Francesca, una donna libera

Non ho figli, non voglio avere figli e non ne posso avere, non mi piacciono i bambini, quando ne vedo uno non mi vien la voglia di prenderlo in braccio o giocarci, quando ne incontro uno in carrozzina non penso neanche un attimo ad andare a fargli “piripiri” sotto il mento, qualcuno per questo mi ha definito una donna arida io, al contrario, mi definisco realista e passionale.
Altra cosa che non sopporto è la plastica, la gomma, per questo non uso preservativi o dildo o cose del genere, dentro il mio corpo voglio sentire la carne calda e pulsante e per ridurre il rischio di malattie prendo regolarmente un farmaco preventivo, passato anche dal servizio sanitario nazionale, il Truvada, così scopo quando e con chi mi pare, e per questo, qualcuno mi ha definito una troia, ma io non credo che ci sia differenza tra una donna che, quando ha voglia, si cerca un uomo per farsi scopare ed un uomo che quando vuole va a puttane, per l'uomo va bene e per la donna no?
Comunque mi chiamo Francesca, ho 30 anni sono alta un metro e settanta e peso 60 kg, mora, occhi neri, una quarta di reggiseno coppa C e gambe e culo molto belli, ne ho avuto diverse testimonianze. Per mia fortuna vivo in una grande città, anche se, da qualche anno a questa parte è sempre più difficile viverci a causa di un amministrazione ideologizzata, ottusa e che non ha alcun contatto con la realtà, ma la politica lasciamola da parte.
Sono commercialista ed ho un mio studio con due dipendenti molto preparate che riducono al minimo il mio coinvolgimento ed il mio impegno, per questo le pago molto bene, come è giusto che sia, in città non guido, mi muovo solo in taxi o uber, tra Ztl e limitazioni varie ritengo sia la cosa migliore, guido solo quando vado fuori Milano e, siccome mi piace farmi notare ho una BMW Z4 rossa, cabrio.
Non mi interessano le grandi case, ho un piccolo appartamento fuori dal centro, in zona Mecenate, un loft di 100 metri quadri però con tutte le mie comodità, due bagni di cui uno lavanderia, una vasca ad idromassaggio incassata nel pavimento nella zona open che comprende anche una cucina con isola, un paio di divani comodi, un letto king size quasi a livello terra con veli tutto intorno che fungono anche da zanzariere e, chiaramente, un box per la mia auto.
Forse il mio modo di essere nasce dalla mia infanzia, cresciuta in una famiglia abbastanza povera con una madre dedita all’alcool ed un padre ed uno zio che hanno cominciato, quando avevo 12 anni a insegnarmi un nuovo gioco segreto che consisteva nel prendere in bocca i loro cazzi, che loro chiamavano per nome, Tom & Jerry, e berne la crema che ne usciva dopo un po’ e a 14 un nuovo gioco scherzosamente chiamato “tana” dove li infilavano tra le me gambe e a 15 “tana 2 la vendetta” dove avevano iniziato ad usare un altro ingresso, dopo la morte di mamma poi, quando ne avevo 16 lasciarono da parte i giochi e diventarono seri con il nuovo menage a trois dove io mi occupavo della casa e del resto e, quando rientravano, dei loro bisogni, a 18 sono scappata da casa, e sono andata a vivere con una ragazza che faceva la prostituta e mi ha avviato al mestiere però facendomi studiare, mi sono diplomata e laureata e, da 4 anni ho un mio studio, le prime clienti sono state prostitute amiche che lavorano a Lugano.
Tornando a oggi ho una buona clientela, alcuni me li mandano le mie amiche di Lugano altri per passaparola, da qualcuno mi faccio scopare piacevolmente, non mi posso lamentare della mia vita attuale.
Fissano un appuntamento tre quasi ex calciatori, quando arrivano vedo che son tra i 35 e i 40 anni. vogliono aprire un ristorante, in termini generali ed ipotetici gli spiego dei tipi di società, italiane ed estere, sondo le loro idee e poi gli dico chiaramente che aprire un ristorante, in questo momento, in Italia non mi sembra un idea vincente, restano perplessi, quando se ne vanno non credo li rivedrò più, peccato, li vedevo affiatati tra loro.
