Zio ha raggiunto il suo scopo

Io e mamma abbiamo superato quel periodo di imbarazzo che lo zio Carlo aveva creato, siamo molto più vicine adesso e, inoltre, il nostro rapporto si è evoluto, non siamo più solo madre e figlia ma facciamo insieme cose che, normalmente, madre e figlia non fanno, ad esempio, quando papà è via io “dormo” nel lettone con mamma, oppure facciamo la doccia insieme, ci trucchiamo a vicenda ecc.
Lo zio non si è più fatto sentire, si starà creando la sua vita lontano da noi e dal fratello, nonostante le parole di Zio Carlo mamma non ha chiesto nulla di lui a papà, capitolo chiuso.
Una sera mamma torna dal lavoro e mi dice di cambiarmi perché lo zio l’ha chiamata e ci vuole e cena da lui, si è rifatto vivo, mamma mette un tubino nero corto e aderente con dei sandalini sempre neri con tacco 8, io una mini ed un top con le spalline, corto in vita e dei sandali tacco 6 non sono ancora abituata ai tacchi alti, ci passa a prendere alle 21 con una Bmw, in giacca e cravatta, elegante, ci baciamo sulle guance, ci porta in un ristorante dove fanno carne alla griglia, sembriamo davvero una famigliola felice.
Parliamo del più e del meno. Del suo lavoro, della mia scuola, del lavoro di mamma, nessun accenno a papà; a fine cena ci dice che ha una sorpresa, arriviamo in zona Ripamonti, penso dove abita lui, ferma la macchina davanti ad un portone e ci dice di scendere, nel cortile una costruzione bassa che sembra uno studio, entriamo dietro di lui, ci sono 4 uomini, ci dice di aspettare, va da loro e confabulano un po’, poi gli danno una busta e torna da noi
- Ragazzi, vi avevo promesso due pezzi di figa, perlopiù troie, eccole qui
Spingendoci avanti
- Torno a prenderle domattina alle sei, divertitevi
Ed esce chiudendosi la porta alle spalle, gli uomini ci si avvicinano praticamente circondandoci, le loro mani dappertutto, non mi sento bene e vedo anche la mamma in difficoltà, non sono italiani e lo parlano male ma le loro intenzioni sono chiare perché uno tira giù la zip del vestito di mamma che finisce a terra lasciandola in intimo ed un altro i abbassa il top mettendo a nudo il mio seno, siamo in una specie di studio fotografico, per terra una specie di moquette e tanti cuscini, si spogliano e ci spogliano completamente, rimaniamo solo con i sandali, ci spingono in ginocchio e ci sventolano i loro cazzi davanti alla faccia, non sono gentili ed io e mamma dobbiamo impugnarli e cominciare a leccarli, ritardo leggermente e ricevo una sberla ed una tirata di capelli, dopo un quarto d’ora siamo sdraiate con un uomo sopra per una ed un cazzo che comincia a scoparci, il mio usa una certa forza e le sue mani artigliano i miei seni facendomi male, non pensano a noi, solo al loro piacere, parlano nella propria lingua ridendo e, ogni tanto, bevendo da bottiglie aperte di liquore, uno di questi mentre l’altro mi scopa me ne fa scorrere il contenuto tra le labbra, è fortissimo e tossisco, e loro ridono ancora più forte.
Mamma è inchiodata tra due uomini che , contemporaneamente le hanno riempito figa e culo e la fanno sobbalzare tra loro, capiterà anche a me più tardi e, anzi, ne avrò un terzo che mi scoperà in bocca; non hanno alcun riguardo e ci riempiono dentro e fuori di sperma, sembrano presi da una frenesia incontrollabile, vedo che oltre a bere hanno anche quella che penso sia cocaina su un tavolino e ne aspirano alcune strisce, sono ore che ci usano intervallandosi, si svuotano anche del liquore sul corpo e vogliono che noi li lecchiamo, sono un po’ ubriaca, non sono abituata, in una pausa vado anche in bagno a vomitare, mi fa male tutto, la pancia, il culetto, il seno, la bocca, penso la mamma sia nelle mie stesse condizioni, in bagno ci guardiamo lavandoci la faccia dal trucco sfatto sia io che lei abbiamo anche qualche livido, quando usciamo dal bagno i quattro stanno russando lì per terra sulla moquette, recuperiamo i nostri vestiti e appena fatto ecco che entra lo zio, mamma gli va incontro e gli molla una sberla, ma lui le risponde con un'altra spedendola a terra
- E adesso in macchina che vi riporto a casa e non voglio sentire un fiato.
Il mattino dopo io non vado a scuola e la mamma si dà malata ci lecchiamo le nostre ferite e ci curiamo a vicenda , lo zio ha proprio esagerato, non credevo arrivasse a tanto, finchè era lui a volerci scopare, come l’altra volta ma questo era stato troppo.
