agorafobia

Si chiama Valentina e ha 30 anni, abita nel mio palazzo al quarto piano, non l’ho mai incontrata in ascensore o sulle scale e neppure nel giardino e cortile condominiale, l’ho conosciuta a causa di una perdita nel mio bagno, preoccupato per eventuali danni causati all’appartamento sottostante il mio ho suonato al suo campanello e i suoi occhi verdi mi hanno stregato.
È stata molto gentile, abbiamo visto insieme il soffitto del suo bagno ed in effetti c’era un leggero alone di umidità, chiaramente mi sono offerto di farle rimbiancare il soffitto e lei mi ha offerto un caffè, è molto bella, almeno è quello che penso io,
- Non ci siamo mai incontrati prima
- Oh io, ecco, non esco molto
- Sarà per questo, del resto io esco al mattino e non rientro mai prima delle 21
- Certo, immagino anche per questo
- Mi faccia sapere quando preferisce le mandi l’imbianchino
- Guardi non ce n’è bisogno e poi in primavera devo già fare tutta la casa
- Allora si faccia dire quanto costa la parte relativa al bagno ed io la rimborso
- Ahahah mi guarderò allo specchio e lo chiederò all’immagine riflessa, imbianco io la mia casa
- Lei?
- Certo, perché sono una donna pensa non ne sia capace?
- No no, non intendevo questo, ma da sola?
- Si tutto da sola
- Allora verrò a vedere quando ha finito per farle i miei complimenti
La sua casa era ben arredata, di classe, la mia, invece sembra non aver mai completato il trasloco, comunque mi è piaciuto conoscerla, torno a casa mia con nella mente l’immagine di quegli occhi verdi.
Si chiama Fabrizio, ha 40 anni e ha suonato al mio campanello per vedere se l’allagamento del suo bagno, che è sopra il mio, ha provocato qualche danno, è simpatico, un aspetto forse troppo serioso per i miei gusti e abbiamo scambiato 4 chiacchere bevendo il caffè.
Gli sembrava strano non avermi mai , non potevo dirgli che sono due anni che non esco di casa, ho paura degli spazi aperti, si chiama agorafobia, non ne vado certo fiera ma le cose stanno così, tutto quello che mi serve me lo faccio consegnare a casa, compresa la spesa, mi sento sicura nel mio piccolo appartamento.
L’unico problema è che , non uscendo, non riesco a frequentare nessuno ed essendo, comunque, una ragazza normale, a parte la mia fobia, spesso ho bisogno di soddisfare le mie esigenze e sono costretta a darmi piacere da sola, non che la cosa mi dispiaccia del tutto, anche perché così non devo vivere i problemi relativi al rapporto con un’altra persona, sembra un ragionamento non proprio logico ma non ho bisogno di ulteriori problemi, la mia fobia è sufficiente.
In effetti on line ho anche comprato qualche oggettino che mi supporta nella ricerca del piacere e, quando è suonato il campanello ho spento il comando dell’ovetto vibrante che avevo nella vagina.
Fino a qualche tempo fa , poi, ogni tanto sentivo la solitudine, avevo pensato alla compagnia di una cane, ma non uscendo avrei avuto il problema di portarlo fuori ed anche un altro animale da compagnia, avendo bisogno di cure mi avrebbe creato problemi, poi ho trovato su un sito una cosa che mia ha convinto, in effetti è un sex toys, però umano a grandezza naturale con scheletro interno snodabile, è alto un metro e ottanta e pesa, in effetti 50 kg, il materiale si chiama TPE ed ha anche, cosa piacevolissima, un pene lungo 19 cm con un diametro di 3,8, uso con un lubrificante all’acqua e dorme al mio fianco nel mio letto, mi è costato 1800 euro e gli parlo come se fosse vivo. Certo, dall’esterno potrebbe sembrare strano e, in effetti, un po’ lo è ma da quando l’ho comprato mi sento meno sola e, con l’aggiunta di qualche altro oggettino mi sento gratificata sessualmente, vero che non è un uomo reale, però è instancabile e ci sono giornate , come qualche domenica fa, che non mi basta mai.