Dopo una decina di giorni, è venerdì e sto andando a casa, mi passano una telefonata, è uno dei tre
- Buonasera dottoressa, abbiamo ripensato a quello che ci ha detto e avremmo alcune idee di cui vorremmo parlarle
- Bene, le passo una signorina così può fissare un appuntamento
- Veramente avremmo una certa fretta, ricorda, per quegli “investimenti”
- La prossima settimana è troppo tardi?
- Non si potrebbe……domani
- Beh se c’è urgenza…… ma non fatemi tornare in ufficio il sabato, mi sembrerebbe di non staccare mai, le do il mio indirizzo di casa, nel primo pomeriggio?
- Benissimo, verso le 14,00 allora e…. grazie
Vado a casa a rilassarmi, anche domattina dovrò truccarmi e vestirmi, niente sabato in libertà, probabilmente sarei uscita di sera ma così……..
Sarò pazza ma mi limito al trucco e indosso un tubino mini con sandali tacco 10 per il pomeriggio, decisamente inadatto all’ufficio, ma sono a casa, per me sarei rimasta in vestaglia.
Arrivano puntiuali tutti e tre e mi portano un mazzo di rose gialle
- per farci perdonare
- beh, grazie, accomodatevi
passiamo due ore a parlare di asset societari e di investimenti all’estero, hanno tante idee ma confuse, ad un certo punto
- pausa caffè?
- Si, volentieri, ci vuole, lei ha una casa molto bella e anche un po’…..particolare
- Grazie sì, è che vivendo da sola ho quello che mi serve
Apprezzano molto le mie foto in bianco e nero appese alle pareti che un bravo fotografo, Barbieri, mi ha scattato, decisamente con pochi vestiti, e anche la scultura in gesso realizzata da un giovane artista tedesco trasformata in lampada a grandezza naturale ricavata da un calco originale del mio corpo. Quando torno col caffè uno dei tre mi sta accarezzando il seno e si ritrae di scatto.
- Belle foto e questa scultura è particolare
- Già, ero molto più giovane
- Non crediamo sia cambiata molto, per quello che vediamo
Faccio finta di niente, che ci stiano provando? A pensarci bene non mi dispiacerebbe, naaaaaa pensiamo al lavoro.
Finiamo, mi sembrano soddisfatti
- Penseremo a quello che ci ha detto, per quanto riguarda i nostri investimenti?
- Lunedì contatterò la Fiduciaria svizzera con la quale collaboro e vi faccio sapere
- Ehi è quasi ora di cena, vuole farci l’onore?
- Grazie ma ho proprio bisogno di rilassarmi, un bagno e mi faccio portare una pizza dal locale qui fuori
Ci salutiamo baciandoci sulle guance, ormai sono clienti, mentre escono
- Una curiosità, come le piace la pizza
- Ahahah con il salame piccante
- Bella scelta, buonasera
Uffa, finalmente, tolgo subito i sandali e mi spoglio, acceso l’idromassaggio mi raccolgo i capelli in un turbante con un asciugamano, venti minuti nella vasca mi sciolgono i muscoli, dopo essermi asciugata metto la mia corta vestaglia di seta, mi copre a malapena il sedere, ma sì, facciamo vedere qualcosa al ragazzo della pizza, tolgo l’asciugamano che ho in testa e mi spazzolo i capelli chiamando con il vivavoce la pizzeria.
Dopo mezz’ora il citofono
- Pizza
Gli apro il cancello e prendo il portamonete, suona il campanello della porta, senza guardare apro e cerco i soldi per pagare
- Sorpresa, non potevamo abbandonarla il sabato sera
i miei tre clienti con le pizze e delle bottiglie in mano
- Abbiamo pensato di autoinvitarci e di offrirle una pizza, visto che non è voluta uscire per la cena.
Mi faccio indietro per farli entrare, sorpresa, senza pensare alla mia corta vestaglia kimono, appoggiano tutto sul tavolo
- Lei deve sedersi e non fare niente, pensiamo a tutto noi ci indichi solo dove trovare quello che ci serve
Si tolgono le giacche e le cravatte e tirano fuori da dove gli indico delle tovagliette, piatti, posate e bicchieri, sembrano dei ragazzini, non uomini di quasi 40 anni, si vede che sono abituati a divertirsi insieme
- Pronto a tavola, dove trovo un cavatappi?