Passò del tempo e un giorno che papà era in viaggio ci piombò ancora in casa Zio Carlo
- Cosa vuoi adesso? Con te non andiamo da nessuna parte
- Ne sei convinta? Guarda qui
Aveva un tablet in mano e un video che ritraeva noi due con i suoi quattro amici
- Pensa se mio fratello vedesse questo, la moglie e la figlia che fanno le troie con 4 uomini
- Ne sarebbe distrutto
- Ma io non glielo farò vedere, tranquille, però siete a mia disposizione come e quando voglio e, a questo proposito, ho bisogno di te ragazzina, vieni con me
Guardo la mamma che interviene
- Vengo io, lasciala stare lei
- No, mi serve lei, svelta, preparati e vestiti elegante
Salgo sulla sua Bmw, andiamo in centro, in un albergo 5 stelle. Nella hall incontriamo due uomini di colore, ci sediamo in un salottino, ci portano da bere, ogni tanto, mentre parlano con lui a bassa voce mi lanciano uno sguardo, non sapevo lo zio parlasse inglese, gli danno la solita bista, immagino cosa contenga, poi ci alziamo e lo zio mi dice di andare con loro che sarebbe passato a riprendermi dopo due ore, capisco perfettamente e li seguo, devo farlo.
Appena in camera si spogliano e mi dicono di fare altrettanto anche se capisco poco di inglese è chiaro quello che vogliono, sono sul letto sdraiata tra loro due, il nero del loro corpo contrasta con il bianco della mia pelle e con il rosa delle loro cappelle che mi sembrano enormi, la lingua di uno dei due è tra le mie gambe mentre l’altro porge alle mie labbra il suo cazzo, faccio fatica a tenerlo in bocca, devo prenderlo in mano e, impugnandolo leccarlo e succhiarlo cercando di insalivarlo il più possibile, mentre lo faccio, l’altro punta il suo uccellone alla mia fighetta e inizia a penetrarmi, mi sento squartata, ho le gambe che tremano mentre lo fa, è immobile dentro di me, quello che avevo tra le labbra si mette dietro al compagno e lo incula , azz. Poi cominciano a muoversi, mamma mia, sto già venendo. Sembrano non volersi mai fermare, mi scopa per un tempo infinito, ma come fa? Il suo getto caldo mi inonda la vagina con una forza incredibile, poi anche quello nel suo culo finisce,. Continuiamo a baciarci ed accarezzarci e a usare le nostre lingue, quello che temevo succede, uno dei due si sdraia sul letto con il suo arnese in aria e l’altro mi posiziona a gambe aperte su di lui, mi fa calare lentamente su quell’obelisco e il mio culetto cerca di accoglierlo, le mie smorfie di dolore li fanno ridere, non so cosa si prova a partorire ma penso sia molto simile, non è nulla però quando quello che ho nel sedere mi prende per i seni tirandomi all’indietro ed il suo amico mi infila il suo cazzo nella fighetta, davvero mi stanno squartando, strabuzzo gli occhi, credo di svenire e, forse succede davvero, perché senza accorgermene sto avendo un orgasmo che mi fa urlare mentre i due continuano a martellarmi con i loro attrezzi, ancora dolore ma anche piacere e un altro orgasmo mischiato al loro sperma che mi innaffia vagina e sfintere. Sono distrutta, mi sento sfinita, dopo essere andata in bagno ed essermi rivestita, li lascio sul letto e scendo nella hall, Zio Carlo è già lì, non gli dico niente e vado diretta alla sua macchina, non parliamo fino a casa, mi scarica davanti al portone e se ne va.
Mamma mi aspetta alzata e preoccupata, , mi ha preparato il bagno e mi ficco volentieri nell’acqua calda, lei si siede sul bordo della vasca per non lasciarmi sola, poi mi asciuga e andiamo a letto.
Un giorno che papà era normalmente al lavoro, la mamma riceve una telefonata dal datore di lavoro di papà che le dice che papà è stato portato via dalla polizia, mamma corre subito a casa e mi informa, dobbiamo andare al commissariato, ma quale? Decide di chiamare in avvocato che conosce che dice ci penserà lui. Aspettiamo notizie, suona il campanello
- Signora Polizia, abbiamo un mandato di perquisizione
Mamma richiama l’avvocato che dice che verrà al più presto, intanto i poliziotti frugano dappertutto e trovano la piccola cassaforte murata di papà
- Signora, ha la combinazione?
- No, non ce l’ho perhè lì ci tiene la pistola mio marito, fa il tiro sportivo
- Mi spiace ma dovremo aprirla comunque
Mentre aspettiamo l’arrivo di un fabbro arriva anche l’avvocato, è presente quando viene aperta la cassaforte, oltre alla pistola c’è un pacchettino bianco avvolto nel cellophane e dei soldi, circa 50.000 euro, nel pacchettino un kilo di cocaina, mamma dice che è una cosa impossibile e si mette a piangere.
L’avvocato ci dice che anche sul camion di papà hanno trovato droga e soldi e anche alcune pistole, sicuramente papà non c’entra niente, sarà stato qualcun altro a mettere lì quella roba.
Passiamo dei mesi di tribolazioni e angoscia, papà continua a proclamarsi innocente ma non è in grado di spiegare la roba sul camion e nella sua cassaforte e viene condannato a 8 anni, purtroppo i tempi per l’appello sono lunghi e nel frattempo deve rimanere in carcere.
È passato quasi un anno, Zio Carlo si è trasferito da noi, non ci ha più fatto fare nulla di strano, però ha comprato un nuovo letto king size che ha sostituito il matrimoniale dei miei e dormiamo tutti e tre insieme e partecipa anche lui alle spese, come se fossimo una famigliola felice.
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