Nel condominio abbiamo, ultimamente subito ben tre furti, non essendo quasi mai in casa mi sono preoccupato, non tanto per il valore degli oggetti, quanto per i danni che potrebbero fare non trovando, oltretutto, nulla di interessante o prezioso e allora ho istallato un impianto d’allarme, devo parlarne anche a Valentina visto che in primavera deve fare dei lavori in casa e potrebbe essere l’occasione per istallarlo anche per lei, inoltre sarebbe una scusa per rivederla.
Un'altra cosa che mi preoccupa è il ponteggio che hanno montato per eseguire dei lavori in facciata, un ottimo supporto per eventuali ladri.
Una sera le suono il campanello, stavolta non ha la tuta dell’altra volta ma un miniabito senza maniche allacciato sul davanti e le sue gambe, ed il resto meglio evidenziato mi distraggono dai suoi occhi verdi.
- Buonasera Valentina, la disturbo?
- No no Fabrizio, prego, entri pure e mi dica
- Volevo parlarle dei furti che abbiamo subito in questi mesi e della necessità di istallare un antifurto
- Mah, io sono sempre in casa, le offro qualcosa?
- No no grazie, non voglio disturbare
- Nessun disturbo, un caffè, un liquore?
- Beh se ha un amaro lo prendo volentieri, stasera ho mangiato una pizza un po’ troppo condita
- Petrus?
- Grazie va benissimo
- Grazie per il consiglio ma non credo lo istallerò è una spesa di cui posso fare a meno
- A proposito non mi ha detto che lavoro fa
- Traduzioni, e lei?
- Mi occupo di amministrazione in un’impresa edile che fa lavori stradali
- Wow, impegnativo
- No wow, noioso
- Ahahahah
Anche la sua risata è fantastica
- Beh grazie per l’amaro, torno a casa
- Grazie per i consigli sull’antifurto, buona serata
- Anche a lei
Mentre salgo le scale di un piano penso a lei, mi piace proprio, potrei invitarla a cena e poi…..chissà
È stato proprio carino a pensare a me ed alla mia sicurezza, qualche sera che mi va di cucinare potrei invitarlo a cena, magari conoscendosi meglio……… naaaa meglio non crearsi problemi, poi ho sempre Brad nel mio letto, sì l’ho chiamato come Brad Pitt, anzi, devo ordinare del lubrificante all’acqua, l’ho quasi finito. intanto tolgo il vestito, mi piace girare nuda per casa, poi vado in camera mia, accendo qualche candela profumata e spengo la luce, poi prendo il lubrificante, lo metto sul pene di Brad e sul mio nuovo vibratore anale, lo accendo e a gambe larghe lentamente lo inserisco dopo averlo acceso, con il telecomando lo faccio partire, poi deciderò la velocità e la modalità, intanto già mi piace, poi abbraccio Brad, lo bacio , sono già bagnata, gli vado sopra e lo cavalco, il suo pene mi riempie la vagina, la punta mi provoca un leggero dolore ogni volta che sfiora il mio utero, la cosa amplifica il mio piacere e, intanto, aumento la velocità del vibratore con il telecomando, ho il mio orgasmo e mi fermo rimanendo con il pene inserito a riprendere il ritmo del mio respiro e poi estraggo il vibratore dal culetto rimanendo abbracciata a Brad , poi mi metto su un fianco girando anche lui e mi addormento con il suo pene stretto tra le cosce.
Le candele sono quasi esaurite quando mi sveglio, sono già le due di notte, accendo l’abat jour del comodino e vado in bagno poi spengo le candele e lavo il pene di Brad , lo asciugo bene e ci rimetto il lubrificante, lo voglio sentire nel culetto e mi ci impalo dandogli la schiena, per un attimo penso che sia Fabrizio ad incularmi, credo potrebbe piacergli, per come sbirciava le mie gambe la sera prima, non mi sembra gay.
