la mia matrigna

La mia matrigna era l’infermiera di mia madre durante il suo ultimo anno di vita, dopo tre mesi dalla sua morte papà l’ha sposata, sicuramente, lo stronzo, la scopava anche prima ed è una cosa che non mi va giù.
Tra un anno avrò 18 anni ma, appena diplomato me ne andrò, ho deciso di fare il concorso per entrare in Accademia, non so ancora se dell’esercito, navale o aeronautica ma ci riuscirò anche se la mia ragazza non è molto d’accordo su questa mia decisione ma non ci siamo giurati amore eterno, stiamo bene insieme, ci divertiamo, facciamo sesso ormai da almeno un anno ed io non sono stato il primo tranne che per il suo culetto per il quale, invece, ho una vera passione.
La mia matrigna è italiana, di origini meridionali, è arrivata da noi a Milano dopo aver risposto ad un’inserzione di papà direttamente da Napoli, non posso dire che abbia svolto male il suo lavoro, mamma era davvero contenta della sua assistenza ed anche il suo medico diceva che era molto preparata, a parte il fatto che si faceva scopare da papà.
Ha una trentina d’anni, 15 meno di mio padre, è mora con i capelli nerissimi e lunghi, non credo superi il metro e sessanta, in effetti ha un bel viso, l’ho vista quest’estate in piscina e, devo dire che sta benissimo a culo e tette, da quel punto di vista capisco mio padre ma, non credo fosse necessario sposarla.
Ora la MIA casa ha una nuova padrona, però non mi assilla perché sistemi la mia roba o tenga in ordine la mia stanza e cucina bene, per fortuna faccio sport, se no diventerei una palla di lardo.
Passo, comunque, poco tempo in casa, tra la scuola, lo sport e Beatrice, la mia ragazza, praticamente ci vado solo a dormire. Lei, Annamaria è fissata con le pulizie, sta sempre a pulire, la mia stanza addirittura profuma, la cucina ed i bagni poi non sono mai stati così puliti ed igienizzati e lo è anche lei, non fa meno di due docce al giorno. Quando si occupava di mamma indossava sempre il camice, adesso, invece ha sempre dei vestitini molto colorati, alcuni anche veramente corti e scollati mentre è in casa.
Con lei non mi comporto benissimo, lo ammetto, al limite della maleducazione anche se penso che la responsabilità della cosa sia più di mio padre che sua, poi c’è stato un episodio che ha cambiato la situazione :
avevo la mia solita influenza annuale e, quindi era a casa e a letto, febbre leggera ma mi faceva male dappertutto, lei mi portava le medicine, il the, da mangiare per non farmi alzare
- Stai tranquillo Massimiliano, ti curo io
Era entrata portandomi un piatto su un vassoio, notai che era in accappatoio, sicuramente aveva fatto la doccia dopo aver finito i lavori, appoggia il vassoio sul comodino si siede sul bordo del letto
- Come stai?
- Non credo di avere la febbre ma ho dolori dappertutto
- Le influenze sono così, dove ti fa male?
Io, da stronzo, scostando il lenzuolo e mostrandogli il cazzo
- Proprio lì
Lei mi guarda senza dire una parola per parecchi secondi, poi
- Quand’ero piccola e mi facevo male mia mamma mi dava un bacino sulla bua e passava, vediamo se anche con te funziona, anche se non sei più un bambino
Ed impugnato l’uccello comincia a segarlo e baciarne la punta con le sue labbra calde, azz mi si in tosta in un attimo, poi senza togliersi l’accappatoio ma, semplicemente, slegando la cintura, sale sul mio letto e si mette sopra di me, o meglio, sopra il mio cazzo che tiene con una mano e si penetra da sola
- Dì la verità, da quanto tempo avresti voluto farlo?
Non riesco a rispondere se non balbettando qualcosa e lei, intanto comincia a cavalcare il mio uccello, le sue tette ballonzolano davanti ai miei occhi, non posso fare altro che afferrarle e stringerle tra le mie mani
- Bravo, così, così
Fa tutto lei, io, a parte qualche spinta quando scende e la strizzata ai capezzoli non faccio altro, quando esplode il mio orgasmo cerco di uscire ma lei non vuole e stringe i muscoli, quando mi lascia
- Prendi la pillola?
