Lo Zio si vendica

Io mamma e papà viviamo a Milano, io ci sono proprio nata, loro no, a me piace come città, anche se è molto grande, vado a scuola in centro, vicino Piazza Missori, faccio ragioneria, non che mi entusiasmi ma papà dice che meglio un istituto tecnico se poi deciderò di non fare l’università.
Papà lavora in una società di trasporti e non è quasi mai a casa per una settimana intera, mamma, invece, fa la commessa in un negozio che vende tessuti, in zona Stazione centrale, purtroppo non ho i nonni che sono mancati, tutti e quattro quando ero piccolina, ho solo uno zio, fratello di papà, che però ricordo a malapena, ha avuto dei problemi e non lo vedo più da quando avevo 8 anni, di recente ho sentito mamma e papà che ne parlavano e so che è in prigione.
Ormai, a 16 anni, non ho più bisogno di una baby sitter e, quando torno da scuola, anche se non c’è nessuno in casa, non è un problema; mangio qualcosa, faccio i compiti o esco, ho anche un ragazzo, un mio compagno di scuola, e l’abbiamo fatto la prima volta ad una festa di compleanno a casa di un’altra mia compagna, non è che sia stato, come credevo, eclatante, meglio quando lo abbiamo rifatto ma non benissimo, è un peccato perché ho scoperto che mi piace molto, molto di più di quando mi masturbo da sola nella mia cameretta e parlando con alcune compagne la pensiamo nello stesso modo.
Suona il citofono, è il custode, durante il giorno non funzionano quelli esterni
- Signorina Ambra, c’è qui un signore che dice di essere suo zio Carlo, posso farlo salire?
Sono sorpresa ma in effetti, il fratello di papà si chiama così
- Si certo Antonio, grazie
Assomiglia molto a papà in viso, ma non fisicamente, è un po’ più alto, ha un po’ di grigio nei capelli, e non è magro come il babbo, non è grasso ma robusto, si vedono i muscoli delle braccia e la maglietta mostra anche un corpo muscoloso.
- ciao, Ambra, ti ricordi di me?
- Ciao Zio, non proprio, ero piccolina quando sei andato via
- Già, quanti anni sono passati, adesso quanti anni hai?
- Sedici
- Uhh sei già una donna e sei uguale alla tua mamma, a proposito dov’è?
- Al lavoro, ma non ti aspettavamo
- Si in effetti sono uscito con un po’ di anticipo, lo sai dov’ero vero?
- Beh si, anche se da poco
- Certo, certo, immagino di non essere un argomento di conversazione abituale in questa casa
- Ti faccio un caffè?
- Perché no? Ma avrei più bisogno di una doccia, ti spiace? No, figurati vieni ti faccio vedere il bagno, la borsa la mettiamo qui nella camera degli ospiti.
- Ok
Mentre sento l’acqua scorrere preparo il caffè e mando un sms a mamma che mi risponde poco dopo dicendo che non può tornare a casa adesso, ci vedremo al solito orario.
Quando lo zio arriva ha messo l’accappatoio di papà, gli sta un po’ stretto e scopro così i diversi tatuaggi che ha sulle braccia, sul petto ed anche uno sulla gamba.
- Buono questo caffè. Brava, ma fatti guardare, sei proprio una bella ragazza, ce l’hai il ragazzo?
- Beh si
- Immagino abbiate gia……….. oggi si fa molto prima
Balbetto qualcosa e lui si mette a ridere
- Sai la tua mamma era la mia ragazza, poi è arrivato il tuo papà e me l’ha portata via, si erano innamorati mentre io facevo il militare.
- Uhh non lo sapevo
- A che ora rientra la mamma? E il papà?
- Mamma è a casa per le otto, papà stasera non ritorna, arriva domani sera
- Ah ecco
- Zio, come mai eri in prigione?