Parcheggiamo regolarmente il furgone, abbiamo applicato due targhe magnetiche sulle fiancate, siamo idraulici, altre due targhe magnetiche su quelle originali davanti e dietro, siamo in tuta, abbiamo tutti e tre i guanti, sono quasi le due di notte, il bianco delle nostre facce annerito con il nero fumo tranne per Ahmed, lui è già nero di suo, prendiamo lo zainetto con i ferri e ci arrampichiamo sul ponteggio dopo aver spento il faretto che lo illumina, la facciata del palazzo è al buio, mentre saliamo sbirciamo dalle finestre, la gente dorme, una luce fioca e a tratti tremolante illumina una finestra al quarto piano, una ragazza si sta alzando dal letto, è completamente nuda, accende una luce sul comodino e spegne le candele, il suo compagno è immobile sdraiato a letto, cammina uscendo dalla stanza, ci godiamo lo spettacolo, ha un bel corpo, tette e culo notevoli, torna ma non capiamo cosa fa, è inginocchiata sul materasso e me vediamo solo la schiena ed il sedere, ci guardiamo e ci scambiamo smorfie di apprezzamento in silenzio, poi lei si mette a cavalcioni del suo uomo che vediamo ha un cazzo notevole e ci si infila sopra, ah però, comincia a cavalcarlo poi spegne la luce.
Ricominciamo a salire, arrivati in cima ci fermiamo, di giorno abbiamo fatto un sopralluogo, in quella colonna sono tre gli appartamenti senza impianto di allarme, quello al quarto della ragazza che scopava, e quelli al settimo ed all’ottavo, oltretutto proprio gli ultimi due sappiamo essere vuoti per il fine settimana, per il nostro lavoro la preparazione è importante, bisogna individuare i proprietari e monitorarli, e poi la gente non fa mai attenzione quando parla al telefono o al tavolino di un bar , basta tenere occhi e orecchie aperti, della ragazza e del suo uomo al quarto non sappiamo nulla però, a parte che le piace scopare.
L’appartamento dell’ottavo piano è una sorpresa piacevole, più di cinquemila euro, qualche gioiello , orologi, argenteria varia, 2 cellulari e un paio di quadri che sul retro hanno un expertise, li togliamo dalle cornici e li arrotoliamo, al settimo niente soldi ma qualche pezzo d’oro in più, poi troviamo la solita piccola cassaforte a muro dietro un quadro, Ahmed ci mette meno di tre minuti ad aprirla, e abbiamo fatto bingo, una decina di rotolini di monete d’oro, sono sterline, 4 lingottini da 100 gr. Ognuno e un album di francobolli. Una notte proficua, ricominciamo a scendere, arrivati al quarto piano vediamo che la finestra del bagno è socchiusa, potremmo farci anche questo addormentando i due che stavano scopando e dopo averlo svuotato potremmo divertirci anche un po’, ci guardiamo e assentendo con la testa decidiamo di entrare, dopo aver addormentato i due che sono nel letto usando le nostre bombolette spray accendiamo la luce della stanza e rimaniamo di stucco, il compagno della ragazza è un cazzo di manichino, hai capito la porcellina, lo facciamo rotolare giù dal letto, pesa abbastanza, e ce lo infiliamo sotto, Ahmed poi lega le mani della ragazza alla spalliera del letto e le mette un bavaglio ed una benda sugli occhi, da vicino è ancora meglio. Facciamo il nostro solito giro di ispezione, beh è l’appartamento più scarso, però in bagno troviamo diversi oggettini carini, alla ragazza piace masturbarsi, beh per questa notte non ne avrà bisogno.
Mentre la guardiamo seduti sul bordo del letto ci passiamo una bottiglia di whiskey invecchiata 12 anni che abbiamo trovato nel mobile bar, un goccio fa bene, senza esagerare, solo Ahmed non beve, è mussulmano ed è osservante, noi due siamo albanesi e, decisamente, non religiosi.
