una grande famiglia tradizionale

La mia è una grande famiglia tradizionale, viviamo in una grande casa in campagna, qui in Sicilia, siamo agricoltori, il capo famiglia è il nonno, la nonna non c’è più, poi ci simo noi, io padre, mia madre, mio fratello più grande ed io, anche due fratelli di papà, con le mogli e i miei 5 cugini, vivono e lavorano con noi.
La mia mamma con le mie zie e, da poco, con me ci occupiamo della pulizia della casa, della cucina, della biancheria e degli animali da cortile; papà con zio Salvatore, mio fratello Emanuele e i miei cugini Saretto e Giovanni si occupano delle coltivazioni, zio Calogero e i cuginetti Salvo, Luigi e Antonio dell’allevamento e della produzione di formaggio, il nonno sovraintende tutto quanto.
Finita la terza media ho smesso di andare a scuola, a 14 anni mi sarebbe piaciuto continuare a studiare ma, neppure mamma e le mie zie sono andate avanti negli studi, solo papà e i miei zii hanno frequentato un po’ di scuola in più ma poi anche loro hanno abbandonato per dedicarsi alla campagna, come i miei cugini, del resto.
A tavola siamo , quindi in 14, e non abbiamo il tempo di annoiarci. Io poi sono un po’ il bersaglio degli scherzi di mio fratello e dei nostri cugini, essendo la più piccola e, per di più, femmina.
Qui tutti hanno il loro compito e guai a sgarrare, il nonno si arrabbia e sostituisce il suo abituale bastone con un giunco flessibile e doloroso, lo abbiamo provato praticamente tutti.
Il sabato sera la nostra casa si svuota, rimaniamo io con Antonio e Luigi che hanno uno e due anni più di me, mamma, le mie due zie ed il nonno, tutti gli altri vanno in Paese, come, invece, facciamo tutti la domenica mattina per la messa. Non è che siamo particolarmente religiosi, il nonno dice che lo facciamo solo per le apparenze, per farci vedere dagli altri.
Io mi chiamo Grazia, nell’ ultimo anno, come dice mamma, mi sono sviluppata, ho visto il mio corpo cambiare, la mia altezza crescere, il mio seno ingrandirsi, il mio corpo diventare più ….. femminile, se ne sono accorti anche i mie cugini che non perdono l’occasione per guardarmi le gambe e….. il resto.
Il tempo dei giochi è passato, da qualche mese, mio fratello viene a trovarmi in camera mia di notte, le prime volte mi faceva spogliare e dovevo masturbarlo e prenderglielo in bocca, poi ha cominciato a mettermelo nel culetto, nella mia fighetta no perché devo rimanere vergine per l’uomo che mi sposerà, la prima volta è stato particolarmente doloroso, ho soffocato il male che sentivo mordendo il cuscino e poi ho avuto un orgasmo, adesso non aspetto altro che le sue visite notturne, però lo sto blandendo per farmi scopare anche davanti, ho letto su internet , che è l’unico mio svago, che non è detto che essere sverginata provochi per forza una fuoriuscita di sangue, l’unica cosa che dovrà usare, per forza, il preservativo.
Ci sono , finalmente, riuscita però un po’ di sangue è uscito ma mi è piaciuto un sacco anche se Emanuele adesso, quando siamo da soli, mi chiama “buttana” e poi mi scopa con forza, in effetti non mi basta mai. Mi piace essere usata, palpeggiata, pizzicata e….scopata e sono riuscita, di giorno perché la notte è riservata ad Emanuele, a coinvolgere nei miei giochi anche Saretto e Salvo, all’insaputa uno dell’altro, una sveltina mi calma e mi lascia proseguire la giornata in tranquillità.
La domenica pomeriggio faccio delle belle girate in bici e arrivo fino allo “stagno” in effetti è un invaso d’acqua con una sorgente, si usa per l’irrigazione nei periodi di carenza d’acqua, però mi piace, d’estate, farci il bagno e non ci va mai nessuno, poi mi stendo sulla riva a prendere il sole che da noi, picchia parecchio e quando ne ho abbastanza mi ributto in acqua.