- No no
- E allora perché…..
- Desidero un figlio, o mi ingravida tuo padre o lo farai tu
Azz non sono pronto a diventare padre a 17 anni e glielo dico
- Tranquillo, scherzavo, però non vedo perché ogni tanto non possiamo divertirci insieme
- Veramente non so se……..
- Hai cominciato tu
- Vero, però tu hai continuato
- Beh adesso vado a fare una doccia, mangia qualcosa, ti ho portato un bel brodo di carne.
Passo il pomeriggio a letto, la sera vengono insieme a portarmi la cena lei e mio padre
- Stai meglio?
- Si, decisamente
- Allora domani torni a scuola?
- Credo di si, vediamo come sto stanotte
- Ok bravo, volevo dirti che io starò via per lavoro un paio di giorni, difendi il forte
- Va bene papà, tranquillo
- Bene, buona notte allora
- Notte
Al mattino non mi va proprio di andare a scuola, con addosso i pantaloni del pigiama vado in cucina a fare colazione, non c’è nessuno, Annamaria deve essere uscita presto per andare al mercato e me ne torno a dormire, quando mi sveglio il mio orologio segna le 11, aprendo la porta della ma camera sento la musica, Gigi D’Alessio, mamma mia, non lo sopporto, Annamaria in cucina sta lavando per terra canticchiando, le vado dietro, non mi ha visto né sentito, le metto le mani sulle tette stringendola a me, lascia andare il mocio
- Massiiiii cosa fai?
la spingo contro la cucina, ho già il cazzo duro, le infilo una mano sotto il vestito, , il mio uccello fuori dall’apertura del pigiama, le sposto gli slip e punto al suo culo
- No daiiii lì no
- Invece si
Spingo con forza, lancia un urlo quando comincio ad entrare ma non ci bado, si appoggia con tutte e due le mani al piano della cucina e comincio a martellarla mentre lei mugugna ad ogni affondo, lo faccio con forza, sollevandola da terra ad ogni colpo, le tiro in capelli con una mano, poi esplodo dentro di lei ma non riesco a trattenermi, oltre la sborra le piscio nel culo, quando la lascio andare dal culo le esce un po’ del mio sperma misto al piscio, sono soddisfatto, lei ha il trucco che le cola, la mollo lì e vado nel mio bagno a fare una bella doccia.
Mentre l’acqua scroscia su di me e mi insapono penso che, forse, sono stato troppo violento, dovrò chiederle scusa, si apre la porta della doccia, lei entra, mi abbraccia e bacia, poi si inginocchia e me lo prende in bocca, alla fine, direi che non se la sia presa, poi, bagnati come siamo, tenendomi per l’uccello mi fa uscire dalla doccia e mi porta sul letto, i nostri corpi gocciolano sulle lenzuola, si siede sul letto allargando le gambe e, sempre tenendomi per le palle guida il mio pene alla sua figa,
- sbattimi come hai fatto prima
e si stringe a me schiacciando il suo seno contro il mio petto , porta le sue gambe dietro la mia schiena
- così dai, più forte, fammi male
sono ancora più infoiato e lei mugola come una gatta, mi graffia la schiena ma non mi fermo, urla quando viene mischiando il suo piacere al mio e poi lasciando la presa delle sue gambe sulla mia schiena, sono sudato e un po’ affannato e mi lascio andare su di lei che mi porge le labbra per un bacio.
Annamaria mi ha fatto fare pace con mio padre, non ce l’ho più con lui, la scopa di notte mentre io lo faccio al pomeriggio, la casa è sempre pulitissima, la sua figa, il suo culo e la sua bocca vengono saziate quasi quotidianamente, le piace farsi sbattere con forza e, ogni tanto mi chiede di pisciarle addosso.
Credo che non me ne andrò di casa e farò l’università, la nuova padrona di casa ha bisogno di me, però, nonostante tutto l’impegno mio e di papà non è rimasta incinta, peccato, non mi sarebbe dispiaciuto scopare una donna gravida.
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