La ragazza si sta svegliando e scuote la testa e agita le gambe, anche la figa rasata non è niente male, per anzianità Ahmed è il primo a salirle sopra e a infilarle il cazzo nella figa, se la scopa con forza, a lui piace così, lei si agita un po’poi sembra collaborare e anzi godere, lui ha finito, le è venuto dentro, io le parlo e le dico che se non urla le tolgo il bavaglio, ma se urla sarà l’ultimo rumore che sentirà, lei sta ferma un po’ poi fa cenno di si con la testa, il mio socio le strizza per bene le tette dopo averle tolto il bavaglio, poi le passa le dita sulla figa raccogliendone gli umori e poi gliele mette in bocca da succhiare, poi la penetra, anche lui con una certa forza, a noi piace così, lei mugola lui mentre la scopa la insulta in albanese, in effetti è un ragazzo un po’ particolare, oltre tutto un po’ troppo svelto con il coltello, dopo pochi minuti esce da lei e le si piazza davanti alla faccia mettendole in cazzo in bocca e stavolta, in italiano le dice di bere, le scarica la sua sborra in gola, un po’ gliene cola sulle labbra che mi accorgo lei pulisce con la lingua, è proprio una porcellina, come le ragazze che piacciono a me, lascio che regolarizzi il suo respiro, adesso gli altri due vanno a saccheggiare il frigorifero mentre io mi inginocchio tra le sue gambe, io voglio altro, le sollevo le gambe mettendole un cuscino sotto la schiena ed appoggiandole alle mie spalle, sono abbastanza eccitato da quello che ho visto per essere già pronto, il suo buco del culo è all’altezza giusta ci punto il cazzo e comincio a spingere, ho avuto l’accortezza di mettermi sul cazzo un po’ del lubrificante che ho trovato sul comodino, non voglio farle male, non sono un animale, la mia spada di carne ha trovato il suo fodero, quando sono dentro ho l’accortezza di chiederle se va bene e lei fa cenno di si, mentre le scopo il culo si agita e mi conferma che le piace, il suo corpo mi dà lo stesso risultato perché orgasma mentre l’inculo, in altre circostanze sarebbe stata la ragazza ideale per me.
Dopo essermi svuotato dentro di lei raggiungo gli altri in cucina che stanno mangiando il resto di una torta che era in frigo.
- È ora che ce ne andiamo prima che faccia giorno,
- Certo, con lei che facciamo?
- Niente, non ci ha visto in faccia e non aveva molto, non credo chiamerà neppure la polizia, non vorrà far vedere il suo uomo di plastica ed il resto delle altre cosettine che abbiamo trovato, poi ha goduto anche lei, le abbiamo dato un po’ di carne anziché la solita plastica alla quale sembra essere abituata.
- Prova a parlarle vedi cosa dice.
- Ok
Torno da lei con un asciugamano inumidito che le passo sulla figa e sul culo
- Come ti chiami?
- Valentina
- Che intenzioni hai adesso valentina?
- Vorrei andare a lavarmi
- Beh se ti libero ti toglierai la benda e non va bene
- Ma io non vi denuncerò
- Senti la tua collanina ed i tuoi due anelli te li lascio sul tavolo in cucina ma il telefono non posso
- Certo, capisco
- Una curiosità, ma non hai un ragazzo?
- Ah certo, avete trovato Brad
- Brad?
- Si, il mio amante di gomma
- In effetti, vedendoti mi è sembrato strano
- Io ho un problema e non esco di casa , sono agorafobica
- Cioè?
- Ho paura di uscire di casa
- Bel problema
- Ormai sono abituata e, come hai visto mi sono attrezzata
- Ahahah peccato averti conosciuto in questa occasione
- Già, però, a parte il secondo che mi ha scopato non mi avete fatto troppo male e sono ancora qui
- In effetti è uno un po’ particolare
- Non ho capito niente di quello che urlava
- Non importa, niente di che, allora che faccio con te?
