un'impiegata modello

Sono sposata con Enrico da 18 anni, ho un figlio di 17 che è il mio orgoglio, bravo a scuola, gioca a volley e non ci ha mai dato problemi, invece è Enrico che mi preoccupa, o meglio, il suo atteggiamento nei miei confronti, mi mancano tutti quei gesti affettuosi che mi riservava fino a qualche anno fa e i nostri incontri a letto sono sempre più rari, eppure non sono molto diversa dalla ragazzina di 17 anni che ha messo incinta, ho molta cura del mio corpo, non sono ingrassata di un kilo da quando mi ha sposato, niente cellulite, gli uomini fuori mi guardano ancora, in ufficio più di un dipendente vorrebbe venire con me, non riesco però a farlo sbottonare, ho paura ci sia un’altra.
Lavoro in una grossa società finanziaria, sono la responsabile della segreteria e sotto di me ho due ragazze, l’abbigliamento è molto importante, dobbiamo dare l’impressione di eleganza e di femminilità, di opulenza, insomma, i Clienti devono poter credere che siamo una grossa e ricca società finanziaria, la profusione di mobili antichi, tappeti e quadri, insieme al resto da’ questa impressione, del resto, anche gli stipendi sono commisurati e per il mio non mi posso certo lamentare.
Il CEO della nostra Società è un cinquantenne che si è fatto da solo, iniziando a 23 anni come impiegato di banca e crescendo grazie al suo lavoro, la sua capacità ed autorità non è mai stata messa in discussione da nessuno, l’unico handicap che ha sono le ragazzine giovani, no ho già cambiate tre in segreteria che, comunque, se ne sono andate con una lauta liquidazione.
In totale siamo una quindicina di dipendenti, a parte la segreteria tutti maschi, ognuno con il suo portafoglio di Clienti da seguire, devo dire che , negli anni, ho ricevuto diversi inviti dai colleghi ma ho sempre preferito evitare implicazioni.
Enrico, invece, ha un agenzia di assicurazioni che va abbastanza bene nonostante la recente concorrenza di internet, il settore auto, soprattutto, non va più come prima e visto che era quello che gli forniva il tappeto per fare altri tipi di polizze è sempre un po’ affannato e di corsa nella ricerca di nuovi clienti.
Un nuovo cliente, molto ricco che un collega sta cercando di catturare come investitore, mi ha invitato a cena e gli ho fatto vedere la fede che ho al dito e mi ha fatto la solita battuta “ ma io non sono geloso”, l’ho liquidato con un sorriso e mi ha dato il suo biglietto da visita, sempre essere gentili, poi, durante il breefing che ho tutte le mattine con il CEO ne ho accennato, lui mi ha detto
- Guardi lei Francesca, se lo cattura le spetta una percentuale
- Beh dottore non è il mio lavoro
- Si si verissimo, comunque la decisione è sua
Discorso chiuso, durante la giornata il collega che si occupa di quel cliente mi ha detto che il CEO gliene aveva parlato e mi propone una cena a 4 , lui porta la moglie e me così lo accontentiamo senza esporti, mi dice, alla fine accetto, è sempre stato gentile con me e con le mie ragazze.
A casa l’ho detto ad Enrico spiegandogli che si tratta di lavoro, da parte sua nessuna domanda, nessuna obiezione, come se la cosa non lo riguardasse, la sera quando vado a letto dorme già, sono convinta c’è qualcosa che non va.
Il giorno dopo il mio collega mi dice che è per la sera successiva, devo andare dal parrucchiere e fisso già l’appuntamento per il giorno dopo avvisando che sarei arrivata un po’ più tardi in ufficio, mi acconcia con una lunga treccia che parte dalla cima della nuca intrecciata con fili d’argento come il vestito che indosserò, midi, con lo scollo a scialle che mi lascia le spalle nude e molto aderente, dei sandalini sempre in argento tacco 10, così supererò il metro e ottanta, poi scelgo un collier rigido ed un bracciale di platino con orecchini dello stesso materiale con rubino a forma di stella in fondo, una pochette sempre in argento e sono pronta, mio figlio Luca mi dice che uscirebbe con me tutte le sere per farsi invidiare dai suoi amici, Enrico non è ancora rientrato quando esco.
Con un taxi raggiungo il mio collega e la moglie in Via Manzoni, da Caruso, il suo Cliente arriva poco dopo e stringe la mano al mio collega dopo aver fatto il baciamano a me ed alla moglie, la cena è piacevole, pochi gli accenni del mio collega al lavoro, ci sa fare, la compagnia anche, devo dire il Cliente, Amedeo simpatico e divertente.