È li che, una domenica, ho conosciuto qualcuno al di fuori della mia famiglia, due braccianti che lavorano da un nostro vicino che li assume stagionalmente, erano tunisini e mi sono arrivati vicino all’improvviso facendomi ombra, sapevano chi ero, penso siano rimasti sorpresi, sia per avermi trovato lì completamente nuda su un asciugamano e poi per il fatto che non ho fatto alcun tentativo per coprirmi
n Ciaoooo siete venuti anche voi a rinfrescarvi? Fa caldo eh?
n Si, ecco noi…….
n Fate pure io prendo un po’ di sole
Mi rimetto giù e chiudo gli occhi e dopo poco sento il rumore dei due che sguazzano nell’acqua, mi giro a pancia sotto con le gambe leggermente allargate, li sento risalire sulla riva e stendere i loro asciugamani al mio fianco, uno a destra ed uno a sinistra, hanno sicuramente in mente qualcosa, io del resto ho dimostrato, con il mio comportamento, di essere disponibile
- Quanti anni hai?
- Abbastanza
Allungo le braccia e con le mani raggiungo i loro membri, sono decisamente ben dotati, poi li lascio e mi tiro su in ginocchio impugnandoli di nuovo ed iniziando a segarli, poi gli dedico anche la giusta attenzione con la mia bocca insalivandoli per bene, mi lasciano fare palpandomi il seno ed il culetto, finalmente uno si alza e si inginocchia dietro di me spingendo prepotentemente la sua cappella contro il mio sfintere dove riesce ad entrare non senza un po’ di dolore, ma quando comincia a scoparmi nel culo il piacere aumenta ed il dolore diminuisce, l’altro non si stacca dalla mia bocca anche se non riesco a fare quello che vorrei perché il suo amico nel culetto mi spinge avanti e indietro liberandosi poi, ad un certo punto ed inondandomi l’intestino, il cambio tra mie natiche è velocissimo e, devo dire , molto piacevole, mentre quello che era dentro di me è rientrato in acqua ,il secondo sembra più metodico e ci mette molto a scaricarsi, io, al contrario ho un orgasmo dietro l’altro, dopo di che tutti e due raggiungiamo il suo compagno in acqua.
- Continuiamo?
- Avete i preservativi?
- Beh no
- Allora no, vado a casa, però domenica prossima torno qui
La domenica successiva niente stagno, piove, cosa che è abbastanza rara in questa stagione, giro per casa come un’anima in pena, e poi navigo un po’, per fortuna, la notte, viene a trovarmi il mio fratellone che è particolarmente voglioso e mi soddisfa pienamente.
Finalmente domenica, dopo aver sparecchiato e fatto i piatti del pranzo inforco la bici e vado allo stagno, non c’è nessuno, faccio il mio bagno e mi stendo nel solito posto, chissà se i miei amici tunisini verranno.
Dal rumore che sento stanno arrivando anche loro in bici, questa volta, resto sdraiata con gli occhi chiusi.
Mani forti, callose e violente mi afferrano, apro gli occhi ma sono abbagliata dal sole, non capisco quanti ne ho intorno ma sono neri, mi girano a pancia sotto e dopo un attimo il mio sfintere riceve il suo primo ospite, violento come le mani che mi palpeggiano, pizzicano, strizzano, cazzi strisciano sulle mie labbra spingendomi ad aprire la bocca, il caldo dello sperma nel mio intestino e sulle mie cosce, un nuovo ospite prende il posto del primo ma mentre è dentro di me mi fa girare insieme a lui e mi ritrovo con il sole negli occhi mentre qualcuno schiaccia il mio corpo venendomi sopra ed un altro cazzo si appropria anche della mia fighetta, ne ho due dentro di me, grossi e cattivi da come mi scopano.
Mi trattano come se fossi una bambola di pezza facendomi ballare sui loro cazzi e svuotando dentro e sopra il mio corpo i loro testicoli, mi fa male il culetto, la pancia e le mascelle a forza di leccare e succhiare quei grossi cazzi neri che hanno anche cercato di arrivarmi in gola togliendomi il respiro, poi, all’improvviso tutto finì, ero rannicchiata ,in posizione fetale, sul mio asciugamano sporca e sudata, mi trascino fino all’acqua, il freddo mi fa rabbrividire, intorno al mio corpo l’acqua diventa rossa per un momento, mi immergo andando anche con la testa sotto, il male si placa leggermente, ma non credo riuscirò a tornare a casa sedendomi sul sellino della bici, del resto anche camminare con la bici a mano non è il massimo, penso al fatto che, per fortuna Emanuele non è in casa, è andato a Catania e tornerà solo domani sera, questa notte ho bisogno di riposarmi e di spalmarmi della crema lenitiva nelle parti più usate del mio corpo da quindicenne “sviluppata”, vivo, però, i giorni successivi nel terrore che non mi venga il ciclo, quegli stronzi non hanno usato nessun preservativo, finalmente arriva, puntuale senza nessun ritardo, mi è andata bene.
Penso che starò lontana dallo stagno per un po’ed Emanuele permettendo, mi prenderò una piccola pausa.
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