- Beh continua a non farmi male
- Ok senti ti allento un po’ la corda così piano piano riuscirai a liberarti e ce ne andiamo
- Non chiamerò nessuno lo prometto
- Se è così farò un pacchetto del tuo telefono e te lo spedirò, ho tutti i tuoi dati dalla tua carta d’identità che ti restituirò insieme al telefono
- Perché invece di spedirmelo non me lo riporti tu?
- Sei seria?
- Beh conosci il mio problema…….
- Io ed il primo che ti ha…..
- Scopato
- Si già, siamo come fratelli
- Porta anche lui
- Ci penserò
Dopo averle allentato i nodi, da dove siamo entrati siamo usciti, dalla porta principale non era consigliabile, qualche telecamera ci avrebbe potuto inquadrare.
Nei giorni seguenti, dopo esserci liberati della refurtiva ed aver monetizzato io e Ahmed simo rimasti intorno al palazzo per qualche giorno, abbiamo visto la polizia entrare, ma mai Valentina uscire, mi aveva detto la verità, poi con il solito ostro sistema abbiamo sentito parlare i proprietari degli appartamenti svaligiati si parlava sempre e solo dei loro due nessun accenno al quarto piano. Mandai un mazzo di rose a Valentina con un pacchetto con il suo cellulare e la carta d’identità.
Erano passati due mesi, il mio socio era tornato in Albania, mi sentivo più tranquillo senza di lui era pericoloso, violento ed inaffidabile, mando a Valentina un altro mazzo di fiori e sul biglietto il mio numero di telefono, forse un azzardo.
Ahmed è un po’ sospettoso quando lei mi telefona dicendomi di andare a cena , ma io sono convinto che non ci ha tradito, ci presentiamo con altri fiori, ha degli occhi verdi che ti lasciano senza fiato, ha messo un vestitino corto a vita bassa, e dei sandalini con tacco non troppo alto, penso sia un 8, però le slanciano la caviglia quanto basta per mettere in evidenza le splendide gambe, mi aveva chiesto al telefono e le avevo spiegato della religione di Ahmed, mangiammo un ottima pasta al forno con ragù di manzo e del pollo al forno con patate ed un dessert bianco mangiare al limone, brava anche in cucina, bevemmo acqua e bibite varie per rispetto ad Ahmed, un buon caffè alla fine.
Era una ragazza acculturata e la cena fu piacevole, noi non eravamo, sicuramente, alla sua altezza, all’inizio ammetto, ci fu un po’ di imbarazzo nonchè di timore, Ahmed continuava a guardare verso la porta pensando che da un momento all’altro sarebbe entrata la polizia ma non successe, quando, ormai a nostro agio le chiesi dove fosse Brad mi rispose che era nella camera degli ospiti ridendo, anche la sua risata argentina era stupenda, dopo cena e tante chiacchere disse che aveva fatto qualche cambiamento, avevo già notato il colore diverso alle pareti e ci portò in giro a vederli, il bagno rifatto, col suo problema doveva essere stato un guaio per lei ma disse che aveva usato quello di servizio, adesso c’era una doccia molto grande dove, invece del piatto c’era una vasca per idromassaggio da 4 persone, doppio lavabo e separati da un muro a tutta altezza i servizi igienici, e in camera da letto aveva sostituito quello vecchio in ottone con un altro king size da 2,2 metri per 2,2, bellissimo e quasi a livello pavimento, mentre eravamo lì, ormai quasi a mezzanotte, spense la luce entrale ed accese delle applique a forma di candela , la luce tremolava anche come quelle vere, poi lasciò scivolare il vestito a terra e sdraiandosi sul letto
- Non vi va di provarlo?
