini a bordo aveva abbassato il finestrino
- Grazie, mi si è fermata l’auto e ho il telefono scarico, vorrei poter chiamare il carro attrezzi
- Non credo che stasera avrebbe fortuna, dove era diretta?
- Torno a casa a Milano
- Se vuole noi andiamo lì, domani dobbiamo lavorare e abbiamo preferito andarci stasera
- È che ho l’auto carica e non volevo lasciarla così
- L’accompagniamo noi a prendere la sua roba e la portiamo a Milano, poi, domani penserà all’auto
- Sarebbe perfetto grazie, siete molto gentili
Con una veloce manovra torniamo indietro alla mia auto, avevo percorso a piedi quasi un kilometro, prima di scaricare provarono a rimetterla in moto ma, senza successo, poi trasbordarono tutta la mia roba, mi sedetti in cabina tra loro due e ripartimmo. Dopo quasi un’ora e mezza arrivammo davanti casa mia, erano due uomini simpatici, portarono tutta la mia roba in casa e poi gli offrii un caffè, erano quasi le 10 di sera
- grazie signora ma non abbiamo ancora cenato
- per quello neanch’io, se vi va posso fare qualcosa al volo, siete stati così gentili
- non vorremmo disturbare
- nessun disturbo mi sarei dovuta preparare qualcosa anch’io
- allora va bene, grazie
- datemi solo il tempo di mettermi qualcosa di più comodo e arrivo, ma sedetevi intanto
in camera mi tolsi tutta la roba invernale, e misi la mai vestaglia kimono corta, rimanendo anche a piedi nudi, in casa mi piace stare così e tornai dai miei ospiti
- togliete i giacconi, mettetevi comodi io vado a preparare
- vuole aiuto?
- No no, grazie, faccio io, nulla di che però
- Non si preoccupi, va bene tutto
Di solito sono ben organizzata, mentre bolliva l’acqua della pasta preparai l’insalata e tirai fuori la carne, alla fine due spaghetti con il pomodorino fresco, bistecca ed insalata che, devo dire , mangiammo tutti e tre di gusto, mentre cenavamo li sorpresi più volte a lanciare sguardi alle mie gambe ed alla mia scollatura e mentre preparavo il caffè dopo aver sparecchiato li sentii che parlavano di me
- Mamma mia è un gran pezzo di f…..
- E con quella bocca… per me ti succhia anche il midollo
- E l’hai vista mentre andava in cucina? Un culo da favola
- Beato chi se la tromba
Portato il caffè li lasciai sul divano mentre io mi sedetti al tavolo mi si scoprirono ancora un po’ di più le gambe, li avevo sentiti bene anche se avevano parlato sottovoce e, devo dire la verità, mi ero anche eccitata un po’
- E dove andate a dormire stanotte?
- In un motel appena fuori Milano
- Ah altra strada da fare
- Eh sì, purtroppo
- Beh se volete potete fermarvi qui, c’è solo un problema
- Che problema?
Mi alzai e sciolsi la cintura del kimono. Avevo solo il perizoma addosso
- Ho una sola camera da letto
Schizzarono in piedi dal divano in un momento, dopo poco, in camera mia avevo le loro mani addosso ed i loro cazzi tra le mie mani, e dalla consistenza direi che ero stata fortunata, mentre in ginocchio li segavo e leccavo e succhiavo, li vedevo e sentivo crescere ed irrigidirsi, la mia figa stava sbrodolando al pensiero e, quando il primo puntò la sua cappella alle mie grandi labbra queste si aprirono naturalmente e la mia vagina si ritrovò piena e grata per quell’incontro con quel pezzo di carne che ne prese possesso, la mia bocca, intanto, non voleva lasciare l’altro insalivandolo per bene, cambia la posizione trovandomi sopra e lasciando così scoperto il mio sedere perché l’altro potesse entrare tra le mie natiche, accolse l’invito e, appena entrato ebbi un orgasmo , avevo due uomini che mi stavano scopando con forza facendo ballonzolare i miei seni e prendendo possesso anche di quelli con le mani e con le labbra, con un urlo orgasmai di nuovo quando il loro sperma caldo e denso riempì il mio corpo, poi, respirando forte baciai entrambi, fu una notte piacevole ma decisamente impegnativa, quando mi svegliai nel mio letto king size ero da sola, leggermente dolorante ma sazia. Dopo una doccia e l’immersione nell’idromassaggio tornai a letto, c’era ancora il loro odore tra le lenzuola e non riuscii a non masturbarmi per goderne ancora.