- Lo prendo io, intanto voi sedetevi,
sento i loro sguardi sul mio culo mentre vado in cucina a prenderlo, ma sì, chissenefrega, mangiamo e ascolto le loro storielle da spogliatoio, per alcune delle quali si scusano ma sono divertenti, un paio di bottiglie vengono svuotate
- Hai detto che quelle foto e quella scultura te le hanno fatte quando eri giovane ma guardandoti non vediamo differenze, vero ragazzi?
- No no e l’abbiamo guardata bene
- Stupidi
- Forse ma non abbiamo bisogno degli occhiali per ammirarti
- Uhhh quanti complimenti
- Solo verità.
- Volete qualcos’altro da bere? Un digestivo?
- Finiamo il vino grazie
- Mi spiace niente dessert
- La tua presenza è sufficiente
- Adulatori
Mentre sparecchio faccio partire lo stereo a basso volume, parlano tra di loro, mi siedo appena terminato, mi hanno ancora riempito il bicchiere.
- Senti Francesca adesso andiamo, saremmo rimasti volentieri con te tutta la notte ma, ci rendiamo conto che tu voglia riposare, anche se ognuno di noi ci avrebbe voluto provare con te, siamo sinceri, ci piaci molto e se tu avessi scelto uno di noi gli altri due se ne sarebbero fatta una ragione, siamo amici però non abbiamo notato segnali di preferenza e, quindi…… andiamo
- Sicuri? Non credevo di dover scegliere
Restano fermi mentre vado verso il mio letto, prima di superare la cortina di velo lascio cadere il kimono per terra e, in piedi sul materasso comincio a muovermi al ritmo della musica di Nina Simone, cinque minuti sono sufficienti perché si liberino dei vestiti e mi raggiungano rimanendo anche loro in piedi intorno a me, io cado in ginocchio e con le mani accarezzo i loro membri già eccitati, li soppeso, li bacio, ci passo la lingua, poi mi sdraio e allargo le braccia, il primo dei tre mi arriva sopra, la mia figa è già un lago, praticamente risucchio il suo cazzo dentro di me sospirando per la soddisfazione, gli altri in ginocchio ai mei lati passano le loro mani forti sul mio corpo, uno si porta più in alto e mi fa strisciare il suo membro sulle labbra, lo invito a cavalcare la mia faccia e comincio a succhiargli lo scroto mentre il suo amico dentro di me cerca di uscire per scaricarsi ma lo blocco dentro di me, voglio sentire il suo sperma caldo dentro la mia vagina, lo lascio andare solo dopo aver finito ed un suo compagno lo sostituisce mentre io continuo a godere.
Quando anche il terzo mi ha regalato il suo seme stiamo sul letto continuando ad accarezzarci e baciarci,, con le dita raccolgo lo sperma che esce dalla mia figa e le succhio con passione e piacere, poi ricominciamo ma stavolta sono io a cavalcarli, anche il mio culetto vuole la sua parte, la cosa li eccita, non sempre ottengono di poter entrare da quella parte, il secondo dei tre si è già ripreso, allora mi lascio andare all’indietro sul corpo di quello che sto cavalcando mostrandogli la mia figa desiderosa di essere penetrata di nuovo e lui accoglie l’invito, ne ho due dentro di me, il mio piacere è amplificato non guastato dal ricordo di quella stessa cosa fatta da papà e zio quando avevo 16 anni.
La notte è lunga, il piacere si alterna al riposo, il vino ci supporta, ci risvegliamo alla luce del sole che illumina il nostro talamo dal lucernario sul tetto, siamo aggrovigliati sul materasso diventato piccolo, li lascio distesi mentre vado a fare una doccia, poi, senza rivestirmi preparo il caffè, l’aroma li fa alzare e dopo bevuto, anche loro occupano i miei bagni, io mi immergo nell’idromassaggio aspettandoli e, ad uno ad uno arrivano immergendosi al mio fianco, passiamola domenica come in una comune mangiando quello che ho in frigo, bevendo e amandoci in tutte le posizioni che ci vengano in mente, la domenica sera lasciano il mio letto e la mia casa col favore delle tenebre lasciandomi soddisfatta e mi riaddormento con un sorriso sulle labbra.
p.s. comunque il 10% dei loro investimenti, che mi spetta, è una cifra con 5 zeri.
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