Non ce lo facemmo ripetere due volte e tolti i vestiti le fummo subito di fianco lei si lasciava accarezzare e baciare e intanto con le mani tastava le nostre virilità che, a dirla tutta non ci misero molto a svegliarsi, la sua lingua passava dalla bocca di Ahmed alla mia e viceversa, le mani di noi due si scontravano sul suo corpo, le sue, ormai, si erano appropriate dei nostri uccelli impugnandoli
Fino a quando mi sussurrò di prendere il flacone sul comodino, compresi subito, lei mi diede la schiena io le passai il lubrificante sial sul suo buchino che tra le grandi labbra , da dietro, poi me lo misi sul cazzo e spinsi il mio arnese dentro di lei che già gemeva tenendo una gamba sollevata, quando fui tutto dentro di lei Ahmed fece lo stesso con la sua figa, non ebbe bisogno di altro lubrificante, le gambe di tutti e tre erano intrecciate, le mani di Valentina stringevano il tronco possente di Ahmed e lo stesso faceva lui stringendole le natiche, le mie sui suoi seni splendidi, noi due respiravamo forte per lo sforzo, lei gemeva e si contorceva tra di noi, incredibilmente, prima del nostro orgasmo finale lei venne un'altra volta, poi le inondammo culo e vagina, devo dire senza tanti riguardi.
La notte continuò con ribaltamenti di fronte, scopate ed inculate singole, pompini ecc. lei sembrava non averne mai abbastanza, noi infoiati come non mai cercavamo di soddisfarla al meglio, dopo alcune ore ci addormentammo abbracciati. All’alba ci svegliammo e facemmo una doccia e subito dopo un bagno tutti e tre insieme, ridendo e scherzando con la schiuma continuando a baciarci, poi, ancora completamente nudi la seguimmo in cucina per la colazione, poi fu il momento dei saluti, noi le avevamo raccontato dove stavamo, in una pensioncina di Lambrate e lei se ne venne fuori con
- Venite a stare qui
- Non credo sia una buona idea, noi, lo sai, abbiamo una vita un po’…..particolare, non è il caso di coinvolgerti
- A me non interessa quello che fate fuori di qui, sempre che non facciate male a qualcuno
- No quello lo abbiamo sempre evitato, solo con te, se non ti avessimo visto dalla finestra non l’avremmo fatto e poi ci ha spinto l’altro socio che, ormai non è più con noi
- Allora è deciso, recuperate la vostra roba io vi aspetto qui – e ridendo – non vado da nessuna parte
Quando arrivammo lei ci aveva già fatto spazio nella cabina armadio ed iniziammo la nostra convivenza.
Ormai è passata la primavera, scendo a vedere il lavoro da Valentina come le avevo promesso, so che sono venuti anche degli operai a rifare un bagno, ho la scusa per rivederla, devo proprio decidermi ad invitarla a cena, suono il campanello, mi apre un uomo, penso di poco più giovane di me
- Sì, desidera?
- Ah mi scusi cercavo Valentina, sono Fabrizio abito di sopra
- Ah certo, sono Abel, il suo fidanzato, gliela chiamo
- Fabrizio buongiorno, come sta?
- Bene bene, ero passato a vedere se andava tutto bene, so che ha fatto dei lavori, e poi ha sentito dei furti di qualche mese fa?
- Si certo, terribile, io tutto bene poi adesso il mio fidanzato si è trasferito da me
Dietro di lei un uomo di colore attraversa il corridoio, resto un attimo interdetto
- Ah un suo amico che ospitiamo nella camera degli ospiti
- Ah ecco, beh sono contento vada tutto bene, ricordi se ha bisogno io sono di sopra, basta suonare il campanello
- Grazie Fabrizio, buona giornata
Me ne vado scornato, ho perso l’occasione, sono proprio sfigato.
Sempre carino e gentile Fabrizio, lo dico ad Abel ed Ahmed che sono in salotto
- Si, sembra simpatico
Ed io sedendomi tra i due
- Si ma io ho già tutto quello che mi serve, al massimo c’è sempre Brad……….
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