Finita la cena Amedeo e Giuseppe, il mio collega, restano d’accordo di trovarsi in ufficio da noi la settimana successiva, Giuseppe chiama un taxi e gli chiedo di farlo anche per me ma Amedeo interviene
- Francesca, mi permetta di riaccompagnarla
- Non voglio si disturbi
- Non è un disturbo, mi fa piacere
Salutati Giuseppe e la moglie io e Amedeo ci incamminiamo verso il parcheggio multipiano vicino, i miei tacchi mi costringono un paio di volte ad appoggiarmi a lui, il suo dopobarba mi piace molto, arrivati al parcheggio mi dice di aspettarlo un momento all’uscita ed entra quasi di corsa, dopo pochi minuti il rombo di un motore, è Amedeo su una Lamborghini cabrio, scende per aiutarmi a salire, faccio fatica e devo alzare il vestito per incunearmi in quel sedile, sarà un impresa scendere
- Le spiace, è una bella serata facciamo un giretto prima
È vero, fa quasi caldo, l’aria della sera è piacevole, non fa caso alla ZTL e giriamo un po’, Milano è bella di notte, più che di giorno, arriviamo vicino allo stadio, gli faccio notare che io abito dall’altra parte della città ma mi dice che ci andremo dopo
- Non vuole bere un ultimo bicchiere con me?
- Volentieri ma non vorrei fare troppo tardi
Si apre un cancello automatico e lui ci entra iniziando a percorrere il viale, in fondo una villa dall’architettura moderna, mi aiuta a scendere e mi tiene per mano mentre apre la porta ed entra in casa
- Benvenuta
Nel salone grandi divani bianchi, un pianoforte a coda ed un lampadario di cristallo enorme, penso che nel suo salone ci starebbero due appartamenti come il mio,
- Si accomodi, cosa le offro?
- Qualcosa di non troppo forte
- Allora champagne, festeggiamo il nostro incontro
Da una parete spunta automaticamente un mobile bar, e parte anche una musica di sottofondo, jazz, mi è sempre piaciuto arriva vicino a me con due flutes ed un secchiello con la bottiglia,
- Questa è meglio ce la teniamo vicina
- Vuole farmi ubriacare? Ho già bevuto molto al ristorante
- Lei, Francesca, ha già fatto ubriacare me, è molto diversa da quando l’ho vista per la prima volta in ufficio
- Ho solo un vestito ed un acconciatura diversi
- Non parlo solo di quello, ho scoperto una donna allegra, divertente, oltre che molto bella, cosa scoprirò ancora?
- Beh grazie, ma non c’è molto altro da scoprire
Mi toglie il bicchiere vuoto dalla mano e mi fa alzare, pensavo andassimo, invece mi abbraccia e mi bacia, per un attimo resto interdetta e immobile ma poi le sue labbra sono morbide e calde, e rispondo al bacio, le sue braccia mi stringono e lo lascio fare anche quando sento una sua mano sul mio seno, il suono della mia zip che scorre ed il mio vestito che scivola a terra, lui che mi prende in braccio e mi appoggia dolcemente sul largo divano e poi si china su di me continuando a baciarmi, da quanto tempo non mi sentivo così, in pochissimo restiamo nudi, ho solo i sandali ai piedi ed i gioielli addosso, la sua bocca passa dalla mia bocca al mio collo per poi passare ai miei seni ed al mio ombelico ed infine tra le mie gambe, sono già umida e ansimo mentre la sua lingua si insinua tra le mie grandi labbra, poi risale tornando alle mie labbra e sento la punta del suo cazzo, che non ho ancora visto ne toccato, spingere pe entrare, quando lo fa, spalanco gli occhi, non l’ho visto ma lo sento eccome, involontariamente sospiro quando arriva in fondo e poi comincia la sua danza dentro di me, sono assolutamente rapita da quest’uomo, incrocio le mie lunghe gambe sulla sua schiena spingendolo, se possibile, sempre più dentro di me, quando, dopo un tempo che non avrei ritenuto possibile si scarica dentro di me unendo il suo orgasmo al mio, che non è il primo della serata, mi stringe ancora più forte continuando a baciarmi.
Dopo che il nostro respiro si è fatto più regolare si china a recuperare i bicchieri e lo champagne e ne beviamo ancora, poi si alza e mi rirende in braccio, mi aggrappo al suo collo e poggio la testa sulla sua spalla, entriamo in un ascensore che sale al piano superiore, entriamo in una camera e mi appoggia dolcemente su un letto enorme mettendosi al mio fianco
- Francesca, tutto bene?
- Non potrebbe andare meglio
- Sono contento
E ricomincia a baciarmi, è l’alba quando ci svegliamo ancora abbracciati, gli ho dato tutta me stessa, gli ho concesso, nonostante la paura per le sue dimensioni , il mio culetto sodo, ho assaggiato il suo sperma tra le mie labbra, ho massaggiato il suo corpo con il mio.