- Diciamo che ho commesso uno sbaglio, ma ti ho mandato all’aria i programmi, cosa dovevi fare oggi?
- Niente di che, devo studiare un testo per domani e basta
- Non devi vederti con il tuo ragazzo?
- No, ci vediamo domani a scuola
- Pensavo, ti ho visto con quei pantaloncini e quel top e pensavo dovessi vederti con lui
- No, in casa mi cambio per stare più libera
- Ti stanno molto bene, sei proprio diventata grande, una donna
- Beh si, grazie
Mi si avvicina
- È tanto che non vado con una donna, fatti guardare, togli quel top
- Ma zio……..
- Dai non farti pregare
E me lo abbassa di colpo scoprendomi il seno e mettendoci le mani sopra
- Ecco che bei capezzoli rosa, proprio come la tua mamma
Anche i miei pantaloncini fanno la stessa fine
- Queste mutandine non sono proprio da bambina eh?
Ne scosta il bordo e mi tocca la fighetta
- Uhh sei già umida, hai voglia vero?
Si apre l’accappatoio e il suo uccello nudo balza fuori
- Quello del tuo ragazzo è così? non credo vero? Glielo prendi in bocca?, dai fallo!
Me lo fa strisciare sulle labbra e apro la bocca cominciando a leccarlo
- Brava, così, si vede che non è la prima volta vero? Voi ragazzine di oggi siete molto più aperte di come eravamo noi, brava, continua così, dai
Mi sta crescendo tra le labbra, ogni tanto lui spinge fino ad arrivarmi quasi in gola, mi fa alzare e appoggiare la pancia ad un bracciolo del divano
- Che bel culetto sodo, il tuo ragazzo te l’ha mai fatto?
- No, per favore zio
- Per favore no o per favore si
- No no
- Allora vediamo come è questa fighetta
e puntato il suo cazzo comincia a spingere
- Uhhh com’è stretta, ti piace?
- Io………
- Non avere paura, è normale, ecco, ci sono
- Siiiii
I suoi colpi sono profondi e ritmati, ho, dopo poco, un primo orgasmo
- Ti piace eh? Così scopa un uomo ed è proprio bello scoparti
- Siiii per favore
- Cosa per favore?
- Continua non ti fermare
- Ahahah tranquilla non mi fermerò
Mai avuto un orgasmo così prepotente, il suo sperma caldo sulla mia schiena, non c’è paragone con il mio ragazzo, mi fa sedere sul divano e si siede al mio fianco cercando con le sue labbra le mie, ci baciamo mentre le sue mani esplorano il mio corpo, sono mani forti, decise, le mie accarezzano i suoi tatuaggi e il suo membro
- Ne vuoi ancora ragazzina?
Faccio segno di si con la testa e allora la sua bocca scende alla mia fighetta cominciando a leccarla e succhiarla, uhhm che bello, quando è ancora pronto mi viene sopra, tra le mie gambe e comincia la danza del suo cazzo nella mia vagina che apprezza, gli allaccio le gambe dietro la schiena e mi faccio trasportare nel mondo del piacere.
Prima che rientri la mamma ci facciamo una doccia e ci rivestiamo, poi lo zio mi da una mano a preparare la cena, quando arriva vedo un po’ di imbarazzo da parte sua ed è così per tutta la durata della cena, poi vado a studiare in camera mia e a letto, un bacio sulla guancia a mamma come al solto ed anche allo zio.
Mi addormento sognando il suo cazzo, un rumore forte mi sveglia e a piedi nudi vado a vedere cosa è successo, deve essere caduto qualcosa, vedo lo zio dietro la mamma sul tappeto davanti al divano che la sta inculando tenendole i capelli come fossero delle redini con una mano e con l’altra, ogni tanto la sculaccia, vedendo la scena la mia mano corre alla mia patatina che si apre accogliendone le dita e mi masturbo mentre la mamma geme sotto i colpi dello zio.