Riprese il lavoro ed il mio solito tran tran, a parte qualche “caccia” serale, avevano recuperato la mia auto dove il problema era stato un benzinaio che mi aveva fregato, acqua nel gasolio, stavo cenando tranquilla guardando un po’ di tv e bevendo un calice di Arneis piemontese che mi suona il citofono
- Ciao zia, siamo Paolo e Francesco
- E cosa fate qui a quest’ora, dai venite su.
I miei due nipoti più grandi, diciassettenni, gemelli, mi baciano sulla guancia entrando, due marcantoni come mio fratello, il primo, abitano in provincia di Varese, sul lago di Lugano
- E allora, che sorpresa
- Siamo venuti a Milano a guardare la partita del Milan, ma abbiamo fatto tardi ed abbaiamo perso il treno
- Avete avvisato papà?
- Si si, gli abbiamo detto che venivamo da te
- Avete fatto bene, avete cenato?
- Abbiamo fatto tardi per questo, siamo andati da “Mac” gli amici e chiacchera, chiacchera e…….
- Avete perso il treno
- Eh già
- Per fortuna domani è domenica, niente scuola, se no vostro padre non ve la faceva passare liscia
- Vero zia
- C’è la mia zuppa inglese in frigo, servitevi pure ragazzi
Facciamo quasi le due ridendo e scherzando sugli altri zii e i loro figli,
- Ragazzi sono stanca, vado a letto, voi fatevi la doccia e venite, per fortuna è un letto grande, è anche l’unico che ho.
Tiro fuori un altro paio di cuscini poi mi infilo sotto il piumone, mentre mi godo il calduccio penso che forse avrei dovuto mettere qualcosa addosso invece di andare a letto nuda come al solito ma chi me lo faceva fare di alzarmi di nuovo? Devo essere davvero stanca perché mi addormento quasi subito, forse anche il vino, sto sognando che un uomo bellissimo mi sta accarezzando, sempre più intimamente, le sue dita perlustrano la mia figa che si sta bagnando dei miei umori, sento il suo cazzo che si fa strada nella mia carne, allargo un po’ le gambe per agevolarlo, le sue mani sui miei seni, sembra averne più di due , mi sveglio di colpo, non è un sogno
- Ragazziiiii
- Ssst zia
- Ma cosa….. no
- Sei così bella, non sai quanto volte ti abbiamo sognato come sei adesso
- Smettila Paolo..
- Sono Francesco
- Vabbè piantatela tutti e due
Ma lui continuava a scoparmi da dietro tenendomi un braccio intorno ai fianchi e il mio corpo reagiva naturalmente
- Piace anche a te ammettilo
- Si ma………….
In quel momento sento la sua sborra sulla mia schiena ed il mio orgasmo farsi prepotente, faccio per girarmi ma ho Paolo su di me che prende il posto del fratello ma dal davanti, accidenti, al diavolo, lo abbraccio e gli passo le gambe dietro la schiena, lui leggermente sorpreso si ferma in attimo ma poi ricomincia con i suoi affondi fino a quando anche lui mi procura un altro orgasmo e mi scarica il suo sperma sulla pancia, vorrei accendere la luce e guardarli in faccia, i miei nipoti mi hanno appena scopato e con le mani continuano a perlustrare il mio corpo e, devo dire che la cosa mi piace molto.
Sono giovani e molto attivi, recuperano presto grazie anche al fatto che ho messo da parte le mie remore e, anch’io ho cominciato ad accarezzarli, baciarli, sollecitando i loro membri con le mani e con la bocca, per la loro prima volta hanno provato il sesso anale con il mio culetto oltre che scopare insieme una donna, la loro zietta che, a quel punto è rimasta molto soddisfatta.
Hanno ripreso il treno per casa nel primo pomeriggio, gli ho regalato l’abbonamento per il Milan quando gioca in casa anche se, qualche volta non ci sono andati a San Siro perché hanno fatto visita alla loro zietta.
-
-
Generi
Argomenti