- Ciaooo, dovrò tornare a casa prima o poi
- Qui non stai bene?
- Ummm si, ma devo
- No, non devi per forza se non vuoi
- Allora diciamo che, questa volta, devo
- Adesso sono interessato
- Se mi dai l’indirizzo chiamo un taxi
- Non se ne parla, ti accompagno io
- Risalire su quella macchina infernale? Mai
- Ahahah ok prendiamo la Mercedes
Quando arrivo Luca è quasi pronto per la scuola, Enrico, invece è già uscito,
- Mamma, ciao, fatto tardi eh
- Tuo padre?
- Non so, ieri ha passato un sacco di tempo al telefono e stamattina è uscito presto, ma tu?
- Io niente, fai tardi per la scuola
Vado in camera mia in bagno,, tra due ore devo essere in ufficio. La storia con Amedeo continua ormai da tre mesi, anche se è già nostro cliente da più di due, dei problemi di Enrico, sinceramente, mi interessa poco, ormai, facciamo due vite parallele che non si incontrano mai.
Solo Luca sembra soffrirne un po’, ma è grande, gli passerà.
La brutta influenza di Luca è quasi passata, prima di andarmene a letto nella mia nuova camera, io e Enrico siamo separati in casa, gli porto una tazza di the con limone e zenzero
- tesoro stai meglio?
- Si mamma , grazie per il the
- È tardi, cerca di dormire un po’
- Stai un po’ qui?
Me lo chiedeva sempre quando era piccolo
- Certo tesoro, mi sdraio qui vicino a te
Mi addormento, forse prima di lui, è stata una giornata lunga ed impegnativa, anche se è sabato sono dovuta andare lo stesso in ufficio e ho una ragazza in meno, si era fermata dopo l’orario nell’ufficio del CEO uscendone il mattino dopo.
Amedeo mi ha chiesto di trasferirmi da lui, ma non gli ho dato ancora una risposta, anche se sono tentata.
Sto sognando di lui, mi accarezza la curva che unisce la mia schiena alle natiche, sono sdraiata sul fianco e lui è dietro di me, le sue mani continuano sul solco tra le natiche e poi scendono alla mia figa, sono già bagnata, le sue dita separano le mie grandi labbra e sento la punta del suo cazzo entrare e un suo braccio stringermi a se passandomi sopra i seni, mi sveglio di colpo, non è Amedeo, non sto sognando
- Lucaaaa
Urlo sottovoce
- Cosa stai facendo, lasciami
- Quello della Lamborghini ti scopa così mamma?
I suoi colpi mi fanno male, il ritmo è furioso devo mordere il cuscino mentre piango e godo, ho il suo sperma sul mio sedere, il suo abbraccio non cede ma riesco a girarmi verso di lui quando si sposta un po’ da me
- Cosa ti abbiamo fatto io e papà per farci questo?
- Tu assolutamente nulla tesoro, sono cose che succedono, è la vita, nulla dura per sempre, o quasi, io, ad esempio, ti amerò per sempre
- Anche adesso?
- Anche adesso, non ti preoccupare, te l’ho detto ci sono cose che capitano e basta
- Ma ti ho fatto male?
- Noooo come potresti farmi male
- Allora non gemevi per il dolore
- No
- Allora ti è piaciuto?
Sembrava un bambino, se non fosse che aveva un cazzo moscio e lungo appoggiato ad una sua gamba
- Si non ti preoccupare
- Anche a me, non sai quante volte, pensando a te…….
- Cosa?
- Ho fatto questo
Si prende il cazzo in mano e comincia a farsi una sega
- Immagino capiti a tanti figli di farlo pensando alle madri
- E non ti dispiace?
Inconsciamente, forse per tranquillizzarlo, gli metto una mia mano sulla sua che continua a muoversi, sembra gi abbia dato una scossa, il suo uccello si raddrizza di colpo, toglie la mano ma la mia rimane e continua il movimento, ha gli occhi chiusi, li riapre per un attimo quando sente il caldo delle mie labbra circondargli il pene, e appoggia la sua mano alla mia testa china, stavolta non va perso, il suo sperma caldo e denso finisce nella mia bocca e in gola, e lui con un grosso sospiro riapre gli occhi e mi guarda
- Mamma, anch’io ti amerò per sempre.
Ora la mia vita continua, ho il mio lavoro, vivo con Amedeo e vedo mio figlio regolarmente, anche se non facciamo sesso ogni volta, sono separata da Enrico legalmente e ho avuto un aumento con i complimenti, non solo a parole del mio CEO, che, ogni tanto, invece di farmi licenziare le mie ragazze apprezza il mio culo.
Generi
Argomenti