Al mattino, a colazione lo zio è ancora in accappatoio, la mamma ha le occhiaie, non deve aver dormito molto, immagino, poi saluto tutti e due e vado a scuola.
Quando la sera arriva papà, è un po’ sorpreso, sono due fratelli ma c’è tensione tra di loro, poi papà si offre di aiutarlo a trovare un posto dove stare ed un lavoro ma lo zio gli dice di essere già a posto che avrebbe cominciato da lì ad una settimana e di avere una camera proprio nello stesso posto di lavoro, nel frattempo occuperà la nostra camera degli ospiti.
Per tutta la settimana al pomeriggio non esco, lo zio sembra non stancarsi mai e, quando mi penetra nel culetto sembra rinvigorirsi di più, mi racconta che agli uomini piace molto prendere le donne così, lo immagino, o almeno a me, dopo le prime volte, piace molto.
Papà non rientra per un paio di volte e quelle notti zio le passa con mamma, la seconda notte, sono ancora sveglia, veramente mi sto masturbando pensando a loro due in camera, mi sento chiamare e poi la voce di mamma
- No Carlo dai no
Apro la porta della camera, sono tutti e due nudi sopra le coperte, la mamma con la pancia sotto e lo zio inginocchiato sopra di lei con il cazzo sul solco tra le sue natiche
- Ragazzina, vieni, vieni a divertirti con noi
- Carlo, ma cosa dici?
- Tu non lo sai ma io e la tua principessa ci siamo divertiti parecchio in questi giorni
Mi sembra la mamma stia piangendo
- Dai togli quel pigiama e vieni qui, ahhh le mie donne vicine
Salendo sul letto mi bacia e poi mi fa stendere come mamma al suo fianco, poi le infila il cazzo nella figa e dopo tre o quattro colpi esce da lei ed entra in me facendo la stessa cosa, mamma ha voltato la testa dall’altra parte per non guardarmi, la cosa mi eccita e passo un braccio sulle spalle di mamma, con me sembra decisamente delicato, con lei, invece sembra voglia punirla, al limite della violenza, non viene dentro o fuori di me ma dentro mamma che, comunque, vedo tremare per l’orgasmo, poi tutte e due ci alziamo sulle ginocchia e lui si stende tra noi due,
- adesso pulitemelo bene con la lingua, tutte e due insieme che poi vi inculo, voglio vedervi limonare, brave così, e ogni tanto leccatemi il cazzo, siete proprio madre e figlia, tranquilla, tua figlia è sulla strada di diventare più troia di te, prendetelo come un complimento, sono le femmine migliori, ahahahah.
- Perché ti comporti così Carlo? Eri un ragazzo gentile
- Tuo marito ti ha detto perché ero in prigione?
- Si, hai rapinato un furgone
- Già e sai di chi era il furgone e chi avrebbe dovuto guidarlo?
- No, non lo so
- Allora chiedi a tuo marito che lo sa bene e adesso guardami mentre inculo tua figlia
Mi metto alla pecorina mentre lui punta il suo uccello al mio sfintere
- Tu siediti davanti a lei a gambe larghe
Mi penetra iniziando a stantuffare dentro il mio culetto
- Ragazzina ti piace eh? Perché non dai una leccatina alla figa della mamma, le piacerà
- No Carlo
Ma ho già messo la testa tra le sue cosce ed iniziato a leccarla, nel proseguo della notte fa lo stesso con mamma che usa la sua lingua su di me, dopo un po’ ci addormentiamo tutti e tre sul lettone, io abbracciata alla mamma e lui con un braccio su tutte e due.
Al mattino, dopo colazione, mamma quasi non mi guarda in faccia, lui vestito di tutto punto fischietta e poi
- Bene ragazze, io vado, ho preso tutto ma mi farò vivo presto, vi chiamerò senz’altro
E lo fece, eccome se lo fece, ma questa è un’altra storia
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